Carissimo Pietro, grazie dell'ascolto del quale non condivido assolutamente i plausi del pubblico. A me la Devia non è mai molto piaciuta anche nei ruoli più liricheggianti di agilità che ha affrontato e fra i quali, alcuni ne ho uditi anche dal vivo: l'ho sempre trovata fredda e di scarso spessore vocale. Condivido invece la domanda del tuo scritto: perché fare Norma? e la amplierei: Perché Lucrezia Borgia? (Francesco/Malatesta l'ha in parte sottolineato).
Quanto al tuo commento-giudizio esso è, in verità piuttosto benevolo verso un'esecuzione che manca di sacralità, ma anche di carisma (la Sills che non aveva voce perentoria, e per giunta di timbro sostanzialmente chiaro aveva una magia vocale che si faceva sentire anche in Casta Diva complice anche Levine, almeno nell'incisione in studio con la Verrett). Qui nella Devia io sento una difficoltà vocale anche nel manovrare i fiati in zona centrale (seconda strofa), oltre alle oscillazioni (ballo) dell'attacco iniziale e nello svolgimento. Ma poi anche il resto è piatto e dice poco. Non farà nefandezze, forse, ma resta anche una prova piccina, almeno per me.
Se il pubblico applaude allora è un altro paio di maniche: sarà forse mancanza di memoria storica?
Salutoni, Luca.