Qui per ridere un po'...
http://www.tcbo.it/index.php?id=305
Ci trovate i soliti trionfalismi a vanvera di politici e dirigenti.
Va be', peccato veniale, in una conferenza stampa... anche se il buon gusto imporrebbe - in un clima di vacche magrissimi come quello che sta vivendo il Comunale di Bologna - un po' meno di vanagloria...
Sentire l'assessore Ronchi (sulla cui preparazione in termini di musica e opera qualunque sedano avrebbe da ridire... per questo l'hanno fatto assessore alla Cultura) che parla di stagione dalla "prospettiva europea" fa sghignazzare!
Personalmente trovo la stagione di una modestia avvilente.
La trovate qui.
http://www.tcbo.it/fileadmin/templates/pdf_files/Flyer/FLYER_2012-2013_TEATRO.pdf
Come titoli, siamo sempre alla solita minestra.
Sul fronte dell'opera italiana pare non ci si riesca a spostare da Macbeth, Norma, Nabucco.
Mi chiedo perché spendere tanto per un direttore artistico come Sani: per formulare questi titoli basta uno studente del Dams.
Non meglio sul fronte dell'opera tedesca: capisco l'omaggio a Wagner con Parsifal (ma proprio a Roberto Abbado bisognava affidarlo?), ma che bisogno c'era di recuperare il vecchio - e francamente non bellissimo - Vascello Fantasma di Kokkos? E anche per l'opera tedesca... è tutto lì.
Nessun esemplare dell'opera slava. Nessuno dell'opera francese.
Niente nemmeno di barocco: totalmente assenti 600 e 700 a parte una produzione "povera" del "Trionfo di Clelia" di Gluck (evidentemente riempitivo).
Il 900? Oh... qui si parrà la nobilitade di Sani, che ha studiato con Stockhausen e in conferenza stampa cita Luigi Nono.
Tenetivi stretti: un ripresa del vecchissimo Giro di Vite di Marini (pensate che io lo vidi con la Kabaywanska... ere geologiche fa) e ...Divorzio all'Italiana di Battistelli!
Poi un omaggino a Maderna... rigorosamente fuori abbonamento.
Tristezza....
Qualche presenza rilevante a livello di registi c'è, anche se le idee più felici riguardano le produzioni importate.
Ad esempio l'opera di Battistelli è affidata a Pountney (che per l'italia può sembrare un'ideona) ma in realtà si tratta di uno spettacolo importato da Nancy.
Il Parsifal di Castellucci è importato dalla Monnaie di Bruxelles.
L'unico regista abbastanza famoso su cui il comunale di Bologna si è impegnato direttamente (con una nuova produzione) è Wilson, che apre la stagione con Macbeth.
Sì... sì, lo sappiamo che Bob Wilson (il cui boom nella regia dell'opera risale agli anni '80 e che da diversi anni è stato smascherato nei teatri che contano) viene ritenuto avanguardia ormai solo da noi, dato che i nostri dirigenti artistici continuano a rimpallarsi il suo nome come se fosse il massimo della regia attuale.
Ed è anche vero che risolverà il Macbeth con i suoi soliti giochetti (luci pastello e movimenti schematici) che da decenni fa passare per drammaturgia.
Però dobbiamo ammettere che una sua nuova produzione merita comunque un minimo di considerazione. E soprattutto (questo bisogna riconoscerlo) una stagione che permette di confrontarsi, da una produzione all'altra, a Pountney, Wilson, Castellucci (e, a quelli a cui piace, i Tiezzi, Kokkos e Marini) non è proprio la peggiore italiana da questo punto di vista.
Maluccio, invece, sul fronte dei cast e dei direttori musicali.
I direttori sono sempre i soliti "bravi ragazzi" che bazzicano l'Italia nei rispettivi repertori e che, stagione dopo stagione, ritroviamo in tutti i nostri teatri.
Nessuno dei nomi "importanti" o soprendenti di riferimento europeo apparirà a Bologna.
Mi chiedo, a parte i locali, chi si sposterebbe per sentire il solito Reck nel Vascello Fantasma, il solito Webb nel Giro di Vite e il solito Mariotti in Norma e Nabucco?
Quanto a Roberto Abbado, lo so che è bravo e che, in quanto direttore principale, è giusto valorizzarlo: ma Macbeth e Parsifal sono veramente i titoli più adatti a lui?
A livello di cast... la stagione è all'insegna del "niente". E non è questione di soldi, come ha commentato Maugham.
Anche con la metà dei soldi, si può fare meglio di così. Questi sono cast da teatrino di Parasacco...
La star della stagione?
Sora Lella (Devia) che, a quasi settant'anni, decide di cantare Norma, pur non avendone mai avuto la voce, la tecnica, la personalità, la forza espressiva.
Dire che lei, comunque, è la cosa più interessante... è dire tutto.
Frontali come Nabucco? Imperdibile! La Taigi (nel secondo cast) come istitutrice del Giro di Vite? Solari come Macbeth? La Serjan come Lady? La Gabler come Senta?
Ma cos'è questa roba?
Salutoni,
Mat