Be' Alberich,
capisco le tue perplessità. Sono le stesse che tutti noi abbiamo provato quando abbiamo letto, più di un anno fa, il cast vocale di questa produzione e che pure non ci hanno impedito di correre a prenotare i biglietti con moti di vero isterismo!
Diciamo che il limite peggiore non è quello di essere scontato e tradizionalista (in questo ha perfettamente ragione Maugham).
Non è affatto un cast scontato, come dimostra il fatto che nessuno dei coinvolti macina abitualmente Trovatore o repertorio affine.
Diciamo (in questo hai ragione) che è un cast "a-specifico".
Non si registra, cioè, una particolare ricerca (diciamo così) linguistica nella scelta del cast, come quelle a cui Minkowski ci ha abituato, ad esempio, in Gluck e che ha stupendamente messo in atto in occasione dei recenti Ugonotti.
Evidentemente la tensione connessa a una produzione così coraggiosa ha favorito, nella scelta, cantanti che fossero anche collaboratori dalla provata fede e disponibilità tanto per Cherniakov (Didyk e Tiliakos) quanto per Minkowsky (la Brunet).
...E questo è già qualcosa.
Infatti, dato che al centro dell'operazione ci sono appunto un direttore e un regista di questo livello, io preferisco che a Bruxelles si siano la Brunet e Didyk piuttosto che una ...Cossotto e un Corelli (faccio per dire) che si mettano di traverso a direttore e regista (dato che loro il Trovatore lo conoscono bene).
L'operazione è talmente entusiasmante e avventurosa che la forza del team deve prevalere - ai fini della riuscita - sulla "specificità" di un singolo cantante.
Certo, se avessimo avuto dei cantanti "specifici" (non per la cosiddetta "tradizione verdiana", ma in relazione alla presenza di Minkowsky), sarebbe stato meglio: che so... una Petersen in Leonora, una Gens in Azucena
, un Mattei in Conte e un Joseph Kaiser in Manrico sarebbero stati ugualmente lontani dai modelli soliti ma assai più "specifici" per un progetto minkowskiano.
Se è per questo io avrei anche gradito un'orchestra storicamente allineata a quelle d'epoca (sulla linea delle operazioni di Gardiner con Berlioz).
Così non è andata, e allora dobbiamo accontentarci della rivoluzione che Minkowsky comunque ci regalerà a livello di ritmica, equilibri sonori e poetica generale.
Premesso questo (che, cioé, tutti siamo d'accordo sul fatto che - sulla carta - si poteva osare una piccola rivoluzione anche in termini di scelte di cast) credo che in questo allestimento di rivoluzioni che ne siano già abbastanza!
E quindi capisco perfettamente la reazione di Maugham alle tue osservazioni!
E' la mia stessa reazione...
Fammi capire, Alberich, ti lamenti??
Ti lamenti che non sia abbastanza sconvolgente questo Trovatore?
Tu quanti Trovatori hai sentito diretti da uno dei massimi esperti di musica antica, interprete di riferimento mondiale di Bach, Haendel e Mozart?
E quanti Trovatori hai visto affidati a un regista di quelli che rivoltano le più complesse drammaturgie e che creano scandalo anche solo respirando?
Bene... a Bruxelles ci saranno tutti e due.
Sarebbe come se avessimo la possibilità di vedere dal vivo la Norma della Callas, e tu ti lamentassi che Pollione non è speciale.
Salutoni,
Mat