L'occasione per questa nota mi è stata offerta da un amico, che mi tiene aggiornato sugli improperi che talvolta noi di Operadisc dobbiamo subire.
Su altro sito è stato proposto l'ascolto di questo brano:
Uno dei lettori del sito - con il garbo e il tatto che contraddistingueuna certa quota di chi frequenta quell'ambito - così chiosa:
Anche io vorrei sapere chi sono quei cretini (oggi mi sento d’animo buono e gentile) che direbbero che Kraus sarebbe lezioso, noioso, superato e addirittura improponibile. Meriterebbero che li seppellisse ben altro che una risata…
Ovviamente non si firma con nome: usa uno dei tanti pseudonimi dietro cui colà amano celarsi i lettori, specie quelli che insultano il prossimo. Nella fattispecie, l'ignoto e coraggiosissimo lettore disonora il nome di un celebre tenore del passato, Enrico Tamberlick.
Vigliacco.
Lo dico dal mio sito, dal mio forum, ove io - cretino, ma con il coraggio delle mie azioni - mi firmo con il mio nome e cognome.
Sì, Tamberlick o come cavolo ti chiami: io sono uno di quei cretini che sostiene che in certi ruoli (fra cui anche Werther) Kraus è - non "sarebbe" - lezioso e noioso.
Ritengo che la sua prudenza sia stata mal riposta, e che un po' di coraggio lo avrebbe portato a offrirci personaggi diversi e assolutamente indimenticabili, anziché Faust, Werther e soprattutto Romèo senescenti.
Ritengo infine che in Werther non solo Kaufmann (che sta su un altro pianeta rispetto a lui), ma anche Gedda, Thill, Schipa e molti altri arrivino a risultati infinitamente più interessanti della lagna che contraddistingue la maggior parte delle registrazioni in studio e live che abbiamo della sua interpretazione dello sfortunato personaggio di Goethe.
Risolto il lato polemico, nella fattispecie, ovviamente, mette conto di parlare di questa specifica performance di Kraus.
Che qui fa veramente sorridere.
A parte il fatto che la ritmica è - per un cantante preciso come lui - stranamente poco attendibile (sentire come chiude fuori tempo "Io chiamo": sono dettagli, me ne rendo conto, ma questa è un'incisione in studio per cui siamo tenuti a cercare il pelo nell'uovo), quello che manca completamente è l'eroismo, la virilità, la malinconia dei grandi ruoli Nourrit per i quali il tenore canario non aveva né la caratura, né la sensibilità.
Semplicemente ridicola - poi - la gigionata del mi bemolle finale non solo non scritto, ma che suona orrendo (non per la nota in sé che è anche bella, ma perché non c'entra nulla con quello che l'ha preceduta), e soprattutto non c'entra nulla con la temperie emotiva dell'ambito, del personaggio e del brano, che non è "D'ogni più sacro impegno" o l'entrata di Corradino della Matilde di Shabran.
Perché non un fa4, allora?
Sarebbe ancora più entusiasmante e offrirebbe al simpaticissimo e coraggiosissimo sedicente Tamberlick l'occasione per insultare in modo ancora più pertinente quelli che non la pensano come lui (un insulto per ogni semitono)