Le Nozze di Figaro (Mozart)

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Le Nozze di Figaro (Mozart)

Messaggioda vivelaboheme » sab 24 mar 2012, 2:34

MILANO 2012
nozze senza fico alla scala


Ha fatto bene Ildebrando D’Arcangelo a dare forfeit. Me ne sono andato alla fine del secondo atto delle Nozze di Figaro per non correre il rischio di coprire di buuuu un ragazzo! Nonostante tutto non ne ho cuore e non lo riterrei nemmeno giusto. Di buuuuu sonori andrebbero invece ricoperti tutti coloro che hanno organizzato un fremente battage pubblicitario addosso e attorno ad un pulcino del podio!
Dopo una frenetica ouverture con tutte le note ammucchiate ed affastellate a fraseggio zero, è iniziata la sagra dell’inerzia teatrale, invano sostenuta da una complessivamente brava compagbnia di canto (c’è un valore: il Cherubino della Dragojevic, voce sontuosa). Ma quel che si sentiva dalla prima galleria era un pigolio musical teatrale. I recitativi appiattiti ad un grado di noia MORTALE. La scansione senza capo né coda. Il suono un ronzio di archi contornato da qualche ben noto ululato: la solita indescrivibile sortita in derapage ululante dei corni, per due volte a fila , nel coro “Giovani, ecc.”
Grande assente: IL TEATRO (in MOZART!). E’ tutto inerte, noiosissimo, invano sostituito da qualche ricercato, ma futile arabesco degli archi, che aumenta la noia.
Dello spettacolo di Strehler c’è il mobilio, ci sono i costumi. Stop. La regia va così, a caso, ognuno fa quel che sa, più o meno.
Altro grande assente: il suono. Va bene che l’acustica della Scala non sarà la migliore, e la situazione peggiora (dopo gli ultimi rifacimenti) con spettacoli molto “vuoti” – per questo palcoscenico – quali queste storiche Nozze nate in un teatrino. Ma il suono non c’è anche perché non è minimamente sostenuto dal podio.
Non sono restato e non ho “buato” perchè ho rispetto dei giovani. Ne ho ZERO, invece, di chi non li rispetta, li lancia in contesti prematuri (e non tutti sono Harding o Dudamel!! Non certo Battistoni, per il momento!), li sfrutta mediaticamente esponendoli a figuracce. Questo ragazzo è colui che oggi, alla…. esima intervista degli ultimi mesi, se la pigliacon quei vecchi del passato che proponevano le Nozze in maniera troppo malinconica…. non fosse che le sue (almeno, il primo atto di cui posso parlare) mi sono parse di una tristezza, da inerzia, mortale! Com’era la storiella, che il ragazzo Battistoni raccontava ad un noto settimanale, di Bernstein che “mandava in samba Beethoven dal podio”?. Calma, ragazzo! Ma soprattutto, meno interviste, stop e riflessione. Cresci bene che magari ripassi. Ma, così, è presto! E non farti mangiar vivo da coloro che ti hanno eletto a piccola star. Loro, sono quelli da buare! Senza fine!




marco vizzardelli
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Re: nozze senza fico alla scala

Messaggioda pbagnoli » sab 24 mar 2012, 8:44

Non andrò ovviamente a vedere uno spettacolo così congeniato, così come non sono andato a vedere l'Aida 1963, così come non andrei a rivedere l'ennesima Bohème di Zeffirelli ma nemmeno, se anche ce ne fosse la possibilità, una riedizione dei Dialoghi delle Carmelitane di Carsen. Penso che uno spettacolo abbia una sorta di "durata biologica" che deve tener conto anche del contesto storico-culturale in cui è nato. Reiterare a oltranza uno spettacolo solo perché è "bello" non ha nessun senso; questa, almeno, è la mia idea sul tema.
Oltre a ciò, io ritengo che uno spettacolo nasca intorno a determinati interpreti, e che con altri interpreti non possa funzionare alla stessa maniera; per di più, in assenza del regista. Certo, ci sono le dovute eccezioni: la già citata Bohème di Zeffirelli ha funzionato bene per anni con tanti interpreti. Ma anche per quello spettacolo glorioso sarebbe ora del pensionamento, e non solo perché ha decenni di onorata attività alle spalle, ma perché nessuno canta più come Mirella Freni, Gianni Raimondi, Luciano Pavarotti, eccetera. Oggi - piaccia o no - esistono altri riferimenti; inseguire riproposizioni di stil perduti può portare solo alla delusione di chi amaramente si confronta con gli originali...

Quanto all'aspetto meramente musicale da te giustamente deprecato, credo vada di conserva con la regia: difficile che ciò che è nuovo, originale e interessante possa andar d'accordo col "vecchio".
Credo che la Storia - quella che ci piace seguire su questo sito - abbia ormai identificato altri landmarks dell'interpretazione mozartiana, e sarebbe ora che anche la Scala se ne facesse carico invece di cercare di reiterare i fasti di un'età d'oro che non tornerà più, almeno come l'abbiamo conosciuta. Certo, si tratterebbe di fare arrivare direttori come Harnoncourt o Jacobs; registi come Guth; cantanti come la Petersen, la Opolais, Maltman, Weisser... Troppo difficile, meglio tentare il solito giochino del giovane che fa tenerezza, e poi magari la imbrocchi pure.
Stavolta, evidentemente non è andata bene.
Va cambiata la mentalità.
I tempi di una volta sono finiti. Fi-ni-ti.
Continuare a reiterare i vecchi spettacoli non farà altro che portare interpreti di vecchio stile che non valgono un'unghia di chi li ha preceduti.
Le nuove produzioni costano? Basterebbe prendersi la produzione di qualcun altro: niente di originale, ma almeno si potrebbe far vedere anche al nostro pubblico che non gira, che non scarica o che non compra i DVD cosa succede nel mondo civilizzato.
Mah. Troppa grazia...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: nozze senza fico alla scala

Messaggioda TaO » gio 29 mar 2012, 13:03

Non so se abbiate o meno visto in tv...





Alla domanda "Eri stato prima alla scala?" egli rispose: "no, mai".
Devo dedurre che non abbia mai assistito ad alcunchè in quel teatro? Nessun concerto sinfonico? Nessun'opera?

Alla domanda "Conoscevi già l'orchestra?" egli rispose : "no"
Devo dedurre che non abbia consapevolezza/cognizione di quali siano i tratti distintivi (pregi/difetti e blablabla) sia dell'orchestra come corpo-unico sia dei suoi componenti?

E io mi perplimo assai:
- non aver mai assistito a nulla equivale a non avere consapevolezza diretta della PECULIARITA' suono/luogo
- non conoscere pregi/difetti dello specifico complesso orchestrale equivale a giocare a moscacieca, girare la ruota e sperare che esca la lettera che ti occorre, altrimenti riesci solo a scrivere ostrogoto (e il calcolo delle probabilità che vi siano ostrogoti in sala non t'aiuta, ahinoi)


Quanto sopra mi fa immaginare che sia stata affidata la direzione ad un giovane direttore sì, ma imbrigliandolo in qualcosa di "solidamente radicato" a cui egli non possa apportare alcunchè di proprio (non sia mai che possa scompigliare alcunchè):
avete presente quando nonna prepara il ragù e nipotino vuol partecipare al dosaggio-ingredienti?
Nonna dà il mestolo rimesta-ragù a nipotino ma si guarda bene dal dargli modo di aggiungere alcun ingrediente. Il ragù è di nonna, tu, bimbo mio,puoi solo rimestare.

Che poi, volendo essere chef, tra le ricette possibili ti capiti una tra le ragioni che dà valore all'essere vivi (respiranti, pensanti, parlanti, memoranti etc etc etc) - NozzeFigaro per me è tra quelle ragioni - tu resti a balbettare in ostrogoto col mestolo di nonna, senza che la tua impronta - per quanto ti pare incerta-incompiuta - lasci traccia, ciò ha paternità che arrivano da lontano (cos'è richiesto sapere ad un debuttante direttore? Cosa è indispensabile egli abbia come bagaglio personale da riversare nelle dinamiche-suono che è chiamato a esporre-regalare? Da dove arriva la sua mercanzia? E' di quelle inossidabili-immarcescibili o si restringe-infeltrisce alle prime sedici gocce d'acqua-umidità che ne incontrano il cammino? E finisco con le domande senza risposta anche se nel cilindro ne ho a josa senza posa..ma vabbè...).

Uno chef frequenta la cucina, ne conosce ogni recondito "segreto", ha già ben presente il tipo di gusto che prima ricerca e poi promuove e propone.
Non può mica andare a casaccio tra pizzicagnoli e ortofrutticoli, sperando di pescare la lettera mancante o che tra gli astanti ci siano gli ostrogoti di cui sopra..

"caro, ti affido Nozze di Figaro, un precotto, devi solo spacchettare il cellophan"
Ma porcaciccina, in quell'opera c'è insieme quel che è stato prima di lei e quel che sarà dopo di lei, puoi leggerci la chiave interazionale uomo-donna in almeno tre modalità/età diverse, puoi leggerci l'eco dell'imminente stravolgimento epocale che porterà al capitombolo di un sistema sociale secolare di là ad un paio d'anni, puoi leggerci l'apice del teatro in musica, puoi incantarti nei concertati dei finali intermedi (i finali di ogni atto per intenderci, con quello del terzo a 7 voci dispari che da solo riempirebbe tre tomi tomati..)...non basta il tempo di una vita per trovarci spunti e riflessioni e mannaggia ad aver il tempo di una sola vita a disposizione....
e intanto c'è chi mestola...

In conclusione? Ben venga l'apertura e l'opportunità ad una nuova generazione che eviti - se possibile - l'ammuffimento-mausoleo e fornisca un'impronta non sovrapponibile al tempo precedente (sennò io sto a posto con i miei scaffaletti di cd sparsi per casa e non), ma se la si chiama,la meglio gioventù, si deve avere il coraggio di affidarle il doppione-chiavi della dispensa della cucina.

Che poi debba essere parte del curriculum indispensabile avere conoscenza sia delle caratteristiche dei luoghi (prendersi una decina di giorni a stagione e gironzolare tra i dieci-dodici palcoscenici serie A da spettatore potrebbe esser d'aiuto-consapevolezza critica).


Per concludere, a proposito dell'infinitezza non esauribile o dell'essenza per la quale certa musica è "non confinabile in alcun precotto"...
Da "Ali della Libertà"..



ps. scusate per la frammentarietà dei pensieri esposti, la chiarezza della sintesi non è il mio forte, e si legge:D
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Re: nozze senza fico alla scala

Messaggioda vivelaboheme » gio 29 mar 2012, 17:04

Io mi "perplimo" vieppiù, ascoltando quell'intervista, alla frase "noi direttori" ripetuta svariate volte. Direi che, da sola, è già ampiamente rivelatoria. L'ascolto delle Nozze fa il resto.


marco vizzardelli


p.s. Ma ripeto. Da mandare sulla graticola non è tanto lui quanto... i mandanti e gli autori dell'incredibile "battage", dal quale lui stesso dovrebbe difendersi, mentre (e qui non c'entra l'età, questa sì è anche colpa sua) dà l'aria di bearsi del giocattolo mediatico che hanno costruito per lui.
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