Bicentenario wagneriano discografico

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda VGobbi » mar 12 nov 2013, 16:40

pbagnoli ha scritto:Per me, per esempio, l'esperimento Foster poteva essere interessante: finalmente una Brunnhilde con la voce da ragazza!

Jurowski nel suo Ring degli anni '80 fece cantare come Brunhilde la Altmeyer, sicuramente "voce da ragazza". Che impressioni hai avuto?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda Revan » mar 12 nov 2013, 17:19

Sto ascoltando il primo atto dell'olandese diretto da Minkowski, arrivato ieri. Per inciso non mi sembra affatto strano, piuttosto l'utilizzo di strumenti d'epoca mi sembra del tutto naturale. Tempi rapidi ma non rapidissimi (come accade nel il Parsifal di Henglebrock), almeno rispetto all'altro Olandese che possiedo, quello di von Dohnanyi, che però (almeno secondo me) ha un olandese molto migliore - Hale - rispetto a quello di quest'incisione (Nikitin).
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda pbagnoli » mar 12 nov 2013, 17:38

VGobbi ha scritto:Jurowski nel suo Ring degli anni '80 fece cantare come Brunhilde la Altmeyer, sicuramente "voce da ragazza". Che impressioni hai avuto?

Forse volevi dire Janowski.
La Altmeyer non mi sembra abbia propriamente una voce da ragazza...
Comunque a mio modesto avviso non una Brunnhilde memorabile; come Sieglinde, invece, fu coinvolgente
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda VGobbi » mar 12 nov 2013, 17:42

pbagnoli ha scritto:
VGobbi ha scritto:Jurowski nel suo Ring degli anni '80 fece cantare come Brunhilde la Altmeyer, sicuramente "voce da ragazza". Che impressioni hai avuto?

Forse volevi dire Janowski.
La Altmeyer non mi sembra abbia propriamente una voce da ragazza...
Comunque a mio modesto avviso non una Brunnhilde memorabile; come Sieglinde, invece, fu coinvolgente

Si hai ragione, scusami per questo lapsus. A me invece l'ho trovata tra le sorprese piu' positive di questo Ring, insieme all'Alberich di Nimsgern ed al Loge/Mime di Schreier. Quanto alla Foster, da te nominata, non l'ho mai sentita cantare.
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda pbagnoli » mar 12 nov 2013, 18:12

teo.emme ha scritto:"Qualcosa di interessante" nel senso di non ricercare il presunto nuovo a tutti i costi, la stranezza, l'artificio per suscitar polemiche (come ultimamente sta facendo Jacobs: leggi le recensioni della sua ultima Passione secondo Matteo, stroncata da Diapason)

Otherwise...http://www.classical-cd-reviews.com/2013/10/matthew-passion-rene-jacobs.html
Ma vorrei evitare di andare off topic
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » mar 12 nov 2013, 18:19

DottorMalatesta ha scritto:
teo.emme ha scritto:penso a Simone Young che ha inciso un eccellente Ring e che mi chiedo cosa aspetti Bayreuth a scritturare (o meglio immagino i biechi motivi...)


Francamente non capisco... Ti va di chiarire questo punto?
Se c'è un valido motivo per salire la sacra collina è proprio per i direttori (oltre che, vabbè, per Bayreuth in sé)...

DM

P.S.: mi incuriosisce il Ring della Young: prometto di ascoltarne qualcosina (e forse più).


La mia era una considerazione un poco maligna....

Simone Young è oggi una delle interpreti più interessanti e sensibili di Wagner e di Bruckner (scusate, l'ossessione): del secondo sta ultimando un'integrale delle sinfonie che si porrà come punto di riferimento, mentre del primo ha inciso il miglior Ring degli ultimi anni. Anche il suo Mahler è eccellente (ancora non conosco il suo Brahms: ha inciso le 4 sinfonie). Sul podio della Philarmoniker Hamburg è - per mia ferma convinzione - l'ennesima prova della "superiorità" delle cosiddette orchestre minori rispetto a quelle blasonate, perché più disposte a mettersi in gioco e a creare, con un direttore capace, una complicità di suono e di scelte interpretative, inimmaginabile con le grandi orchestre di tradizione (non è un caso la scelta di Jaarvi, Wand, Celibidache, Herreweghe, Zinman, Jansons per compagini meno famose, ma più disponibili). Il Ring della Young è allo stesso tempo moderno e classico, in un lirismo e una cantabilità mai fini a sé stessi: è un Ring "raccontato" con ampiezza e forza, un Ring che guarda con nostalgia a Mendelssohn e a Weber, mai retorico. Infine - cosa non da tutti - non vi è mai una prevaricazione del dato sinfonico su quello vocale, ma una duttile e amorevole cura verso il canto, accompagnato davvero con un solo respiro.
L'accenno - polemico - a Bayreuth sta nella considerazione della mancanza di figure notevoli tra i direttori: manca il coraggio di scelte drastiche (come quella di Boulez) e ci si barcamena tra onesto professionismo e scelte da retrovia (penso a Thielemann). Anche quest'anno per il bicentenario che hanno fatto? Un Ring insipido e incerto che sembrava navigare a braccio. E allora mi chiedo, tra Thielemann che gioca a fare il Furtwaengler dei giorni nostri, i vari Kober, Weigle o Schneider...onesti kapellmeister, e Gatti che si è appaltato il solito Parsifal oratoriale, credo che la Young avrebbe davvero segnato una svolta. E dunque perché non pensare a lei? Eppure non è una esordiente... Forse - e qui mi riferisco ai "biechi motivi" - concepire una donna nel golfo mistico di Bayreuth è ancora un tabù per i gerenti del Festival, i finanziatori, le società wagneriane e parte del pubblico...
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda DottorMalatesta » mar 12 nov 2013, 19:01

teo.emme ha scritto:E dunque perché non pensare a lei? Eppure non è una esordiente... Forse - e qui mi riferisco ai "biechi motivi" - concepire una donna nel golfo mistico di Bayreuth è ancora un tabù per i gerenti del Festival, i finanziatori, le società wagneriane e parte del pubblico...


Immaginavo ti riferissi a questo.

Comunque IMHO i "grandi direttori" sulla verde collina non mancano. Il Wagner di Thielemann sarà "anzian régime" :mrgreen: , e come tale può non piacere, ma non si può metter in dubbio che sia un grande direttore. Weigle mi ha convinto in molte delle sue prove, Nelsons è a mio parere molto molto bravo e Petrenko è, come mi sembra di capire, un direttore interessantissimo.
PROPOSTA: Perché non "facciamo pace" su Janowski :roll: , e magari non proviamo ad ascoltare qualcosina del Ring della Young e dell'Hollaender di Minkowski?
Grazie, al solito, delle interessanti considerazioni!
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » mar 12 nov 2013, 19:31

Ma non si tratta di "far pace"...ognuno giustamente ha i propri gusti (piuttosto, il mio, era un invito ad ascoltare altro prima di liquidare Janowski come un mero battisolfa).

Sui grandi direttori a Bayreuth: a me pare che vi siano poche idee sulla Collina. Thielemann è oggi il testimonial di un Wagner che non si faceva più da almeno 80 anni...può piacere, può non piacere (ma i cast che ha diretto furono davvero più che mediocri), ma non mi sembra una scelta che apra nuove vie interpretative, né un'opzione particolarmente originale. Ha senso trastullarsi ancora con quel Wagner - dopo le esperienze di Boulez ad esempio - che pare un tuffo indietro nel tempo? Forse sì nell'ambito di un teatro di tradizione, ma non a Bayreuth di certo. Weigle è un buon direttore, un kapellmeister nel senso più positivo del termine, ma a Bayreuth non è andato oltre l'onesto mestiere (meglio ha fatto a Francoforte: un Ring interessante e FINALMENTE le prime tre opere). Può essere considerato un interprete di riferimento per il Wagner prossimo venturo? Direi di no... Nelsons non lo conosco molto bene e mi astengo dal giudizio, ma su Petrenko il pollice è verso: non per gravi colpe, intendiamoci, ma per un evidente anonimato. Cosa resta del suo Ring? Una serie di impressioni opposte, mai entusiaste (nel bene o nel male), una lettura molto discontinua che sembrava strizzar l'occhio a tutte le mode e i gusti, quasi per non scontentare nessuno: e questo doveva essere un'occasione speciale, ossia il bicentenario di Wagner! Io credo che sia un panorama piuttosto desolato...

La Young, secondo me, era una valida alternativa al grigiore generale...ma un direttore in gonnella nel tempio wagneriano probabilmente non sarebbe stata accettata...

Ps: sto aspettando l'Hollaender di Minkovski, senza grandi aspettative, ma con una certa curiosità...
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda mattioli » mar 12 nov 2013, 23:06

un direttore in gonnella nel tempio wagneriano probabilmente non sarebbe stata accettata...


Questa poi... ma davvero secondo te un festival che manda su il Ring di Castorf avrebbe dei problemi a scritturare una direttora? Se c'è una capitale del politically correct progressista, è appunto Bayreuth...
Ciao ciao

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » mer 13 nov 2013, 0:44

mattioli ha scritto:
un direttore in gonnella nel tempio wagneriano probabilmente non sarebbe stata accettata...


Questa poi... ma davvero secondo te un festival che manda su il Ring di Castorf avrebbe dei problemi a scritturare una direttora? Se c'è una capitale del politically correct progressista, è appunto Bayreuth...
Ciao ciao

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Sai che invece credo proprio che avrebbe problemi? E non c'entra tanto il progressismo, ma atavici pregiudizi. Perché le regie - per quanto strampalate - sono ormai sdoganate (anzi, ci si aspetta la trasgressione e la provocazione), mentre IL direttore d'orchestra è ancora oggetto di preconcetti ottocenteschi.
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda mattioli » mer 13 nov 2013, 1:16

Bene, vedo che siamo in perfetto disaccordo anche sul pubblico di Bayreuth...
Vuol dire che Young ci andrà al massimo a fare lo strudel. Che poi, da quel che ricordo di una terribile Juive da lei diretta a Vienna, non potrebbe essere nemmeno una cattiva idea (preciso che STO SCHERZANDO - non si sa mai - e che non sono uno sporco maschilista sciovinista :P ).
Non sapevo che andassi a Bayreuth. Potremmo sfidarci a duello sulla tomba di Wagner, però non all'alba perché mi piace dormire (e comunque quest'estate, bicentenario wagneriano, Wahnfried ERA CHIUSA per restauri e la tomba in-infiorabile, come direbbe Tosca. Un vero scandalo...).
Buona notte

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » mer 13 nov 2013, 1:43

mattioli ha scritto:Bene, vedo che siamo in perfetto disaccordo anche sul pubblico di Bayreuth...
Vuol dire che Young ci andrà al massimo a fare lo strudel. Che poi, da quel che ricordo di una terribile Juive da lei diretta a Vienna, non potrebbe essere nemmeno una cattiva idea (preciso che STO SCHERZANDO - non si sa mai - e che non sono uno sporco maschilista sciovinista :P ).
Non sapevo che andassi a Bayreuth. Potremmo sfidarci a duello sulla tomba di Wagner, però non all'alba perché mi piace dormire (e comunque quest'estate, bicentenario wagneriano, Wahnfried ERA CHIUSA per restauri e la tomba in-infiorabile, come direbbe Tosca. Un vero scandalo...).
Buona notte

AM


Non parlo del pubblico di Bayreuth in particolare, ma di un generale pregiudizio. Ma scusa, perché Weigle o Schneider sì e la Young no? Io ti invito ad ascoltare il suo Bruckner (oddio, adesso farò la figura del bruckneriano fanatico) e il suo Ring...poi ne riparliamo.
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda Maugham » mer 13 nov 2013, 9:53

teo.emme ha scritto: ma su Petrenko il pollice è verso: non per gravi colpe, intendiamoci, ma per un evidente anonimato. Cosa resta del suo Ring? Una serie di impressioni opposte, mai entusiaste (nel bene o nel male), una lettura molto discontinua che sembrava strizzar l'occhio a tutte le mode e i gusti, quasi per non scontentare nessuno: e questo doveva essere un'occasione speciale, ossia il bicentenario di Wagner! Io credo che sia un panorama piuttosto desolato...


Vedi Teo, certe volte te le cerchi. Te lo dico con simpatia.
E' legittimo che non ti piaccia Petrenko.
E' legittimo che tu lo consideri un furbastro che "dirige come va di moda" ( : WohoW : : WohoW : : WohoW : ).
E' legittimo che tu valuti una lettura così marcatamente personale del Ring e in alcuni punti arbitraria rispetto al testo fatta per accontentare tutti...
E legittimo...
ma che tu lo definisca "anonimo" e in maniera "evidente"... scusa, ma secondo me l'unica cosa "evidente" sta nel fatto che non l'hai ascoltato bene :D
Petrenko molte volte anticipa o ritarda le anacrusi, trasforma gli accenti da da deboli in forti (a volte mi piace a volte mi urta) in alcuni punti solfeggia a modo suo (e nella Gotterdammerung sfiora l'arbitrio), le dinamiche sono sempre differenti, non c'è un forte uguale a un altro...
Dire che Petrenko è "evidentemente anonimo" è come dire che Jessye Norman è "evidentemente magra".

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda mattioli » mer 13 nov 2013, 10:50

Dire che Petrenko è "evidentemente anonimo" è come dire che Jessye Norman è "evidentemente magra".


Ah, ah, ah, Divino sei un genio : Groupwave :
In effetti, avendo assistito a quel Ring, di Petrenko tutto si poteva dire meno che fosse anonimo. Posso solo aggiungere che è uno dei pochi direttori ascoltati negli ultimi tempi che mi ha messo addosso una gran voglia di risentirlo...

Tornando a Bayreuth e a Teo.emme, francamente non capisco:

Non parlo del pubblico di Bayreuth in particolare, ma di un generale pregiudizio.


Ora, Young dirige (bene o male, Bruckner o no, non è questo il punto) in tutto il mondo. A Bayreuth non l'hanno mai chiamata, peraltro come il 99% dei direttori del globo. Tu però scrivi:

un direttore in gonnella nel tempio wagneriano probabilmente non sarebbe stata accettata...


Non ho capito se tu vada qualche volta a Bayreuth oppure no. Però io, che ci vado da più tempo di quanto mi piaccia ricordare, ho sempre avuto l'impressione opposta. Ci saranno pure i nazisti nascosti in cantina, ma, proprio per il pesante passato "politico" del luogo, la dirigenza e il pubblico fanno, magari controvoglia, magari ipocritamente, il massimo sforzo di politically correct. E forse bisogna ricordare qui che è stato molto più difficile portare dei cantanti neri al Met che a Bayreuth...

Buon giorno a tutti

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » mer 13 nov 2013, 11:13

Maugham ha scritto:Vedi Teo, certe volte te le cerchi. Te lo dico con simpatia.
E' legittimo che non ti piaccia Petrenko.
E' legittimo che tu lo consideri un furbastro che "dirige come va di moda" ( : WohoW : : WohoW : : WohoW : ).
E' legittimo che tu valuti una lettura così marcatamente personale del Ring e in alcuni punti arbitraria rispetto al testo fatta per accontentare tutti...
E legittimo...
ma che tu lo definisca "anonimo" e in maniera "evidente"...

Innanzitutto ho espresso un mio parere, derivato da quel che si è sentito a Bayreuth...ma non ho certo detto che si tratta di un furbastro. Però, se ti ricordi, i giudizi su Petrenko - rispetto alle altissime aspettative iniziali - sono stati generalmente freddi: chi l'ha apprezzato ha fatto dei "distinguo" tra le giornate del Ring, riconoscendone una lettura discontinua; chi non l'ha apprezzato ha operato i medesimi "distinguo" ravvisando una certa mancanza di personalità. Io non ho trovato Petrenko né arbitrario, né personale...anzi, l'esatto contrario. Mi è sembrato - ma probabilmente sarò in mala fede etc.. - non trovare una via interpretativa definita. Tu l'hai trovata? Benissimo, allora sono evidentemente visionari l'80 % di chi l'ha ascoltato ed è rimasto in qualche modo deluso. Però, davvero, trovi che fosse la scelta migliore per il bicentenario?
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