Elektra: interpreti

cantanti, direttori, registi, scenografi

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Messaggioda MatMarazzi » mer 03 ott 2007, 0:22

pbagnoli ha scritto:
VGobbi ha scritto: Se dovessi scegliere, quale mi consigliate (personalmente opterei per il cast diretto da Beecham)?

Mitropoulos.
In quest'opera è grandioso, e poi c'è la Borkh.
La Madeira a me piace tantissimo e la Della Casa è una delle più grandi Chrisothemis, assieme alla Rysanek e alla vecchia Studer


Fermo restando lo splendore dell'edizione di Salisburgo del 57, io vorrei che Vittorio ascoltasse l'altra incisione con Mitropoulos: quella del 1950.
Perché lì, come ho detto, c'è una Moedl giovanissima e anteriore alla stagione di Bayreuth.

Mi piacerebbe che discutessimo proprio di lei.
Chi ha quel disco, oltre me e Vit?

Salutoni
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Messaggioda Rossiniano » mer 03 ott 2007, 1:02

Tovo simpatiche le dichiarazioni su Lotte Lehmann e su Grace Bumbry declamatrici (a quando si scriverà di Renata Tebaldi esecutrice di perfetti mi bemolli oppure del magnifico timbro di Jon Vickers?) ...ma forse bisognerebbe fare un pò di ordine. Il declamato di una Bumbry o di una Lehmann è il giusto declamato, cantato, da usare in Strauss come in Gluck. Il loro non è il declamato "parlato" delle interpreti-attrici tedesche. E che non si tratta dello stesso modo di emettere suoni lo provano anche le rispettive durate delle carriere (come giustamente sottolineato da Donzelli). Sinceramente trovo che non sia fare un complimento a queste due esimie artiste paragonarle alle varie Moedl, Varnay ecc ecc, che mai furono vocaliste abili quanto le signore sopra citate.

Ma parliamo con un ascolto alla mano : una "impacciata" Lotte Lehmann alle prese con il suo famoso declamato...in questo brano sentiamo in tutto e per tutto una cantante affine alle Moedl e alle Varnay :roll: :

http://files.boxstr.com/10370/Lotte%20Lehmann.MP3

http://rapidshare.com/files/59822027/Lotte_Lehmann.MP3

Questa cantante non mi sembra una declamatrice stile varnay, mi sembra molto più vicina allo stile di canto cosiddetto italiano, e ci sono altri mille ascolti simili che si possono proporre (dalle citate Else ed Elizabeth alle arie dall'Oberon e dal Freischutz)

Aggiungo che Strauss voleva così fortemente una declamatrice nella Salome da scrivere una moltitudine di frasi legate, di p e pp sullo spartito e da volere a tutti i costi Elizabeth Schumann, che si rifiutò, lasciando così il posto come prima Salome "liricizzata" a Maria Cebotari, altra celebre declamatrice, che interpretò Salome nel 1947.

http://files.boxstr.com/10370/Maria%20C ... Salome.mp3
http://rapidshare.com/files/59835283/Ma ... Salome.mp3

Vorrei aggiungere che la prima Elena Egiziaca fu Elizabeth Rethberg e non Maria Jeritza.
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Messaggioda MatMarazzi » mer 03 ott 2007, 1:16

Rossiniano ha scritto:Tovo simpatiche le dichiarazioni su Lotte Lehmann e su Grace Bumbry declamatrici

Anche io trovo simpatiche le tue...


(a quando si scriverà di Renata Tebaldi esecutrice di perfetti mi bemolli oppure del magnifico timbro di Jon Vickers?)

Accomodati! Dopo quanto hai scritto... ;)

...ma forse bisognerebbe fare un pò di ordine.

Grazie! :) ne avevamo bisogno.


Il declamato di una Bumbry o di una Lehmann è il giusto declamato, cantato, da usare in Strauss come in Gluck
.
E questo sarebbe l'ordine? Uff...
Affermare che le caratteristiche del declamato di Anne Bahr-Mildenburg corrsipondono a quelle della Levasseur?
A me pare che l'ordine dovresti farlo soprattutto nel tuo rapporto con la storia del canto... :D

Il loro non è il declamato "parlato" delle interpreti-attrici tedesche.

E cosa sarebbe il declamato-parlato?... :shock:
Ma di che vai parlando, anzi declamando...
siamo giunti alle parole-declamate in libertà! :)


E che non si tratta dello stesso modo di emettere suoni lo provano anche le rispettive durate delle carriere (

Ma prova di cosa?
Allora Isabella Colbran e Montserrat Caballé (per non parlare della Callas) erano "declamatrici" (anzi declamatrici-parlanti), visto che durarano molto poco. :roll:
E la Lehmann (lo ribadisco) si sarebbe baciata i gomiti ad avere una carriera artistica lunga come quella della Rysanek, della Varnay e della Moedl....
Suvvia... Rossiniani! Occupatevi di Rossini! :)

iN questo thread si sta parlando di Clitennestre storiche.
Capisco che possiate non conoscerle, ma questo non vuol dire che dobbiate mandare il tema a balengo solo per seguire le vostre chimere di canto universale.
Perché non aprite un thread su "COME VORREI CHE SI CANTASSE STRAUSS"? Sarebbe un bel modo di non impantanare questo! :twisted:

Saluti
Matteo
Ultima modifica di MatMarazzi il mer 03 ott 2007, 22:29, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Rossiniano » mer 03 ott 2007, 1:29

MatMarazzi ha scritto:E cosa sarebbe il declamato-parlato?... :shock:
Ma di che vai parlando, anzi declamando...
siamo giunti alle parole-declamate in libertà! :)


Nell'ortodossia vocale il declamato parlato non esiste è vero. Ma quello praticato dalla Varnay per dire, era di questo tipo, che io ho però virgolettato non intendendolo letteralmente. Il declamato vero e proprio lo si produce sempre e comunque cantando con la tecnica che una Bumbry per esempio aveva, il declamato della Varnay e della Moedl è quello di usa i resti della propria voce. Ma il canto declamato non è sprechgesang.

L'ascolto che le ho proposto di Lotte Lehmann le fa sentire una declamatrice sullo stile della Moedl? A me non sembra proprio.

P. S. : Rossiniano è il mio nick da anni, anche su altri forum, mi sono iscritto con questo nick perchè per l'appunto è il mio nick da tempo, ma non mi occupo solo di Rossini come può vedere, anche se il canto è conditio sine qua non sia in Rossini che in Strauss secondo me.
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Messaggioda MatMarazzi » mer 03 ott 2007, 2:29

Rossiniano ha scritto:Ma quello praticato dalla Varnay per dire, era di questo tipo,

E qui secondo me ti sbagli.
La Varnay cantava sempre e non parlava mai.
E i suoni che produceva (anche negli anni del declino) erano variegati e colorati con una perizia da grande cantante, per non parlare della dinamica e dei pianissimi anche quando la voce non c'era più.
E poi c'era l'infallibile senso del ritmo, la musicalità...

Sinceramente, Rossiniano, non serve a nessuno che tu te ne esca a sostenere che la Varnay (con la sua carriera di quasi sessant'anni) non sapesse cantare.
E' logicamente assurdo (oltre che immodesto da parte tua) pretendere che tre generazioni di ammiratori della Varnay in tutto il mondo (per non parlare di quei certi karajan e kubelick che l'hanno adorata) fossero tutti incompetenti di canto, in attesa che tu arrivassi per spiegare loro che non sanno distinguere il "declamato giusto" da quello "sbagliato".
:)

Sia chiaro: NESSUNO SI SCANDALIZZA se affermi che la Varnay non ti piace.
Capirai.... :)
Come potrei dare la croce addosso a qualcuno, io che detesto la Horne, sbadiglio con Bergonzi e ho le crisi di furore ogni volta che sento mezzo secondo di Corelli.
I gusti e i giudizi DI MERITO sono sempre sacri, ANZI più divergono e più alimentano interessantissime discussioni.

Quello che però non serve a nessuno (almeno in questa sede) sono le lezioncine dogmatico-vociologiche su cosa è il canto, lezioncine che purtroppo - da un po' di tempo in qua - qualcuno si sta prendendo il disturbo di ammanirci.
Bene: sia detto una volta per tutte.
Operadisc è nata sulla volontà di un approccio alla storia del opera e del disco che fosse unicamente fenomenologico e antidogmatico.
Qui crediamo che solo la storia è autorizzata a stabilire cose è canto e cosa non lo è.
Valutiamo gli artisti sulla base di ciò che (musicalmente e poeticamente) producono e SOLO DOPO ci interroghiamo sui mezzi tecnici che hanno utilizzato per pervenire a quel risultato.

Ma il canto declamato non è sprechgesang.

Lo Sprechgesang non è una tecnica di canto.
E' solo una tecnica musicale.
In base ad esso, il cantante "intona" le note solo per un attimo, quindi ne varia continuamente l'intonazione per la durata temporale della nota stessa. Si può fare lo Sprechgesang anche con emissione rossiniana.

Ma ora, per cortesia, torniamo al topic! :)
Quali Clitennestre hai sentito?
Visto che se ne parlava, hai avuto modo di confrontare la Moedl del 50 a quella del 64?
Che ne dici di Schwarz, Lipovseck, Meier e le altre che sono state citate?
O anche tu ritieni che la Bumbry (che ha cantato il ruolo solo una volta, in periferia e a fine carriera) abbia lasciato un contributo importante quanto una Moedl che l'ha cantata per trent'anni e nei maggiori teatri?
Io non lo penso, ma possiamo parlarne.
Insomma... confrontiamoci sui fatti... e le teorie...teniamole per dopo, con sano spirito empirista! :)
che ne dici?

Salutoni e benvenuto in Operadisc.
Matteo Marazzi
Ultima modifica di MatMarazzi il mer 03 ott 2007, 23:15, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda PQYD » mer 03 ott 2007, 9:37

Non sono ancora intervenuto nel 3d perché conosco poco e male l'Elektra e quindi preferivo ascoltare, piuttosto che aprire bocca e scaricare una marea di sciocchezze. Sentirò con molto piacere la Bumbry (che neppure sapevo avesse fatto Clitennestra).

Però alla fine della fiera, e dopo due 3d (almeno) sull'arte del declamato applicata a Wagner e Strauss, ancora non ho capito una cosa... per quale motivo la tecnica di canto italiana sarebbe di ostacolo alle wagneriane e alle straussiane, quando una Eleanor Steber, immensa Elsa e sublime Marescialla, Arabella e Imperatrice, alternava senza patemi Fiordiligi a Violetta, Minnie a Desdemona, Cio-cio-san a Marie del Wozzeck? Che alla base di tutte queste parti ci sia, banalmente, il canto?

PS - comunque mi sembra che il primo a non volere Clitennestre ruttanti sia stato Strauss, che esigeva per il ruolo, se non ricordo male, una cinquantenne elegante, devastata solo interiormente e non esteriormente (e credo che la voce rientri in questa categoria).
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Messaggioda Riccardo » mer 03 ott 2007, 10:44

PQYD ha scritto:per quale motivo la tecnica di canto italiana sarebbe di ostacolo alle wagneriane e alle straussiane, quando una Eleanor Steber, immensa Elsa e sublime Marescialla, Arabella e Imperatrice, alternava senza patemi Fiordiligi a Violetta, Minnie a Desdemona, Cio-cio-san a Marie del Wozzeck? Che alla base di tutte queste parti ci sia, banalmente, il canto?

Credo che questa tua obiezione metta in luce un po' l'estremismo presente nelle categorie di Matteo.
Se è vero che alcuni cantanti fanno uso di tecniche molto schierate e specifiche, altri ne utilizzano di miste che contemplano più e diversi aspetti. E in ogni caso molti grandi artisti hanno peculiarità vocali tutte loro, non riconducibili a classifiche generali.

PQYD ha scritto:PS - comunque mi sembra che il primo a non volere Clitennestre ruttanti sia stato Strauss, che esigeva per il ruolo, se non ricordo male, una cinquantenne elegante, devastata solo interiormente e non esteriormente (e credo che la voce rientri in questa categoria).

Ho deciso di scrivere qualcosa lo stesso anche se praticamente nulla so delle vicende della prima rappresentazione di Elektra né ho mai letto epistolari straussiani.
Personalmente trovo imprescindibile la Clitennestra della Moedl, forse la declamatrice per antonomasia di area tedesca. Non ho quella del '50 di cui si parlava, ma soltanto quella con Karajan di Salisburgo del '64.

Per me rimane incredibile anche quella di Regina Resnik, sicuramente avvantaggiata da una meticolosa e geniale "preparazione" discografica, nel senso migliore del termine. Chi se la scorda più quella risata agghiacciante che tuona sulle lussuose vampate dei Wiener di Solti?
E poi la Resnik aveva quell'incredibile capacità di colorare ogni frase grazie a un canto scoperto e scolpito nel registro grave. Come dice lei "Weisst du kein Mittel - gegen Träume?" forse non lo dice nessun'altra.

Più vicino a noi conosco l'interpretazione della Fassbänder nel dvd di Vienna, che trovo anch'io esemplare, proprio come l'ha descritta
walpurgys ha scritto:Brigitte Fassbaender la mia preferita. Perfida, infida, falsa, corrotta, attrice onnipotente ed agghiacciante!

Oltretutto la Fassbänder non fa un personaggio vecchio e decomposto esteriormente. La voce è di pasta ancora fresca e nitida.

Ne conosco soltanto altre due, sentite dal vivo.
La Schwarz, che però concordo con Matteo nel non poterla definire storica. Fu veramente modesta, non comunicò nulla. Sparì al confronto con la Johansson e la Gustafson.

La Baltsa, forse l'ultima ad aver debuttato questo grande ruolo. La sua Clitennestra è strana, abile nel declamato della seconda parte della scena, ma capace anche di frasi carezzevoli nella prima parte. Almeno nella produzione viennese di Kupfer, venne fuori una calma olimpica nell'affrontare questa parte. Una dea pacata e disillusa, quasi ironica. Quegli stessi "lichter" del finale, sparati acuti e sottili, divertiti, nulla avevano a che fare con le esultanze sconvolte e agghiaccianti di una Resnik.
Chissà con Carsen...
Se volete, potrei poi darvene un'anteprima da sentire.

Della Varnay vidi alcuni stralci anni fa, ma non la ricordo abbastanza.
Sarei curiosissimo di sentire cosa hanno combinato in questo ruolo la Silja, ma soprattutto Renata Scotto che, con Clitennestra, diede l'addio alle scene nel 2000.
Qualcuno le conosce?

Un salutone
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Messaggioda MatMarazzi » mer 03 ott 2007, 11:15

per quale motivo la tecnica di canto italiana sarebbe di ostacolo alle wagneriane e alle straussiane, quando una Eleanor Steber, immensa Elsa e sublime Marescialla, Arabella e Imperatrice, alternava senza patemi Fiordiligi a Violetta, Minnie a Desdemona, Cio-cio-san a Marie del Wozzeck? Che alla base di tutte queste parti ci sia, banalmente, il canto?


Secondo me tu esageri un po' con gli aggettivi! :)
Nel senso che parlare di "immensa" Elsa o di "sublime" Marescialla mi sembra davvero troppo.
Fu brava, ma non cambiò la storia, come non la cambiò in Violetta e Fiordiligi. Resta il fatto che, come tu giustamente affermi, la sua emissione le permetteva di far fronte a questi diversi linguaggi.
Non c'è nulla di strano in questo.
Nessuno ha mai detto che non si possa cantare lo stesso ruolo con tecniche diverse: Thomas fu Lohengrin, Pertile fu Lohengrin, Gedda fu Lohengrin, persino il tuo Melchior fu Lohengrin, ognuno con gli strumenti suoi.
Cosa avevano poi in comune (tecnicamente) un declamatore apertissimo e sovrano colorista come Vickers con un campione di iperbole contraltina tardo-romantica come Tamagno?
Nulla! Eppure furono entrambi grandi Otelli.

C'è da dire infine che la tecnica della Steber (come quella degli altri "sincretisti" americani del secondo dopoguerra) non è perfettamente rappresentativa del canto tradizionale italiano e post-belcantista.
C'è poco Garcia per intenderci! :)
Il discorso è interessantissimo e meritevole di un apposito thread, che riguardi le specificità del canto americano come è venuto proponendosi dagli anni 40 in poi.
Forse per il fatto che solo loro poterono permettersi di accogliere, già nella prima metà del 900, i più grandi artisti di tutto il mondo e goderne senza pregiudizi (come io vorrei che imparassimo a fare noi) li ha spinti a coltivare un canto che fondesse le caratteristiche tecniche di altre scuole.
La Steber è un buon esempio, ma se tu senti la Thebom e la Stevens, la Juyol e la Bampton, ma persino Tucker e Peerce ritrovi le stesse caratteristiche: un canto più legato e coperto dei tedeschi, e quindi in grado di affrontare (sia pure senza grandi risorse dinamiche o virtuosistiche) il repertorio italiano.
In compenso la produzione vocalica risultava più articolata sulle consonanti e meno ostile a sperimentazioni "di aperture" al fine di conseguire colori più vari (senza però arrivare al colorismo diabolico elaborato dai tedeschi).
Le conseguenze di questo particolare sincretismo, le riconosci anche in Eileen Farrell, Regina Resnik e Tatiana Troyanos e perfino nella Horne, che infatti cantava a sua volta Marie del Wozzeck e Minnie e che non ha mai temuto di variare i colori e aprire i suoni nel registro grave e il cui belcantismo (proprio per questo) risultava tanto diverso da quello di matrice europea.


PS -
comunque mi sembra che il primo a non volere Clitennestre ruttanti sia stato Strauss,

ruttanti?
Sai, in tutta sincerità non ho mai sentito "ruttare" nessuna delle grandi declamatrici novecentesche.
Me ne sarei accorto, perché, sai, io detesto i rutti.
Detesto gli interpreti volgari, esteriori, superficiali, pacchiani e circensi.
Ed è proprio per questo che ti lascio, con tutto il cuore, le pacchianate e le stupidaggini che la tua Horne ci ha ammanito per decenni (con tanto di pennacchio al vento) nelle caricature "en travesti" che l'hanno resa celebre presso tanti cultori di rutti.
Quale che sia la tecnica di emissione scelta, la Moedl è un monumento di dignità, eleganza e pudore al confronto.

Strauss esigeva per il ruolo, se non ricordo male, una cinquantenne elegante, devastata solo interiormente e non esteriormente (e credo che la voce rientri in questa categoria).

Mi sembra un modo ben poco scientifico di vedere le cose! :)
Comunque ti consiglio di informarti su quelle che furono le prime grandi Clitennestre della storia (volute e amate da Strauss: non la Schumann Heink con cui l'idiosincrasia fu totale):
Questo sempre che la cosa ti interessi.
Perché se non ti interessa la parte di Clitennestra... è un altro discorso.

Salutoni
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Messaggioda MatMarazzi » mer 03 ott 2007, 11:23

Riccardo ha scritto:Credo che questa tua obiezione metta in luce un po' l'estremismo presente nelle categorie di Matteo.


Ho scritto il precedente messaggio (in cui circostanziavo le ragioni tecniche del discreto successo di Eleonor Steber - o Jan Peerce - in ambito straussiano) prima di leggere il tuo interevento.
Sono davvero sorpreso che tu, Riccardo, conoscendomi accusi me di estremismo.
Vuol dire che non hai capito nulla di quel che scrivo da anni.
Ne sono davvero amareggiato.

Se c'è un relativista puro quello sono io.
Io che difendo QUALSIASI tecnica purché consenta risultati poetico emozionali da valutarsi caso per caso e da collocarsi in una precisa temperie storica.

Solo in questo forum (per non parlare degli altri forum dove abbiamo scritto insieme) potrei citare centtinaia di casi in cui difendo il diritto di cantare con qualsivoglia tecnica in teoria: qui stavo proprio difendendo cantanti storiche dall'atteggiamento "estremista" di altri.

Vorrei ricordarti che ci siamo conosciuti (ormai setto otto anni fa) perchè tu leggesti un mio post su ItArtiMusicaClassica in cui solo io (contro i soliti dogmatici ed estremisti italiani) difendevo il potenziale tecnico ed espressivo di Agnes Baltsa.
Tu mi hai contattato per questo.

Sono davvero sorpreso.

Saluti,
Matteo
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Messaggioda teo.emme » mer 03 ott 2007, 12:29

MatMarazzi ha scritto: Ed è proprio per questo che ti lascio, con tutto il cuore, le pacchianate e le stupidaggini che la tua Horne ci ha ammanito per decenni (con tanto di pennacchio al vento) nelle caricature "en travesti" che l'hanno resa celebre presso tanti cultori di rutti.


Beh, questa però - scusami se lo scrivo - è una provocazione gratuita e falsa. Dire che la Horne "ruttava" invece di cantare è un insulto al buon senso. Capisco che non ti possa piacere, ma affermare con sicumera una tale enormità mi sembra più che scorretto.

Ti piacciono le declamatrici? Bene, liberissimo. Io ed altri però siamo liberissimi di scrivere che non ci piacciono, senza incorrere in insulti più o meno velati, in inviti ad andare altrove (alla faccia della sbandierata tolleranza e democraticità: se volete un forum che si occupi solo di musica e canto germanico/russo scrivetelo e personalmente leverò il disturbo, visto che pare vi dia fastidio chi non la vede come voi), in irrisioni pubbliche etc..

A te non piace la Horne? Liberissimo, ma non scrivere che "rutta" invece di cantare o altre cose del genere, spacciando queste personalissime e discutibilissime opinioni in verità rivelate o oggettive (e che c'entrano poi i ruoli en travesti? ..li vorresti sentire riadattati alla voce di basso o tenore?).

Credevo che fosse un forum libero in cui ci si potesse confrontare liberamente e con rispetto. Probabilmente mi sbagliavo!
teo.emme
 

Messaggioda MatMarazzi » mer 03 ott 2007, 12:52

teo.emme ha scritto:Dire che la Horne "ruttava" invece di cantare è un insulto al buon senso. Capisco che non ti possa piacere, ma affermare con sicumera una tale enormità mi sembra più che scorretto.


Caro Teo.Emme,
l'espressione "ruttare" (che trovo esecrabile esattamente quanto te) non è mia.
L'ho solo usata come risposta alla frase di PQYD che scriveva (e cito testualmente):
credo che il primo a non volere Clitennestre ruttanti sia stato Strauss
A rutto si risponde con rutto...
Inoltre io non ho mai detto, se permetti, che la Horne non sapesse cantare.
Sanno cantare tutti coloro che ottengono dalla propria voce quello che vogliono. Anche la Horne, anche la Moedl.
Questo è ciò che gli evangelisti vociologici non hanno mai capito.

Il discorso riguardava il "buon gusto" (poiché immagino che PQYD parlando di rutti si riferisse a quello).

Ti piacciono le declamatrici? Bene, liberissimo. Io ed altri però siamo liberissimi di scrivere che non ci piacciono,


Evidentemente (quando sei arrabbiato) tu scrivi i post senza aver letto bene quelli a cui rispondi.
Ora ti citerò quello che ho scritto in un post di ieri sera, sempre in questo stesso thread, in risposta a Rossiniano.
Ho rimarcato in neretto i punti importanti (per facilitarti la lettura) ;)

"Sia chiaro: NESSUNO SI SCANDALIZZA se affermi che la Varnay non ti piace. Capirai....
Come potrei dare la croce addosso a qualcuno, io che detesto la Horne, sbadiglio con Bergonzi e ho le crisi di furore ogni volta che sento mezzo secondo di Corelli.
I gusti e i giudizi DI MERITO sono sempre sacri, ANZI più divergono e più alimentano interessantissime discussioni.
Quello che però non serve a nessuno (almeno in questa sede) sono le lezioncine dogmatico-vociologiche su cosa è il canto, lezioncine che purtroppo - da un po' di tempo in qua - qualcuno si sta prendendo il disturbo di ammanirci. "


Dovrebbe essere chiaro il mio pensiero, ma lo ribadisco.
Tu puoi affermare i tuoi gusti, puoi dire (come hai fatto) che la Dessay non ti piace, che la Flagstad è la massima Didone di tutti i tempi, che la Stuarda della Sutherland è un prodigio di teatralità, che la Varnay ti fa schifo... sarai liberissimo e padronissimo.
I tuoi gusti (come ho scritto) sono interessanti come i gusti di tutti, sono punti di vista sempre stimolanti e arricchenti.
Purché tu non ti metta in cattedra a insegnarci come si canta.
Questo non dico che non puoi farlo (non mi pare che nessuno sia stato censurato nè bannato) ma preparati a scontrarti con gente (come me) che ti risponderà: "carissimo, non ho bisogno di farmi insegnare da te cosa è il belcantismo e come va cantato".

se volete un forum che si occupi solo di musica e canto germanico/russo scrivetelo e personalmente leverò il disturbo, visto che pare vi dia fastidio chi non la vede come voi


Mi pare che si sia sempre parlato di Belcanto, anche prima del tuo arrivo.
E continueremo a farlo col tuo contributo (spero).
Non mi dà affatto fastidio chi non la pensa come me.
Anzi... ne traggo spunto per bellissime conversazioni (ultimamente ce n'è una molto stimolante con Stecca sulla Stuarda).
Mi dà invece fastidio (non ho difficoltà a metterlo nero su bianco) che qualcuno si presenti qui a insegnarci cosa è il canto operistico.
Ciò che mi auguro non è affatto che tu "tolga il disturbo", anzi, puoi credermi: tutt'altro.
L'intervento di chiunque è utile, purché in una logica relativista, di scambio di sensazioni e di opinioni, nel rispetto della materia di cui ci occupiamo, a cui bisognerebbe avvicinarsi con la felicità di scoprire ogni giorno qualche gemma nuova.

E sono convinto (lo sono davvero, non scherzo) che se ti avvicinassi alla Varnay o alla Moedl con l'intento di "capire" quello che hanno fatto per decenni invece di giudicarlo sulla base di metafisici metridi giudizio, troveresti tante gemme che nemmeno ti immagini! :)
Pensa.... che qualche gemma la trovo persino io nella Horne! ;)

Su, ragazzi! :) Un po' di leggerezza...
prendiamo esempio da quel matto di Pqyd, che ne dice di ogni e non perde mai l'aplomb e l'ironia!

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Messaggioda Riccardo » mer 03 ott 2007, 13:08

MatMarazzi ha scritto:
Riccardo ha scritto:Credo che questa tua obiezione metta in luce un po' l'estremismo presente nelle categorie di Matteo.

Sono davvero sorpreso che tu, Riccardo, conoscendomi accusi me di estremismo.
Vuol dire che non hai capito nulla di quel che scrivo da anni.
Ne sono davvero amareggiato.

Io invece sono amareggiato per questa tua reazione, totalmente fuori luogo e inaspettata!
Mi sembri un po' irascibile e permaloso, non capisco perché... Hai perso per un momento la leggerezza che invochi nel precedente post e che ti è sempre stata propria?

Forse sono stato poco preciso io nell'esprimermi, ma la mia risposta a PQYD sulla Steber voleva essere in tua difesa! :shock: Non sto scherzando.
Quello che volevo dire è esattamente quanto hai spiegato tu dopo, ossia che le diverse tecniche non sono sempre suddivise e nettamente indipendenti. Ci sono casi di cantanti, come la Steber e altre che hai citato tu nel tuo esauriente chiarimento, che hanno fatto un uso composito di caratteristiche tecniche.

Era mio intento dire a PQYD che le tue categorie erano "estremizzate" solo per chiarezza espositiva delle diverse tipologie, ma non che per questo ogni artista dovesse essere per forza o bianco o nero.

Mi spiace.
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Messaggioda MatMarazzi » mer 03 ott 2007, 13:47

Scusami tu, Ric! :)
Chiaramente c'è stato un malinteso...

Certo che leggere una tua frase (tua!) dove si dice che l'obiezione di Pqyd mette in luce l'estremismo presente nelle categorie di Matteo mi ha spinto a pensare (sbagliando) che tu mi accusassi di estremismi (appunto) o comunque di radicalizzazioni aristoteliche... proprio quelle che nel mio piccolo cerco di rintuzzare! :)

In tutti i casi da parte mia, nessuna offesa o permalosità! credimi....
Certo sorpresa (con tanti di occhi sbarrati e bocca aperta) perché io e te discutiamo di queste cose da anni e con mentalità , mi pare, assolutamente simile.

Comunque tutto è chiarito. :)
L'estremista (e iroso, permaloso) Matteo si sparge il capo di cenere! ;)

Salutoni
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Messaggioda Riccardo » mer 03 ott 2007, 15:03

MatMarazzi ha scritto:Scusami tu, Ric! :)
Chiaramente c'è stato un malinteso...

L'importante è averlo chiarito :wink:

Non ho molto altro da dire sulle Clitennestre, ho però molto condiviso il tuo pensiero sul fatto che la Bumbry non sia una vocalista all'italiana. Anch'io ho sempre trovato inascoltabile la sua Norma, nonostante gli entusiasmi di molti.
Non so come se la cavi col declamato; non conosco la sua Clitennestre né, ahimé, la sua celeberrima Venere nera di Bayreuth. Può darsi che oggi stia studiando qualcosa d'interessante, visto che qualche mese fa parlò di un nuovo possibile debutto...

Altre Clitennestre sulla carta di un certo interesse ci sono quella di Eva Marton (prossimamente a Barcellona) e quella di Ewa Podles, particolarmente interessante parlando di tecnica :)

Un salutone,
Riccardo
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Messaggioda PQYD » mer 03 ott 2007, 16:35

MatMarazzi ha scritto:
comunque mi sembra che il primo a non volere Clitennestre ruttanti sia stato Strauss,

ruttanti?
Sai, in tutta sincerità non ho mai sentito "ruttare" nessuna delle grandi declamatrici novecentesche.
Me ne sarei accorto, perché, sai, io detesto i rutti.
Detesto gli interpreti volgari, esteriori, superficiali, pacchiani e circensi.
Ed è proprio per questo che ti lascio, con tutto il cuore, le pacchianate e le stupidaggini che la tua Horne ci ha ammanito per decenni (con tanto di pennacchio al vento) nelle caricature "en travesti" che l'hanno resa celebre presso tanti cultori di rutti.
Quale che sia la tecnica di emissione scelta, la Moedl è un monumento di dignità, eleganza e pudore al confronto.


Padronissimo di considerare rutti i suoni emessi dalla Horne.
Però se li confronti con i rutti emessi da altre interpreti - e penso alla Barcellona, alla Larmore, alla Scalchi, alla Genaux, alla Halévy, giusto per non fare nomi - non puoi non cogliere qualche differenza a livello di emissione, di agilità, di fraseggio.
Insomma... anche ruttare è meno semplice di quanto possa sembrare, non basta darci di polmoni. O di declamazione.
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