Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

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Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 11:11

Considerando che 1. forse è opportuno ampliare la nostra conoscenza operistica percorrendo altri pensieri; 2. che sia reysfilip sia flipperinodoc sia teo.emme (sia il sottoscritto) hanno partecipato attivamente alla discussione sulla "Entartete Musik"; 3. che reysfilip ultimamente sta contribuendo alla grande alla vitalitá di OD 8) (mentre Vittorio, oltre a chiedere la mia testa e a proporre quel mattone del Mefistofele, preferisce bazzicare su altri blog operistici : Sailor : ); 4. che l´opera in questione (sebbene in tedesco) è breve e facilmente accessibile (anche su youtube, senza necessitá di ricorrere a Spotify), prendo in pugno la situazione e mi assumo la responsabilitá di questa scelta.
Per il prossimo mese, sarebbe carino se qualcuno fosse un po´piú pro-positivo!

Ciao!

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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 11:13

Sul “tubo” c´è l´incisione di Conlon (anche su Spotify, credo) e il libretto.



http://www.emiclassics.de/data_files/re ... _66701.pdf


Buon ascolto e buona discussione!!

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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 16:36

Per approfondire:

http://www.musiculturaonline.it/musicult/dischi/159.htm

http://www.sistemamusica.it/2001/maggio/26.htm

Inoltre…

Dal Dizionario dell´Opera (Baldini & Castoldi)

Der Zwerg (In nano), Racconto musicale tragico in un atto di G. C. Klaren. Musica di Alexander Zemlinsky 1872-1942. Prima rappresentazione: Colonia, Neues Theater, 29 maggio 1922

Personaggi:
Ancella (Soprano)
Don Estoban (Basso)
Donna Clara (Soprano)
Ghita (Soprano)
Il nano (Tenore) [non poteva essere altrimenti :mrgreen: ]

Come la precedenteFlorentinische Tragödie, anche quest’opera di Zemlinsky è tratta da Oscar Wilde, seppure con maggiori licenze testuali; la versione librettistica condensa la vicenda intorno al dialogo fra il nano e l’infanta, cassando numerosi episodi marginali in modo da non oltrepassare le proporzioni di un atto unico. Esiste però una redazione molto più recente, che circola tuttora e che mantiene il titolo dell’originale wildiano,Der Geburtstag der Infantin(Il compleanno dell’infanta): si tratta di un ritocco postumo operato essenzialmente sul libretto. Nel 1981 la Staatsoper di Amburgo decise di riprendere questa penultima fatica teatrale di Zemlinsky, precocemente costretta all’oblio dal nazismo; proprio in quest’occasione si interpellò Adolf Dresen per rimaneggiare il libretto in modo da conservare maggiore affinità con il dramma in prosa.
Al levar del sipario fervono i preparativi per il compleanno dell’infanta di Spagna; il dono di maggior valore è rappresentato da un nano orribilmente deforme, ma ignaro di esserlo, con cui la giovane festeggiata finge unflirt, lasciandogli credere di amarlo. Il nano è stato rapito a prima vista dalla bellezza di lei e si apparta tenendo in mano la rosa che ella gli ha donato; passando davanti a uno specchio, inorridisce all’immagine che gli si para dinanzi, che scambia in un primo momento per un ‘doppio’ persecutorio. Compresa la crudele verità il nano si accascia, fulminato dal dolore; l’infanta si sofferma un attimo, imbronciata per la breve durata del suo dono di compleanno, poi muove verso la sala da ballo, invitando a riprendere la festa.
Il soggetto inclina ancora una volta più alla riflessione che all’azione, per quanto la sensibilità teatrale di Zemlinsky (tanto ammirata da Schönberg) riesca a esprimere con efficacia quasi plastica anche una vicenda povera di eventi esteriori, sottolineando con vivo acume psicologico una serie di piccoli gesti che si caricano di riflessi interiori senza per questo scadere nell’enfasi. La materia drammatica è molto affine al grottesco di Victor Hugo, mediato attraverso l’interesse moderno per il burattino sofferente, emblema della fragilità umana esposta all’egoismo derisorio del consorzio civile; il motivo del dolore altrui come pretesto di allegria e quello dell’inconsapevolezza della propria disgrazia, fino allo schianto imprevisto dell’agnizione, possono ricordareL’homme qui rit, trasponendo però ilplotin un clima di cinica frivolezza. La lettura musicale di Zemlinsky riporta alla luce l’angoscia sotterranea, che le chiacchiere di corte dissimulano senza poterla estirpare: come scrisse Alban Berg all’indomani della prova generale viennnese, «l’elemento drammatico (...) è di una tragicità così tormentosa che quasi non lo si può tollerare». Berg si riferiva qui alla prima comparsa in scena del nano, in un subitaneo attonimento generale: il gorgoglio informe e buffonesco dei fagotti su cui filtra il tema struggente del corno inglese, inquadra con precisione bruciante la figura del protagonista e la dicotomia in cui si scindono il suo corpo e il suo animo. Intorno a questo Pierrot deforme folleggia la corte spagnola, che Zemlinsky ritrae con mano maestra: il cicaleccio fatuo delle ancelle si traduce nella trasparente civetteria dei coretti femminili, intrisi quasi sempre di ritmi ballabili. I pizzicati (all’arpa, al mandolino, agli archi) evocano un clima rinascimentale, emulando vielle e violoni; e le danze su cui si apre la festa, affidate ai fiati e venate di echi modali, accentuano questo sapore arcaico e neoclassico. Alla corte viene riservato di solito il lucore di un diatonismo freddo e malizioso, su cui il cromatismo appassionato di Ghita e il pathos del nano non riescono a incidere: i due mondi si giustappongono a tratti, senza trovare conciliazione né dialogo, fino a quando la vocetta atona dell’infanta decreta l’oblio definitivo del suo giocattolo rotto, con un parlato incolore su cui Zemlinsky riprende il ritmo della danza interrotta. Il talento liederistico del compositore trapela, fra l’altro, dal bellissimo, ultimo monologo del nano, che dalla commossa incredulità della speranza scivola nell’orrore dell’inattesa autocoscienza; anche nell’importante scambio di battute con Ghita la voce articola le parole quasi auscultandone le vibrazioni interiori, sopra la base scura dei fiati, a dipanare un profilo informe, presago di sventura e insieme allusivo allo stadio di inconsapevolezza primigenia che caratterizza il nano.

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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 18:13

Scusate, il link precedente non era attivo.
Il libretto lo trovate qui

http://www.emiclassics.de/data_files/re ... _66701.pdf

Ciao,

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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda reysfilip » dom 15 dic 2013, 1:38

Intanto riportiamo il cast completo di questa edizione che conta interpreti mediamente famosi:

Donna Clara................................................Soile Isokoski
Ghita........................................................Iride Martinez
Don Estoban (ciambellano)................................Andrew Collis
Der Zwerg (il nano)........................................David Kuebler
Erste Zofe (prima cameriera)............................Juanita Lascarro
Zweite Zofe (seconda cameriera)........................Machiko Obata
Dritte Zofe (terza cameriera).............................Anne Schwanewilms
Erste Gespielin (prima compagna di giochi)............Natalie Karl
Zweite Gespielin (seconda compagna di giochi)........Martina Rüping

Frankfurter Kantorei
Gurzenich-Orchester Köln

Ho appena terminato il primo ascolto di quest'opera. Prima mi ero letto come questo lavoro fosse altamente autobiografico dato che Zemlinsky lo compose in ricordo del rapporto con Alma Schindler. Donna curiosa questa Alma; era figlia di un pittore paesaggista viennese e la madre, dopo la morte di questo, si sposò con Carl Moll, uno dei fondatori del movimento della Wiener Secession. Così iniziò a frequentare gli ambienti del patrigno, impelagandosi in flirt con Klimt, Burckhard (direttore del Burgtheater) e con il nostro Zemlinsky, di cui era allieva nella classe di composizione. Nel 1902 si sposò con Mahler e dopo la sua morte nel 1911, intrattenne una turbolenta relazione con Kokoschka prima di risposarsi nel 1920 con Walter Gropius, poi fondatore del movimento Bauhaus. Dopo il divorzio nel 1920 si risposerà una terza volta (con lo scrittore Franz Werfel, con cui conviveva apertamente già dal 1917) e sarà costretta a emigrare negli USA dopo l'Anschluss austriaco, dove diventerà un faro della cultura.
Potremmo dire che Zemlinsky non si era trovato un tipo facile, anzi, perdonatemi la locuzione, si era innamorato di una donna che ha fatto impazzire letteralmente mezza Vienna dei piani alti della cultura del tempo.
Questo è il modello di Donna Clara, l'Infanta, una incantatrice, una belle dame sans merci sprezzante e altera, ingannatrice perfettamente convincente di chi non conosce le armi per proteggersi dalla seduzione. Una donna capace addirittura di dichiarare apertamente la bruttezza, forse relativa, di un uomo che le sta davanti.
Per di più, tra i cambiamenti operati rispetto a The Birthday of the Infanta di Wilde, c'è anche l'evidenziazione che il nano è un cantore, un musicista, per rendere ancora più enfatica l'analogia con lo stesso Zemlinsky.
Di questa analogia se ne può parlare all'infinito ma non si comprende a fondo finché non si legge nel libretto l'arrivo del nano o, ancora meglio, il dialogo tra l'Infanta e il nano. Tra di loro parte un dialogo che il nano intride di malinconia, pieno di paure e timori; non vuole essere il cavaliere festante ma l'araldo che vive nell'ombra, ai piedi dell'infanta. Ecco dunque il rifiuto del superomismo che qualcuno aveva menzionato come elemento comune a tutte le opere appartenenti al filone della Entartete Musik.
Lei lo inganna subito con le parole, dichiarando il suo amore, ma subito dopo torna nel suo mondo ornato di preziosismo, facendo un compendio del buon amante e cavaliere. Il nano ovviamente ci casca senza nemmeno pensare quanto possano essere vere quelle parole.
Notare che l'Infanta orna i suoi discorsi di immagine preziose totalmente materialiste e anche il nano, ovviamente, rientra tra gli oggetti che lei possiede. Nel finale infatti dice:

"Geschenkt und schon verdorben, das Spielzeug zum achtzehnten Geburstag."
"Regalato e già rotto, il giocattolo per il mio diciottesimo compleanno..."

per poi liquidarlo con un "Gut, ich tanze weiter" ("Bene, ritorno a ballare"), come se niente fosse successo.
L'Infanta è quindi la rappresentazione della donna che usa gli uomini con l'amore, considerato però un mero atto materialista di possessione.

In tutto ciò, l'unica che esterna sentimenti di umanità è Ghita, che quasi sembra comprendere il nano ma che non si espone troppo alla sua salvezza. E' complice e anche un po' succube dell'Infanta che svela la verità al nano, e non si preoccupa troppo di contrastarla per poi concludere con una considerazione incentrata sul cuore del nano. Alla fine infatti è stata lei l'unica a vederci dell'umanità e a ribadirlo quando poteva, anche se non esita a definirlo nuovamente Spielzeug, un giocattolo con un cuore.

Es ist schade um das gute Spielzeug, wie
schade! Gott hat ein armes Herz zebrochen, es
war schön.


Sulla parte musicale non credo di avere le competenze giuste. Posso solo dire che io l'ho trovato molto affine a Strauss (e perciò mi è piaciuto).

Sicuramente un'opera del genere era condannata a entrare nella entartete musik, sia per la già citata mancanza di superomismo, sia per il fatto che Zemlinsky era ebreo. Infatti la famiglia, nonostante il padre fosse cattolico, si era interamente convertita all'ebraismo, religione del nonno materno di Zemlinsky.

In tutto ciò, ho trovato questa edizione splendida, sia per direzione (ho un debole per Conlon che qui riesce ad evidenziare splendidamente i temi senza farli sopperire in questo apparente magma sonoro) sia per interpreti che ho trovato estremamente centrati. Magari la riascolterò e dirò qualcosina di più specifico.

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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda VGobbi » dom 15 dic 2013, 14:07

Ringrazio anzitutto per i link postati e gli articoli, di cui mi sono fatto un'idea di questo breve ma difficile lavoro di Zemlinsky. Lavoro che conoscevo di fama ma mai ho avuto occasione di sentirlo.

L'ho fatto e confesso, complice la direzione di Conlon (chiara, tersa ma non evanescente) e la prova maiuscola di quel trasformista che risponde al nome di Klueber, che la musica mi ha attratto parecchio, anche per la vicinanza con gli echi straussiani. L'apice o quelli che ritengo i maggiori atout dell'opera, sono decisamente il duetto tra l'Infanta ed il Nano, oltre il lungo quanto arduo monologo finale dello stesso Nano.

Compagnia vocale omogenea con punta di eccellenza in Klueber.

Si parla di lavoro autobiografico, oltre al fatto che trovo interessante che questa musica sia stata classificata come "musica degenerata", non tanto per il fatto che il compositore fosse ebreo, quanto sopra tutto il tentativo di sminuire l'etica del "superuomo" attualizzata e valorizzata dal nazismo.

Sarebbe assai bello vederne una rappresentazione teatrale, magari con un cast allettante. Voi chi ci mettereste, almeno riguardo alle 4 parti principali, ovverossia Infanta, Nano, Ghita e maggiordomo?
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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda DottorMalatesta » mar 17 dic 2013, 10:51

Un po´in ritardo (sono giorni terribili!) ma finalmente ho ascoltato anch´io questo piccolo gioiello. Ammetto che non mi sarei mai aspettato di ascoltare un´opera così bella!
Innanzitutto ringrazio reysfilip per il bellissimo commento. Ammetto di essere sempre rimasto affascinato dalla figura di Alma Schindler in Mahler (avevo anche sfogliato alcune pagine del recente libro che Catherine Sauvat le ha dedicato, dal titolo Alma Mahler, Musa del Secolo): in particolare mi sono sempre domandato cosa avesse di cosí speciale questa donna bella sì, ma non bellissima, da far girare la testa ad alcune tra le personalitá più geniali della Mitteleuropa.
Dal punto di vista musicale, piú che con Strauss, vedo una somiglianza (nel clima sonoro morbosamente “velenoso”, penso al monologo del nano) con lo Schönberg (allievo e cognato di Zemlinsky) della verklärte Nacht.
L´esecuzione è eccelsa. Ho solo qualche perplessitá sulla Isokoski. Che canta, per inciso, benissimo, ma che è IMHO ben lontana dal rendere l´idea di un´adolescente viziata, indifferente alle sofferenze altrui, e -in fondo- perversa (una sorta di sorella di Salome). A questo proposito, venendo a Vit, mi sarebbe piaciuto sentire in questo ruolo la Behrens (Salome con Karajan). E oggi, forse, una Petersen. Kuebler è bravissimo, e non so chi oggi potrebbe essere un buon “nano”. Florian Voigt avrebbe la lucentezza del timbro, ma –interprete noiosetto qual è (IMHO), dubito che ne darebbe un´interpretazione significativa. Un rimpianto? Mi sarebbe piaciuto vedere come cosa gigante di Langridge avrebbe ricavato dal personaggio. Perché anche se appare scontata la scelta di un tenore “lirico”, non è detto che invece un tenore “caratterista”, con sonoritá aspre e nasali (l´equivalente di un nudo di Schiele più che di un cavaliere in armatura dorata di un Klimt), non riesca a rendere il contrasto tra un corpo (e una voce) sgraziato e un “schönes Herz” (un “bel cuore”). Come Maggiordomo vorrei Volle. E come Ghita vorrei la Dessay (convincendola… :mrgreen: ): m´immagino Ghita come una donna contrapposta all´Infanta, e quindi la vorrei con una voce “fragile”, un´adolescente (una sorta di dama di compagnia), una giovane donna dalla sensibilitá esacerbata (sorella di una Liú).Alla direzione Salonen o Rattle (in altri anni avrei detto Boulez: la verklärte Nacht, ascoltata dal vivo, è stata un´esperienza sconvolgente).
Comunque questo “nano” è un capolavoro assoluto. Ho voglia di riascoltarmelo con più calma al più presto!
8)

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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda reysfilip » mar 17 dic 2013, 11:34

DottorMalatesta ha scritto:Dal punto di vista musicale, piú che con Strauss, vedo una somiglianza (nel clima sonoro morbosamente “velenoso”, penso al monologo del nano) con lo Schönberg (allievo e cognato di Zemlinsky) della verklärte Nacht.


Ho letto che Zemlinsky è stato l'unico maestro formale di Schönberg. La vicinanza dei due ne avrà risentito da entrambi i lati.

L´esecuzione è eccelsa. Ho solo qualche perplessitá sulla Isokoski. Che canta, per inciso, benissimo, ma che è IMHO ben lontana dal rendere l´idea di un´adolescente viziata, indifferente alle sofferenze altrui, e -in fondo- perversa (una sorta di sorella di Salome). A questo proposito, venendo a Vit, mi sarebbe piaciuto sentire in questo ruolo la Behrens (Salome con Karajan). E oggi, forse, una Petersen.


Quale Petersen? Ann o Marlis? :mrgreen: Io punterei sulla Denoke.

E come Ghita vorrei la Dessay (convincendola… :mrgreen: ): m´immagino Ghita come una donna contrapposta all´Infanta, e quindi la vorrei con una voce “fragile”, un´adolescente (una sorta di dama di compagnia), una giovane donna dalla sensibilitá esacerbata (sorella di una Liú).


Come idea non sarebbe male. Infatti nella registrazione di Conlon è affidata alla Martinez che è un soprano di coloratura. Non potendo avere la Dessay, io punterei su Marlis Petersen, o alle brutte sulla Damrau (come seconda opzione però).

Chi mettereste alla regia? Io punterei su Carsen visto quanto gli piace il binomio realtà-finzione.
Ho appena scoperto che Jones l'ha allestito l'anno scorso a Parigi. :shock:
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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda DottorMalatesta » mar 17 dic 2013, 11:57

reysfilip ha scritto:Quale Petersen? Ann o Marlis? :mrgreen: Io punterei sulla Denoke.


Marlis. Anch´io avevo comunque pensato alla Denoke (alla Denoke di qualche anno fa....)

Chi mettereste alla regia? Io punterei su Carsen visto quanto gli piace il binomio realtà-finzione.
Ho appena scoperto che Jones l'ha allestito l'anno scorso a Parigi. :shock:[/quote]

Carsen sarebbe interessantissimo, anche se forse rischierebbe di fare una regia con un po´ troppo simbolismo di maniera...
Mi sembra un´opera così interessante in cui, purchè non data in mano ad epigoni di Zeffirelli (che la riempierebbero di riferimenti folkloristici alla Spagna con tanto di toreri e ballerine di flamenco), potrebbero davvero cimentarsi con successo alcuni tra i più grandi registi di oggi. Purchè non si faccia una non-regia stile “cartolina liberty-simbolista” alla Beardsley. Perché la vicenda, in sé, è piuttosto poverella. E bisogna trovare qualcuno che faccia emergere il “sottotesto”. Per questo vorrei vedere messo alla prova un regista di quelli “graffianti”. Quindi, tra i numeri “uno”, niente McVicar, Pelly, Loy, Konwitschny. Sarebbe in effetti interessantissimo capire cosa ha realizzato un grande “narratore” come Jones. Ma anche un Guth o un Herheim, imbevuti come sono delle nevrosi e delle angosce della cultura germanica e mitteleuropea, potrebbero risultare molto convincenti (anche se preferirei Herheim). In alternativa, sarebbe un testo da proporre al nostro Tcherniakov, magari… alla Scala!

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P.S.: nessuno ha notizie sul "nano" di Jones di Parigi?
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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda reysfilip » mar 17 dic 2013, 12:30

DottorMalatesta ha scritto:P.S.: nessuno ha notizie sul "nano" di Jones di Parigi?


Ho trovato varie recensioni discordanti, oltre a scoprire che quella dell'anno scorso era una ripresa di un allestimento del 1998 in doppio con L'infant et les sortileges di Ravel.
C'è chi dice che è un allestimento geniale, in cui il nano era praticamente sdoppiato: sembra che ci fosse il tenore vestito elegantemente di bianco che controllava una marionetta che lo rappresentava, proprio come un vero giocattolo.
Al contrario c'è chi l'ha considerato una baggianata, dicendo che questo sdoppiamento era stupido e che la foresta di asparagi sullo sfondo era particolarmente brutta. :lol:
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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda DottorMalatesta » mar 17 dic 2013, 13:13

reysfilip ha scritto:Ho trovato varie recensioni discordanti,


Chissà perché ho un deja vu

:mrgreen:

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P.S.: ma Mattioli non ha visto questo spettacolo?
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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda mattioli » mar 17 dic 2013, 18:12

Certo che l'ho visto!
Bellissimo anche se era ancora un Jones iniziale.
Ma adesso, scusatemi, non ho tempo di parlarVene...
Ciao ciao

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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda VGobbi » dom 29 dic 2013, 12:27

mattioli ha scritto:Certo che l'ho visto!
Bellissimo anche se era ancora un Jones iniziale.
Ma adesso, scusatemi, non ho tempo di parlarVene...
Ciao ciao

AM

Ora hai tempo di parlarcene? :oops:

Intanto tra poco inizia mese nuovo ... ed avrei già una propostina per l'opera del mese ...
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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda mattioli » dom 29 dic 2013, 21:37

No. Scusate, sto traslocando. E sono nel guano fino più o meno all'altezza delle orecchie.
Gli asparagoni, in ogni caso, erano bellissimi...

: Chef :
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Re: Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

Messaggioda VGobbi » mer 08 gen 2014, 20:38

Nessuna proposta per l'opera del mese di gennaio 2014?

Chi vuole aprire thread apposito da dedicare alla nuova opera? Dai fatevi avanti ...
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