Sabine Devieilhe

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Sabine Devieilhe

Messaggioda DottorMalatesta » ven 24 gen 2014, 9:06

Soprano „leggero“ francese, 28 anni, bella come un angelo : Love : , si è accostata alla musica imparando a suonare il violoncello (a mio parere non c´è nulla di più tremendamente sexy di una donna che suoni il violoncello), e sta mandando in estasi mezza Francia (e naturalmente, nel caso non lo si fosse capito, anche il moderatore Malatesta :mrgreen: ). Ha interpretato la Finta Giardiniera, Lakmè all´Opera Comique e la Regina della Notte all´Opera Bastille, è uscito per Erato il suo primo disco dedicato a Rameau. Tra i prossimi impegni Nannetta nel Falstaff, Euridice di Gluck (alla Monnaie con la regia di Castellucci), Mélisande.
Nell´Italia dei teatri e dei blog/forum operistici è una perfetta sconosciuta.
Operadisc mi sembra il posto giusto per parlare di una cantante così.

Che ve ne pare?





Piccola riflessione/domanda a latere: è indubbio che la Dessay sia stata uno spartiacque per la tipologia del soprano “leggero”, mandando definitivamente in soffitta il" soprano coccodè". Negli ultimi anni si sta assistendo ad una vera esplosione di soprani “leggeri”. Petibon, Hannigan, Kermes, Petersen, Devieilhe... Perché tanto successo per una tipologia vocale snobbata fino a pochi anni fa?

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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda Luca » ven 24 gen 2014, 17:04

Dico la mia facendo alcuni apprezzamenti più o meno positivi:
- Anzitutto brava e precisa; fa un pò il verso per mimica alla Dessay (nella I aria), ma non ne possiede altrettanta spericolatezza e corposità di suono, anzi a volte incappa in fissità; è giovane e perciò maturerà.... Diamole tempo ed auguriamoci che non sia una meteora...
- Tutta 'sta gran bellezza (alla Don Pasquale: "... siccome un angelo") non la vedo. Atre cantatrici (anche meno egregie) in fatto estetico la superano.
- Quanto alla categoria dei soprani di estrazione belcantistica se c'è una nazione che ce messi anche nelle orecchie è la Francia: Pons, Robin, Mesplé, Doria, Dessay. Credo che lo snobbare sia dipeso da un lato dai personaggi che sono collegati a tal tipologia e, per altro verso, perché Callas, Sutherland e Sills - con la loro rivoluzione culturale, oltre che vocale - pur non essendo 'in toto' soprani leggeri hanno affrontato quelle tessiture e hanno... stravinto.

Saluti, Luca.
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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda DottorMalatesta » ven 24 gen 2014, 18:10

Caro Luca,
i gusti sono gusti, personalmente trovo che la Devieilhe rappresenti benissimo la tipica raffinatissima e malinconica bellezza francese (un po´come l´attrice Mélanie Laurent). Venendo invece alle cose serie :mrgreen: , per quanto riguarda la “fissitá” della voce, concordo con te. Solo mi permetto di dire che essa è probabilmente voluta, considerando il tipo di repertorio affrontato.
Hai poi perfettamente ragione quando ricordi come la Francia sia stata (e continui ad essere) “madre” di tanti soprani belcantistici. Ma ben pochi dei nomi che hai citato avevano una “grana della voce” (per dirla come zio Celletti) così esile e… in filigrana come la Devieilhe, la Petibon, la Kermes o la Hannigan, voci che sono spuntate come funghi negli ultimi anni. Come hai sottolineato giustamente, buona parte del repertorio che per anni veniva affidato unicamente a soprani “leggeri” è stato interpretato da voci ben più corpose e sensuali come Sutheland e Caballè (più soprani “lirici” che “leggeri” come, mi permetterei di dire, la Sills). Quel che osservavo è una ritorno in auge di voci davvero “leggere”, esili, filigranate, eppure screziate di colori. Insomma… la Dessay ha fatto scuola! E forse in un certo repertorio il pubblico si aspetta di sentire o ricerca proprio delle voci così.
Peraltro il CD dedicato a Rameau della Devieilhe è molto molto bello (e tra l´altro è disponibile anche su spotify).
Grazie delle considerazioni, stimolanti ed interessanti come al solito. Sarei curioso di sapere che ne pensano gli altri. Magari qualcuno l´ha pure sentita dal vivo…
Ciao!
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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda VGobbi » ven 24 gen 2014, 20:14

Questa Sabine non l'ho mai sentita, neanche nominare di striscio. Visionato il video di Mozart (per Rameau e' ancora presto per me :mrgreen: ), a me ha fatto un'ottima impressione. Gioca tutto sulla mimica senza muovere il corpo. Fantastico! Quanto al lato vocale, mi e' piaciuto molto come aggrediva le note e se qualcuno ha notato fissita', beh ... se ci sono state sicuramente non mi hanno dato assolutamente fastidio. Potra' davvero farci sognare? Una sorta di Dessay II? Diamo il tempo, come dice Luca, di maturare visto la sua giovine eta' ... ma vedendola e sentendola promette moltissimo.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda Luca » sab 25 gen 2014, 9:52

Grazie, Francesco della tua replica assai interessante, molto più delle mie povere considerazioni che nascono dall'intuito. Tuttavia mi chiedo se al mondo dell'opera (quello teatrale, non discografico solamente) questo tipo di assetto vocale: esile, quintessenziato ecc. serva a qualcosa in termini di udibilità... Rameau è Rameau (e chi lo va a vedere? Pochi rispetto al grande repertorio: io personalmente non lo amo) Verdi è Verdi: te la vedi questa cantante a fare Oscar o che so io, in Donizetti, Lucia, titoli molto più di cartello? E' vero che siamo su un repertorio italiano, ma anche per Astrifiammante, in teatro la voce di questa artista arriva ? Non so.... Mah.... :roll:
Che questa cantante sia fine ed elegante va bene, però quale corposità di suono ha e soprattutto quanto rende avere simili elementi ? Non è un tornare indietro rispetto a quanto hanno operato Callas e belcantiste successive, compresa la ormai decrepita (vocalmente) Gruberova?

Salutoni.
Luca.
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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda VGobbi » sab 25 gen 2014, 13:49

Scusami Luca ma il peso vocale della Dessay non è che fosse decisamente più corposo, anzi ...
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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda michele cesareo » sab 25 gen 2014, 21:09

Mostra più di 28 anni.
Il colpo di fulmine non è partito, nonostante io abbia sempre molta indulgenza per le giovani voci....
Non discuto la tecnica ma, secondo il mio modestissimo parere , avrebbe bisogno di frequentare fuori da Teatri, bensì in Conservatori o Accademie, " personalità artistiche" del calibro di Dessay o, perché no ?, di una Fabbricini.
Rispettosamente,
Michele
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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda DottorMalatesta » lun 27 gen 2014, 11:21

Provo a rispondere all´amico Luca e alle sue stimolanti considerazioni.
Ultimamente si sta assistendo ad una riscoperta del repertorio barocco (Händel è all´ottavo posto tra i compositori d´opera piú eseguiti al mondo), ma il fenomeno è decisamente tutto tranne che italiano. Il che significa che, volendo, la Devieilhe potrebbe continuare a fare una splendida carriera anche solo se decidesse di limitarsi al barocco. In Francia, lo ripeto, stanno davvero impazzendo per lei, compare su tutte le principali riviste di musica, e le proposte dai teatri fioccano.
Per quanto riguarda il volume di voce. Anche qui è indubbio che molto dipenda dal tipo di repertorio. Non è possibile paragonare un´opera di Rameau e un´opera del Verdi maturo. Nel settecento si scriveva per organici piú ridotti, con strumenti molto diversi (flauti in legno, archi barocchi), per diapason verosimilmente più bassi, per teatri molto piú piccoli, interamente in legno e dall´acustica perfetta (avete presente il Cuvilliés-theater di Monaco o il teatro Olimpico di Vicenza? Anche un sussurro viene avvertito benissimo ovunque!). Con l´ottocento tutto cambia, in termini di estetica, di gusto, di strumenti utilizzati, di tipologia di canto… Ricordo una bella intervista di Salonen a proposito della rivoluzione orchestrale di Berlioz. Sosteneva che, in termini di intensitá sonora, l´ascolto della Sinfonia Fantastica avrebbe fatto, ad un ascoltatore dell´epoca di Monteverdi, lo stesso effetto che farebbe a noi il rumore di un aereo che decolla :shock: ! Anche il “volume” è probabilmente un elemento relativo (anche in termini storici), che va contestualizzato a seconda del tipo di repertorio. Idem il concetto di vibrato. Il vibrato che, dall´ottocento in poi (non in tutti i repertorio però!), ha assunto un valore “costitutivo” del canto lirico. Tanto che oggi ascoltare un´Aida con voce fissa sarebbe per noi inaccettabile. Nel settecento invece il vibrato non aveva una funzione “costitutiva”, “strutturale”, ma “espressiva”, come una sorta di figura retorica, utilizzata a fini espressivi per accentuare alcune frasi, alcuni momenti topici. E oggi ascoltare chessó, una Musica nel prologo dell´Orfeo di Monteverdi con voce vibrante da cantante dell´ottocento ci parrebbe altrettanto strano.
Grazie, al solito, delle interessantissime considerazioni!
: Thumbup :
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Re: Sabine Devieilhe

Messaggioda Tucidide » mar 10 nov 2015, 16:30

La Francia sembra essere patria prediletta per soprani di coloratura. Dopo la divina Natalie, penso che lei abbia le carte in regola per impressionare e deliziare il mondo musicale dei prossimi anni.
L'Aria della bambola Olympia nel 2013...


... e recentemente, ulteriormente migliorata. Le variazioni sono da urlo!
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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