Ci ha improvvisamente lasciati l'altro giorno, durante un viaggio in Turchia; sembra sia stato un infarto secco, fulminante. Aveva 53 anni e, con lui, finisce quella che - all'epoca - apparve come una delle più fulgide promesse del canto tenorile.
Io ne feci la conoscenza con la prima registrazione mutiana del Rigoletto, quella del 1988 con la Dessì e Zancanaro: voce limpida e schietta di tenore all'italiana in tutti i sensi.
Ammetto di non averne seguito la carriera in modo intensivo, e soprattutto non ricordo di averlo mai visto e sentito dal vivo; le registrazioni successive che ho sentito (fra cui due di Norma, con Muti la prima e con la Cedolins la seconda; e quella di Aida con Harnoncourt) non mi hanno mai colpito in modo particolare, ma questo non vuol dire, può darsi che sia stato un limite mio.
So che ha fatto una buona carriera internazionale, potendo mettere in campo il meglio di una voce in cui echeggiava tutto il bello dei colori italiani; mi sembra invece che gli abbia fatto difetto uno spessore interpretativo vero.
Di più non dico: riposi in pace