Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Tamerlano ha scritto:Salve a tutti.
Mi presento: sono Carlo, ho 37 anni e amo moltissimo l'opera.
Vi seguo con grande interesse da diversi mesi e mi sono appena iscritto al forum.
Vorrei sapere se qualcuno di voi ha sentito l'Olandese Volante da Bayreuth.
Mi piacerebbe sentire delle opinioni in merito ma nei siti italiani non si trova nulla, solo tanto chiasso sulla svastica di Nikitin e le solite banalità.
Siccome voi siete gli unici che capiscono qualcosa di canto e interpretazione di Wagner, mi interessa un vostro giudizio.
A voi come è sembrato? A me è piaciuto poco Thielemann ma il cast mi è parso buono.
DottorMalatesta ha scritto:E che c'è di male nell'avere un direttore ancient regime in Wagner, Beethoven e più in generale nel repertorio romantico e post-romantico?
Tamerlano ha scritto:A voi come è sembrato? A me è piaciuto poco Thielemann ma il cast mi è parso buono.
Maugham ha scritto:Conisderata la pessima ricezione, i fruscii e gli scricchiolii, l'audio inscatolato per un po' ho pensato si trattasse dell'edizione Kna del 55.
E, tra me e me, ho pensato che la Rai, in estate, gratta il fondo del barile.
E invece era una diretta del 2012.
MatMarazzi ha scritto:Ho la sensazione che Thielemann in Wagner e Muti in Verdi rappresentino la celebrazione del facile.
DottorMalatesta ha scritto:MatMarazzi ha scritto:Ho la sensazione che Thielemann in Wagner e Muti in Verdi rappresentino la celebrazione del facile.
Penso di capire quello che intendi (correggimi se sbaglio!). L'idea che mi sono fatto di Thielemann in Wagner (che per molti versi vale anche per il Verdi di Muti) è che entrambi si fermino ad una interpretazione piuttosto "prevedibile": da Thielemann ci si aspetta un Wagner esattamente come quello che si ascolta (mutatis mutandis, lo stesso discorso vale anche per Muti in Verdi). Mi sembra che in entrambi i cassi ci si fermi sempre alla "superficie", senza un autentico scavo interpretativo o il desiderio di voler dire qualcosa di veramente nuovo. E' forse il limite di chi si pone come emulo di qualche grande, grandissima personalità. La delusione, la prevdibilità, la noia sono (spesso, non sempre per fortuna!!) inevitabili...
E comunque meglio emuli del calibro di Thielemann e di Muti (ebbene sì, l'abbadiano che è in me si ribella ma l'ho scritto!!) che tanti battisolfa...
Ciao
P.S.: Of course, all I have written is IMHO!!!
vivelaboheme ha scritto:Leggo ora la definizione dei "gradi 0" applicata a Thielemann e Muti. Geniale! Condivido in pieno e mi pare sancire il limite di entrambi questi interpreti, ferma restando la perizia tecnica dei due direttori. E' proprio così: nessun direttore può pensare (forse, a meno di essere un Karajan, ma quanti ne nascono?) di imporre un "grado 0" , ovvero un assoluto, di lettura/interpretazione. Questo è sicuramente il grande limite del Verdi by Muti, e, aggiungerei, è il limite che vela di una certa, ricorrente NOIA molte sue letture della maturità. La noia di chi tende, dandosi eccesso di importanza, a diventare pedante.
Sul Wagner di Thielemann (detestabile personaggio, come l'altro, ma questo non c'entra), a dir la verità, mi sento più possibilista in suo favore: "grado 0" o no, il "suo" Parsifal è, quanto meno, eccezionale.
DottorMalatesta ha scritto:Penso di capire quello che intendi (correggimi se sbaglio!). L'idea che mi sono fatto di Thielemann in Wagner (che per molti versi vale anche per il Verdi di Muti) è che entrambi si fermino ad una interpretazione piuttosto "prevedibile": da Thielemann ci si aspetta un Wagner esattamente come quello che si ascolta (mutatis mutandis, lo stesso discorso vale anche per Muti in Verdi). Mi sembra che in entrambi i cassi ci si fermi sempre alla "superficie", senza un autentico scavo interpretativo o il desiderio di voler dire qualcosa di veramente nuovo. E' forse il limite di chi si pone come emulo di qualche grande, grandissima personalità. La delusione, la prevdibilità, la noia sono (spesso, non sempre per fortuna!!) inevitabili...
E comunque meglio emuli del calibro di Thielemann e di Muti (ebbene sì, l'abbadiano che è in me si ribella ma l'ho scritto!!) che tanti battisolfa...
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