Ho appena finito di visionare questo Pelleas et Melisande. A bocce ferme, confermo che non approvo assolutamente il ripristino al teatro NO che annulla del tutto la capacita' dell'interprete di saper recitare. Lo trovo personalmente una scelta di comodo, senza uno scavo profondo del personaggio che ogni opera giustamente richiede.
Quanto agli interpreti, ho trovato davvero un'ottima esecuzione, tra le migliori da me sentite.
Degout quale Pelleas e' uno dei pochi che ha saputo gestire l'infido personaggio senza impiccarsi. Forse e' stato aiutato dal fatto che non aveva problemi di recitazione e quindi si e' concentrato tutto sul canto?
A parte gli scherzi, davvero molto ma molto bravo.
Pollice su anche per la bravissima (sconosciuta per me) Tsallagova che non ci dona la solita Melisande impaurita. Pur nella sua immobilita' imposta da Wilson, la sua capacita' di dare spessore al personaggio con una vocalita' giocata sugli accenti ed una mobilita' del viso, impercettibile quanto comunque visibile e riscontrabile. Penso ai duetti con Golaud, cui e' ben chiaro come Melisande lo prenda in giro, mostrandosi donna scaltra e malfidente.
Nei panni di Golaud c'era Le Texier, praticamente uno specialista di questo ruolo e l'ha dimostrato ampiamente in questa recita. Una padronanza della lingua ed un'immedesimazione che teme pochi riscontri. Sarebbe stato curioso come avrebbe recitato, se avesse avuto briglia sciolta ...
Genevieve era impersonata da von Otter, praticamente extralusso. La lettura della lettera resta il paradigma della sua interpretazione.
Josef Selig quale Arkel e' stato uno dei meglio cantati che abbia mai sentito, un vocalista prestato per un ruolo da declamatore, giocando piu' sul fraseggio e sulla bellezza della linea vocale, piuttosto che sull'aggressivita' della prosodia francese. Un bel sentire ... non c'e' che dire! Il culmine e' stato il finale d'opera con un "Attention ... attention" quasi alitato e d'intensissima commozione.
Bravi i comprimari, Mathevet (Yniold) e Varnier (dottore).
Direzione solida, corposa e per nulla diafana di Philippe Jordan. Insomma mi e' piaciuto tutto tranne la regia.