In altro thread abbiamo parlato della retorica e del magniloquio del Wagner fra le due guerre.
Però abbiamo anche detto che c'erano wagneriani (la Leider, Lorenz. la Klose, Volker, la Lubin) di fronte ai quali era giusto cadere in ginocchio.
Ce n'è una in particolare che mi sconvolge appena apre bocca.
E' Maria Muller, che al mito di "quel" Wagner si è immolata (tanto che dopo la guerra ha praticamente smesso di cantare, benché fosse ancora straordinaria).
Luca, nella sua monografia su Lohengrin, ci ha giustamente esaltato la sua Elsa.
Io ve la propongo nel Franco Cacciatore.
E, notare, siamo nel 1943... In pratica alla fine della sua carriera.