Placido Domingo...

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Re: Placido Domingo...

Messaggioda pbagnoli » lun 04 nov 2013, 13:08

DottorMalatesta ha scritto:Caro Pietro,
coll´unico “baritenore” oggi in circolazione hai voluto essere particolarmente generose affibbiando mezza stellina in piú. Io, francamente, sarei stato piú rigido.

Anch'io.
E' - se vuoi - un omaggio al ricordo di un artista che sulla scena e in disco quando ero giovane mi ha dato tantissimo.
Alla mia età si diventa sentimentali

DottorMalatesta ha scritto:Comunque ho talmente tante cose in arretrato da ascoltare che penso non dedicheró tempo a questo recital

Credimi, non ne vale la pena.
Io l'ho fatto solo per curiosità e per obbligo documentale, ma se ne può fare tranquillamente a meno

DottorMalatesta ha scritto:Non si puó non riconoscergli dei meriti in ambito verdiano (Otello, Ernani, Alvaro, Don Carlo…), sebbene in ognuno di questi ruoli io gli preferisca altri cantanti.

Hai ragione, Francesco, ma attenzione a non cadere nel problema opposto: quello cioè di sottovalutare una carriera che, nel bene come nel male, è stata eccezionale e forse irripetibile.
Prendi Otello, per esempio: lo è stato per... per quanto? Io ricordo il primo suo che ho sentito nel 1976 e poi l'ultimo nel 2001 (correggimi se sbaglio). Certo, l'ultimo se lo poteva abbondantemente risparmiare, ma chi è stato Otello più e meglio di lui a cavallo della fine del secolo scorso?
Fra tutti quelli che lo hanno affrontato a vario titolo - e ce ne sono stati, dopo Vickers - dimmi quanti ne ricordi che lo abbiano affrontato con pari scavo del personaggio, risonanza e livello di risultati ottenuti. Atlantov? Giacomini? Martinucci? Gould? Il più recente Botha? Il recentissimo Simon O'Neill?
Lui è rimasto in sella a questo ruolo per 25 anni!
Magari non è stato solo merito suo.
Magari è stata colpa delle solite major del disco che non hanno privilegiato quelli che meritavano veramente (il che è relativo, perché Cossutta - per esempio - ha avuto diritto a una registrazione di Solti per la Decca).
Oppure magari fra una decina di anni dovremo ammettere che in questa parte è stato proprio bravo.
L'ho già raccontato: l'ho visto dal vivo in questa parte nel 1986, alla Scala, diretto da Kleiber. Gli devo tuttora una delle emozioni più incredibili della mia carriera di ascoltatore

DottorMalatesta ha scritto:Sarei inoltre ben piú critico nel valutare la sua carriera wagneriana. D´accordo: il timbro caldo, sensuale (latino?) è stata una ventata di novitá in molti personaggi (Tannhauser, Walther, Parsifal, Lohengrin, Siegmund). Ma è soprattutto (solo?) per una questione timbrica.

Non so.
Se ci interessa e non avremo argomenti più pressanti di cui parlare, un giorno dovremo approfondire il Wagner di Domingo.
Che c'è stato, è arrivato sino a Bayreuth (bella forza!, dirai tu: all'epoca era inevitabile) ed è anche stato abbondantemente inciso. Questo non gli garantisce l'eccellenza, ma fa comunque di lui una realtà con cui è inevitabile confrontarsi.
Diamo per presupposto, ovviamente, che non sia stato un declamatore, quelli che - sappiamo - hanno l'ortodossia dell'emissione wagneriana cui siamo abituati. Lui fa parte di quel filone internazionale, che sappiamo aver avuto il proprio epicentro altrove (principalmente al Met, ma non solo) e che ha prodotto un filone interpretativo non privo di elementi di interesse.
Ecco, io ho la sensazione che lui sia andato a colmare quel particolare vuoto istituzionale, per di più in un periodo in cui - in assoluto - stavano finendo i grandi cantanti wagneriani (Ligendza, King, Adam, Ridderbusch) e stavano iniziando altri che non avrebbero avuto una risonanza imperitura. Per stare ai tenori, pensa a Kollo, Wenkhoff, Goldberg e Frey. C'è voluto Jerusalem, sicuramente non un fuoriclasse ma un onesto professionista, per rimettere le cose al loro posto e appaltare la maggior parte dei ruoli heldentenor per almeno 10 anni...
Poi, certo: non gli avrei affidato un Siegfried.
Ma, se è solo per quello, non lo avrei affidato nemmeno a Goldberg
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda DottorMalatesta » lun 04 nov 2013, 13:31

Pietro, hai ragione: il tuo giudizio è molto più equilibrato (anche dal punto di vista storico) e meno estremista del mio. : Thumbup :
Continuo tuttavia a pensare che Domingo resti un gradino sotto a Vickers come Otello e due o tre gradini sotto ai grandi tenori wagneriani (incluso lo spesso bistrattato Windgassen). Ma qui è anche questione di gusti personali...

Grazie e Ciao!

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Re: Placido Domingo...

Messaggioda VGobbi » lun 04 nov 2013, 13:57

La carriera di Domingo, al di la che piaccia o meno, penso che parlino da solo i numeri. Ha affrontato miriade di ruoli, e' stato sulla cresta dell'onda per moltissimo tempo e lo è ancora adesso che canta da baritono, in certi ruoli e' stato pressoché un unicum (giustamente Pietro rileva il suo Otello). Insomma sicuramente una pietra miliare della storia dell'opera. Certo il suo canto era un canto buono per tutti gli usi, sia che cantasse il verismo, la giovane scuola, Verdi o Wagner, aiutato da un timbro, come dite voi, latino ed allo stesso tempo fascinoso, da una presenza scenica di tutto rispetto e da una serietà professionale che teme pochi confronti. Insomma, una fama decisamente meritata. Eppero' anch'io sono d'accordo più con Francesco quanto a gusti musicali (solo in Wagner mille volte meglio Domingo che Goldberg!!!), mentre sull'Otello mi garba moltissimo quello sotto la guida di Levine (Rca), anche se il Cossutta diretto da Solti resta di un altro pianeta per proprietà dei mezzi, solidità musicale e singolare qualità interpretativa, così come non sottovaluterei l'ottimo Otello di Giacomini nel live diretto da Alain Lombard (e lasciando da parte gli Otelli storici, su tutti citerei il mio preferito, Ramon Vinay). Ma ribadisco ... dopo tutto si tratta di gusti musicali ...
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda DottorMalatesta » lun 04 nov 2013, 14:06

VGobbi ha scritto: mentre sull'Otello mi garba moltissimo quello sotto la guida di Levine (Rca)


Forse (IMHO) il suo Otello migliore (anche grazie alla compresenza della Scotto), insieme con il Live scaligero diretto da Kleiber.

Ciao!
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda mattioli » lun 04 nov 2013, 14:38

Ma non si può più discutere Domingo né di Domingo!!
Il Topone è ormai al di là del bene e del male.
Perfino quando fa il Conte di Luna (anche la prossima estate a Salisburgo, con Gatti-Meli-Netrebko e... Lemieux - che strano cast)...
E' il monumento di se stesso, la statua del Commendatore dell'Opera, il Grande Vecchio, il Totem...
Le obiezioni sarebbero molte e sensate: meglio una fine di carriera che una carriera senza fine, ci rovina delle produzioni, si rovina l'immagine, non se ne può più...
Ma ha ragione il Bagnolo: vince l'affetto irrazionale per un artista che abbiamo visto milioni di volte, che è sempre stato lì, che c'era, c'è e (forse) ci sarà, insomma per qualcuno cui vogliamo bene.
Così bene che io, questo disco baritonalverdiano, non l'ho ascoltato.
Baci baci

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Re: Placido Domingo...

Messaggioda Luca » lun 04 nov 2013, 17:14

Mah... tutte queste "genuflessioni" nel bene e nel male per Domingo io le capisco poco, sempre che non si tiri in ballo l'inspiegabilità-irrazionalità dei gusti personali. Si è parlato di Commendatore dell'Opera (io lo definirei il Pippo Baudo dell'opera visto che ce lo ritroviamo ad ogni angolo e in tute le salse) e giustamente Vittorio ha parlato di gente che gli passa avanti in alcuni ruoli. Io ho espresso il mio pensiero e non ci torno più sopra: lo trovo incompleto in qualunque ruolo ha incarnato (e per me troppi a sproposito).... o per un elemento o per l'altro....

Saluti, Luca.
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda vivelaboheme » lun 04 nov 2013, 19:46

Io lo trovo completo in una moltitudine di ruoli affrontati. Non in quelli della recente fase baritonale. E... sì, anch'io non riesco a non volergli bene. I motivi di gratitudine travalicano troppo quelli di discussione.

Però, quand'ero ragazzo, per sfottere la mia ammirazione verso l'allora ancor giovane Domingo, mio papà, che era appassionato d'opera ed essendo nato nel 1909 aveva sentito un po' di "voci", mi provocava così: "Tu non hai sentito i tenori veri. Il tuo Domingo è un baritono che fa il tenore".
Be', adesso, se mio papà fosse vivo, mi provocherebbe: "Hai visto? Cosa ti avevo detto?".


Mah.


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Re: Placido Domingo...

Messaggioda DottorMalatesta » mer 06 nov 2013, 20:45

Mi sono limitato ad ascoltare "Il balen".
:shock: :shock: :shock:
No, Pietro: nessuna pietà. Nessuna pietà per un'esecuzione di così infimo livello : CoolGun : .
Da non credere: Domingo ingrossa la voce ("Il bualen duel suo suorriso" e via così) così si gioca la possibilità di un registro acuto sicuro e "leggero", spiana tutte le indicazioni dinamiche, fa "la tempesta" urlacchiando come fosse un bastianini dei poveri.
Imbarazzante. Triste. Imbarazzante, triste e penoso.
Qualcuno glielo dovrebbe dire chiaro e tondo: è arrivata l'ora di ritirarsi.

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Re: Placido Domingo...

Messaggioda pbagnoli » mer 06 nov 2013, 22:11

DottorMalatesta ha scritto:Mi sono limitato ad ascoltare "Il balen".
:shock: :shock: :shock:
No, Pietro: nessuna pietà. Nessuna pietà per un'esecuzione di così infimo livello : CoolGun : .

E' tremendo, infatti.
Gli ho dato mezzo punto in più solo perché - come Simone - l'ho visto a teatro subito dopo la resezione del colon.
Come baritono, semplicemente non esiste.

Perché lo fa?
Mah.
Ho provato a dirlo nell'articolo: non credo siano i soldi. Penso ne sia convinto. Penso che qualcuno l'abbia convinto della stessa vaccata che leggo da altre parti, e cioè che il baritono sia la pensione del tenore: una soluzione di comodo per evitare di far fatica con gli acuti.
Com'è il suo fare il baritono? Non esiste: scurisce le vocali, canta bolso, si sente la dentiera.

Dovevo recensire questo disco ma, per me, l'esperienza di Domingo baritono finisce qui
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda VGobbi » mer 06 nov 2013, 23:45

Ma Domingo non aveva gli acuti neanche da tenore però ...
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda pbagnoli » gio 07 nov 2013, 9:38

VGobbi ha scritto:Ma Domingo non aveva gli acuti neanche da tenore però ...

Questo non è vero.
Magari li aveva faticosi, ma ce li aveva. Io l'ho sentito diverse volte a teatro, e te lo posso confermare. Certo, se cerchi i re bemolle sovracuti non è a lui che li devi chiedere, nemmeno ai suoi bei tempi
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda DottorMalatesta » gio 07 nov 2013, 9:57

pbagnoli ha scritto: Certo, se cerchi i re bemolle sovracuti non è a lui che li devi chiedere, nemmeno ai suoi bei tempi


In realá alla fine della cabaletta "Pondo e leta martiro" nella Giovanna d´Arco fa un re bemolle sovracuto. Brutto, filiforme, ma lo fa!
:wink:

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Re: Placido Domingo...

Messaggioda flipperinodoc » gio 07 nov 2013, 10:35

i detrattori lo chiamavano Pla Mingo.....
perchè non aveva i Ci e i Do.....
:mrgreen:
non respira! .... sarà all'ottavo piano!
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda VGobbi » gio 07 nov 2013, 10:37

pbagnoli ha scritto:
VGobbi ha scritto:Ma Domingo non aveva gli acuti neanche da tenore però ...

Questo non è vero.
Magari li aveva faticosi, ma ce li aveva. Io l'ho sentito diverse volte a teatro, e te lo posso confermare. Certo, se cerchi i re bemolle sovracuti non è a lui che li devi chiedere, nemmeno ai suoi bei tempi

Scusami Pietro ma dire che gli acuti li aveva ma faticosi, non è una semplice e bella forzatura? E poi ci mancherebbe che per acuti, almeno il sottoscritto, non mi riferisco a note siderali neh ...
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Re: Placido Domingo...

Messaggioda vitus » sab 09 nov 2013, 13:17

Domingo resta uno dei più grandi tenori di sempre ma con tutto il rispetto a me come baritono non interessa. Il cantante d'opera non è un attore di prosa che può stare in scena fino a 99 anni. Bisogna assicurare un minimo sindacale di tenuta vocale e il nostro è oramai al di sotto del livello di guardia da un po'. La soluzione non è ripiegare su ruoli baritonali. Pur senza essere un esperto di voci, ritengo di poter dire che Domingo non ha nulla del baritono. Ribadisco che Domingo è un grande e, come giustamente osservato, ha messo una pesante ipoteca su molti ruoli tenorili senza avere mezzi eccezionali, almeno se rapportati a Del Monaco, Corelli o al coevo Pavarotti. Penso al citato Otello, ma anche a Dick Johnson, Canio, Don Carlos e altri ancora. Vederlo arrancare nelle tessiture verdiane di Rigoletto o Nabucco per me è una pena, nel senso buono del termine. Una produzione interamente accentrata nella figura del tenore spagnolo io non la concepisco. Saluti.
vitus
 
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