Riccardo ha scritto:Personalmente trovo imprescindibile la Clitennestra della Moedl, forse la declamatrice per antonomasia di area tedesca. Non ho quella del '50 di cui si parlava, ma soltanto quella con Karajan di Salisburgo del '64.
E' praticamente identica: stessi suoni spaventosamente appoggiati sulle consonanti, stessi centri aperti e intimidatori, stessa umanità lacerante.
Però la voce è giovane e sana. La Moedl non era ancora quarantenne e si sente, mentre nel 64 c'è la fatica, quasi la spossatezza di una ultra-cinquantenne, passata per le forche caudine di centinaia di Bruennhildi, Isoldi, Kundry.
Francamente non saprei quale delle due preferisco.
Quasi quasi trovo che quella del 50 sia persino troppo giovane e sana (anche perché la Kontezni al suo fianco è un rudere). Suscita ammirazione, certo, per la declamazione possente e apparentemente indistruttibile. Ma quella con Karajan mi evoca più compassione e orrore.
Per me rimane incredibile anche quella di Regina Resnik, sicuramente avvantaggiata da una meticolosa e geniale "preparazione" discografica, nel senso migliore del termine.
E' vero, anche se è caricata e manierata, è superba.
D'altronde (se non sbaglio) debutto nel ruolo a Vienna, nel 1965, nella regia di Wieland Wagner.
Quella stessa sera debuttava anche la NIlsson in Elektra, l'altra campionessa dell'edizione Solti.
Come dice lei "Weisst du kein Mittel - gegen Träume?" forse non lo dice nessun'altra.
Ehm... nemmeno la Varnay?
Più vicino a noi conosco l'interpretazione della Fassbänder nel dvd di Vienna, che trovo anch'io esemplare, proprio come l'ha descritta
walpurgys
C'è anche da dire che è androgina e crudele, e quindi (è vero) estremamente fascinosa e sinistra.
L'unica cosa che le manca (secondo me) è il lato compassionevole.
Non che sia un difetto (anzi, è una scelta rispettabilissima) ma secondo me Clitennestra deve fare orrore e pietà contemporaneamente.
La sfida è questa, direi....
La Baltsa, forse l'ultima ad aver debuttato questo grande ruolo. ... Una dea pacata e disillusa, quasi ironica. Quegli stessi "lichter" del finale, sparati acuti e sottili, divertiti, nulla avevano a che fare con le esultanze sconvolte e agghiaccianti di una Resnik.
E questo, ti dirò, è un pregio!
Io non ho mai sopportato l'eccesso di enfasi ed esagitazione che le Clitennestre (anche le migliori) mettono in questa pagina.
Mi fa proprio piacere che la Baltsa non ci caschi!
Certo che è curiosa questa cosa!
Spesso esagerata da giovane in ruoli che non ne avrebbero avuto bisogno, ora la Baltsa è diventata sobria e penetrante dove tutte le altre si scatenano!
Chissà con Carsen...
Non è che questo taglio dipenda proprio da lui?
Ci vedremo a Firenze!
Se volete, potrei poi darvene un'anteprima da sentire.
Ma certo!!!!
Manda tutto in mp3 a Bagnolo!
Altre Clitennestre sulla carta di un certo interesse ci sono quella di Eva Marton (prossimamente a Barcellona) e quella di Ewa Podles, particolarmente interessante parlando di tecnica
La Marton interessante?
Ma che si nasconda!
Invece la Podles è davvero una chicca... forse sarà la prima vera vocalista dai tempi della Schumann Heink!
Un mio sogno impossibile sarebbe (oggi) una Clitennestra di Jessye Normann.
Salutoni
Mat