Simon Rattle

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Simon Rattle

Messaggioda Triboulet » lun 14 gen 2013, 20:12

Sembra che Rattle tra 5 anni lascerà il podio dei Berliner...

Qualche idea per il futuro?
Salonen? Jarvi?
sbizzarritevi
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Re: Simon Rattle

Messaggioda teo.emme » lun 14 gen 2013, 21:34

Spero nessuno dei due...e lo spero per loro. Non amo le "grandi" orchestre e credo che i migliori direttori abbiano molte più possibilità di esprimersi liberamente con compagini meno blasonate. Ai Berliner (come ai Wiener) occorre più che altro un figurante che si sbracci sul podio mentre loro perpetuano il loro solito suono...
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Re: Simon Rattle

Messaggioda Triboulet » mar 15 gen 2013, 1:38

Non hai tutti i torti... effettivamente sia Rattle che Abbado erano molto più interessanti e stimolanti prima di diventare "berlinesi", poi si sono come un po' ammosciati... io purtroppo giudico solo dai dischi, difficilmente mi trovo a passare da quelle parti :cry:
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Re: Simon Rattle

Messaggioda MatMarazzi » mar 15 gen 2013, 1:41

teo.emme ha scritto:Spero nessuno dei due...e lo spero per loro. Non amo le "grandi" orchestre e credo che i migliori direttori abbiano molte più possibilità di esprimersi liberamente con compagini meno blasonate. Ai Berliner (come ai Wiener) occorre più che altro un figurante che si sbracci sul podio mentre loro perpetuano il loro solito suono...


Tutto vero... però, Teo.Emme, io il suono dei Berliner da Abbado a Rattle (entrambi sentiti dal vivo) l'ho sentito cambiare.
Non totalmente, è vero... ed è anche vero che Rattle faceva cose ben più estreme con i Birmingham e i Rotterdam (anche qui l'ho sentito dal vivo).
E in fondo è giusto così: un'orchestra ha anche una sua storia, una sua tradizione, che deve riflettersi in continuità, direttore dopo direttore.
Almeno poi i Berliner sono curiosi, disposti a esplorare sonorità ed effetti; ben più rigidi i Wiener in questo senso; per loro sì che l'auto-contemplazione rischia la fissità monumentale.

Tornando a noi, io voterei Jurowski! :)

Salutoni,
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Re: Simon Rattle

Messaggioda teo.emme » mar 15 gen 2013, 13:08

Beh, Matt...certamente i Berliner sono più dinamici dei Wiener e meno ancorati alla loro fissità identitaria, però - proprio per la gloriosissima storia che portano e che, inevitabilmente, conservano gelosamente - credo che un grande direttore, aldilà del prestigio di salire sul podio di Furtwaengler, abbia molte più possibilità di "creare" un suono e di esplorare diversi repertori, con orchestre meno blasonate con cui crescere e maturare (penso alle orchestre radiofoniche che consentono molte più prove ed una continuità che le grandi orchestre non possono garantire). Jaarvi o Solonen (ma aggiungo Zinman ed Herreweghe) hanno potuto esprimersi così liberamente e imprimere un nuovo taglio a certo repertorio proprio perché disponevano di un'orchestra più agile e disponibile a mettersi in gioco: l'esempio di Rattle e di Abbado è calzante...a mio giudizio sono più stimolanti quando non dirigono i Berliner (ed è vero che in parte hanno cercato di imporsi, ma con non poche tensioni).
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Re: Simon Rattle

Messaggioda Chuck » mar 15 gen 2013, 17:33

MatMarazzi ha scritto:Tornando a noi, io voterei Jurowski! :)

Salutoni,
Mat

Jurowski è un grande...e quanto lo vedrei bene alla Scala per il dopo Barenboim!
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Re: Simon Rattle

Messaggioda vivelaboheme » mar 15 gen 2013, 18:17

E' pur vero, almeno in parte, che i Berliner sono un'orchestra di tale personalità e peso sonoro che - irripetibile il mondo sonoro di Karajan - tendono ad "inghiottire" i loro direttori stabili. Con Rattle è successo senza dubbio: il meraviglioso "folletto musicale" degli anni di Birmingham si è (parlando per eccesso: resta fior di direttore) molto imbolsito in una ricorrente magniloquenza sonora (aggiungo però che i Berliner possono non essere l'unico motivo: come direttore d'opera, l'insistenza esasperata nel proporre la compagna Kozena in tutti i ruoli possibili, adatti o non, non ha giovato a più d'una sua interpretazione operistica). Quanto ad Abbado, fu effettivamente "inghiottito" dalla corazzata-Berliner nei primi anni, anche lui "vittima" di quel supersuono. Anch'io considero i primi anni di Berlino (fatta salva più d'un eccezione: in opera, Elektra e il rivoluzionario e non abbastanza apprezzato Tristano in forma di concerto) i meno felici nella carriera di Abbado. Ne è prova un titolo: Falstaff. L'esecuzione dal vivo a Ferrara fu molto, ma molto migliore rispetto all'incisione con i Berliner, affetta da una sorta di gigantismo sonoro. Va però detto che, subito dopo la malattia e fino ad oggi, è accaduto una sorta di miracolo interpretativo-esecutivo, del quale le trasfigurate, eccezionali, "volanti" Nove Sinfonie di Beethoven eseguite a Roma e Vienna da Abbado e Berliner sono state la testimonianza clamorosa, seguita da altre. L'Abbado post-malattia è - da allora ad oggi - un interprete come, "davvero" trasfigurato, che trova nella musica ulteriori e sempre rinnovate motivazioni.

Per rendere ulteriormente l'idea, devo dire di non aver mai visto un direttore perdere personalità dirigendo i "cugini" viennesi: i Wiener Philarmoniker hanno suono e personalità spiccatissima ma ciascuno dei molti direttori che li guidano di volta in volta risulta esaltato nella sua propria. Anch'io non augurerei del tutto ad un Salonen (in definitiva il n° 1, oggi) di salire stabilmente sul podio dei Berliner, pur se la personalità del formidabile Esa-Pekka è indubbiamente forte. E anch'io (pur non augurandoglielo del tutto) vedo in Vladimir Jurovski un'altra logica scelta: direttore agguerritissimo, sempre stimolante ed originali nelle scelte di programma e nelle "letture". Chiunque vada dal 2018 ( e certo sarà un onore per il prescelto) dovrà tener presente il rischio (oltreché il vantaggio) di pilotare un "auto" di potenza devastante, tale da prender talora la mano anche all'autista più agguerrito.


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Re: Simon Rattle

Messaggioda teo.emme » mar 15 gen 2013, 20:22

vivelaboheme ha scritto:Anch'io non augurerei del tutto ad un Salonen (in definitiva il n° 1, oggi) di salire stabilmente sul podio dei Berliner, pur se la personalità del formidabile Esa-Pekka è indubbiamente forte. E anch'io (pur non augurandoglielo del tutto) vedo in Vladimir Jurovski un'altra logica scelta: direttore agguerritissimo, sempre stimolante ed originali nelle scelte di programma e nelle "letture". Chiunque vada dal 2018 ( e certo sarà un onore per il prescelto) dovrà tener presente il rischio (oltreché il vantaggio) di pilotare un "auto" di potenza devastante, tale da prender talora la mano anche all'autista più agguerrito.


Rischi e vantaggi: esatto. Da una parte l'indubbio prestigio di salire su tale podio, ma dall'altra il peso (e l'ingombro) della sua tradizione. Egoisticamente - da ascoltatore - preferirei che Jaarvi e Salonen rimanessero con le loro orchestre.

Ps: non sono d'accordo sulla definizione di Salonen come il n° 1 di oggi..."posto" che credo spetti al sommo Boulez.

Pps: a costo di giocare alla provocazione credo che un nome "idoneo" ai Berliner sia proprio Muti.
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Re: Simon Rattle

Messaggioda DottorMalatesta » mar 15 gen 2013, 20:26

teo.emme ha scritto:
Pps: a costo di giocare alla provocazione credo che un nome "idoneo" ai Berliner sia proprio Muti.


E ti pareva... :mrgreen:

;-)
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Re: Simon Rattle

Messaggioda teo.emme » mar 15 gen 2013, 21:46

DottorMalatesta ha scritto:E ti pareva... :mrgreen:

;-)
Ciao,
DM


Lo dico perché tutto sommato Muti sarebbe perfettamente congeniale ai Berliner...non sarebbe "rischioso" e da lui non ci si attenderebbe chissà quale rivoluzione (rivoluzione che comunque i Berliner non consentirebbero). Muti già dirige l'equivalente americano dei Berliner (almeno secondo me) ossia la Chicago Symphony Orchestra...e con profitto.
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Re: Simon Rattle

Messaggioda Marco Ninci » mer 16 gen 2013, 13:25

Scusate, ma mi sembra che l'opinione sui Berliner Philharmoniker o i Wiener Philharmoniker visti come due massi immodificabili non sia corretta. Io ho ascoltato una volta il Maestro Abbado dirigere con i Wiener una Quarta Sinfonia di Tchaikovski con un suono talmente metallico, dei tempi così stretti e un fraseggio così precipitato che non mi sembrava la stessa orchestra diretta poche settimane prima dal Maestro Muti o quella che avevo sentito tante volte col Maestro Karajan. E, del resto, ho ascoltato il Maestro Abbado dirigere la Sesta di Beethoven un anno dopo il suo insediamento a Berlino; del suono di Karajan, di quelle meravigliose trasparenza e dolcezza, così poco germaniche e così luminosamente mediterranee, era rimasto poco o niente. Non c'era una caduta di livello, intendiamoci; ma una differenza assoluta sì. Karajan nel '64 diresse a Salisburgo con i Wiener una meravigliosa "Elektra", espressionista e violentissima. Nulla a che vedere con il suo Strauss viennese dei poemi sinfonici, inciso esattamente negli stessi anni; veramente due orchestre diverse e, soprattutto, due progetti interpretativi decisamente opposti.
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Re: Simon Rattle

Messaggioda Triboulet » mer 16 gen 2013, 17:12

teo.emme ha scritto:Lo dico perché tutto sommato Muti sarebbe perfettamente congeniale ai Berliner...non sarebbe "rischioso" e da lui non ci si attenderebbe chissà quale rivoluzione (rivoluzione che comunque i Berliner non consentirebbero). Muti già dirige l'equivalente americano dei Berliner (almeno secondo me) ossia la Chicago Symphony Orchestra...e con profitto.


E' anche vero Teo che la Chicago è l'orchestra di Fritz Reiner e Georg Solti, Muti mi pare in una posizione consona vista così (ok c'è stato anche Baremboim, che non so che c'entrasse lì). I Berliner hanno pure avuto il loro percorso da Furt passando per Karajan fino ad Abbado, uno che faceva l'occhiolino alla musica tedesca ma che prometteva freschezza ancora maggiore. Con Rattle (che io da ragazzino seguivo negli speciali di TELE+3, quando aveva ancora i capelli scuri e sembrava un folletto :mrgreen:) ci saremmo aspettati uno sconvolgimento ma non c'è stato, almeno non così forte. Evidentemente i Berliner vogliono rimanere saldi nelle loro radici germaniche avendo al contempo l'opportunità di rileggere il loro repertorio d'elezione in maniera sempre più moderna (i troppi Schumann, Brahms, Bruckner, Haydn, Mahler, Schoenberg mi danno questa sensazione... ancora troppa roba tedesca, seppur riletta in maniera più moderna). Con Salonen spererei proprio in un ammodernamento del repertorio verso zone totalmente inedite, sfruttare il suono dei Berliner per portarli ancora più in là..ma mi rendo conto che non lo chiameranno mai. Così Jarvi, energico e meticoloso, e ha un repertorio sterminato (e le cose che ho sentito io sono tutte molto convincenti). Però non chiameranno mai neanche Muti, che rispetto a Rattle mi pare un passo indietro deciso (poi proprio Muti, così pedante nel repertorio tedesco). Mentre capisco a Chicago Muti come fosse la ripresa di una linea che si agganciava a Solti.
Jurowski è effettivamente un'opzione plausibile, è giovane, ha un approccio fresco in un repertorio che si muove tutto sommato nella tradizione, dell'est spesso (almeno quel poco che ho sentito io), ma con un retrogusto teutonico (ha studiato e vive in Germania del resto). Guida peraltro la London che è stata l'orchestra di Haitink, Tennstedt, Masur...
PS: Boulez è vivo, ma converrai che ormai rappresenta anche lui il passato.
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Re: Simon Rattle

Messaggioda teo.emme » mer 16 gen 2013, 21:10

Triboulet ha scritto:Evidentemente i Berliner avendo al contempo l'opportunità di rileggere il loro repertorio d'elezione in maniera sempre più moderna mi danno questa sensazione... ancora troppa roba tedesca, seppur riletta in maniera più moderna). Con Salonen spererei proprio in un ammodernamento del repertorio verso zone totalmente inedite, sfruttare il suono dei Berliner per portarli ancora più in là..ma mi rendo conto che non lo chiameranno mai. Così Jarvi, energico e meticoloso, e ha un repertorio sterminato (e le cose che ho sentito io sono tutte molto convincenti). Però non chiameranno mai neanche Muti, che rispetto a Rattle mi pare un passo indietro deciso (poi proprio Muti, così pedante nel repertorio tedesco). Mentre capisco a Chicago Muti come fosse la ripresa di una linea che si agganciava a Solti.

E tu credi che i Berliner che, come dici giustamente "vogliono rimanere saldi nelle loro radici germaniche" (e continuare a suonare "i troppi Schumann, Brahms, Bruckner, Haydn, Mahler, Schoenberg") permetterebbero che Salonen o Jaarvi ammodernassero il repertorio verso luoghi inediti (è la stessa orchestra che votò contro l'assunzione della somma Sabine Meyer perché...donna...e siamo nel 1982, non nel 1882)? E infatti non li chiameranno mai... Proprio perché Muti rappresenterebbe un passo indietro sarebbe la scelta ideale (e la sua pedanteria nel repertorio tedesco lo aiuterebbe). Come si comprende non ho molta stima dei Berliner (così come non ne ho di Karajan) e in genere non mi interessano le "grandi orchestre" (non voglio tediarvi con le ragioni di tali gusti).
Ps: Boulez è del '25, Abbado del '33...se il primo appartiene al passato vi appartiene pure il secondo (di cui peraltro non sono particolare estimatore e il cui culto della personalità in salsa meneghina - con tanto di club e fanzine - mi pare grottesco).
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Re: Simon Rattle

Messaggioda DottorMalatesta » mer 16 gen 2013, 21:33

Un diavoletto cattivo :twisted: :twisted: :twisted: mi suggerisce all'orecchio:

"e allora che dire del culto della personalità di Muti?"

VADE RETRO SATANA!!!!
:mrgreen:

Se interessa a qualcuno anch'io voto Jurovski.

Ciao,
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Re: Simon Rattle

Messaggioda teo.emme » mer 16 gen 2013, 21:38

DottorMalatesta ha scritto:Un diavoletto cattivo :twisted: :twisted: :twisted: mi suggerisce all'orecchio:

"e allora che dire del culto della personalità di Muti?"

VADE RETRO SATANA!!!!
:mrgreen:

Se interessa a qualcuno anch'io voto Jurovski.

Ciao,
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Il mio diavoletto risponde: nulla in confronto al delirio collettivo che accompagna il Divo Claudio (ad oggi credo sia l'unico direttore che dispone di fanclub istituzionalizzati...).

Io non voto proprio nessuno...a nessuno dei miei direttori preferiti augurerei i Berliner...perché mi piacerebbe continuare ad ascoltare Jaarvi o Salonen o Herreweghe etc...senza compromessi
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