nuovi articoli in home

[VGobbi]

Ami Luca, ma la Arroyo cantava altro repertorio!

[flipperinodoc]

onestamente mi sembra che ridurre la Arroyo e addirittura la Price a due poco più che dilettanti sia eccessivo
buona domenica amici

[Luca]

Non intendevo far retrocedere la Price (cantante che tra l'altro mi piace) allo stadio dilettantistico (ma c'è chi lo fa sistematicamente per la Sutherland), ma sottolineare come Arroyo e, appunto, Price non erano delle cime nel canto fiorito, come invece lo è stata la Sutherland. La Arroyo ha punti di contatto ed analogie con la Price (e in parte, oserei dire con la Mitchell che è venuta dopo), ma molta meno capacità di coinvolgimento per l'ascoltatore...

Saluti, Luca.

[VGobbi]

Comportamento che trovo sistematico nel canto di un Gobbi, ad esempio caro Luca.

Ma comunque la verità e' che la Sutherland, pur dotata di mezzi fuor dal comune, ha ridotto il tutto ad una pappa, poltiglia sonora semplicemente indigeribile. Questo esclusivamente nel repertorio italiano, completamente inadatto alle sue capacita' vocali (e non mi riferisco solo alla dizione, seppur sia un elemento frenante, almeno per me, nel valutare un cantante).

[pbagnoli]

Ma comunque la verità e' che la Sutherland, pur dotata di mezzi fuor dal comune,

Bontà tua, Vittorio

ha ridotto il tutto ad una pappa, poltiglia sonora semplicemente indigeribile. Questo esclusivamente nel repertorio italiano, completamente inadatto alle sue capacita' vocali (e non mi riferisco solo alla dizione, seppur sia un elemento frenante, almeno per me, nel valutare un cantante).

Be', Vittorio, si potrebbe concludere come il Principe Orlofsky della Fledermaus: Chacun a son gout, ma temo che stavolta faremmo un errore, tanto più se consideriamo che il famoso ipotetico lettore di passaggio di cui tanto abbiamo favoleggiato in passato, potrebbe essere indotto a credere che qui, su Operadisc, pensiamo che la Sutherland fosse - cito testualmente - totalmente inadatta al repertorio italiano.
Follia, Vittorio: né più né meno. E falso storico.
Questo, scusami, non lo accetto.

Rispetto i tuoi gusti, ovviamente: non è una novità che tu detesti la Sutherland, e questo fa parte del tuo personaggio e del modo sulfureo con cui affronti l'ascolto dell'opera lirica.
Ma quello che scrivi con toni così apodittici, non esprime il tuo parere, non è condito dal solito IMHO: per questo non è accettabile.
Quello che scrivi è un'affermazione pesante perché tenterebbe di porsi come un concetto universale: il che, come puoi capire, è inaccettabile, tanto più se consideriamo che la de cuius è cantante storica, leggendaria, che ha messo ipoteche pesantissime per esempio in ruoli Pasta come Norma (visto che ne stiamo parlando in questo periodo) di cui - per dire - rappresenta l'epitome tanto quanto se non più di quella Callas che pure tanto amiamo.
Non è che perché non c'è più Matteo possiamo sentirci autorizzati a fare la solita gara a chi le spara più grosse. Non credi?

Per cui: massimo rispetto per le tue opinioni che tutti quanti noi habituées conosciamo molto bene.
Ma andiamoci cauti nel fare affermazioni palesemente false, prive di ogni logica e decisamente surreali.
Personalmente non temo ritorsioni da "eredi Sutherland"; ma mi secca che qualcuno pensi che qui si condividono affermazioni di questo genere.
Non è così: questa è solo l'opinione - sacrosanta e rispettabile, ma pur sempre opinione - tua e, credo, di pochissimi altri.
Il termine "verità" è inappropriato e, in questo caso, non pertinente.
Saluti,
Pietro

[VGobbi]

Dai Pietro, lo sai benissimo che il mio giudizio e' prettamente personale e dove non ho la minima pretesa, oltre che le giuste ed approfondite conoscenze, per esporre concetti inoppugnabili.

D'altronde, lo sai meglio di me, che il mio ascolto, il mio approccio all'opera lirica, per evidenti miei limiti fisici, e' come dici tu ... un approccio sulfureo, diciamo in un certo senso strambo ma almeno lineare per me, dove ho fissato parametri del tutto personalizzati per giudicare positivamente o negativamente le performance dei cantanti o la qualità musicale dei compositori.

Si sa che la linea editoriale di OD nei confronti della Sutherland e' sfacciatamente ( ) pro e ne prendo atto, ma lasciami esprimere tutte le mie perplessita' di come la cantante australiana sia un must nel ruolo di Norma, dove almeno meta' opera e' costituita da recitativi e monologhi d'intinseca bellezza oltre che di vitalissima importanza ... e dove e' palese il punto debole della Joan nel campo della dizione ed aggiungerei anche nella capacita' di accentare le parole. Mah ...

E credimi, non e' certo l'assenza di Mat, di cui rimpiango sempre più il fatto che abbia deciso di lasciare il forum, tale da permettermi di poter pisciare fuori dal vaso.

Ti abbraccio con immutabile ed immenso affetto.

[Enrico]

lasciami esprimere tutte le mie perplessita' di come la cantante australiana sia un must nel ruolo di Norma, dove almeno meta' opera e' costituita da recitativi e monologhi d'intinseca bellezza oltre che di vitalissima importanza ... e dove e' palese il punto debole della Joan nel campo della dizione ed aggiungerei anche nella capacita' di accentare le parole.

Queste tue affermazioni hanno "ispirato" le mie riflessioni su Norma (che proseguiranno, prima o poi): ma tu sei rimasto fermo al punto di partenza!
Se avessi più tempo e meno sonno, e meno discussioni lasciate a metà e da continuare, proverei anche a spiegare dettagliatamente perché, secondo me, la Sutherland è stata una grandissima interprete di molte opere italiane, compresi i recitativi e comprese Norma e Traviata e Lucia, indipendentemente dal parere negativo espresso più volte da Matteo sulla Lucia dell'australiana.
Credo di avere conosciuto questo sito a partire dall'articolo di Emanuele d'Angelo sulla Sutherland, che è ancora oggi salvato nella mia lista dei "preferiti" (http://www.operadisc.com/rec_cantanti.php?id2=5).

E se volete continuare a parlare della Sutherland fatelo nell'apposito thread: viewtopic.php?f=10&t=629&start=90

[teo.emme]

Dopo innumerevoli riflessioni e ascolti, almeno in Norma sono d'accordo con Vittorio. Ebbene sì...

[pbagnoli]

Ecco in home due nuove recensioni di Luca: Don Pasquale dal Met e Forzada Roma.
Si tratta di due live un po' vecchiotti ma qualcuno li doveva pur raccontare e, come sappiamo, Luca è la voce della nostra memoria storica: e di questo, ovviamente, lo ringraziamo come sempre infinitamente!!!

[Enrico]

Ecco in home due nuove recensioni di Luca: Don Pasquale dal Met e Forzada Roma.
Si tratta di due live un po' vecchiotti ma qualcuno li doveva pur raccontare e, come sappiamo, Luca è la voce della nostra memoria storica: e di questo, ovviamente, lo ringraziamo come sempre infinitamente!!!

Non conosco queste registrazioni, conosco alcuni dei cantanti protagonisti e credo che ci si possa fidare dei giudizi di Luca. Naturalmente dobbiamo anche tener conto del fatto che si tratta di registrazioni che non venivano fatte per essere pubblicate ufficialmente in disco, e quindi, in particolare nel caso della Forza del Destino, bisogna accontentarsi dell'esecuzione di livello medio che accanto ad alcuni validi cantanti ne presenta altri mediocri.
I tagli del Don Pasquale mi sembrano gli stessi di tutte le vecchie registrazioni, fatta eccezione per la seconda strofa di Com'è gentil. La cabaletta "E se fia che ad altro oggetto" mancava già nella registrazione Emi del 1932 con Tito Schipa, sarebbe interessante sapere se veniva omessa sempre e in quale registrazione in studio o "live" appare per la prima volta. Stranamente del Don Pasquale, che anche io considero una delle opere più belle di Donizetti, ho solo la vecchia incisione con Schipa ealcune rappresentazioni in video (quella del Met con Kraus e la Sills, quella di Muti, quella con la Netrebko, quella con Raimondi e Florez).

[pbagnoli]

Ed eccovi in home la recensione che il nostro amico Dr. Malatesta ha fatto dello storico Werther della coppia Thill-Vallin.
Condivido quasi tutte le sue considerazioni, tranne - almeno in parte - il riferimento al "noiosissimo" Kraus.
Anch'io lo trovo superato, troppo compassato e un filo algido ma, ai tempi, il suo canto aveva una sua ragion d'essere e su questo personaggio in particolare ha costruito una fama imperitura, come potrebbe dire la nostra amica Milady che, se non ricordo male, lo vide anche a Firenze.
Anche a me basta una sola nota di Kaufmann per seppellire il ricordo di Alfredo, ma chi lo ha visto lo descrive ancora oggi come un Fenomeno.
E allora mi chiedo - ma forse lo chiedo di più a Dr. Malatesta - perché oggi definiamo "noioso" il Wertehr di Kraus che, invece, ai tempi fu un must incredibile? Cosa non ci piace più e ci piaceva invece allora? Perché ha avuto un successo così travolgente?
Grazie comunque dell'ottimo lavoro e... ancora auguri!

[Luca]

Vorrei provare un pò a rispondere all'amico Pietro circa Kraus non senza prima aver fatto i complimenti a Francesco per l'ottima recensione di un'edizione che possiedo anche io e che trovo anche io paradigmatica. Aggiungo che il mio primo impatto con quest'opera è stato dei peggiori perché alla radio l'ho ascoltata nell'edizione PHILIPS con Carreras (diretta mi pare da C. Davis) e già questo dice tutto.
Venendo a Kraus: ha avuto gran fama nel Werther è indubbio. Io l'ho udito dal vivo in una Manon con la Kabaiwanska qui a Roma alla metà degli anni '70, stesso compositore di Werther. Impeccabile cantante, molto signorile sulla scena: ho applaudito anche io, ma non mi sono spellato le mani come accadde, invece, qualche anno dopo con la Lucrezia Borgia della Sutherland. Che dire: cantante inappuntabile ma interprete (parlo proprio dell'espressione e del porgere) molto freddo e talvolta esteriore. Facendo un parallelo con la scuola, ambiente che conosco bene: Kraus è il primo della classe, ma che studia perché gli viene bene studiare, ha capacità, ma non ti travolge partecipando a quella che è la lezione esposta, anche se fatta propria e metabolizzata. Per quanto riguarda il Werther gli antepongo almeno 3 altri tenori: Thill (ovviamente), l'odierno Kaufmann e il nostro Tito Schipa (di cui poco si parla !).
Capisco l'aggettivo 'noioso' che talvolta viene affibbiato a Kraus, forse è troppo, ma - come dice Pinkerton - "un pò di vero c'è".

Saluti, Luca.

[Enrico]

Non riprendo la discussione sulle possibili interpretazioni di Werther perché ne avevo parlato molto in un altro thread (qui). Dopo aver visto l'opera a teatro avevo anche riascoltato gran parte della vecchia registrazione con Thill, ma l'impressione che mi fa è sempre quella di "vecchia registrazione", non riesco a trovarla convincente oggi, e anche Thill mi sembra "vecchio" in tutti i sensi (timbro, tecnica, stile). Credo inoltre che un'opera nella quale l'orchestra ha una così grande importanza risulti penalizzata dall'orchestra piccola e secca dei vecchi dischi (limite meno evidente in altre registrazioni d'epoca nelle quali ci si può accontentare di un accompagnamento corretto che non disturbi le voci).
È ancora l'unica registrazione dell'opera che possiedo: Kraus l'ho sentito più volte alla radio (registrazione Emi e varie recite "live", ma quando non capivo ancora molto della lingua francese) e gli interpreti moderni li conosco dai video.

[DottorMalatesta]

Cari amici, prometto di rispondervi nei prossimi giorni (nel thread dedicato agli interpreti di Werther, così Enrico non si scompensa! ).
Ciao!
DM

[VGobbi]

Vivissimi complimenti al DottorMalatesta per la splendida recensione, di cui condivido ogni parola, ovverossia gli apprezzamenti per Thil che resta tutt'ora il mio preferito ed i deprezzamenti per il "professorale" Werther di Kraus.