Thomas Quasthoff

[vivelaboheme]

Ho letto, e cerco conferma, la notizia del ritiro dall'attività di Thomas Quasthoff. La apprendo con emozione perché, avendo avuto la fortuna di ascoltarlo, non ho dubbi nell'affermare che si tratti del più importante baritono-basso della nostra epoca, e anche di un "unicum", nella storia del canto, per ricchezza di colore ed espressione. Se, come pare, si dedicherà all'insegnamento, mi auguro che almeno qualcosa della sua straordinaria capacità di "esprimere" con la voce, passi a qualche dotato allievo. In ogni caso, se la notizia è vera, credo gli vada il più affettuoso e sincero "grazie" per le emozioni che la sua voce e la sua straordinaria presenza ci hanno dato.


marco vizzardelli

[pbagnoli]

Non ho mai avuto il piacere di sentirlo dal vivo. Ne posto qui qualche ascolto, perché penso che meriti:

[MatMarazzi]

Grazie di averlo nominato, Marco.
Io l'ho visto dal vivo due volte: una volta in un concerto di lieder a Monaco e l'altra come Don Fernando a Berlino (dirigeva Rattle).
Sono poi riuscito a mandare i soci del mio Club a vederlo a Salisburgo nella strepitosa Passione di San Matteo diretta da Rattle e con la regia di Sellars.

Secondo me, fra i bass-baritoni declamatori degli ultimi vent'anni, è stato uno dei più incisivi e raffinati.
Il suo declamato, un po' aspro ma ricco di colori e sfumature al centro, lo predisponeva a un liederismo particolarmente lirico e cangiante, capace di poesia ed emozione.
Il suono si imponeva talmente bene nello spazio che forse avrebbe dovuto approfondire un po' (almeno in disco) certi personaggi wagneriani e straussiani.
L'eccellenta risultato del suo Amfortas a Baden Baden lo conferma.

Peccato che si ritiri: uno dei maggiori artisti di oggi e peraltro ancora in forma vocale eccellente.

Salutoni,
Mat

[capriccio]

Caro Matteo,
mi dispiace contraddirti, ma la sua forma vocale è da almeno 3 anni in lento, ma inesorabile declino. E lui se n'era accorto.
Nel Maggio 2009 a New York fui molto contento di andare alla Carnegie Hall ad ascoltarlo con la Philadelphia Orch.-Rattle e Kozena nella Damnazion de Faust: rimasi assai perplesso. La sua bellissima, calda voce non era più!
3 mesi dopo a Salzburg recital con Schiff al piano, lieder di Brahms: grande la delusione.
Poi l'anno scorso sentito a Berlino con Rattle: la voce ancora più giù!
Negli ultimi mesi ha partecipato ad un paio di concerti JAZZ!
Saluti.Cap.

[Ebestignani]

C'ero anche io a New York.
E non ha fatto bene a ritirarsi: ha fatto benissimo. Una roba da non credere.
Buono per Parpignol. Seppure.
Dio mio del cielo

[vivelaboheme]

Forse non avrei citato questi concerti. Se non sbaglio, annunciando il proprio ritiro, ha anche fatto sapere che le condizioni di salute non erano più tali da consentirgli di restare in carriera. E non mi sento di rimproverargli d'aver oltremodo prolungato la carriera.
Se penso a certi esempi di "ruderi" di voce che - senza ritegno - continuano a latrare Norme (!) o si lanciano in improbabili Rigoletti, direi che Quasthoff è stato grande anche nel scegliere i tempi del ritiro. E sono contento di averlo ascoltato l'ultima vola, alla Scala, ancora nel pieno dei mezzi della sua stupenda voce.


marco vizzardelli