Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
pbagnoli ha scritto:Disamina interessantissima, Francesco.
Non saprei cosa risponderti.
Tu cosa proporresti?
DottorMalatesta ha scritto:Faccio il gesuita e giro la domanda:
chi potrebbe essere, oggi, una Turandot e una Imperatrice in grado di uscire dalla consolidata tradizione dei sopranoni wagneriani?
Maugham ha scritto:DottorMalatesta ha scritto:Faccio il gesuita e giro la domanda:
chi potrebbe essere, oggi, una Turandot e una Imperatrice in grado di uscire dalla consolidata tradizione dei sopranoni wagneriani?
Scusa Malatesta, ma forse non ho capito la domanda.
Non mi pare che ci sia mai stata un tradizione di soprani wagneriani per la Kaiserin.
Jeritza, Rysanek praticamente ovunque, Bjoner, Ursuleac, Harper, Tomowa-Sinton, Magee, Westbroek, Pieczonka, Schwanewilms...insomma tutte wagneriane "bionde". Solo la Marton e la Behrens (che comunque hanno solo sfiorato la Kaiserin per passare subito alla moglie di Barak) avevano in repertorio il Wagner da metallo pesante.
bell'argomento comunque.
WSM
DottorMalatesta ha scritto:Mi domandavo tuttavia se l'ipotesi di un'Imperatrice con qualche sfumatura più "vocalistica" (un po' ricalcata sul modello Turandot della Sutherland) potrebbe essere presa in considerazione senza tradire troppo il modello Jeritza, cantante che aveva una voce limpida, omogenea e dagli acuti di puro cristallo (per questo mi convince l'idea Studer).
Maugham ha scritto:Io scommetterei anche sulla Damrau. E' vero che il volume dell'orchestra di Strauss in certi punti è impressionante, ma dopo averla sentita nei Contes a Monaco, ho constatato di come la voce si sia ingrossata come volume e anche fatta più scura in certe note.
Paradossalmente mi ha colpito (e anche a Beckmesser) molto di più la sua Antonia piuttosto che la sua Olympia.
Con il direttore giusto potrebbe tirar fuori un'Imperatrice coi fiocchi.
Malatesta ha scritto:figure speculari (La tintora nella Frau e Liù in Turandot) caratterizzate dalla femminilità esacerbata.
mattioli ha scritto:Malatesta ha scritto:figure speculari (La tintora nella Frau e Liù in Turandot) caratterizzate dalla femminilità esacerbata.
Femminilità esacerbata, addirittura!
Interessante. In che senso? Che sc... (mi automodero da solo)? Direi di no, perché la Tintora fa sesso ma dentro il matrimonio, Liù né dentro né fuori. Perché sono "molto donne", una specie di femmine al quadrato? La Tintora non so, ma Liù non mi ha mai dato quest'idea: la trovo al contrario molto poco interessante, una specie di riminiscenza delle vergini a oltranza dell'Ottocento più biecamente maschilista tipo Bellini o Donizetti, messa lì solo come consolazione-alternativa alla Castratrice cinoimperiale con disturbi psicologici...
Comunque, ripeto, interessante. Urge spiegazione.
Luca ha scritto:Ugualmente Tintora ed Imperatrice si pongono sulla stessa linea avendo la fecondità come obiettivo ultimo.
Luca ha scritto:Però io credo che l'accostamento tra il Puccini di Turandot e lo Strauss di Frau ohne Schatten è, sul piano femminile, molto complesso anche perché la stessa trama e struttura musicale (nonché la lunghezza dell'opera e il fatto che una è monca) pur ponendo al centro un assoluto simbolico vengono svolti poi in maniera molto diversa.
flipperinodoc ha scritto:il met propone nei prossimi giorni la Schwanewilms (con Jurowski). a mio modesto parere una ottima Arianna. qualcuno di voi l'ha gia sentita come Imperatrice?
flip
flipperinodoc ha scritto:il met propone nei prossimi giorni la Schwanewilms (con Jurowski). a mio modesto parere una ottima Arianna. qualcuno di voi l'ha gia sentita come Imperatrice?
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flipperinodoc ha scritto:l'ultima imperatrice che mi ha fatto davvero "godere" fu Cheryl Studer
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