Il Trovatore (Verdi)

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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » mar 18 feb 2014, 12:40

VGobbi ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Qualcuno ha visto/vedrà il Trovatore scaligero?

DM

Ci andrò questo giovedì con secondo cast. :?


Attendiamo notizie!!!

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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda VGobbi » mer 19 feb 2014, 1:30

Davvero sei ansioso di sapere come canta Carlo Ventre? :twisted:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » mer 19 feb 2014, 11:31

VGobbi ha scritto:Davvero sei ansioso di sapere come canta Carlo Ventre? :twisted:


Sì. È una curiositá morbosa.
:mrgreen:

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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda vivelaboheme » gio 20 feb 2014, 11:16

La prima rappresentazione di questa ripresa era finita ad insulti e boati. Insulti volgari, grossolani e più che mai patologici della Tristana del Corriere della Sera che per l'ennesima volta ha usato il giornale come palestra per proprie vendette personali: improperi scritti (non critica) a Rustioni con un surplus (che c'entrava zero) di ulteriori contumelie all'Ottavio Dantone direttore della Clemenza a Venezia (cui, a mio parere, andrebbe invece seriamente presa in considerazione l'assegnazione dell'Abbiati 2014 da parte dei critici, tale il livello eccelso della sua direzione mozartiana alla Fenice). Insulti delle consuete vestali di loggione a direttore, mezzosoprano e baritono.
Poi, si va alla "seconda", qualche conoscente che c'è già stato ti avverte "guarda che non è assolutamente come l'han voluto far passare alla prima". E infatti si assiste ad una godibilissima ripresa di già noto spettacolo. La ben nota messa in scena di De Ana ha il limite della ripetitività (le composizioni sceniche del coro che inizia immobile poi si anima, i bei costumi, le quinte che scorrono sul palco) tipica (e accresciuta nel tempo) di questo comunque raffinato regista-pittore. Tradizionale? Sì, ma non volgare o pletorico. Se chiediamo a uno spettacolo - come molti fra coloro che qui su Operadisc prendono la parola - il pensiero e una novità scenica, con De Ana siamo da tutt'altra parte. Se stiamo ad un'elegante tradizione... ci siamo. Non di più, non di meno (comunque questo spettacolo regge meglio nel tempo, ad esempio, rispetto all'usuratissimo Rigoletto-Deflo, quello sì una usurata sfilata di moda).
Daniele Rustioni è un interessante giovane direttore: la maturazione non è completa - e ci mancherebbe! - ma ha evidente talento, produce bel suono. Grande e professato ammiratore del Verdi giovanile di Riccardo Muti (che è legittimo ammirare) tende un po' ad un'imitazione (un'imitazione "in sedicesimo" ad occhio e orecchio di chi assiste) del modello, nella gestualità e in alcuni scarti di tempi non sempre congrui. Ma - alla seconda rappresentazione, cui ho assistito - pur rimpiangendo un po', specie nel primo atto, l'assenza di quella "nota" notturna, lunare, che è parte dell'opera, ma mi son trovato di fronte ad un bella sonorità orchestrale, ad una valida mobilità di situazioni musicali-drammatiche, a coraggio anche (quel che gli era un po' mancato in Un Ballo in Maschera) e soprattutto ad un ultimo atto condotto in punta di bacchetta: tutta la fase che va dal duetto Azucena-Manrico ("Madre, non dormi?" ecc.) allo svelamento del sacrificio di Leonora è condotta con grande delicatezza, c'è una bella ricerca di leggerezza pur nell'intensità, ed è bella, in questo finale, la risposta di tutto il cast. Sul quale, più in generale, occorre, direi , fare qualche distinguo.
La Agresta canta, come quasi sempre, bene. Ma è Leonora a tratti sì, a tratti no: nel primo atto soffre di qualche strana (perché intermittente) fatica nell'acuto preso in morbidezza e lo strumento appare un po' arido rispetto all'esigenza del personaggio. Ma va assai meglio in seguito. Non tanto nel Miserere più cabaletta (agilità non trascendentale) quanto nel ""Vivrà", quasi perfetto. Forse è una cantante che sta un po' correndo, dietro ruoli diversi e ha quel limite (lo avevo notato anche a Genova, nella Desdemona) di una certa genericità querula nelle parti più "conversative" o semplicemente "di parola scenica". Però è - come dicevo - un "bel cantare" complessivo.
Alvarez è Alvarez: il canto spinto può non piacere, la voce (in forma, peraltro, in questa occasione) ha disuguaglianze da "spinta" e logorio di anni, ma c'è l'accento, la parola, la dizione, il carisma e e il timbro, obiettivamente stupendo e accattivante, che ha pochissimi riscontri fra i tenori in attività. Discorso noto: uno ascolta Alvarez e da un lato rimpiange ciò che questa voce e questa carriera avrebbero potuto essere, con un po' di giudizio nell'uso (la "base" era quella del forse massimo tenore, fra i vivi, gli sprechi tanti: la Pira in strofa unica con l'acutino che va indietro anziché proiettarsi ne è la conseguenza inevitabile). Dall'altro lato, gode di quel che comunque c'è: nella bellezza ancora ammaliante dell'accento, delle frasi scolpite e della personalità, un Manrico "vero", palpitante di teatro.
La Semenchuk (buatissima, mi si dice, alla prima, vittima anche d'un incidente vocale in acuto) spende una voce un po' usurata ma manda in porto (alla seconda) una dignitosa, alla fine accettabilissima Azucena. Obiettivamente meno felice, nella fissità dell'emissione, il Conte di Vassallo (subentrato dopo multipli forfeit di colleghi). Ok come sempre il coro (soprattutto la sezione femminile).
Conclusione: senza scandali e senza miracoli, una godibile ripresa. Non certo degna di finire sotto le - ormai stucchevoli - esasperazioni da vendetta più o meno personale che immancabilmente accompagnano le prime scaligere. Più frequento la Scala più mi s'accresce l'idea, da suggerire anche ai critici, di lasciar proprio perdere le prime rappresentazioni e il pestilenziale clima (palpabilissimo, crediamo anche dagli artisti) che non fa alcun bene alla musica. Come non bene, anzi malissimo fa (e lo ripeterò fino alla noia) l'uso della carta stampata (quotidiani che girano il mondo, e il mondo legge che un Rustioni o un Dantone sono degli inetti) a sfogo di personali nevrosi o giochi di parte. Non è giornalismo, non è informazione, non è critica musicale. Non serve: danneggia. E la pietosa risposta che, a domanda sull'argomento, immancabilmente si riceve da giornalisti e artisti ("sappiamo com'è, ma è meglio lasciar correre, perché ' non si tocca, non si può' ") è avvilente. Quel 'non si tocca, non si può' è un tipico segnale (fra i molti, nella vita di questo Paese) di una italianità deteriore che, applicata alla musica e al teatro d'opera, fa solo del male.

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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda pbagnoli » gio 20 feb 2014, 12:41

vivelaboheme ha scritto:Se chiediamo a uno spettacolo - come molti fra coloro che qui su OC prendono la parola -

Marco, qui NON siamo su OC!!!

Per il resto, tutto condivisibile quello che scrivi. Almeno, ti credo sulla parola poiché non ci sono andato né - credo - riuscirò ad andarci.
Non sono attratto né dallo spettacolo, né dal cast.
Alvarez è - a mio personalissimo e sindacabilissimo giudizio - una delle più colossali e clamorose occasioni perse della storia recente dell'interpretazione dell'opera.
Era, almeno sulla carta e nelle premesse di una carriera che era iniziata nel segno dell'eccezionalità, uno dei cantanti più straordinari non solo della nostra generazione.
Poi ha scelto la strada del ciuffo unto buono per tutti gli usi, e io ho perso per lui ogni interesse che non fosse documentale.
La Agresta è una (ex?...) beniamina di quegli internettari che si divertono a ricordare ai cantanti che devono studiare, reimpostare la loro voce, eccetera.
De Ana non è il primo nome che mi viene in mente quando penso a un regista, e comunque spettacolo non memorabile nemmeno temporibus illis.
Queste sono le ragioni per cui NON ci vado.

Per tutto il resto, invece, credo che abbia ragione tu.
Non tutti gli spettacoli devono obbligatoriamente essere "di punta": credo che in una stagione teatrale ci possano stare anche riprese con cantanti di seconda fascia, giusto per dare un senso al repertorio. Questo teoricamente dovrebbe essere gestito da una sorta di "compagnia fissa" che un teatro come la Scala dovrebbe avere nei propri ranghi, e in cui una Agresta avrebbe una propria ragione di essere.
Messa così, non ci sarebbe nemmeno bisogno di menarsela ogni volta a ricordare i Grandi del passato.
I quali - giusto per ricordarlo - ormai, se va bene, sono in pensione
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 20 feb 2014, 14:23

Grazie a Marco per il resoconto.
Personalmente questo Trovatore, per me, non aveva alcun motivo di interesse. E´ un titolo arcinoto, che dal vivo o in video ho visto mila volte. E, personalmente, senza almeno un calibro da novanta (dal punto di vista vocale o musicale o registico, come nel caso della Traviata inaugurale) non mi muoverei più per ascoltare Trovatore, o Traviata, o Rigoletto. Il tempo è quello che è, i soldi pure, e quindi si devono fare delle scelte. Però, lo ripeto, questa è una tara mentale mia. : Hurted : Amen.
Non tutte le produzioni possono essere “di punta”. Concordo con Pietro. La mia impressione è però che la Scala non possa permettersi di mettere in piedi uno spettacolo operistico senza proporre nessun calibro da novanta! Basta dare un´occhiata a quanto accade negli altri grandi teatri operistici: Vienna, Londra, Parigi, Monaco, Metropolitan. Per ogni serata di spettacolo c´è almeno un buon motivo per andare a teatro.
Questo Trovatore non l´ho visto, ma sulla carta, mi sembra piuttosto adatto ad un teatro meno prestigioso del “primo teatro musicale d´Italia”. A cominciare dal protagonista. Alvarez è il solito tenore superficiale, grossolano, strappalacrime, scenicamente inadeguato, prevedibile. Insomma, l´emblema di un modo di essere tenore che, forse (ma ho dei dubbi), poteva funzionare qualche anno fa, ma che ora sa di polveroso e stantio. Personalmente trovo che sia un cantante estremamente sopravvalutato. Una voce dal timbro privilegiato, una buona tecnica. Tutto si esaurisce qui. Personalitá, intuizioni interpretative, io proprio non le vedo. Se l´idea della Scala era quella di mettere in piedi un Trovatore attorno a questa figura carismatica, mi sa tanto che la cosa non abbia funzionato… Vogliamo parlare del contesto? Ora, va bene Rustioni, va bene la Agresta. Ma il previsto Nucci? :shock: Anche al di lá del forfait era una scelta indifendibile! Vogliamo parlare del secondo cast? Personalmente trovo inaccettabile proporre un´opera (anche al di lá dei costi di produzione e dei costi che invece pagano gli spettatori) qualitativamente discutibile giá nel primo cast, e ancora piú discutibile nel secondo. Personalmente non capisco perché alla Scala si diano delle opere con un doppio cast. Ci saranno dei problemi logistici, organizzativi, economici. Non lo metto in dubbio. Il doppi cast è comprensibile in teatri più periferici e meno prestigiosi. Ma la Scala dovrebbe garantire sempre spettacoli di buon livello. Se è un modo per incentivare e far conoscere cantanti giovani lo dovrebbero scrivere, e limitarsi ad un solo titolo per un eventuale doppio cast. E invece il doppio cast, alla Scala, è la norma, non l´eccezione. In questa stagione è presente in tutte le altre produzioni ad eccezione di Traviata, Elektra, Troyens, Sposa dello Zar. E non è solo una questione di co-produzioni. La cosa interessante è che le produzioni con cast unico sono quelle alla fine piú interessanti dal punto di vista vocale/musicale/teatrale.
Mah…
Ciao,
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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda vivelaboheme » gio 20 feb 2014, 16:14

Pietro, scusami per la C al posto della D. Avevo appena scritto due righe su OC e mi è rimasta "in penna" la consonante, da qui il lapsus. Ho anche usato il correttore ma quella svista mi è proprio sfuggita, adesso non c'è più il comando di correzione, se siete voi in grado di cambiarmi la C in D, grazie: in ogni caso scusate.
Ciao
Marco Vizzardelli
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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 20 feb 2014, 16:19

vivelaboheme ha scritto:Pietro, scusami per la C al posto della D. Avevo appena scritto due righe su OC e mi è rimasta "in penna" la consonante, da qui il lapsus. Ho anche usato il correttore ma quella svista mi è proprio sfuggita, adesso non c'è più il comando di correzione, se siete voi in grado di cambiarmi la C in D, grazie: in ogni caso scusate.
Ciao
Marco Vizzardelli


Per questa volta... inerviene il moderatore!
: Thumbup :

Attento però a non prendere... fischi per fiaschi!
: Chessygrin :

Ciao,
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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda michele cesareo » gio 20 feb 2014, 20:01

Plaudo a tutte e tre le versioni.... ( quelle d Pietro e DM più assonanti ...)
Perché ?? Perché "" l'Arte nel suo mistero le diverse bellezze insiem confonde ""
L'ho già detto : siete spettacolari !!
Michele
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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » sab 22 feb 2014, 14:55

Potremo comunque farci un'idea di questo Trovatore scaligero domenica 23 marzo su rai5 verso le ore 10.00, quando trasmetteranno:

Domenica 23 marzo
IL TROVATORE
Dramma in quattro parti dal Teatro alla Scala di Milano
Libretto di SALVATORE CAMMARANO
Musica di GIUSEPPE VERDI
Direttore DANIELE RUSTIONI
Regia, scene e costumi HUGO DE ANA
Regia televisiva PATRIZIA CARMINE
Interpreti
Il Conte di Luna FRANCO VASSALLO
Leonora MARIA AGRESTA
Azucena EKATERINA SEMENCHUK
Manrico MARCELO ÁLVAREZ
Ferrando KWANGCHUL YOUN
Ines MARZIA CASTELLINI
Ruiz ANTONIO CORIANÒ
Un vecchio zingaro ERNESTO PANARIELLO
Un messo GIUSEPPE BELLANCA

Ciao!

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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » sab 08 nov 2014, 13:14

Segnalo l'uscita in DVD e Blu-ray del Trovatore nella regia di Cerniakov con la direzione di Minkowski

http://www.amazon.it/Verdi-Trovatore-Ed ... ords=opera

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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda mattioli » lun 10 nov 2014, 16:40

Ma nei negozi ancora non c'è! :evil:
Io volevo regalarne una copia a teo.emme... :twisted:

AM
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Re: Il Trovatore (Verdi)

Messaggioda teo.emme » lun 10 nov 2014, 17:03

mattioli ha scritto:Ma nei negozi ancora non c'è! :evil:
Io volevo regalarne una copia a teo.emme... :twisted:

AM

Accetto volentieri il dono invece, almeno per avere maggiori argomenti di polemica (del resto ho pure acquistato il blu-ray del precedente Macbeth). In realtà lo ascolterei più che altro per meglio apprezzare la direzione di Minkowski. :wink:
Matteo Mantica
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