DottorMalatesta ha scritto:A mio modo di vedere è imprescindibile anche l'Aida di Toscanini (la trovi in fomato mp3 per un euro).
Introvabile da anni, la registrazione ufficiale è tornata in cd nel cofanetto dedicato a Toscanini (The Complete RCA Collection).
Il suono dei cd è buono, ma era accettabile anche quello della trasmissione televisiva di Raitre, che qualcuno ha messo per intero su youtube. Mi hanno detto in un negozio di Torino che dovrebbe essere ancora facilmente reperibile in dvd nell'edizione Testament. L'esecuzione era in forma di concerto, quindi se il tuo interesse è per l'opera in sé puoi accontentarti dell'audio: il motivo di interesse in più nel video, oltre alla curiosità di vedere cantanti e coristi e orchestrali e il pubblico americano del 1948, sta nel fatto che si tratta dell'unica testimonianza visiva del Toscanini direttore d'opera.
Tra le edizioni più vecchie io ho quella con Pertile e la Giannini, che può piacere e non piacere ma ha il suo valore di documento storico, insieme a certi live degli anni '30-'40: per esempio quella del Metropolitan con Martinelli-Roman-Castagna-Warren-Pinza, anche quella testimonianza dell'epoca e di un modo di eseguire l'opera. La prima edizione di Serafin (pre-Callas) con Gigli e la Caniglia e Bechi e Pasero e l'immancabile zia Ebe è la tipica Aida italianissima del dopoguerra, con tutti i vezzi e i vizi e i pregi vocali e difetti interpretativi degli artisti coinvolti (con un Gigli maturo e non troppo singhiozzante). le belle voci spaccatimpani le troviamo anche nell'edizione Tebaldi-DelMonaco-Erede: che secondo me è la testimonianza più fedele dell'Aida della Tebaldi, messa invece, e forse giustamente, in secondo piano, nell'incisione Karajan I, che forse continuo a preferire alla Karajan II: in generale, di entrambe, salverei orchestra e direttore e butterei via quasi tutti i cantanti: della prima salverei l'Amonasro di Macneill e il Ramfis di VanMill; nella seconda trovo simpatica la presenza della Ricciarelli, anche se l'hanno messa a duecento chilometri dal microfono. Le tante (e troppe) edizioni con Domingo, in studio e live, servono a vedere la sua arte di arrangiarsi ogni volta in maniera diversa. Ma in video, a parte il fatto che Pavarotti & Chiara hanno dato a molti di noi l'imprinting (noiosetto, ma anche per colpa di Maazel e di Ronconi), il Pavarotti americano del video con la Price (Margaret) è interessante perché usa tantissimo la mezzavoce e i suoi tipici falsettini per cantare tutto morbido e con dolcezza: il che spesso è vocalmente una prodezza: mentre il live di Barenboim ci interessa di più per le voci femminili e per l'esperimento di Fischer Dieskau, che fallisce, come abbiamo detto altre volte, per l'errore di voler imitare presunti buoni modelli "italiani" che di buono avevano poco o niente. Ci sono poi i video un po' tristi delle ultime Aide della Price o di Maria Chiara: con la Price, almeno, c'è il simpatico McCracken. Regia, scene, costumi? niente di interessante. Tra i due video di Zeffirelli quello di Busseto almeno ha il pregio di evidenziare la giovane età dei protagonisti, belli da vedere ma non tanto da sentire; e la zeffirellata piccola sarebbe meno insopportabile della zeffirellata grande scaligera, se non ci fossero tagli scellerati (le danze del trionfo) e aggiunte inutili (le apparizioni della Fracci).
Bergonzi è abbigliato in modo meno ridicolo nel video a colori di Tokyo, ma la sua "recitazione" è sempre quella.
Ma da quando l'ho visto nell'edizione in calzamaglia ho praticamente smesso di ascoltarlo...
Da qualche parte ho letto che dovrebbe esistere almento una selezione (se non l'opera completa) con Helge Rosvaenge,
in tedesco: e quella sì che sarebbe interessante!