Concerto di Capodanno

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

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Concerto di Capodanno

Messaggioda vivelaboheme » mer 02 gen 2013, 16:08

Ho letto l'editoriale di Bagnoli e sostanzialmente condivido. Il "punto" della questione, a mio avviso, è questo: la Fenice di Venezia è uno stupendo teatro, fra l'altro fra i meglio funzionanti in questa delicata "fase" economica. Si sta coprendo di meriti e di gloria per vitalità di programmazione (vedi la recente operazione Tristano-Otello nelle mani di Chung, vedi la programmazione 2014 già resa nota) e ha chiaramente il diritto di montare un suo concerto di Capodanno (c'è a Berlino, c'è in molti altri posti): è senz'altro bello per Venezia, per i veneziani e per i turisti che l'inizio dell'anno venga celebrato in musica. Ma si dà il caso che "il" Concerto di Capodanno, il solo che abbia saputo diventare un "valore" in qualche modo universale, sia quello del Musikverein di Vienna. Allora, la "spina" da staccare, è quella della diretta Rai da Venezia "sovrapposta" a Vienna. Il vero sopruso (che ha sollevato sacrosante proteste degli utenti) è che al pubblico italiano sia precluso l'ascolto in diretta del Concerto di Vienna a favore di una proposta magnifica per "location", ma praticamente nulla nel significato (l'assemblamento di dubbio gusto di brani d'opera italiana, la scopiazzatura del balletto) anche quando a sostenerla siano direttori (Harding, Pretre, Gardiner negli anni, ma fu bravo anche Matheuz lo scorso anno) certamente più stimolanti di quanto sia il ragionier Welser-Moest. Il fatto è che il Concerto di Capodanno di Vienna vive di sé, come un "valore" europeo se non universale, anche al di là dei singoli direttori chiamati di volta in volta dai Wiener Philarmoniker. Quello di Venezia, no. Lo si faccia pure, ci mancherebbe, ma è inaccettabile che la Rai lo "imponga" sottraendo (almeno in parte) il Concerto di Vienna al pubblico italiano. Spero che il neodirettore Rai Giancarlo Leone (succeduto, per fortuna, a Fabrizio Del Noce che sostenne l'orrida scelta) mantenga ciò che le sue prime dichiarazioni sembrano prefigurare: il ritorno sugli schermi Rai, a pieno titolo e in versione integrale, della diretta del solo Concerto di Capodanno universalmente riconosciuto e amato come tale: quello dei Wiener Philarmoniker al Musikverein di Vienna.

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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Enrico » mer 02 gen 2013, 16:54

Pienamente d'accordo con l'editoriale di Pietro. Quest'anno ho cercato subito il canale austriaco ZDF e lì ho visto una buona parte del concerto di Vienna, che appunto funziona sempre benissimo anche con i direttori un po' tristi e seriosi (funziona perfino con Mehta e con Maazel e con Barenboim e con Pretre, tanto l'orchestra a differenza di quelle italiane è sempre capace di salvarsi da sola...). Certamente anche a Vienna potrebbero svegliarsi e chiamare qualche direttore più interessante: per l'anno prossimo annunciano di nuovo Barenboim, ma i video di Karajan e di Kleiber ci ricordano che con direttori di genio il livello si alza, fermo restando il suono sempre splendido e perfetto dell'orchestra. Anche a Vienna si vede il tempo che passa: molti strumentisti sono invecchiati, alcune prime parti sono facce nuove, ci sono diversi giovani e finalmente le diverse donne presenti nell'orchestra vengono inquadrate dalle telecamere senza che nessuno si scandalizzi...

Poi, se in Italia avessimo un'orchestra paragonabile a quella viennese, e non solo un grande direttore come ospite occasionale e fuori dalle sue acque (ma Gardiner perché non lo chiamano a Vienna?), e grandi cantanti, non mi dispiacerebbe un grande concerto natalizio-augurale trasmesso in diretta e in orario diverso da quello di Vienna: basterebbe lasciare da parte la finta autarchia, farne un concerto internazionale, con musiche di diversi compositori e non per forza soltanto operisti italiani, e con veri grandi interpreti. Il concerto di Venezia invece, con cantanti già sulla carta inadeguati (mi dispiace per Bolle: è bravo, è anche bello e decorativo, mi sarei aspettato di vederlo danzare nei palazzi viennesi, come quando ai tempi di Abbado e Kleiber apparivano tra un valzer e una polka Nureyev o Carla Fracci!) è sempre più inutilmente ripetitivo, e molto poco "sentito", a parte il fatto che come accadeva con il concerto straussiano anche quello di Venezia si riduce a circa cinquanta minuti schiacciati tra la benedizione del papa e il sacro telegiornale di Raiuno: la diretta integrale non c'è mai stata enmmeno da Vienna. La cosa triste è che alcuni vecchietti che conosco, negli anni scorsi, sintonizzandosi su Raiuno, erano convinti di assistere al concerto di Vienna: c'è anche un grande pubblico che subisce qualunque cosa vada in onda. E però non capisco perché la Rai, i cui canali col digitale si sono moltiplicati, non possa mandare anche il concerto di Vienna in diretta, lasciando al pubblico libertà di scelta.
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda vivelaboheme » mer 02 gen 2013, 17:27

Eccepisco solo su un punto. La frase "funziona 'perfino' con Pretre", cioé quel 'perfino', non mi trova in sintonia. Proprio Welser-Moest (direttore noiosetto e ragioneresco ma persona assai garbata e sicuramente conoscitore della musica viennese), in una recente intervista, ha giustamente (a mio avviso) annoverato i due concerti di Capodanno di Georges Pretre con i Wiener Philarmoniker fra i massimi di sempre (non per niente, dopo l'esito favoloso del primo, l'orchestra lo richiamò quasi immediatamente), cioé fra quelli (gli altri citati erano Kleiber, Karajan, Abbado) che hanno "fatto la differenza". E anch'io li ritengo tali, assieme agli esiti di Karajan (penso, il massimo: fu un evento di musica e umanità, in cui l'elemento autobiografico e la viennesità, il commiato di un grande e il senso di nostalgia furono da brivido) e Kleiber, fra i concerti di Capodanno affidati, dall'addio di Willi Boskovsky, alle grandi bacchette. Pretre è fra i "massimi" in assoluto, nella storia di quel Concerto. A mio ricordo, Abbado fu spettacolare nelle polke veloci, ma "si adattò" onorevolmente al valzer: buon esito, certo migliore rispetto alle cadute di gusto di un Muti, ma "classificabile" fra i "buoni" esiti di un Ozawa, di Jansons, dello stesso Maazel. Karajan, Kleiber, Pretre sono, nel Concerto di Capodanno, un gradino su. E in un ruolo tutto a parte sta il geniale Harnoncourt (che ha, fra l'altro, "firmato" per la DGG, con il Concentus Musicum, lo scorso anno, uno strepitoso disco di Valzer straussiani e di Lanner uniti a danze di Mozart: vi figura anche una memorabile Marcia "Radetzsky").
Devo aggiungere, peraltro, che ritengo l'"idiomaticità" dello stesso Boskovsky e la sua "era" al Concerto di Capodanno qualcosa di irripetibile: era un concetto diverso. Era "wiener" allo stato puro. Boskovsky (come, prima di lui Clemens Krauss) "era" la musica degli Strauss, "era" il valzer viennese.

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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Triboulet » mer 02 gen 2013, 18:11

Enrico ha scritto: per l'anno prossimo annunciano di nuovo Barenboim


Barenboim, strano da dire, è il nuovo depositario della tradizione, è in pratica è il più grande direttore vivente della "vecchia scuola"... invitare Barenboim è come invitare Karajan, o meglio Furtwangler, del quale lui cerca - ci prova - di essere l'erede, per sua stessa ammissione:

Rondo: Apropos influence: Is Furtwängler the role model for Schumann?
Mr. Barenboim: He is a role model for everything. That does not mean that I imitate him. If I try to understand why he has done a certain thing, then I am on the right path. But I use my own means. In that regard, he is my role model for everything. You can learn a lot more from him than from all the other conductors.


Sono daccordo con Vizzardelli, Pretre è da secoli che viene tacciato di superficialità e frivolezza (un po' come Solti), se c'è un appunto che proprio non gli possiamo muovere è il fatto di essere serioso.
E sono daccordo pure col Bagnoli, il concerto di capodanno italiano è da abolire. Siamo capaci di sprecare anche uno come Gardiner, che è tutto dire.
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Tucidide » mer 02 gen 2013, 18:31

Come dissi qualche anno fa, io sono invece fautore del concerto "italico", purché NON mi si propini quella infilata di zumpappà asburgici per conto mio monotoni, ripetitivi e sempre uguali. Musica festaiola? Sarà; intanto è la musica simbolo di un mondo, fortunatamente finito, che stava tirando gli ultimi mentre l'Europa era sul punto di precipitare nel baratro. Io tutta questa "festa" nei valzerini di Strauss & C. non ce la vedo. Poi, chissà, forse la festa consiste nel dirigere con mestolone vestito da cuoco, oppure ritmare con i clap clap la Radetzkymarsch... :roll:
Il fatto che poi quest'anno abbiano fatto un concerto della Fenice bruttino, con solisti inadeguati, balletti privi di senso e una scelta di pezzi un tantino a senso unico e poco varia non significa che non abbia senso l'idea di proporre qualcosa di diverso dai mielosi valzer viennesi.
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Tucidide » mer 02 gen 2013, 18:33

vivelaboheme ha scritto:E in un ruolo tutto a parte sta il geniale Harnoncourt (che ha, fra l'altro, "firmato" per la DGG, con il Concentus Musicum, lo scorso anno, uno strepitoso disco di Valzer straussiani e di Lanner uniti a danze di Mozart: vi figura anche una memorabile Marcia "Radetzsky").

Vista la mia idiosincrasia per queste musiche, non conosco bene la storia esecutiva del Concerto del Musikverein. Di certo però riconosco anche io la grandezza e la genialità di Harnoncourt, capace di rendere interessante persino la Marcia di Radetzky. E in quel pezzo non ci riesce praticamente nessuno, nemmeno i più bravi.
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda vivelaboheme » mer 02 gen 2013, 18:45

D'accordo con Tucidide su Harnoncourt, non d'accordo con lui sulle musiche della famiglia Strauss: in particolare, reputo le composizioni di Johann Strauss Jr fra le massime espressioni musicali di sempre, altro che frivole! E credo che Karajan e Kleiber fossero d'accordo.
Quanto a Georges Pretre, ero a Vienna in dicembre al Musikverein per il suo ritorno sul podio (in questo caso con i Wiener Symphoniker), a 89 anni, dopo un delicato intervento subìto questa primavera e la morte di un figlio in autunno: ebbene, si è trattato dell'epifania di un fenomeno. Rilettura totale, e sconvolgente, de la Valse di Ravel e straordinaria "evocazione" della suite dal Cavaliere della Rosa dell'"altro Strauss". Fenomenale dimostrazione di freschezza interpretativa e Musikverein in giusto delirio!


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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Enrico » mer 02 gen 2013, 18:49

vivelaboheme ha scritto:Eccepisco solo su un punto. La frase "funziona 'perfino' con Pretre", cioé quel 'perfino', non mi trova in sintonia.


Scusa dovevo spiegarmi meglio: anche per me Pretre è fra i grandi direttori: volevo dire che l'orchestra riesce a star dietro a chiunque, al Maazel dei tempi buoni e a quello che si limita a dare il tempo svogliatamente, al Mehta più commerciale e televisivo, al Muti più funereo, e a Pretre che accelera e rallenta a suo piacimento in maniera estrosa e imprevedibile senza che nessuno si perda. E poi con Karajan e Kleiber, è uno di più eleganti. Abbado 1988 è stato il primo che ho visto (avevo 13 anni!). Non mi ha mai entusiasmato. Kleiber 1989 elegantissimo e malinconico. Per Karajan ho dovuto aspettare anni prima di procurarmi il video.
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda vivelaboheme » mer 02 gen 2013, 19:06

Precisazione ineccepibile e ottima individuazione dei vari direttori: Muti (pur amato dai Wiener) mi parve completamente fuori stile e fuori tema, sono invece più indulgente riguardo Mehta, che comunque ha conoscenza della "materia" e assicurò un esIto artisticamente attendibile: come lo stesso Abbado, del resto (ripeto: straordinario, all'epoca, nelle polke "schnell" ma forse... troppo esatto nei valzer, che richiedono un certo "flou"). Per quanto io straveda per lui, non mi sentirei di affermare che - fra i molti motivi per cui Claudio Abbado è, fin d'ora, direttore di portata storica - ci sia, per adesso, il Concerto di Capodanno... a meno che, da interprete in continua evoluzione quale è, un'ulteriore apparizione in quel concerto non avesse a riservare sorprese. Questo non lo escludo: di piacevoli sorprese, da Claudio Abbado, ne ho avute infinite, nella vita.


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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda pbagnoli » mer 02 gen 2013, 19:26

Anch'io sono d'accordissimo su Pretre: in entrambi i suoi concerti è stato straordinario per charme, proprietà, spirito mitteleuropeo, gusto nei "rubati", scelta nei brani (ammesso che sia di pertinenza del solo direttore, e non anche dell'orchestra: trattandosi dei Wiener, è tutto possibile). L'altro per me eccezionale, quello che ancora oggi ascolto con gusto è Ozawa, e proprio per le stesse ragioni di Pretre.
Quanto a Alberto, conosco bene la sua idiosincrasia per il repertorio dei fratelli Strauss. Le ragioni che inducono me, invece, ad amarlo sono quelle che ho raccontato nell'editoriale e, ovviamente, mie questioni affettive: sono molto legato a quelle musichette asburgiche che rimandano una Vienna che non esiste più nemmeno nei ricordi delle poche mummie sopravvissute, come quella pro-pronipote ultranovantenne che hanno inquadrato ieri.
Il concerto di Venezia, così com'è, è come la corazzata Potiomkin per Ugo Fantozzi. Dovrebbe essere ripensato integralmente, con un repertorio adatto alla bisogna, non necessariamente concentrato sull'opera che - piena di implicazioni psicopatologiche com'è - non può essere utilizzata per festeggiare. E sui cantanti, se proprio li si vuole, si deve poter scegliere meglio: l'anno scorso c'era la Pratt, non un fenomeno - d'accordo - ma a confronto di quelli di quest'anno sembrava la Netrebko...
Le scimmiottature vengono sempre male: i bis obbligatori, gli applausi finali, le smarronate dei direttori... No, mi spiace, non ci siamo per niente.
Avete ragione nel dire che un grande teatro come la Fenice deve poter fare il proprio concerto di Capodanno, ma:
:arrow: senza obbligo festaiolo
:arrow: con repertorio internazionale
:arrow: senza l'obbligo della diretta televisiva
:arrow: senza squallide scimmiottature
Diversamente io mi voglio tenere l'Austria felix.
E sono in buona compagnia
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Enrico » mer 02 gen 2013, 19:31

Tucidide ha scritto: Vista la mia idiosincrasia per queste musiche, non conosco bene la storia esecutiva del Concerto del Musikverein.


Ciao Alberto e un "doppio" buon anno a te! fai il bravo e comincia ad ascoltare questo (almeno il primo pezzo, che è di Josef Strauss):
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda vivelaboheme » mer 02 gen 2013, 19:58

Sì, Ozawa, pur non memorabile nel grande repertorio sinfonico classico-romantico austro-tedesco, ebbe un esito felice nel rapporto con la musica degli Strauss. Credo che il gusto per il suono e la miniatura raffinata e il formidabile uso del "rubato" ne siano stati alla base. Ho sempre trovato Ozawa un po' "intimidito" come interprete della forma sinfonica (i "suoi" Mozart e Beethoven suonano un po' miniaturizzati ed esangui), ma grandissimo direttore per tecnica, gusto, rara "percezione" del suono. Le ultime, formidabili apparizioni fiorentine (Janacek ma soprattutto quell'Elektra-capolavoro, lui e Carsen) aumentano il rimpianto per ciò che la grave malattia ci ha tolto. Nella specificità di "maestro del suono" è probabilmente il più naturale prosecutore di Karajan, pur su prospettive diverse.


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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Tucidide » mer 02 gen 2013, 20:15

pbagnoli ha scritto:sull'opera che - piena di implicazioni psicopatologiche com'è - non può essere utilizzata per festeggiare.

Su questo avrei molto da eccepire. L'opera è psicopatologica in certi casi e certi contesti, diversamente si può attagliare anche a contesti festaioli. Se mi dici che i Lieder di Wolf non potrebbero servire alla bisogna, sono d'accordo, ma nel vastissimo repertorio di opera, operetta, Singspiele e affini si può pescare a mani basse: e un brano, decontestualizzato, perde la sua eventuale carica psicopatologica. Visto che citi la Netrebko, pensa alla sua "Meine Lippen" a Baden Baden o Londra: un brano che avrebbe implicazioni anche serissime, cantato in un certo modo e in un certo contesto diventa altro, sublimemente festaiolo. : Sig :

E sui cantanti, se proprio li si vuole, si deve poter scegliere meglio: l'anno scorso c'era la Pratt, non un fenomeno - d'accordo - ma a confronto di quelli di quest'anno sembrava la Netrebko...

Beh, oddio, Pietro, non esagerare. :) La Pratt lo è, un fenomeno, e non sembra la Netrebko (né di per sé né in confronto alla Rancatore) semplicemente perché non è la Netrebko bensì la Pratt. : Thumbup : Che poi in un certo contesto e alle prese con certi brani possa funzionare meglio la Netrebko posso concordare, ma è anche vero il contrario e bisogna sempre (come si dice) contestualizzare. Fra l'altro mi ricordo che la Pratt cantò pezzi adattissimi alla sua vocalità (forse non tutti "festaioli", ma che problema c'è, in fondo?) e li fece benissimo, come la Netrebko non sarebbe mai stata in grado di fare.
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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda vivelaboheme » mer 02 gen 2013, 20:18

Ho riascoltato e rivisto l'inizio del filmato di Karajan, qui sopra: ogni volta è come la prima, nodo allo stomaco e lacrime agli occhi. Fu un miracolo, quel concerto, per la musica che si ascolta e per l'uomo! Si percepisce, fin dalla beatitudine dello sguardo pur nel fisico provato, che lui stesso lo considerasse "il traguardo", una "summa" di arte e di vita nella musica. Era evidentemente, in quel momento e su quel podio, un uomo felice: e tutto questo, l'uomo, la musica, la percezione di un tempo irrimediabilmente passato eppure eterno, "passa" miracolosamente negli occhi, nelle orecchie e nell'anima di chi vede e ascolta.

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Re: Concerto di Capodanno

Messaggioda Tucidide » mer 02 gen 2013, 20:23

Beh, ci mancherebbe, Karajan... è KARAJAN! Come tutti i grandissimi del podio, trasforma il suono orchestrale, è un demiurgo che tramuta idee in suoni. Grandissimo. Conoscevo poi anche le "Voci di primavera" in questa versione della Battle: uno dei pochi pezzi di Strauss, parenti e soci, che mi piacciano tanto. :mrgreen: E dimostrazione che un brano "vocale" può avere una connotazione festaiola. Ecco... :roll: magari se invece della Battle il Maestro avesse scelto un'altra... Nel 1989 non era ancora famosa, ma conoscerete senz'altro questa:

Ecco... : Nar :
Non dico altro.
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