Die Frau ohne Schatten (Strauss)

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda beckmesser » dom 01 apr 2012, 11:03

MatMarazzi ha scritto:Come contro-finale non c’è davvero male.Anzi, un capolavoro del genere.Guth è riuscito a farci vivere una storia, a farcela capire perfettamente e poi a sconvolgerci quando ormai ci pareva di essere arrivati alla fine.E' una di quelle cose che, finora, alla Scala si sono viste di rado...E allora perché non ci ha sedotto (a parte tutto) come altre cose di Guth?


A mio parere, oltre a quelle che indichi, le ragioni sono essenzialmente due:

1) perché un contro-finale (come lo hai definito, non male... 8) ) funzioni davvero bisogna che il regista sparga durante tutta l'opera indizi e suggerimenti, che lo spettatore magari subito non coglie ma che gli lascino una qualche vaga impressione di “c'è qualcosa che non va”, senza riuscire a capire cosa, di modo che arrivati al contro-finale lo spettatore non possa che dire fra sé “che razza di c..glione che sono stato, non poteva essere che così”, e magari gli venga voglia di rivedere tutto dall'inizio per interpretare, stavolta nel modo giusto, tutti gli indizi. In questa Frau, onestamente, non ho avuto questa impressione: tutta l'opera filava benissimo sulla falsa pista, anzi, forse filava meglio sulla falsa pista... Più che un contro-finale, mi è sembrato un finale a sorpresa o ad effetto: il regista, semplicemente, ad un certo punto della storia davanti ad un bivio ha imboccato una strada piuttosto che l'altra. L'ha fatto molto bene, ma non mi ha sorpreso più di tanto...

2) oltre che con la storia, bisogna fare i conti anche con la musica e, come ho già detto, per me la Frau non è opera che possa reggere bene un contro-finale del genere; passi per le ultime battute, dove quel rarefatto do maggiore può anche reggere lo straniamento dell'Imperatrice che torna nella sua follia, ma tutto il bataclan precedente per me strideva maledettamente con la strada lungo cui Guth ci stava guidando; ci sono opere che, nel loro essere del tutto “aperte”, possono reggere qualsiasi tipo di rilettura (e non è un caso, credo, che finora Guth abbia raggiunto i propri migliori risultati proprio con quelle più “aperte” di tutte: Don Giovanni, Tristano, o addirittura una non-opera come Messia); altre il cui assunto è talmente definito che è quasi impossibile non farci i conti. La Frau, per me, è una di queste. Un po' come Fidelio: un regista può ingombrare il palcoscenico di tutte le ghigliottine del mondo, ma non riuscirà mai a convincermi che i cinque minuti finali di insolente do maggiore possano adombrare una qualsiasi ambiguità o pessimismo storico. Lo stesso nella Frau: tutta l'opera è incentrata su un percorso che da A porta a B: puoi avere un certo margine nel definire A e B, ma non è opera circolare in cui scoprire che alla fine torni dov'eri partito... Almeno, per me non funziona del tutto, che se fatto con assoluta maestria...

Saluti,

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 apr 2012, 11:28

beckmesser ha scritto: In questa Frau, onestamente, non ho avuto questa impressione: tutta l'opera filava benissimo sulla falsa pista, anzi, forse filava meglio sulla falsa pista... Più che un contro-finale, mi è sembrato un finale a sorpresa o ad effetto: il regista, semplicemente, ad un certo punto della storia davanti ad un bivio ha imboccato una strada piuttosto che l'altra. L'ha fatto molto bene, ma non mi ha sorpreso più di tanto...


E' vero... concordo.
C'era un qualcosa di troppo rigido, troppo schematico nello svolgimento.
In fondo anche il contro-finale è una figura retorica, e come tutte le figure retoriche è fatta per sorprendere, eccitare l'interesse del pubblico.
Qui c'era ben poco di eccitante. Sembrava piuttosto un compitino.
L'unico momento per me abbastanza emozionante sono stati gli ultimi minuti finali.
Anche il "processo" (tanto per riempire di qualcosa la scena) poteva apparire lievemente gratuito! :)
Insomma, speriamo che Guth torni a suoi iper-contesti e lasci perdere i contro finali! :) Quella è roba da anglosassoni, non da tedeschi! :)

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda VGobbi » dom 01 apr 2012, 12:13

Ma il Don Giovanni di Guth non prevede un "contro-finale" con i fiocchi?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 apr 2012, 13:04

VGobbi ha scritto:Ma il Don Giovanni di Guth non prevede un "contro-finale" con i fiocchi?


Be' Vit...
se un finale ci viene svelato fin dall'ouverture... non mi pare tanto "contro".
Noi parlavamo del colpo di scena, dell'aprosdoketon, dell'andare improvvisamente contro rispetto a quello che si è fatto credere al pubblico fino a quel momento.

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda VGobbi » dom 01 apr 2012, 14:54

MatMarazzi ha scritto:
VGobbi ha scritto:Ma il Don Giovanni di Guth non prevede un "contro-finale" con i fiocchi?


Be' Vit...
se un finale ci viene svelato fin dall'ouverture... non mi pare tanto "contro".
Noi parlavamo del colpo di scena, dell'aprosdoketon, dell'andare improvvisamente contro rispetto a quello che si è fatto credere al pubblico fino a quel momento.

Beh, il contro-finale l'ha fatto subito all'inizio!!! :mrgreen:

Ed io che non ci capivo molto dove voleva arrivare ... ma ad ogni minuto che passava ... ci si rendeva conto di quel che ci aspettava. Davvero uno spettacolo fuori dal comune!!!
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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 apr 2012, 16:10

beckmesser ha scritto:2) oltre che con la storia, bisogna fare i conti anche con la musica e, come ho già detto, per me la Frau non è opera che possa reggere bene un contro-finale del genere; passi per le ultime battute, dove quel rarefatto do maggiore può anche reggere lo straniamento dell'Imperatrice che torna nella sua follia


Ehi.. calma! :)
Questa frase mi era sfuggita!
Qui, mi spiace, ma devo correre in difesa di Guth!
Nelle ultime battute non c'è solo uno "straniante do maggiore" :)
C'è qualcosa di molto, molto, molto più inquietante!
Qual'è il tema che chiude tutta l'opera e tutto il bataclan?
Quale tema Strauss mette a conclusione della Frau?
:) E' molto inquietante... è vero!
Ma è esattamente il tema dell'...ASSENZA DELL'OMBRA (detto anche della donna senz'ombra)

Quel tema che pensavamo fosse morto quando il nuovo tema dell'acqua della vita l'aveva pressoché smaterializzato, dopo "ich will nicht".
E invece Strauss lo recupera qui, per concludere, per siglare l'opera, dando all'explicit una sfumatura a dir poco inquietante (e che contraddice tutti quelli che hanno accusato la fine della Frau di essere troppo "buonista").

Possiamo interrogarci su quali ragioni hanno mosso Strauss in questa curiosa decisione e non so a quali conclusioni arriveremo.
Ma se vogliamo accusare Guth di incoerenza rispetto alla musica, allora Beck dobbiamo anche riconoscere che il suo finale è perfettamente allineato con la musica... più di qualsiasi altro regista si sia cimentato in quest'opera; e non solo perché c'è uno "straniante do maggiore"... ma perché la Kaiserin di Guth, alla fine, effettivamente l'ombra non la proietta.
E' rimasta fuori dalla realtà! :)

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda beckmesser » dom 01 apr 2012, 17:14

Beh, ma quello non è proprio l'ultimo tema: subito dopo timpani, violoncelli e contrabbassi fanno risuonare quello della fertilità, fra l'altro modificato in modo da diventare una cadenza perfetta. Quelle battute finali, con quei due temi che si rispecchiano, a me sono sempre sembrate proprio un epigramma riassuntivo di tutta l'opera, come se Strauss dicesse: “Gentili ascoltatori, qui finisce la storia di una donna a cui all'inizio mancava qualcosa e che alla fine l'ha trovata. Buona notte” :) . Se c'è un finale rassicurante e affermativo mi è sempre sembrato quello: al limite, l'unico elemento di ambiguità lo ravviso nel fatto che entrambi gli autori sapevano benissimo che era un'utopia. L'unica cosa inquietante è l'ostinazione con cui hanno fatto finta di crederci fermamente...

Saluti,

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 apr 2012, 18:23

beckmesser ha scritto:Beh, ma quello non è proprio l'ultimo tema: subito dopo timpani, violoncelli e contrabbassi fanno risuonare quello della fertilità, fra l'altro modificato in modo da diventare una cadenza perfetta. Quelle battute finali, con quei due temi che si rispecchiano, a me sono sempre sembrate proprio un epigramma riassuntivo di tutta l'opera, come se Strauss dicesse: “Gentili ascoltatori, qui finisce la storia di una donna a cui all'inizio mancava qualcosa e che alla fine l'ha trovata. Buona notte” :) . Se c'è un finale rassicurante e affermativo mi è sempre sembrato quello: al limite, l'unico elemento di ambiguità lo ravviso nel fatto che entrambi gli autori sapevano benissimo che era un'utopia. L'unica cosa inquietante è l'ostinazione con cui hanno fatto finta di crederci fermamente...

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La compresenza del tema della fertilità (la cui conclusività armonica è ispirata al Desiderio del Tristano) non toglie che la faccenda di piazzare "l'assenza dell'ombra" in quel punto non sia chiara come sembra a te!
A te sembra facile (c'era una signora senz'ombra e ora è fertile, tema A + tema B), ma i temi (e Strauss lo sapeva benissimo) non sono cose che il pubblico possa porre in successione logica.
Come Wagner, l'inventore della tecnica, ha dimostrato, i temi non si usano come le parole: prima c'è questo, che vuol dire questo, poi c'è l'altro che vuol dire altro e quindi la loro successione implica che dall'uno (che ci descrive una situazione di diverse ore fa) si passa all'altro, ovviamente dando per scontato che l'altro nega il valore del primo...
Non funziona così.
I temi comunicano a livello quasi subliminale... questa è la loro potentissima risorsa rispetto alle parole. In compenso non si possono articolare tra di loro sintaticcamente o logicamente, come facciamo con le parole.
Non è la loro "successione" a essere importante, ma la loro presenza!
Sono come lampadine che si illuminano, informazioni che aleggiano...
Che un tema sia lì, in quel momento, in quella situazione, su quelle parole... è l'unica cosa importante.
Se poi, oltre a quel tema ce n'è un altro, meglio! Vorrà dire che avermo informazioni in più, non che dobbiamo articolare i due temi (o in certi casi sette-otto temi in verticale, come avviene con Wagner) come se fossero un discorso.

Lo dimostra il fatto che la successione di cui stiamo parlando alla fine della Frau (Assenza di Ombra + fertilità), dopo essere stata esposta da Strauss, viene immediatamente ripetuta . Se fosse vera la tua interpretazione il povero spettatore dovrebbe ricavarne la seguente informazione:
1) c'era una donna senz'ombra
2) poi è diventata fertitle
1) poi ha perso di nuovo l'ombra
2) poi è ritornata fertile.

:) ovvio che le cose non stanno così.
Qaundo anche (in wagner come in Strauss) vi siano più temi in una stessa battuta, è unicamente la loro presenza (o semmai compresenza o addirittura assenza) a significare qualcosa. Nella fattispecie, quel che conta è che, in un momento in cui tutte le donne proiettano finalmente l'ombra, Strauss ci ha piazzato l'unico tema che non doveva piazzarci; praticamente un bel punto interrogativo.
La nostra mente non è pronta a sentire quel tema in quel momento della storia ed è questo a rendere straniante il finale, non certo il povero do maggiore (e perché poi dovrebbe straniare un do maggiore?).

saluti

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda beckmesser » dom 01 apr 2012, 18:53

Se volessi applicare il tuo stesso puntiglio "argomentatorio" dovrei dire che sento puzza di rigirare la frittata... :D Nel tuo precedente messaggio eri stato molto chiaro: la valenza di ambiguità di quel tema era dovuta al fatto che era l'ultimo. Ci hai anche insistito per diverse righe:

MatMarazzi ha scritto:Qual'è il tema che chiude tutta l'opera e tutto il bataclan?Quale tema Strauss mette a conclusione della Frau? E' molto inquietante... è vero!Ma è esattamente il tema dell'...ASSENZA DELL'OMBRA (detto anche della donna senz'ombra)


Ora capisco che il nocciolo non è tanto che sia l'ultimo, ma il fatto che ci sia verso la fine. OK, ma citare alla fine un tema legato ad un momento anteriore non significa necessariamente rimetterlo in gioco. Rimettere alla fine del Tristano il tema del desiderio (o comunque lo si voglia chiamare) e risolverlo armonicamente significa una cosa simile: prima c'era, ora non c'è più (ovviamente semplifico brutalmente: so bene che la cosa è ben più complessa). Sarà che, come scrivi:

MatMarazzi ha scritto:I temi comunicano a livello quasi subliminale... questa è la loro potentissima risorsa rispetto alle parole.


e quindi subliminalmente ognuno può ricevere cose diverse, ma onestamente io in quel tema che si libra sereno nelle stratosfere del violino solista, senza alcuna velatura armonica che ne alteri in qualche modo l'essenza, non riesco a sentirci altro che un'epigrafe del problema che tutta l'opera ha posto, e la cui soluzione viene ribadita dall'effettivo ultimo tema che risuona, ossia quello della fertilità. E' ben vero che non sempre conta la sequenza in cui i temi sono posti, ma di solito il fatto che un certo tema venga posto a conclusione di un'intera opera significa ben qualcosa, come tu stesso avevi ben indicato...

MatMarazzi ha scritto:Lo dimostra il fatto che la successione di cui stiamo parlando alla fine della Frau (Assenza di Ombra + fertilità), dopo essere stata esposta da Strauss, viene immediatamente ripetuta . Se fosse vera la tua interpretazione il povero spettatore dovrebbe ricavarne la seguente informazione:1) c'era una donna senz'ombra2) poi è diventata fertitle1) poi ha perso di nuovo l'ombra2) poi è ritornata fertile. ovvio che le cose non stanno così.


Oddio, ovvio sarebbe ovvio, ma non capisco: alla fine della Frau non mi sembra ci sia quella sequenza. Dopo che hanno finito di cantare, risuona per due volte consecutive il tema della donna senz'ombra e poi quello della fertilità. Però vado a memoria: ricontrollerò...

Saluti,

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 apr 2012, 19:11

beckmesser ha scritto:Se volessi applicare il tuo stesso puntiglio "argomentatorio" dovrei dire che sento puzza di rigirare la frittata... :D Nel tuo precedente messaggio eri stato molto chiaro: la valenza di ambiguità di quel tema era dovuta al fatto che era l'ultimo. Ci hai anche insistito per diverse righe:

MatMarazzi ha scritto:Qual'è il tema che chiude tutta l'opera e tutto il bataclan?Quale tema Strauss mette a conclusione della Frau? E' molto inquietante... è vero!Ma è esattamente il tema dell'...ASSENZA DELL'OMBRA (detto anche della donna senz'ombra)


Ora capisco che il nocciolo non è tanto che sia l'ultimo, ma il fatto che ci sia verso la fine.



:) caro Beck...
Di un'opera che alterna continuamente oltre trenta temi conduttori e che dura quasi quattro ore... mi pare che parlare degli ultimi 10 secondi voglia dire parlare della fine! :) E senza alcun puntiglio...
Non "verso la fine", ma proprio la fine dell'opera.

OK, ma citare alla fine un tema legato ad un momento anteriore non significa necessariamente rimetterlo in gioco. Rimettere alla fine del Tristano il tema del desiderio (o comunque lo si voglia chiamare) e risolverlo armonicamente significa una cosa simile: prima c'era, ora non c'è più (ovviamente semplifico brutalmente: so bene che la cosa è ben più complessa).


Ma scusa Beck, proprio il caso del tema del Desiderio nel Tristano ti dimostra che non è così! :)
Il tema è "ancora" in gioco, perché Isolde è ancora viva... sta morendo, sta esalando l'ultimo respiro.
Non si è ancora annullata, non si è ancora fusa nel "tutto respirante".
Nel momento in cui lei muore la musica non c'è più, l'opera è finita.
Il desiderio pertanto deve ancora esserci, con la piccola (gigantesca) differenza che ora finalmente si risolve armonicamente!

Non so se è misurabile l'enorme differenza fra questo caso e quello della Frau ohne Schatten.
Qui (Tristano) c'è una che sta ancora respirando e che aspira alla morte: il tema c'è perché lei è ancora viva e si risolverà nella cadenza (e quindi nel silenzio) perché lei ci muore davanti.
Nell'altro caso, c'è un tema che evoca un concetto (la mancanza dell'ombra) che dovrebbe essersi chiuso definitivamente venticinque minuti prima.

Il paragone col Tristiano avrebbe avuto senso quando il tema dell'assenza dell'ombra si era sentito dopo "Ich Will Nicht".
Il tema si eleva per l'ultima volta e poi quello dell'acqua lo frantuma, lo liquefà, lo nebulizza (che equivale alla cadenza del tema del desiderio).
Ma alla fine dell'opera (scusa se chiamo così gli ultimi 10 secondi della Frau ;)) è tutta un'altra storia.

e quindi subliminalmente ognuno può ricevere cose diverse, ma onestamente io in quel tema che si libra sereno nelle stratosfere del violino solista, senza alcuna velatura armonica che ne alteri in qualche modo l'essenza, non riesco a sentirci altro che un'epigrafe del problema che tutta l'opera ha posto,


Ma questo mi va benissimo!!!
Se rileggi il mio post, io mi ero ben guardato dal "giustificare" in un senso o nell'altro la presenza di quel tema.
Ho anche anticipato che se ci fossimo messi a discuterne (dal punto di vista di Strauss) non saremmo sicuramente arrivati a una conclusione.
Tu puoi vederci una cosa, io un'altra. Resta il fatto che è un tema ambiguo, se non altro lì, in quel momento.
Dicevo solo che Guth è stato abilissimo a farlo interagire anche concettualmente con l'immagine creata...
E che, da un punto di vista musicale, aveva più senso il suo finale di tutti quelli che ho visto...

non mi sembra ci sia quella sequenza. Dopo che hanno finito di cantare, risuona per due volte consecutive il tema della donna senz'ombra e poi quello della fertilità. Però vado a memoria: ricontrollerò...


Controlla, controlla! :)
Io non ne ho bisogno perché lo ricordo a memoria! ;)
La sequenza compare due volte identica e in immediata successione.
:)

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda beckmesser » dom 01 apr 2012, 19:55

MatMarazzi ha scritto:Di un'opera che alterna continuamente oltre trenta temi conduttori e che dura quasi quattro ore... mi pare che parlare degli ultimi 10 secondi voglia dire parlare della fine! E senza alcun puntiglio...Non "verso la fine", ma proprio la fine dell'opera.


Sarà, però a me continua a sembrare che il fatto che ad un tema sia data l'ultima parola qualcosa significhi. Altrimenti si potrebbe anche dire che la Gotterdammerung ha un finale di tragico pessimismo dato che "verso la fine", a pochi secondi dalla fine, si sente ancora il tema dell'anello... Comunque mi sembra ci siamo capiti...

MatMarazzi ha scritto:Controlla, controlla! Io non ne ho bisogno perché lo ricordo a memoria! La sequenza compare due volte identica e in immediata successione.


Dopo il controllo, a me sembra sia come ricordavo: dopo che i bambini hanno finito di cantare c'è una prima volta il tema della donna (clarinetti e violini), subito ripetuto da flauti e violini, e poi quello della fertilità.

Saluti,

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 apr 2012, 20:19

beckmesser ha scritto:Dopo il controllo, a me sembra sia come ricordavo: dopo che i bambini hanno finito di cantare c'è una prima volta il tema della donna (clarinetti e violini), subito ripetuto da flauti e violini, e poi quello della fertilità.


Ora capisco tutto: il problema è che non ti ricordi qual'è il tema dell'assenza dell'Ombra! :)
...il quale non c'entra nulla con quello dei violini che hai indicato! :)
Per forza non ci si capiva...

A vantaggio di tutti i lettori, vi metto l'audio della fine della Frau ohne Schatten.


Andate alla fine, esattamente (ma esattamente) al minuto 9:04
Lì parte la prima volta il tema dell'assenza dell'ombra, su cui si innestano (al minuto 9:09) le quattro notine della fertilità.
Immediatamente dopo,al minuto 9:13, il tema dell'assenza dell'ombra riappare per la seconda volta (seguito ancora una volta dalle quattro notine).
Un paio di accordi e l'opera è finita.



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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda beckmesser » dom 01 apr 2012, 21:46

MatMarazzi ha scritto:Ora capisco tutto: il problema è che non ti ricordi qual'è il tema dell'assenza dell'Ombra!


No, credo che il punto sia che intendiamo cose diverse, e credo che ciò, a sua volta, discenda da una concezione abbastanza diversa dei temi in Strauss. A me è sempre sembrato che, al contrario di Wagner, in Strauss i temi abbiano molto più il senso di mattoni musicali che di guide drammaturgiche, come invece è in Wagner, ma da quello che hai scritto prima immagino tu non sia d'accordo.

Quanto al punto specifico, già la denominazione di "tema dell'assenza dell'Ombra" mi sembra alquanto personale: legittima, sia ben chiaro, ma abbastanza finalizzata ad una tesi specifica. Per me quello è il tema della "Donna senz'ombra", intesa come personaggio, per cui non mi sembra affatto strano che ricompaia alla fine. Quello su cui mi sa che invece proprio non ci intendiamo è il tema della fertilità, che non identifico affatto nelle 4 notine ascendenti che indichi, che mi sembra solo una parte del tema della Donna, quanto nelle quattro note che risuonano in pianissimo sotto quelli che chiami "un paio di accordi" finali, e che altro non sono che il tema della rinuncia alla fertilità, ribaltato nell'ultimo intervallo.

Stando alle tue tempistiche, per me al minuto 9.04 (231 della partitura) si sente per la prima volta il tema della Donna senz'ombra, a 9.13 (5 dopo 231 della partitura) si ripete lo stesso tema, a 9.31 (7 battute prima della fine) si sente (poco, in questo video di youtube) ai timpani, violoncelli e contrabbassi per tre volte il tema della fertilità.

Ad ogni modo, è un casino intendersi su un video: quando ci si vede sarà interessante parlarne partitura alla mano.

Saluti,

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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 apr 2012, 22:33

beckmesser ha scritto:quando ci si vede sarà interessante parlarne partitura alla mano.


aggiudicato! :)
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Re: Die Frau ohne Schatten (Strauss)

Messaggioda DottorMalatesta » lun 07 lug 2014, 17:44

A Monaco, nei giorni scorsi, è andata in scena una ripresa della Frau ohne Schatten (purtroppo senza la direzione di Petrenko, impegnato a Bayreuth nelle prove del Ring). Eccellente la parte musicale, con una direzione molto nitida e precisa di Weigle, cui solo difetta quel pizzico di follia che è forse l´unico vero segreto del grande direttore straussiano, e un cast nel complesso eccellente.





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