La traviata - Teatro alla Scala 2013

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 20:45

teo.emme ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Suggerisco caldamente questa lettura...

http://www-5.unipv.it/girardi/Carsen.pdf

Giusto per non dimenticare che Verdi non ebbe scrupoli (sono parole sue!) a fare questo "sogeto dell´epoca".

DM

E quindi? Io non credo affatto che il problema della brutta (per me) regia di Cernjakov sia l'attualizzazione - pratica usata e strausata anche da registi che voi liquidate come "tradizionali", da Visconti a Strehler, da Ronconi a Ponnelle - ma la discrasia tra quel che si sente e quel che si vede, sino a sfiorare il comico involontario. Poi ognuno sia libero di menarla fin che vuole con le zucchine, gli abiti moderni, la pizza o la "destrutturazione"...ma la questione, a mio giudizio, è molto diversa.


L´accenno non era tanto sul "sogeto dell´epoca", quanto sugli "scrupoli" che Verdi non ebbe né in Traviata né in Rigoletto.

DM

P.S.: La regia di Visconti "tradizionale"? Visto lo scalpore che suscitó all´epoca proprio "tradizionale" non la definirei...
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda teo.emme » gio 12 dic 2013, 21:00

DottorMalatesta ha scritto:Il mio accenno non era tanto sul "sogeto dell´epoca", quanto sugli "scrupoli" che Verdi non ebbe né in Traviata né in Rigoletto.

Quel che dico è che mi sembra fuorviante attribuire all'attualizzazione - come si legge in giro (soprattutto su certa stampa milanese o su certe riviste musicali) - la scarsa riuscita dello spettacolo, come se non fosse stato capito da chi si aspettava crinoline e canapè: secondo me Cernjakov non è riuscito a sfruttare la portata drammatica del testo, pure in un'ottica molto libera, che ha condotto ad una separazione troppo evidente tra contenuto musicale e drammaturgia. Alla fine i conti non tornano (come invece tornavano in Macbeth) e lo spettacolo diventa incoerente ed indecifrabile.
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 22:19

teo.emme ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Il mio accenno non era tanto sul "sogeto dell´epoca", quanto sugli "scrupoli" che Verdi non ebbe né in Traviata né in Rigoletto.

Quel che dico è che mi sembra fuorviante attribuire all'attualizzazione - come si legge in giro (soprattutto su certa stampa milanese o su certe riviste musicali) - la scarsa riuscita dello spettacolo.


Non potrei essere piú d´accordo di cosí.
E sono felice di sentire che il suo Macbeth ti sia piaciuto!
: Thumbup :

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda mattioli » ven 13 dic 2013, 0:49

A teo.emme è piaciuto il Macbeth di Cerniakov? : Thumbup :
Questa sì che è una notizia!
Però è strano.
Mi sembrava di aver capito che teo.emme fosse lo stesso Duprez che scriveva (o scrive, non lo so) su un blog assai noto, soprannominato il Corriere della Tadolini. E basta cliccare su Google Macbeth+Cerniakov+Duprez per trovare questo giudizio a firma appunto Duprez, datato 10 luglio 2012:

“Ricordo un imbarazzante Macbeth – del “geniale” Cerniakov – in cui la Urmana fa rimpiangere le pagliacciate sceniche della Caballé”

Per chi vuole il link, eccolo:
http://www.ilcorrieredellagrisi.eu/2012 ... i-ernesto/

Ora, visto che non penso che teo.emme/duprez cambi opinioni a seconda dei blog dove scrive (e perché dovrebbe, poi?), suppongo che, tempo un annetto (un po’ abbondante, per la verità: 17 mesi), abbia capito quel Macbeth dove, dice lui, “i conti tornano”. Quindi è prevedibile che La traviata di Cerniakov inizi a piacergli intorno, diciamo, al maggio 2015. Per quell’epoca, per limitarsi a quel che ho letto io, avrà dato ragione alla quasi totalità della stampa italiana, al New York Times, al Figaro e, mi dicono, ai grandi giornali tedescofoni. Tutti ovviamente sordi, ciechi e venduti. Ma forse più autorevoli delle balcony girls che anche quest’anno hanno avuto il loro quarto d’ora di anonima celebrità.
Baci & abbracci

: Chef :

PS. intanto stasera la seconda di Traviata ha avuto dieci minuti di applausi e nessuna contestazione. Forse non sarà necessario aspettare fino al maggio 2015...
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda teo.emme » ven 13 dic 2013, 10:03

Frena gli entusiasmi caro Mattioli :P : non è che mi sia piaciuto quel Macbeth - per motivi differenti da quelli che potresti pensare però (penso alla recitazione della Urmana soprattutto) - ma l'ho trovato estremamente coerente. Non vi erano forzature (e intendo momenti in cui tra testo e azione vi sia un gap incolmabile) e lo spettacolo correva benissimo.
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda mattioli » ven 13 dic 2013, 10:25

:shock:

Insomma, non ho capito: quel Macbeth è imbarazzante o i conti tornano?
Oddio, non è un problema da cui dipendano le sorti del mondo, ma mi incuriosisce.
:P anche a te.
Miao

AM

PS. ma La traviata dal vivo l'hai poi vista?
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » ven 13 dic 2013, 12:33

mattioli ha scritto:Mi sembrava di aver capito che teo.emme fosse lo stesso Duprez che scriveva (o scrive, non lo so) su un blog assai noto...


Attento, teo.emme!
Mattioli è un tuo fan accanito, sa tutto di te, legge ogni cosa che scrivi, pensa e parla sempre di te.... insomma, siamo ad un passo dallo stalking!
:lol: :lol: :lol:

Ciao a entrambi (e continuate a fare i bravi : Sailor : )

DM
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda teo.emme » ven 13 dic 2013, 12:48

mattioli ha scritto::shock:

Insomma, non ho capito: quel Macbeth è imbarazzante o i conti tornano?
Oddio, non è un problema da cui dipendano le sorti del mondo, ma mi incuriosisce.
:P anche a te.
Miao

AM

PS. ma La traviata dal vivo l'hai poi vista?

Premetto che di solito mi sforzo di separare il gusto personale (il mi piace/non mi piace) da un giudizio complessivo sullo spettacolo (o su un film o su un libro o su un qualsiasi altro oggetto di valutazione), proprio per non cadere in un relativismo fine a sé stesso che avrebbe come effetto l'azzeramento di ogni discussione. Faccio un paragone culinario: a me il fegato non piace, neppure se a cucinarlo è Gualtiero Marchesi, ma - detto questo - non potrei mai dire che Gualtiero Marchesi non è capace di cucinare in modo eccellente il fegato. Così quel Macbeth: a me non è piaciuto - e ho trovato imbarazzanti alcune soluzioni (in particolare la Urmana che faceva i giochi di prestigio durante il brindisi, sia per le "doti" attoriali della stessa che per la discutibile scelta registica) - ma non nego affatto che avesse coerenza e fosse "d'effetto". Così come certe regie di Guth o di Carsen (per stare ad alcuni vostri "beniamini" :D )...poi conta anche un po' di polemica che ogni tanto mi pervade (ma non sono certo il solo, vero?). Invece Kovanchina mi è piaciuta.
Ps: no, questa Traviata non l'ho vista...non mi attira moltissimo, a prescindere dalla regia (Gatti non mi ha mai convinto del tutto e non ho molta voglia di vedermi ancora una Traviata)
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda mattioli » ven 13 dic 2013, 13:06

Beh, ma allora non era imbarazzante. Era un signor spettacolo, tecnicamente ineccepibile (come del resto Traviata) che a te non è piaciuto. Per restare all'esempio che fai, se Marchesi mi mette davanti del fegato (che non piace neanche a me) io non dico che è imbarazzante, ma che alle mie papille gustative non piace. Anzi, che non sono in grado di giudicarlo perché non lo assaggio nemmeno.
Ma forse nella scelta delle espressioni conta anche dove, appunto, le si esprimono.
Comunque c'è una cosa che non capisco. Teo.emme è il teorico della "tecnica" come prerequisito dell'interpretazione: si canta così e solo così, si dirige così e solo così, eccetera. Io non sono d'accordo, è ovvio. Ma non capisco perché questo non si applichi anche ai registi. Se dico che Gigli sa cantare perché è tecnicamente ortodosso (concesso e non dato che l'ortodossia esista, cosa molto discutibile e che infatti abbiamo ampiamente discusso), però che, poniamo, il suo Turiddu mi fa venire il latte alle ginocchia, allora non capisco perché si debba dire che quel Macbeth è imbarazzante, dato che era uno spettacolo tecnicamente ineccepibile. Poi magari non mi piace (o mi mette nell'imbarazzo, come l'Ajo di Donizetti, perché non ci ho capito nulla)...
Vabbé, scusate, sono stato un po' involuto.
Comunque vorrei rassicurare Malatesta. E' certamente più quel che teo.emme/duprez legge di me che quel che io leggo di lui. E anche questo è facilmente dimostrabile :wink:
Ciao miao bao

AM
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda Maugham » ven 13 dic 2013, 13:55

teo.emme ha scritto:in particolare la Urmana che faceva i giochi di prestigio durante il brindisi, sia per le "doti" attoriali della stessa che per la discutibile scelta registica) - ma non nego affatto che avesse coerenza e fosse "d'effetto".


Pensa che invece per me quel passaggio ha coinciso con il definitivo... salto della quaglia :D
Lì mi sono detto: "Cerniakov è il mio regista!"
La sua lady ambiziosa, infantile, rozza, cresciuta in un ambiente provinciale, fatto di centrini sul tavolo, bicchieri di vermuth, copertine sui mobili, pattine, Oro Pilla e Rosso antico nella credenza, quando si trova finalmente in un ambiente che, con le buone o le cattive, l'accetta, altro non sa che "ricevere" secondo il suo vissuto e secondo il suo concetto di "eleganza". Giochi di prestigio, come da bambini (e sostanzialmente bambina è questa Lady-Cianciulli, esattamente come bambina era la Lady di Polanski seppur all'opposto) e Cerniakov spalanca porte di (infernale) virtuosismo quando le fa sbagliare l'ultimo. E l'espressione della Urmana è da Oscar.
WSM
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » ven 13 dic 2013, 14:00

Cose che ci siamo detti mila volte. Comunque, in effetti, una cosa è la capacitá tecnica, un´altra l´indice di gradimento soggettivo! E comunque l´arte non puó prescindere dalla capacitá tecnica (anche se non si riduce a questo, altrimenti avremmo solo dell´ottimo artigianato).
A mio modo di vedere la capacitá tecnica e il concetto stesso di “opera d´arte” vanno comunque inquadrati sempre "in prospettiva" . I disegni primitivi delle Grotte di Lascaux sono opere d´arte, cosÍ come un dipinto di Raffaello o una tela di Picasso: tenuto conto delle diversitá di stile (a sua volta riflesso del contesto storico-sociale-culturale-ideologico-religioso-etico etc etc), la tecnica di ciascuna di queste opere è straordinaria.
Un minimo sindacale di qualitá tecnica è a mio modo di vedere imprescindibile anche nella regia d´opera. Ed è impensabile realizzare uno spettacolo davvero riuscito con una tecnica mediocre. In altre parole, importerá anche il contenuto, ma se non hai la forma per dirlo, non vai molto lontano (posso anche avere la fantasia di un Dante, ma con la mia sintassi zoppicante so già che –pazienza- il Nobel per la letteratura non lo vincerò mai, mi accontenterò di quello per la medicina :mrgreen: !)
Io non sono “aprioristicamente contro” nulla. Ci sono alcune regie tradizionali che sono dei capolavori, e regie moderne che sono delle ciofeche. Oggi, una regia tradizionale o no davvero “riuscita” non può che essere realizzata con standard qualitativi molto elevati. Il che vuol dire un´estrema cura nella recitazione, nella resa degli ambienti e soprattutto delle “atmosfere”. Se avete visto il recente Eugen Onegin dal Metropolitan (regia di Deborah Warner) potete capire a cosa mi riferisco: uno spettacolo tradizionalissimo, ma perfetto dal punto di vista tecnico. Spettacolo che io, accanito sostenitore dell´Onegin di Herheim, promuovo a pieni voti.
A mio parere quindi non importa solo il “cosa” si fa, ma (soprattutto!) il “come” lo si fa.

DM

P.S.: concordo con il Divino: riuscire a far recitare la Urmana (in quel modo!) ha dell´incredibile!
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda VGobbi » ven 13 dic 2013, 15:04

Infatti ammetto che l'Urmana come Lady nello spettacolo di Tcherniakov mi aveva letteralmente sconvolto!!! E dire che l'avevo vista dal vivo a Milano sempre nel Macbeth di Vick e sembrava un'altra cantante/interprete.

Una domanda comunque mi è lecito porvela : cosa s'intende per "tecnica" in ambito registico? Quali fattori esaltano "tecnicamente" un bravo regista?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda teo.emme » ven 13 dic 2013, 17:25

mattioli ha scritto: E' certamente più quel che teo.emme/duprez legge di me che quel che io leggo di lui.

In effetti caro Mattioli se mi avessi letto con più frequenza ( :lol: :lol: :lol: ) non avresti scritto che sono il teorico "della "tecnica" come prerequisito dell'interpretazione: si canta così e solo così, si dirige così e solo così"...le mie posizioni in merito sono molto più eterodosse, come ben sa Pietro. Non entro nella questione della tecnica perché andremmo largamente fuori tema. Ho ascoltato e ascolto moooooolta musica (principalmente sinfonica: l'opera è venuta dopo e, ad essere sincero, me ne sono occupato già troppo rispetto alle mie reali preferenze) e non mi sono mai sognato di subordinare un giudizio a considerazioni tecnicistiche o formalistiche. Sarà un mio limite, ma dal cantante pretendo di sentire la stessa cura dello strumentista che passa necessariamente per la perfezione tecnica (tecnica intesa come mezzo espressivo e mai fine dell'esecuzione: strumento per FARE musica, oltre le note scritte): e invece spesso molti cantanti (divi assoluti) sono mediocri musicisti, cosa che non può accadere con un pianista o un direttore d'orchestra. Il fatto è che pure bisogna intendersi con la parola "tecnica", che per me è circoscritta all'ABC del canto non certo alle scelte stilistiche. Ma è un discorso lungo e già affrontato mille volte.
Quanto al Macbeth "imbarazzante", concedi alla polemica i suoi spazi
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda mattioli » ven 13 dic 2013, 19:59

caro Mattioli


Beh, fantastico. Ho fatto una ricerchina. Nel corso di questi anni, nei vari blog operistici e con le sue varie identità, teo.emme mi ha dato dell'uterino, dello scomposto, dell'isterico (vabbé, in un post dove definiva Salonen "comunissimo", quindi sono in ottima compagnia), del collaborazionista, del pessimo critico, del rabbioso e del frustrato, accusandomi di mancanza di buon gusto e di non sapere cosa andavo dicendo. E magari ne ho saltata qualcuna : Chessygrin : .
Io non mi sono mai arrabbiato (anche perché la maggior parte delle volte non avevo letto) e credo di aver fatto bene. Adesso, dopo che abbiamo discusso tanto su operadisc, scontrandoci spesso con veemenza ma mai con maleducazione, teo.emme ed io continuiamo a non essere d'accordo su nulla, però non credo che mi gratificherebbe con gli stessi aggettivi. Anzi sono diventato "caro" (ma magari era ironico). Io, da parte mia, lo trovo assai simpatico.
Morale: è vero che la discussione è il sale della terra e che fa bene. Parlando si continua a non essere d'accordo, ma magari lo si fa notare con più garbo. Di questo bisogna ringraziare quella grande agorà che è Internet in generale e operadisc in particolare. E scusate la riflessione non strettamente operistica e pure vagamente deamicisiana (vabbé, d'accordo, presto è Natale. Quindi saremo tutti più cattivi).

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda flipperinodoc » sab 14 dic 2013, 12:25

quanto ha "studiato" la Damrau questa versione......
e quanto Gatti ha ascoltato Giulini.....


buon sabato a tutti
marco flip
non respira! .... sarà all'ottavo piano!
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