Mikhail Glìnka (1804-1857) Михаил Глинка
“IVAN SUSSANIN” (“La vita per lo Zar”)
«ИВАН СУСАНИН» («Жизнь за Царя»)
Opera in quattro atti e un epilogo
Prima: Pietroburgo, 1836
PERSONAGGI
Ivan Sussànin, contadino del villaggio di Dòmnino (Basso)
Antonìda, sua figlia (Soprano)
Bogdàn Sobìnin, suo fidanzato (Tenore)
Vània, orfano, figlio adottivo di Sussanin (Contralto)
Il capo del drappello polacco (Baritono)
Il capo del drappello russo (Basso)
Il messaggero polacco (Tenore)
Soldati, nobili, contadini polacchi e russi
Ivan Sussànin è l’eroica figura del contadino pronto a sacrificare la propria vita per difendere quella dello Zar Mikhaìl, primo della dinastia dei Romànov.
Si sa che ferve la disputa su quale libretto sia più “giusto”. Il titolo primitivo, “Ivan Sussanin”, venne mutato in «Una vita per lo Zar” («Zhyzn za Zarià» «Жизнь за Царя») su suggerimento dello stesso zar Nicolaj I, a cui l’opera era dedicata. Il primo libretto scritto dal Barone Egòr Ròzen (Егор Розен) e dal poeta Nèstor Kùkolnik (Нестор Кукольник) contiene una ridda di scemate e stranezze.
Nel 1939, in una nuova versione dell’opera “sovietizzata” a opera del poeta Serghej Gorodètskij (Сергей Городецкий), con qualche interpolazione e attenuazione del tono troppo filozarista.
Il testo “sovietico” di Gorodetskij è bello dal punto di vista poetico e della parentela linguistica. Però il soggetto dell’opera era completamente alterato. Gorodètskij forza il senso, tira il mal senso. L’idea principale è assente.
E’ chiaro che i comunisti non volevano far menzione di «LA VITA PER LO ZAR» («ЖИЗНЬ ЗА ЦАРЯ»). Vorrei allegare un esempio, il soggetto dell’opera secondo il libretto di Egor Ròzen e Nèstor Kùkolnik. Tutto quello che si dice dello Zar Mikhail non esiste nel libretto di Serghej Gorodètskij. Se avete la pazienza di leggere questo breve soggetto, per favore, se no, saltiamo e andiamo avanti.
Atto primo:
Nel villaggio di Dòmnino. I contadini cantano la fedeltà allo Zar e salutano l’arrivo della primavera. Antonida, figlia di Sussanin e fidanzata di Sobìnin, è felice per l’avvicinarsi del giorno delle nozze (“Guardo l’ampio campo”). Entra Sussanin e gela la gioia della figlia: non ci sarà matrimonio finché il futuro del paese resterà incerto. Sobìnin porta la notizia che l’esercito del Principe Pozhàrskij ha sconfitto i polacchi, e che il nuovo zar Mikhaìl I Romànov è stato eletto dall’assemblea dei boiari: Sussanin benedice gli sposi e tutti si rallegrano.
Atto secondo:
In un palazzo polacco si sta svolgendo un ballo con militari e civili. Arriva un messaggero con la notizia della sconfitta polacca e dell’elezione del nuovo zar, che esclude così il pretendente polacco, il principe Wladislàw. Un drappello di soldati viene immediatamente spedito alla città di Kostromà, dove risiede il nuovo zar, per farlo prigioniero.
Atto terzo:
Sussanin annuncia al figlio adottivo Vània l’elezione dello Zar Mikhaìl: ai timori del ragazzo per una possibile rappresaglia polacca, Sussànin risponde che nessuno riuscirà a trovare il nuovo zar, ben nascosto in un monastero. Antonida e Sobìnin si uniscono in un quartetto di felicità e speranza. Arriva un drappello di soldati polacchi che, fingendosi in missione ufficiale, chiede di essere portato in presenza del nuovo zar. Sussanin prima rifiuta poi, minacciato, finge di accettare: cercherà di condurli fuori strada e intanto manda Vanja al monastero ad annunciare l’imminente pericolo. Antonida, intuendo che la vita del padre è in pericolo, si dispera, in presenza delle amiche venute a festeggiare il fidanzamento. Sobìnin, alla notizia dell’arrivo dei polacchi, si mette a capo di un gruppo di contadini pronti alla vendetta.
Atto quarto:
Sobìnin, con i contadini in armi, è sorpreso da una tempesta nella foresta, ma li incoraggia a non desistere (“Fratelli, nella tempesta”). Vània arriva al monastero e mette al corrente della situazione i monaci e lo zar (“Il povero cavallo è caduto nel campo”). Irritati con Sussanin, che non li ha ancora condotti dallo zar, i polacchi decidono di fermarsi nella foresta per la notte e si addormentano. Sussanin sa di avere le ore contate e aspetta l’alba pregando e meditando (“Vieni, mia alba”): quando è sicuro che Vània ha avuto il tempo necessario per compiere la missione, rivela ai polacchi l’inganno e viene ucciso. Sobìnin con i suoi attacca i polacchi, ma troppo tardi per salvare Sussanin.
Epilogo:
Sulla Piazza Rossa di Mosca una folla immensa attende l’inconorazione dello Zar Mikhaìl: sono presenti anche Antonida, Sobìnin e Vania, affranti per la morte di Sussànin. I soldati li confortano, assicurandoli che lo zar non dimenticherà il sacrificio dell’eroe. Tutti intonano l’inno di gloria allo zar (“Slàvsja, slàvsja, nash rùsskij Zar” = “Gloria, gloria al nostro Zar russo”).
DISCOGRAFIA
Cercherò a descrivere in breve tutte le incisioni dell’Opera di Glìnka “Ivan Sussànin” o “La Vita per lo Zar”
1. “IVAN SUSSANIN” 1947, “MELODIA”
(Libretto di Serghej Gorodètskij)
Coro ed Orchestra Teatro Bolshoj
Direttore – Aleksandr Mèlik-Pasciàjev (Александр Мелик-Пашаев)
(Epilogo – Direttore: Vassìlij Nebolssìn)
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) - Maxim Mikhajlov (Максим Михайлов)
Antonida (soprano) – Natalia Shpiller (Наталия Шпиллер)
Bogdàn Sobìnin (tenore) – Gheòrghij Nèlepp (Георгий Нэлепп)
Vània (contralto) – Elisavèta Antònova (Елизавета Антонова)
Quest’incisione si sarebbe potuta nominare come la migliore incisione, ma purtroppo Natalia Shpiller (Antonida) qui canta con la sua voce drastica e stridente e non va bene. La sua voce piuttosto andrebbe bene per la parte di Susanna “Khovanscina” o per Madama Làrina “Evghenij Oneghin”, ma per la parte della bella ragazza Antonìda la sua voce sconvolge la mente.
Maxim Mikhajlov è il migliore Sussànin. Nella scena di morte (“Vieni, mia alba”) la sua voce è stupenda. Non c'è stato migliore Sussanin prima e dopo Mikhajlov. Mikhajlov è imbattibile e insuperabile.
Qui io potrei terminare la mia rassegna discografica dell’opera di Glinka perché non c’è più senso di continuarla. E’ evidente che dopo Mikhailov tutti possano tacere per sempre. Allora, Gheòrghij Nèlepp come Bogdàn Sobìnin, il fidanzato di Antonida, è bravissimo e esultante come sempre. Il primo atto è per lui, per Sobìnin. Nel bellissimo trio (Sussànin, Antonida, Sobìnin), Nèlepp è stupendo.
Solo Natalia Shpiller “intorbida le acque”. Non so forse io scrivo sempre troppo di Nelepp in grado superlativo perché sono appassionato di quest’artista. Aveva la voce misteriosa e “velata”. Elisavèta Antònova (Vània) e una vera rivelazione! Mikhajlov, Nèlepp e Antonova fanno chic.
In quest’incisione ci sono i tagli fra i quali i più importanti sono – l’aria di Sobìnin “Fratelli! Andiamo in tempesta di neve … “ ed anche una scena e un trio prima del finale.
2. “IVAN SUSSANIN” 1956, “DECCA”
(Libretto di Serghej Gorodètskij)
Coro ed Orchestra Teatro di Belgrado
Direttore – O. Danon
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Miroslàv Ciangalovìch
Antonida (soprano) – M. Glavicevìch
Bogdàn Sobìnin (tenore) – D. Starch
Vània (contralto) – M. Miladìnovich
Quest’incisione è provinciale, dalle voci fino alla tecnica fonografica.
Si può piombare in un sonno profondo. È solo da notare Miroslav Ciangalovich (Sussanin) che è a cavaliere di questo grigiore. (I tagli sono gli stessi)
3. “IVAN SUSSANIN” 1957, “EMI”
(Libretto del Barone Egor Ròzen e Nèstor Kùkolnik)
Coro dell’Opera di Belgrado
Orchestra des Concerts Lamoureux
Direttore – Igor Markèvich (Игорь Маркевич)
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Boris Christov
Antonida (soprano) – Teresa Stich-Randall
Bogdàn Sobìnin (tenore) – Nikolaj Gedda
Vània (contralto) – Mela Bugarìnovich
A Ponente Boris Christov lo considerano “un vero basso russo”. Secondo la mia modesta opinione quest’affermazione è ingenua. Come si dice “il prodotto” ha avuto una buona affermazione. Combattere un'opinione e dimostrare la verità non ha un filo di giudizio. Si può andare col capo rotto. Non solo, dopo Christov apparve l’altro “russo”. Si può piangere tutte le lacrime degli occhi.
Tornando alla parte di Sussanin in interpretazione di Christov si può richiamare alla mente il suo isterico Boris. Non di meno io consiglio a tutti di ascoltare quest’incisione malgrado tutti i miei capricci. L’incisione è da ascoltare!
Nikolaj Gedda è un cantante universale, motore policarburante. Gedda poteva cantare tutto. La parte di Sobinin non è difficile per lui. Gedda la canta benissimo con “forza di nervi”. La lingua russa di Gedda è indiscutibile. E’ russo in origine. In quest’incisione c’è l’aria di Sobinin “Fratelli …”, la quale manca in precedenza. Teresa Stich-Randall (Antonida) e Mela Bugarìnovich (Vània) fanno tutto per appoggiare il livello alto dell’incisione. Cantano bene e piacevolmente, ma qui ci sono solo due stelle – Christov e Gedda. Ma Eroe della festa è senza dubbio Igor Markèvich. Dirige fantasticamente, rispettando tutte le annotazioni e le note dell’autore. Suscita meraviglia! Piuttosto è la mia preferita incisione a questo riguardo. L’orchestra è meravigliosa! Igor Markèvich (1912-1983), il direttore francese di origine russa, ha lasciato la Russia Sovietica negli anni 20. L’amico di Igor Stravinskij.
4. “IVAN SUSSANIN” 1961, “MELODIA”
(Libretto di Serghej Gorodètskij)
Coro ed Orchestra del Teatro Bolshoj
Direttore – Boris Khajkin (Борис Хайкин)
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Ivan Petròv (Иван Петров)
Antonida (soprano) – Vera Fìrsova (Вера Фирсова)
Bogdàn Sobìnin (tenore) – Nikolaj Gres’ (Николай Гресь)
Vània (contralto) – V. Klepàtskaja (В.Клепацкая)
In quanto all’interpretazione si può parlare solo del direttore Boris Khajkin (Борис Хайкин) e di Ivan Petròv (Иван Петров). Boris Khajkin “conduce” l’orchestra con accuratezza e con espressività. Lo fa molto bene!
Ivan Petrov. Di tutti i grandi bassi russi Ivan Petrov è il meno interessante come ATTORE! A principiare dalla sua prima uscita fino alla scena di morte Petrov “suona” ugualmente. Petrov come Sussànin è molto uguale. Però la parte di Sussànin richiede dall’artista per prima cosa le corde vocali, le quali Petrov ha a volontà. Petrov vocalmente fa la parte di Sussanin miracolosamente! Ma la recitazione, la capacità recitativa (secondo Stanislavskij) qui non è il suo forte. Ma questo è insensibile. Vera Fìrsova (Antonida) è così noiosa che si vuole affogarla subito, immediatamente. Nikolaj Gres’ è barboso e bela come un caprone. V. Klepàtskaja (Vania) ha un piccolo mezzosoprano e tutto.
Nell'insieme l’incisione è da ascoltare, prima di tutto grazie ad Ivan Petrov.
Ci sono i tagli.
5. “IVAN SUSSANIN” 1982, “MELODIA”
(Libretto di Serghej Gorodètskij)
Coro ed Orchestra del Teatro Bolshoj
Direttore – Mark Ermler (Марк Эрмлер)
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Evghènij Nesterènko (Евгений Нестеренко)
Antonida (soprano) – Bella Rudènko (Белла Руденко)
Bogdàn Sobìnin (tenore) – Vladimir Scerbakòv (Владимир Щербаков)
Vània (contralto) – Tamara Siniàvskaja (Тамара Синявская)
Finalmente possiamo “apprezzare” la parte di Antonida. Bella Rudènko ha registrato questa parte “in età provetta”, ma la sua voce è bella come il suo nome. Evghènij Nesterènko è il più intellettuale Sussànin. Non dimentichiamo che Sussanin è un contadino. Sussanin di Nesterènko è di alti sensi e sentimenti. Cosa ne segue? È un tipo! Nesterenko era sempre un cantante intellettuale, un artista che pensa. Il suo Boris era intellettuale e filosofico. Ma lo Zar Boris Godunov era in realtà educato, colto e intellettuale. Qui Sussanin, il contadino, è piuttosto “salomonico”, ma Nesterenko lo presenta nello stile di Boris. Canta molto bene, soprattutto la scena di morte. Però in comparazione di Reizen e Petrov è ordinario. Mark Reizen ha registrato soltanto qualche brano. L’opera integrale con lui non esiste. E pure Nesterenko merita attenzione!
La voce appassionata e sensuale di Tamara Siniavskaja (Vània) anche nella scena di Monastero suona abbastanza triviale. Suscita cattiva impressione. Vània è un ragazzino orfano, figlio adottivo di Sussanin. A Sianiàvskaja sembra che lei sia la Regina di Shamachàn dall’opera “Il Gallo d’oro” di Korsakov! Ma si ha un bel dire, Siniavskaja canta bene. Vorrei consigliare di trovare i CD di Tamara Siniavskaja. E’ una brava cantante. Era stupenda Lubasha in “La Fidanzata dello Zar” di Korsakov, Ratmìr “Ruslan e Ludmila”, Carmen, Eboli, Marina, Santuzza, Olga, Azucena. E’ una prima incisione di Vladimir Scerbakòv (Sobìnin). Nonostante la voce bella e il bel tono di voce, lui canta “senza un grano di sale”. Però si può ascoltarlo nell’altra incisione filmata “Ivan Sussanin”. Lo spettacolo del Bolshoj è stato filmato nell’anno 1997 e si può guardarlo in DVD. Nella versione filmata Vladimir Scerbakòv canta molto bene. Mark Ermler sottolinea tutti i dettagli orchestrali. E’ molto preciso. Quest’incisione è più completa, però ci sono alcuni tagli. Non c’è l’aria di Sobìnin e non c’è il trio dell’epilogo. Quest’incisione ve la raccomando fortemente!
6. “IVAN SUSSANIN” 1986, “BALCANTON”
(Libretto di Serghej Gorodètskij)
Coro ed Orchestra dell’Opera di Sofia
Direttore – I. Marìnov
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Nikola Ghiusèlev
Antonida (soprano) – S. Stojanova
Bogdàn Sobìnin (tenore) – D. Rumen
Vània (contralto) – A. Khristin
Come in quasi tutte le incisioni bulgare, anche qui sullo sfondo del scialbore comune, c’è un elemento allettante. Senza contrasto, è Nikola Ghiusèlev che è uno dei migliori Sussanin! Antonida di S. Stojanova non è male. Tutti gli altri fanno un effetto di gramezza e grettezza. L’orchestra di I. Marìnov è comportabile. Non comprate quest’incisione! E’ meglio comprare un CD di Ghiusèlev con le arie russe!
7. “IVAN SUSSANIN” 1986, “MELODIA”
(Libretto di Serghej Gorodètskij)
Coro ed Orchestra del Teatro Bolshoj
Direttore – Mark Ermler (Марк Эрмлер)
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Aleksandr Vedèrnikov (Александр Ведерников)
Antonida (soprano) – L. Kovaliova (Л.Ковалёва)
Bogdàn Sobìnin (tenore) – Jevghènij Shàpin (Евгений Шапин)
Vània (contralto) – Valentina Levkò (Валентина Левко)
Quest’incisione è molto ridicola. Soprattutto fa “buona” figura Aleksandr Vedèrnikov (Sussànin). La voce è “addolorata”, e poi lui sta troppo vicino al microfono. Cosa sentiamo? Sentiamo l'ululato del lupo, il rantolo dell'agonia. Vedèrnikov era un bravo cantante, ma qui …. “è tardi … è tardi …” Peccato che prima lui non abbia registrato la parte di Sussanin. La mia preferita Valentina Levkò (Vania), anche lei ha perso il treno. La conoscete come la Contessa dall’incisione di “Dama di Picche” di Ermler (con Atlantov e Milàshkina).
Anche Evghènij Shàpin sta troppo vicino al microfono. Jevghènij Shàpin non aveva mai la voce eminente, ma qui lui è da ascoltare (dopo un bicchiere di vodka). Molto molto bene che lui qui non canti la famosissima aria di Sobinin “Fratelli”, altrimenti noi avremmo dovuto versare un altro bicchiere per ascoltarlo. Kovaliova (Antonida) canta così così, sarebbe stato meglio che non cantasse affatto.
8. “IVAN SUSSANIN” 1990, “SONY”
(Libretto del Barone Egor Ròzen e Nèstor Kùkolnik)
Coro dell’Opera Nacional de Sofia
Orchestra Festival de Sofia
Direttore – Emil Chakyrov
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Boris Martinovich
Antonida (soprano) – Aleksandrina Pendacianska
Bogdàn Sobìnin (tenore) – Chris Merritt
Vània (contralto) – Stefania Toczyska
Sarei curioso di sapere se esiste il concorso per il posto della peggiore incisione di tutti i tempi e di tutti i popoli? Quest’incisione fa speculare sui misteri della natura. Dialettica della natura! L'araba fenice. L'ottava meraviglia. Roma e toma. Boris Martinovich (Sussanin) canta “con tutto l'animo”, ma non sa cosa canta. La sua voce ha mezza ottava. E’ capace di cantare solo mp e mf. “Alice nel paese delle meraviglie”.
Ma il Signor Martinovich è Scialapin+Caruso rispetto al tenore americano Chris Merritt! La voce a Chris Merritt è assente. Invece della voce Chris Merritt ha “qualcosa”. Mi mancano le parole per descrivere questo “qualcosa”. La solennità della voce di testa, in falsetto. E’ un autentico malanno. Oltre a ciò la lingua russa e la lingua cinese sono la stessa lingua. Non si può capire nessuna parola. Per sovrappeso lui dimentica sempre il testo e canta la la la. Sarebbe stato meglio sentire “cha cha cha”!
Il testo anche lo dimentica la bella Alessandrina Pendacianskaja, il cui soprano ululante a volte appare nei teatri dell’Europa Occidentale. Il contralto polacco Stefania Toczyska (Vània) assomiglia a Klepàtskaja. Non potrei dire che lei fosse cattiva. Forse lei è la migliore di tutti. L’orchestra di Emil Chakyrov è sopportabile.
9. “IVAN SUSSANIN” 1992, “Teldec” (CD e DVD)
(Libretto del Barone Egor Ròzen e Nèstor Kùkolnik)
Coro ed Orchestra del Teatro Bolshoj
Direttore – Aleksandr Làzarev (Александр Лазарев)
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) – Evghenij Nesterènko (Евгений Нестеренко)
Antonida (soprano) – Marina Mesceriakòva (Марина Мещерякова)
Bogdàn Sobìnin (tenore) – Aleksandr Lomonòssov (Александр Ломоносов)
Vània (contralto) – Elena Zarèmba (Елена Заремба)
Quest’incisione sarebbe potuta essere la migliore, ma noi dobbiamo ringraziare Aleksandr Làzarev che fa galoppo furioso. Offenbach!
Tutta la partitura dell’opera “secondo Làzarev” è un cavallo strapazzato.
Nesterenko è più noioso che nell’incisione di Ermler, Marina Mesceriakòva (Antonida) è la migliore Antonida di tutte quelle registrate prima! La sua voce è meravigliosa. Aleksandr Lomonòssov (Sobìnin) canta bene con la voce di tenore drammatico che solo purtroppo a volte si stringe in alto. Qui c’è l’aria di Sobinin “Fratelli” e Lomonossov la canta molto bene con la sfumatura baritonale. Elena Zarèmba (Vania) è brava! Se Lazarev non avesse avuto una fretta del diavolo, quest’incisione sarebbe stata la migliore!
CONSEGUENZA!
Se voi avete solo l’incisione di Chakyrov, vuol dire che voi dovete farvi pensierosi. Il mio consiglio da amico: l’incisione di Aleksandr Mèlik-Pasciajev 1947, “MELODIA” (con Maxim Mikhajlov!!!), oppure la prima incisione di Mark Ermler 1982, “MELODIA” (con Nesterenko). In ultima “analisi” vorrei aggiungere un paio di parole. Tutto l’atto secondo, l’atto polacco, è il balletto.
La musica del balletto è molto MOLTO bella! Fate attenzione a quella musica!