Alberich ha scritto:la Jones è grande artista ma vocalmente (se le debolezze della Dernesch sono proprio vocali) non è mai stata un fulmine di guerra.
Riapro questo thread perché il concetto espresso da Alberich, che peraltro è molto diffuso, specie nella critica italiana che ha avuto poche occasioni di applauidre la Jones dal vivo, non collima con le mie esperienze.
Il fatto è che la Jones, sono d'accordo con te, emetteva note strane, talvolta sgradevoli.
Era anche sgradevole il gusto (con quella prassi, ereditata dalla Varnay, di attaccare una nota fississima e poi vibrarla sempre di più... con gusto più jazzistico che operistico).
Si può dire che tanti suoni potevano risultare alle nostre orecchie latine molto spiacevoli.
Ma questo non toglie che vocalmente era - almeno per me - un fulmine di guerra.
Quando, nel pieno del furore orchestrale di Elektra o Turandot, lanciava quei do naturali che sembravano bombe, ti posso assicurare che avevi la sensazione di una voce assolutamente privilegiata.
Il timbro stesso era sensuale, rigoglioso; il grave era poderoso; l'acuto talmente abbacinante da sembrare un bengala.
E poi ti stordiva (ad esempio nella Frau ohne Schatten o nella Elena Egizia - ma persino in Medea) alternando strappate rabbiose a filature eteree, stranianti e lunari.
Voglio precisare che io non sono un patito della Jones, in generale.
Non sopporto la retorica e il manierismo, e lei dell'una e dell'altro era particolarmente generosa.
Inoltre il suo gusto era spesso terribile e negli ultimi dieci anni di carriera ha lasciato dei tali obbrobri da oscurare lo splendore dei suoi anni migliori.
Però ti assicuro che, nei miei lustri di ascolti teatrali (umpf....), poche volte ho avuto l'impressione di una voce più spettacolare della sua: il ricordo che ho della sua Elektra, Donna senz'ombra, Tosca e Turandot è proprio quello di un "fulmine di guerra!"
Qualcun altro l'ha sentita dal vivo? O ha maturato, anche solo dai dischi, sensazioni differenti?
Salutoni
Mat