Aida (Verdi)

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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda Enrico » mar 09 apr 2013, 23:35

Una selezione virtuale di Aida, con un grande cast dell'inizio del secolo scorso:

Se quel guerrier io fossi... Celeste Aida: Enrico Caruso, 1911 (tra le sei incisioni è l'unica col recitativo; con orchestra ci sono anche quelle del 1906 e del 1908)


Ritorna vincitor: Johanna Gadsky, 1908


Fu la sorte dell'armi: Johanna Gadski/Louise Homer, 1909


O Patria mia: Johanna Gadski, 1904 (la versione del 1906 è con orchestra, ma non c'è su youtube)


Ciel! Mio padre!... Su dunque sorgete: Johanna Gadski/Pasquale Amato, 1913
(non lo trovo su youtube)

Già i sacerdoti adunansi... Aida a me togliesti: Louise Homer/Enrico Caruso, 1910


La fatal pietra: Enrico Caruso, Johanna Gadski, 1909


O terra addio: Johanna Gadski, Enrico Caruso, 1909
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda flipperinodoc » mer 10 apr 2013, 19:33

Enrico ha scritto:
flipperinodoc ha scritto:credo sia giunto il momento di farlo no?

E come disse in sogno una voce a Magda Olivero, qualche anno fa,"LO DEVI FARE!"


finito il I atto..... che fatica.... :?
nei prossimi giorni proseguo
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda Enrico » mer 10 apr 2013, 20:23

Aida - Discografia:
Per un ripasso ragionato delle registrazioni di Aida (fino al 2004) vi rimando alla sezione Backstage:
http://www.operadisc.com/vis_tutto_backstage.php?idback=6
E se avete notizie interessanti di registrazioni (o DVD) non presenti nella lista, scrivete!
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda flipperinodoc » sab 13 apr 2013, 11:21

finalmente ho terminato di ascoltare l'aida DI harnoncourt.
premesso che se entro in autostrada e vedo che tutti vanno contromano, il dubbio di essere entrato io in senso contrario mi viene..... questo perchè leggo qui ovunque opinioni meravigliose su questa registrazione e allora temo di essere io contromano e non avere capito nulla..... l'ho riascoltata ben 3 volte ma.... proprio non capisco.....

non capisco dove voglia andare harnoncourt. e leggendo le sue considerazioni sul booklet del cd lo capisco ancora meno: o meglio, intuizioni geniali ce ne sarebbero tante, soprattutto sul "colore" ambientale.... ma rimangono sulla carta perchè nell'esecuzione non ne ritrovo traccia.

tempi catatonici, improvvise e incongrue accelerazioni finali, rarefazioni alternate a schianti incomprensibili
mai ho sentito ottoni così invadenti (ma sono davvero i wiener???), violini così striduli, suono opaco, appannato. farà forse parte anche questo dell'idea che harnoncourt ha di questa opera, ma proprio non mi convince.

un finale primo terrificante, dopo un ballabile pregevole e rarefatto, tra le urla di Salminen e l'orchestra piatta....
La Scola e la Gallardo avrebbero tante belle intenzioni interpretative (forse sollecitati dal Graf) ma vocalmente non rispondono alle parti
Hampson è bravo, tanto raffinato, tanto gentile però.... va bene evitare gli eccessi e le volgarità ma questo Re d'Etiopia è abituato a tenere discorsi alle Nazioni Unite sulla guerra? che eloquio, che insinuanti frasi da raffinato politico.... ma Amonasro è questo??? Polgar e la Roschmann sono insopportabili.

A maggior ragione giunge a refrigerio la meravigliosa Amneris della Borodina, splendida voce, fraseggio ineccepibile, suoni raccolti in momenti davvero di rara bellezza, nonostante tempi incomprensibili imposti dal direttore

Del conte ho già detto: a fronte di tre momenti davvero interessanti, la danza delle sacerdotesse, il ballabile e una marcia trionfale davvero particolare, tutto il resto mi pare naufraghi in un mare di intuizioni che non vengono mai trasferite dalla carta all'orchestra..... per scrupolo ho ascoltato subito dopo un'altra aida con un austriaco per capire se per caso i wiener suonassero così male anche negli anni precedenti....

ripeto, forse sono io che sono entrato contromano in autostrada e non ci ho capito nulla ma davvero la delusione è tanta, soprattutto per la "spocchia" di chi si è presentato dicendoci che non avevamo capito nulla di questa opera e che ce l'avrebbe spiegata lui..... grazie Conte, mi tengo le altre edizioni che non hanno capito niente

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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda pbagnoli » sab 13 apr 2013, 11:54

flipperinodoc ha scritto:ripeto, forse sono io che sono entrato contromano in autostrada e non ci ho capito nulla ma davvero la delusione è tanta, soprattutto per la "spocchia" di chi si è presentato dicendoci che non avevamo capito nulla di questa opera e che ce l'avrebbe spiegata lui...

Sono un ammiratore di Harnoncourt. Ritengo che ci abbia aperto orizzonti importanti su molte situazioni, non solo sul Barocco e su Bach (la sua incisione integrale delle Cantate è ancora oggi un capolavoro, nonostante Suzuki): per esempio, con il Franco cacciatore ci ha fatto vedere un'opera completamente nuova.
Ma - e qui sono d'accordo con te - con Aida l'ha fatta fuori dal vaso.
Per "farla strana" a tutti i costi, ha fatto una cosa di una noia mortale, a parte il fatto che il cast è veramente scarso, a cominciare dalla Gallardo Domas che non mi è mai piaciuta in genere ma che, come Aida, è proprio oggettivamente un buco nero.
La sentii con MM e, se non sbaglio, Maugham (ma forse era un altro vecchio amico comune di Napoli). La facemmo girare un po', poi Matteo sommessamente disse: "Bagnolo, togli 'sta pizza e metti Muti".
Così feci: misi la Marcia Tri-on-fa-le! d'o Maeschtr', e finimmo la giornata in allegria.
Però mi hai fatto venire un po' di nostalgia.
Magari adesso me la risento; chissà, forse mi si apre un mondo :roll:
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Re:

Messaggioda Enrico » sab 13 apr 2013, 13:31

pbagnoli ha scritto: dom 24 giu 2007, 14:40 Anch'io ho letto quello che ne scrive Giudici. Mi è venuta voglia di riascoltarmela. A suo tempo, mi lasciò la perplessità del "vorrei ma non posso", a cominciare dalla scelta degli interpreti.

Ma in tutti questi anni non l'hai più ascoltata nemmeno una volta???
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Re: Re:

Messaggioda pbagnoli » sab 13 apr 2013, 17:43

Enrico ha scritto:
pbagnoli ha scritto: dom 24 giu 2007, 14:40 Anch'io ho letto quello che ne scrive Giudici. Mi è venuta voglia di riascoltarmela. A suo tempo, mi lasciò la perplessità del "vorrei ma non posso", a cominciare dalla scelta degli interpreti.

Ma in tutti questi anni non l'hai più ascoltata nemmeno una volta???

Non ti saprei dire...
Può darsi, ma comunque l'avevo messa da parte.
Riascolterò
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » sab 13 apr 2013, 17:57

flipperinodoc ha scritto:finalmente ho terminato di ascoltare l'aida DI harnoncourt.
ripeto, forse sono io che sono entrato contromano in autostrada e non ci ho capito nulla ma davvero la delusione è tanta, soprattutto per la "spocchia" di chi si è presentato dicendoci che non avevamo capito nulla di questa opera e che ce l'avrebbe spiegata lui..... grazie Conte, mi tengo le altre edizioni che non hanno capito niente


Caro collega,
non sei tu ad essere entrati contromano in autostrada.
Contromano ci è entrato Harnoncourt. E ci entrato non perché si sia sbagliato. E' entrato contromano perché voleva deliberatamente entrare contromano.
E che si sia schiantato o no è tutto da dimostrare.
Così come è tutto da dimostrare se e cosa questa edizione abbia a che fare con l'Aida di Verdi.
Ma penso non si possa mettere in dubbio che, nel bene o nel male, la prospettiva con cui viene resa questa Aida è assolutamente unica e senza precedenti.
E francamente piuttosto dell'ennesima Aida formato Gardaland preferisco un'edizione che mi faccia venire il voltastomaco, ma che mi costringa a domandarmi se si possa eseguire quest'opera in un modo che sia "altro".
Non solo dal punto di vista della resa musicale (certe sonorità non si erano mai udite prima, e -per inciso- chissene se non si ascolta il "bel suono" che ci aspetteremmo dai Wiener), ma anche da quella interpretativa: personalmente nessuna edizione ha mai messo così in evidenza la forza spietata, disumana e inevitabile del potere (sacro e/o civile) cui ogni cosa (affetti, aspirazioni, sogni) si deve sottomettere. Riascoltati la scena del giudizio delle "classiche" edizioni Karajan II o Toscanini. Troverai la medesima concezione di fondo. Harnoncourt però la porta alle estreme conseguenze, sottolineando i tratti quasi "espressionisti" della partitura. Forse Aida non è (solo) questo. Però Aida è anche questo.

Buon fine settimana!
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » sab 13 apr 2013, 18:21

Enrico ha scritto:
pbagnoli ha scritto: dom 24 giu 2007, 14:40 Anch'io ho letto quello che ne scrive Giudici. Mi è venuta voglia di riascoltarmela. A suo tempo, mi lasciò la perplessità del "vorrei ma non posso", a cominciare dalla scelta degli interpreti.

Ma in tutti questi anni non l'hai più ascoltata nemmeno una volta???


E anche fosse? :mrgreen:
Battute a parte, non sono molte le incisioni di Harnoncourt che ho ascoltato più di una volta. Anche perché quasi mai si tratta di edizioni "gradevoli". Anzi, si tratta per lo più di incisioni provocatorie, eccessive, programmaticamente "sgradevoli" (penso che al direttore importi davvero nulla il "bel suono" né credo interpreti l'opera come sollazzo borghese per damazze dell'alta società). Ogni sua incisione è un saggio in musica, la dimostrazione di un assunto. A volte le sue letture risultano convincenti sul piano teatrale, altre volte meno, altre volte decisamente... per niente :mrgreen: . Ma quasi sempre costituiscono un riferimento, una svolta nella storia interpretativa. Impossibile pensare ad una discografi adella trilogia dapontiana che non includa le incisioni di Harnoncourt. Non perché siano le più belle. Non perché siano le meglio suonate, le meglio dirette, quelle con i miglior cast. E neppure perché siano quelle "vincenti" sul piano teatrale. Nulla di tutto questo. Semplicemente perché costringono ad adottare punti di vista nuovi. E questo, si badi bene, non per partito preso, non per intellettualismo radical-chic, ma come conseguenza di un lungo e approfondito studio. Sta di fatto che le incisioni di Harnoncourt portano spesso alle estreme conseguenze alcuni "nodi" (musicali o drammatugici) sempre e comunque presenti (più o meno in evidenza) nelle opere interpretate. Non tutto è oro colato (ci mancherebbe) e va apprezzato incondizionatamente. Non tutto si ascolta con piacere, né viene voglia di ascoltarlo spesso. Così come accade per certi capolavori della storia del cinema. Mattoni fin che si vuole, ma mattoni che, almeno una volta in vita, bisogna aver accostato. Si chiama storia dell'interpretazione. E per quanto mi riguarda l'Aida di Harnoncourt è... un mattone che è opportuno conoscere :mrgreen: .
Sai che noia se tutte le incisioni (e quante sono quelle di Aida? Decine di decine!) adottassero lo stesso punto di vista? Un solo punto di vista è la vista di un solo punto!

Ciao!
DM

PS: Enrico, tu che quest'Aida l'hai ascoltata più volte, perché non dici la tua??
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda flipperinodoc » sab 13 apr 2013, 19:13

DottorMalatesta ha scritto: Riascoltati la scena del giudizio delle "classiche" edizioni Karajan II o Toscanini. Troverai la medesima concezione di fondo. Harnoncourt però la porta alle estreme conseguenze, sottolineando i tratti quasi "espressionisti" della partitura. Forse Aida non è (solo) questo. Però Aida è anche questo.
DM


e, come avviene anche in ospedale, chiedi la consulenza al neurologo.... e rimani spiazzato :shock:
collega, capisco e apprezzo il tuo punto di vista ma onestamente non vedo (e soprattutto non sento) tutto quello che dici in questa edizione :oops:
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda Enrico » sab 13 apr 2013, 19:23

DottorMalatesta ha scritto:
Enrico ha scritto: Ma in tutti questi anni non l'hai più ascoltata nemmeno una volta???

E anche fosse? :mrgreen:

pbagnoli ha scritto: La facemmo girare un po', poi Matteo sommessamente disse: "Bagnolo, togli 'sta pizza e metti Muti".
Così feci: misi la Marcia Tri-on-fa-le! d'o Maeschtr', e finimmo la giornata in allegria.

Sì ma... poi il Bagnolo un bel giorno l'ha sentita tutta o non ci ha nemmeno provato? That is the question!
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda pbagnoli » sab 13 apr 2013, 21:08

Enrico ha scritto:
Sì ma... poi il Bagnolo un bel giorno l'ha sentita tutta o non ci ha nemmeno provato? That is the question!

Be', ovviamente io l'avevo già sentita tutta, e più di una volta, almeno tre o quattro, come faccio quasi sempre quando ho una registrazione nuova fra le mani. E questa, poi, era particolarmente promettente per il battage pubblicitario correlato.
Matteo non l'aveva ancora sentita, e siccome già all'epoca era un grande estimatore di Harnoncourt, gliela schiaffai lì per vedere le sue reazioni; oltre a tutto, c'era il caso che mi aiutasse a vedere la registrazione sotto un'altra luce, che mi aiutasse a capire.
L'episodio finì come ve l'ho raccontato
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda Enrico » sab 13 apr 2013, 23:35

O Pietro, qui c'è qualcosa che non quadra:
pbagnoli ha scritto:
Enrico ha scritto:
Sì ma... poi il Bagnolo un bel giorno l'ha sentita tutta o non ci ha nemmeno provato? That is the question!

Be', ovviamente io l'avevo già sentita tutta, e più di una volta, almeno tre o quattro ... Matteo non l'aveva ancora sentita

pbagnoli ha scritto: Ricordo ancora un sonnacchioso sabato pomeriggio di qualche anno fa: c’erano a casa mia il solito Matteo Marazzi e l’amico Pietro Puca di Napoli. Proposi qualche ascolto dalla recente incisione di “Aida” di Harnoncourt che, per il vero, ascoltavo anch’io per la prima volta.

La seconda citazione è tratta dalla tua recensione dell'Aida di Muti (http://www.operadisc.com/rec_dischi.php?id=540) che mi sembra molto interessante per ciò che dici sui cantanti (che giudicavi complessivamente alquanto superficiali nella resa dei personaggi).
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda pbagnoli » dom 14 apr 2013, 9:20

Enrico ha scritto:O Pietro, qui c'è qualcosa che non quadra:
pbagnoli ha scritto:
Enrico ha scritto:
Sì ma... poi il Bagnolo un bel giorno l'ha sentita tutta o non ci ha nemmeno provato? That is the question!

Be', ovviamente io l'avevo già sentita tutta, e più di una volta, almeno tre o quattro ... Matteo non l'aveva ancora sentita

pbagnoli ha scritto: Ricordo ancora un sonnacchioso sabato pomeriggio di qualche anno fa: c’erano a casa mia il solito Matteo Marazzi e l’amico Pietro Puca di Napoli. Proposi qualche ascolto dalla recente incisione di “Aida” di Harnoncourt che, per il vero, ascoltavo anch’io per la prima volta.

La seconda citazione è tratta dalla tua recensione dell'Aida di Muti (http://www.operadisc.com/rec_dischi.php?id=540) che mi sembra molto interessante per ciò che dici sui cantanti (che giudicavi complessivamente alquanto superficiali nella resa dei personaggi).

Sono passati un po' di anni, Enrico.
Credo di essermi sbagliato nel riferire l'episodio in corso di recensione e ritengo sia più affidabile l'idea che l'avessi già ascoltata prima di farla sentire a Matteo e al mio omonimo napoletano.
Ad ogni modo, come ti ho già detto, la riascolterò in questi giorni; il tempo guarisce molte ferite...
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda pbagnoli » dom 14 apr 2013, 9:30

Enrico ha scritto:
La seconda citazione è tratta dalla tua recensione dell'Aida di Muti (http://www.operadisc.com/rec_dischi.php?id=540) che mi sembra molto interessante per ciò che dici sui cantanti (che giudicavi complessivamente alquanto superficiali nella resa dei personaggi).

Me la sono riletta.
Devo dire che, nonostante spesso non mi riconosca più nelle cose che scrivevo un po' di anni fa, in questo caso sottoscrivo tutto sino alle virgole. In particolare quello che scrivo sulla Caballé (a proposito: auguri per gli 80 anni!) e soprattutto sulla Cossotto
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