Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
flipperinodoc ha scritto:torniamo al problema di sempre....
quindi? se una grande opera come forza del destino può navigare senza un direttore decente (giammai), senza leonora e senza carlo..... allora abbiamo la migliore edizione degli ultimi 30 anni.....
se la risposta è no.... allora dobbiamo riflettere
beckmesser ha scritto:Io ho sentito l'audio della prima sera e visto ora il video, e l'impressione è la stessa: uno spettacolo imbarazzante, sotto tutti i punti di vista. In primo luogo la parte visiva; il bravo doc ne ha fatto un'ottima analisi, ma direi che è fatica sprecata: è solo cornice, solo fuffa, come quasi sempre con Kusej. Ci si può inventare tutte le revisioni drammaturgiche che si vuole, ma poi bisogna avere gli strumenti per realizzarle, e Kusej questi strumenti, semplicemente, non li ha. Nessun lavoro sui cantanti, gesti stereotipati, simbolismi da scuola serale del teatro di regia (quell'ammasso finale di croci! Geniale...).
Sul lato “tecnico” penso tu abbia ragione. Siamo molto lontani dalla perfezione. Però, lo ripeto, nel complesso a mio parere lo spettacolo funzionava. Non sarà l´edizione di riferimento dei prossimi anni, ma direi che ci si può accontentare. Del resto, che Kusej fosse un regista da alti e bassi era cosa nota. Ma, personalmente, ho trovato lo spettacolo ben superiore al suo Fliegende Holländer o al suo Macbeth. Hai perfettamente ragione sulla cattiva “gestione” della sinfonia, che dovrebbe dare il “tono” della vicenda. Ma va anche detto che questa è un´opera così lunga ed “eterogenea” che riuscire a mantenere costante la tensione drammatica, senza cadute per tutta la durata dello spettacolo è davvero dura. Sul simbolismo d´accatto concordo. Sul lavoro sui cantanti, l´impressione è che molto fosse demandato alle capacitá o iniziative dei singoli. Però non ho visto cose davvero indecenti.beckmesser ha scritto:Trovo veramente una forma di tipico masochismo nostrano che qui in Italia si stia a sindacare (anche giustamente) sulla Traviata di Cerniakov (spettacolo non del tutto riuscito ma veramente rivoluzionario nel suo approccio) e in Germania si digerisca senza problemi questa minestrina riscaldata... Mah...
Perché non ci racconti che te ne è parso di questa Traviata (l´hai vista dal vivo anche tu, vero?)?
Circa la Germania… farei dei distinguo. IMHO la Staatsoper di Monaco è uno dei teatri più interessanti d´Europa, con una stagione estremamente varia sia dal punto di vista dei titoli (si spazia da Monteverdi e Cavalli all´opera di oggi) che delle proposte di regia (dalla regia concettuale e concettosa e ideologica di stampo tedesco nelle sue varie declinazioni, da Konwitschny a Kusej a Warlikowski, alla novelle vague anglosassone con Jones, al simbolismo ormai classico di Carsen, all´iperrrealismo di Bieito e Tcherniakov, al barocco di Dew….).beckmesser ha scritto:Però, che bello d'ogni tanto stroncare: mi fa sentire così importante...
beckmesser ha scritto:Io ho sentito l'audio della prima sera e visto ora il video, e l'impressione è la stessa: uno spettacolo imbarazzante, sotto tutti i punti di vista. In primo luogo la parte visiva; il bravo doc ne ha fatto un'ottima analisi, ma direi che è fatica sprecata: è solo cornice, solo fuffa, come quasi sempre con Kusej. Ci si può inventare tutte le revisioni drammaturgiche che si vuole, ma poi bisogna avere gli strumenti per realizzarle, e Kusej questi strumenti, semplicemente, non li ha. Nessun lavoro sui cantanti, gesti stereotipati, simbolismi da scuola serale del teatro di regia (quell'ammasso finale di croci! Geniale...). Che le cose non avrebbero funzionato lo si capiva già dalla sinfonia: va bene utilizzarla come colonna sonora per un prologo, e non male nemmeno l'idea di mostrare il contesto familiare di Leonora (anche se, in verità, già Verdi ce lo mostra in una manciata di battute all'inizio del I atto, e molto meglio di quanto non faccia Kusej) ma la sinfonia della Forza è ricchissima di temi, di contrasti, di snodi musicali. Un vero grande regista avrebbe “montato” la sua azione in perfetta sintonia con la musica, sfruttando ciascun tema, ciascun mutamento di dinamica per enfatizzare un gesto, un movimento, una controscena... Kusej niente: tutto (poco, in verità) si svolge nella più totale indifferenza di quanto avviene in orchestra, così che dopo un paio di minuti (una volta capito l'andazzo) non si vede l'ora che la sinfonia finisca.
VGobbi ha scritto:Pero' sta' Krasteva nel video che hai postato reysfilip non si puo' ascoltare, con tutta la buona volonta', o no?
reysfilip ha scritto:la Krasteva molto meno (vorrei anche capire che personaggio sarebbe il suo nella lettura di Kusej. Una personificazione della guerra? Una capa di qualche organizzazione criminale stile Initiative di "Revenge"?).
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