Roméo et Juliette (Gounod)

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Roméo et Juliette (Gounod)

Messaggioda pbagnoli » sab 21 gen 2012, 17:26

Come Robin & Marian...

Nel 1982 Alfredo Kraus ha 55 anni e Mirella Freni 47: una bella età per interpretare due ragazzi nel fiore della loro gioventù.
Eppure succede.
Siamo a Chicago, l'opera è Roméo et Juliette di Gounod; la performance si regge unicamente sulle loro spalle, poiché il Frère Laurent di Sesto Bruscantini - teoricamente l'altra stella della serata - manca totalmente di interesse, è duro come la ghisa e non sembra azzeccarci un granché con la temperie culturale e emotiva dell'opera di Gounod.
Ma i due ragazzi sono un altro paio di maniche.
Premesso che nessuno dei due ha l'età evocata dalla storia e dalla partitura, c'è da dire che siamo di fronte a uno di quei casi - non infrequenti nella storia dell'opera lirica - in cui personaggi giovani richiedono tecnica e emissione da adulti; e da adulti di quelli tosti, per di più.
Dei due, Mirella è radiosa ma la voce è ormai davvero da soprano lirico: canta benissimo, però, e ogni volta che apre bocca il pubblico va in estasi.
Ma quello che mi entusiasma maggiormente, il vero motivo per conoscere questi dischi, è Alfredo Kraus. El caballero è proprio vecchietto, e si sente benissimo, ma non c'è passaggio che lo metta in difficoltà, a cominciare da Ah lève toi, soleil!, per arrivare al finale che denota non solo una forma vocale smagliante ma anche uno stile inappuntabile. Si potranno dire tante cose di quest'hidalgo, ma non che non abbia conservato sino alla fine lo stile di un autentico Signore del canto. Mi inchino commosso e riverente di fronte a questo grandissimo Artista che nobilita l'arte che tanto amiamo.
E da notare che nel 1995, vale a dire 13 anni dopo (c'est à dire a 68 anni!) cantava ancora questa parte con l'insolente facilità di un giovanotto e, tutto sommato, senza far percepire un vero invecchiamento. Mai sembrato giovane in gioventù, non sembrò mai nemmeno veramente vecchio.
Alla fine, accolgo questi due vecchietti come Robin e Marian, il film sulla fine della vita di Robin Hood girato da Richar Lester nel 1976: lei avvelena lui ferito perché non vuole che si senta invalido, poi si avvelena a sua volta per morire insieme a lui.
Vi allego un paio di file di Youtube.
Il primo è del 1986, quattro anni dopo la recita di cui vi parlo. E' ancora straordinario.


Non è il tenore cui chiedere la fisicità, lo scatto dell'interpretazione, la gioventù vocale: in quest'ultimo aspetto, probabilmente, Bjoerling gli è superiore. Eccolo qui nel finale con Bidu Sayao che, al confronto, mi sembra nettamente più prosaica (e assai più vociferante). Lui è straordinario:


Ma, per tornare al Divino Alfredo, eccovelo nel 1995. Sono 68 primavere.
Ora, se può sembrare strano che un nonnetto canti un ruolo da ragazzino, cerchiamo di rispettarne almeno l'integrità vocale e lo stile, e rimpiangiamo che non abbia potuto o voluto affrontare - a quell'età e con questa voce! - un Eléazar, o un Captain Vere. Non è necessario che ve lo vediate tutto; andate sul finale, giusto per farvi un'idea di quello che dico:


E infine, un riferimento al film di cui vi parlavo.
Per chi non lo conoscesse, un consiglio: guardatevelo! E' davvero bello:
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda MatMarazzi » dom 22 gen 2012, 12:38

Pietrone... il confronto con "Robin e Marian" è cattivissimo e impietoso! :)
NOn c'è proprio paragone possibile.

Il fatto è che la Hepburn e Connery erano due giganti, da vecchi come da giovani: la Freni e Kraus (specialmente la prima) no!
Le rughe sulla Hepburn e Connery sono un valore aggiunto.
Da loro ci facciamo travolgere anche in una storia di amore di mezz'età.
Anzi, i segni della loro passata gioventù ci compensano della facilona consuetudine che associa gli amori epici solo ai soliti adolescenti calorosi.

La Freni e Kraus al contrario ci avrebbero fatto sghignazzare come Giulietta e Romeo anche a vent'anni; a cinquanta-sessanta sono semplicemente inascoltabili.

Nel caso della Freni non mi disturbe porre questa Giuletta nella mia personale galleria degli orrori (in cui la Freni è assiduamente presente) :)
Idem per Kraus, anche se mi dispiace un po' di più: perché l'uomo mi è simpatico, trovando che il rigore di un'estetica, la solidità dell'impegno, la visione lucida della propria tecnica siano elementi comunque ammirevoli.
E perché, come hai scritto, potenzialmente avrebbe avuto le caratteristiche giuste per lasciare ricordi più stupefacenti.
Inoltre - sorprenderò qualcuno - secondo me non mancava in fondo né di personalità, nè di carisma... che alle volte (in ben pochi ruoli e quasi per caso) saltavano fuori con evidenza.
I suoi giovanili Alfredo sono originalissimi, giovani ma artistocratici e in fondo manipolabili, teneri e alteri... Francamente non riesco a trovarne uno più adatto a fronteggiare la gigantesca Violetta di Maria Callas (Lisbona).
Allo stesso modo io apprezzo moltissimo i suoi maturi e malinconici Werther, schiacciati nel distacco superbo del poeta che non sa comunicare nemmeno i propri affetti.
Non nego che nei primi anni '70 un Ballo in Maschera e persino (udite udite) un Andrea Chenier fatti da Kraus sarei corso a sentirli: sono personaggi che - proprio come lui - si annullano nella propria stilizzazione; personaggi che fingono il sublime, per mascherare la malinconia dell'esistenza. Personaggi che confondono lo scintillio con la grandezza e che in fondo sono condannati all'adorazione degli altri, ossia alla solitudine.
Una declinazione decadente, se ci pensi, di quei ruoli Rubini in cui kraus era veramente grandioso.

Questo in teoria...
In pratica... trent'anni di siparietti geriatrici e una allucinante insistenza in personaggi esuberanti, virili e sensuali nei quali Kraus è sempre stato (ma specialmente da vecchio) grottesco.
Bello spreco...

Grazie di questi video che ci insegnano come NON SI DEVE fare l'opera.

Salutoni,
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda pbagnoli » dom 22 gen 2012, 13:20

MatMarazzi ha scritto:
Questo in teoria...
In pratica... trent'anni di siparietti geriatrici e una allucinante insistenza in personaggi esuberanti, virili e sensuali nei quali Kraus è sempre stato (ma specialmente da vecchio) grottesco.
Bello spreco...

Grazie di questi video che ci insegnano come NON SI DEVE fare l'opera.

Uffa, Matteo!
Eccerto: l'ho detto sin dall'inizio, questi siparietti anagraficamente NON sono attendibili.
Eppure, mi fanno tenerezza.
E, anche nel mio caso, specialmente per lui, perché lui ci crede (la Freni non mi dà la stessa idea) e perché la voce - conveniamone - si è conservata benissimo, anche a quell'età.
Ho fra le mani anche un Romèo di qualche anno fa (ce l'ho in macchina, adesso non ti so dire con esattezza) con Ainhoa Arteta - interessante - e Rolando Villazon. Bene: quest'ultimo è volitivo, intraprendente, macho, pasticcione, tutto quello che vuoi, ma si fa subissare da un Kraus che - più vecchio di lui - vocalmente suona più fresco.
Non sono un vociologo né un vociomane: mi interessava far rilevare il fenomeno vocale in sé e per sé e farvi capire come mi sentivo a vedere un nonnetto in un ruolo che, a mio gusto, non gli compete.
Ma vocalmente è - per me - straordinario.
Solo una questione vocale, punto
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda dario79 » dom 22 gen 2012, 13:50

l'ultima opera che ho acquistato è il werther di massenet, l'edizione è quella della emi con kraus nella parte del protagonista, la registrazione eccellente , ancora attualissima, non ha convinto il recensore di questo forum, sono rimasto un po' deluso perchè la stroncatura è notevole considerando che si tratta pur sempre di un'edizione di riferimento. il voto mi è sembrato esageratamente basso.
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda pbagnoli » dom 22 gen 2012, 14:20

dario79 ha scritto: ...non ha convinto il recensore di questo forum, sono rimasto un po' deluso perchè la stroncatura è notevole considerando che si tratta pur sempre di un'edizione di riferimento. il voto mi è sembrato esageratamente basso.

Mhm...
Il recensore sono proprio io, che sto difendendo Kraus dagli attacchi del mio socio :D :D :D
Questo dovrebbe dirtela lunga sulla nostra...imparzialità!
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda MatMarazzi » dom 22 gen 2012, 14:27

dario79 ha scritto:l'ultima opera che ho acquistato è il werther di massenet, l'edizione è quella della emi con kraus nella parte del protagonista, la registrazione eccellente , ancora attualissima, non ha convinto il recensore di questo forum, sono rimasto un po' deluso perchè la stroncatura è notevole considerando che si tratta pur sempre di un'edizione di riferimento. il voto mi è sembrato esageratamente basso.


Caro Dario,
Personalmente (perché sempre di opinioni personali si tratta) condivido l'imbarazzo di Pietro a proposito del Werther discografico di Kraus. L'incisione in realtà non credo renda giusitizia a Kraus, il cui Werther va assolutamente collocato negli anni in cui vide la luce.

Intanto, alla faccia di chi nega l'importanza della parte scenica in un'interpretazione operistica, essa aveva per il Werther di Kraus ben più importanza che per la Kostelnicka della Varnay (che comunicava già tutto con la voce).
Il Werther di Kraus doveva ESSERE VISTO!
Inoltre, per comprenderne il fascino, occorre sforzarsi di calarsi nell'atmosfera di fanatismo trasognato che accompagnava negli anni 70 ogni apparizione del "divino".

Intorno a lui in quell'epoca si era creata una sorta di isterismo di massa (ben maggiore della stima che Kraus raccoglieva da giovane, negli anni 50-60).
Infatti la crisi mondiale dell'opera (anni 70-80) sia artistica che produttiva aveva portato alla ribalta divi di terracotta, giganti dai piedi d'argilla...
Le case discografiche e le grandi agenzie internazionali (in questo aveva ragione Celletti) tenevano saldamente le redini di un genere di spettacolo che ormai non interessava che a pochissimi e che evidentemente non era stato in grado di rigenerarsi.
In tutto questo Kraus divenne più che un cantante: fu il simbolo di una civiltà estinta che sopravviveva nel cuore di un pubblico che stava perdendo l'oggetto del suo amore.
Il suo stile di canto fieramente antico e che ignorava contaminazioni e ammodernamenti, la freschezza della sua vocalità da cinquantenne, l'allure "rubiniana", l'eleganza distaccata del suo apparire in scena ... tutto ciò lo faceva sembrare un antico profeta ai malinconici naufraghi operistici dell'epoca.
Evocavano il suo nome con gli occhi umidi... accorrevano ai suoi spettacoli come a rivelazioni messianiche.
:) e soprattutto si rifiutavano di accettere anche tutto quello che in Kraus proprio non andava....
E così la maldestra presenza scenica diventava "sublimazione dell'allegoria operistica"; la mancanza di fantasia nel repertorio diventava "ferrea coerenza, contro le sirene del successo facile"; la ridicola ostinazione a proprosi già senescente in personaggi di ragazzini "incredibile longevità". :)

E' questo il clima in cui fu annunciato il Werther di Kraus a Firenze a metà degli anni '70.
La gente vi accorse come in trans, pronta a delibare ogni sussurro del suo Dio.
E che si trattò di un Werther originalissimo, affascinante, molto diverso da quelli che i dischi e i grandi teatri propinavano allora... è assolutamente vero.
Kraus era in questo ruolo come un raggio di luce: la sua vocalità chiara, controllata, quasi fredda e il suo aspetto regale, da algido aristocratico che scende fra i contadini e volge su di loro occhi azzurissimi e tristi, avevano per altro finalmente senso anche a livello drammaturgico.
Il poeta e intellettuale, non più semplicemente sentimentale e appassionato, ma algido, sublimante e freddo, incapace di comunicare con gli "umani" dall'alto della sua solitudine.
Il suo distacco lo rendeva anche psicologicamente originalissimo.

La gente impazzì (anche perché era venuta lì apposta per impazzire) e quel Werther poi portato in tutto il mondo fu uno dei veri diamanti di quel periodo.



Può tutto questo sopravvivere in un disco?
No! Il disco ne congela l'accento scarno (di chi espressivo non è mai stato), il timbro chiaro, un po' senile (privato delle sue vibrazioni nello spazio), la scarsa dinamica (eterno tallone d'achille di Kraus), i pochi colori e persino un francese un po' troppo mediterraneo.
Ma quel che è peggio è che, mancando la palpabile adorazione del pubblico e il supporto fondamentale di quella presenza scenica luminosa e artistocratica, non si capisce nemmeno perché sia stato vissuto come una rivoluzione!

Mi spiace ma io sono d'accordo con Pietro.
Quel disco EMI non ha molto da dirci sul Werther di Kraus: limitandosi a esso, non si capisce come si possa paragonarlo alle registrazioni di gente come Thill, Schipa e Kaufmann, tre che - anche sganciati dal momento storico in cui si sono espressi - riescono comunicare con la sola voce tanto di più.

Tutto questo a mio personale gusto.
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda dario79 » dom 22 gen 2012, 15:21

non sono mai stato un grande appassionato di massenet, nella mia discografia non v'era nulla ( a parte qualche estratto orchestrale) del compositore di saint-etienne. un bel giorno vado alla feltrinelli della mia città (ex ricordi) e resto profondamente sorpreso dai prezzi applicati ai dischi di lirica della emi: i doppi a 9,90 euro, i tripli a 12,90 e i quadrupli a 14,90. li per li sono andato in confusione, non mi sembrava vero, non sapevo cosa prendere. alla fine decido di prendere il parsifal (che io ho battezzato all'inglese, diretto da goodall) e di risolvo l'ormai annoso problema di massenet prendendo manon( gheorghiu-alagna) e il werther di cui stiamo discutendo, il tutto alla modica cifra di 42 euro circa, per un totale di 10 dischi. avrei preferito pagare qualcosina in più ma avere i libretti purtroppo la emi li ha eliminati in favore di un inutile cd rom. ma come si fa ad ascoltare un'opera di due tre ore seduti dinanzi un monitor? a me personalmente piace ascoltare la lirica disteso a letto con il libretto tra le mani e viaggiare con la fantasia in altre epoche e luoghi, capirete quindi che la emi (la quale ha proprio quelle edizioni che io preferisco) mi ha profondamente deluso, un'opera lirica è anche letteratura, quindi il libretto è un elemento essenziale delle opere liriche, specialmente per i collezionisti come me. tornando al werther devo ribadire che la registrazione mi sembra ottima, non potendo come voi paragonarla ad altre, visto che conosco solo questa versione, non mi pronuncio oltre. qual'è secondo voi l'edizione di riferimento del werther? bye bye.
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda Alberich » dom 22 gen 2012, 15:33

Visto che penso che in futuro di libri fatti di pagine, colla e inchiostro ne vedremo pochini, mi sento di suggerire l'acquisto di un e-book reader. L'ho preso per necessità, ma devo dire che è come leggere su carta, a parte il gesto di sfogliare le pagine. Nulla a che vedere con gli schermi dei pc o dei telefonini, è una tecnologia completamente diversa.
Saluti
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda dario79 » dom 22 gen 2012, 15:48

mi chiedo se un giorno sarà possibile fare anche la cosa più semplice senza il supporto di un apparecchiatura tecnologica.
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda Alberich » dom 22 gen 2012, 15:56

Ma stampare un libro, trasportarlo, stoccarlo e disporlo per la vendita non è cosa più semplice ;)

Un saluto
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda VGobbi » dom 22 gen 2012, 16:25

Alberich ha scritto:Visto che penso che in futuro di libri fatti di pagine, colla e inchiostro ne vedremo pochini, mi sento di suggerire l'acquisto di un e-book reader. L'ho preso per necessità, ma devo dire che è come leggere su carta, a parte il gesto di sfogliare le pagine. Nulla a che vedere con gli schermi dei pc o dei telefonini, è una tecnologia completamente diversa.
Saluti

Ma esistono libretti d'opera per i lettori ereader? Se si, puoi, cortesemente elencarmi il link dove li vendono?
Grazie!

Io possiedo un Kindle 4 (semplicemente fantastico!!!).
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda Alberich » dom 22 gen 2012, 16:42

Qualcosa credo si trovi, ma i nuovi lettori e-book leggono i file pdf. Quindi basta trovare un pdf (per esempio sul sito della scala pubblicano i libretti delle opere in cartellone, ma tanti altri teatri lo fanno).
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda MatMarazzi » dom 22 gen 2012, 17:51

dario79 ha scritto:a me personalmente piace ascoltare la lirica disteso a letto con il libretto tra le mani e viaggiare con la fantasia in altre epoche e luoghi,


Accidenti... hai ragione!
E' questo il modo più bello di ascoltarsi un'opera! :) Quando ero ragazzo facevo esattamente così!
Mettevo il disco (LP) sul piatto e mi spaparanzavo sul divano col libretto in mano.
Pensa che ho persino un aneddoto sul Werther.
Era la primissima volta che sentivo quest'opera: avrò avuto 12 anni ed ero appena tornato da scuola.
Dopo pranzo mi sono messo sul divano per ascoltarla, col libretto in mano.
Quasi subito mi sono appisolato (saranno stati tutti quei marmocchi) e mi sono risvegliato all'interludio del primo atto, quello dolcissimo che precede "Il faut nous separer"... anzi "dividerci dobbiamo" perché il mio primo Werther fu in Italiano.
Ancora oggi associo quella melodia, quando la sento, a un lento riemergere dal sonno in un pomeriggio di sole. ;)
Comunque hai ragione: è quello il modo per sentire l'opera!
Ho deciso di ricominciare! ;)


visto che conosco solo questa versione, non mi pronuncio oltre. qual'è secondo voi l'edizione di riferimento del werther? bye bye.


Non è perfetta... ma io resto molto affezionato a quella di Pretre, con la de los Angeles e Gedda, così delicata e colloquiale.
Ecco proprio la scena di cui parlavo.


L'edizione di Nagano (da cui mi aspettavo moltissimo) mi ha invece deluso.
Però qualche momento buono c'è.



Infine assolutamente immancabile è Kaufmann nel DVD dello spettacolo parigino del 2010 che ho visto dal vivo.


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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda VGobbi » dom 22 gen 2012, 18:26

MatMarazzi ha scritto:
dario79 ha scritto:a me personalmente piace ascoltare la lirica disteso a letto con il libretto tra le mani e viaggiare con la fantasia in altre epoche e luoghi,


Accidenti... hai ragione!
E' questo il modo più bello di ascoltarsi un'opera! :)

Per me e' l'unico vero modo per apprezzare veramente l'opera, se si ha il cd s'intende. Il libretto e' assolutamente necessario ... ed e' sopratutto alle moltissime "sedute operistiche" (quando anch'io ero molto piu' giovane) che ho potuto apprezzare l'opera, scoprendo un'infinita' di artisti e tanta bellissima e nuova musica.
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Re: Come Robin & Marian

Messaggioda VGobbi » dom 22 gen 2012, 18:28

Alberich ha scritto:Qualcosa credo si trovi, ma i nuovi lettori e-book leggono i file pdf. Quindi basta trovare un pdf (per esempio sul sito della scala pubblicano i libretti delle opere in cartellone, ma tanti altri teatri lo fanno).

Ho guardato sul sito di Amazon, mio principale fornitore per quanto riguarda il Kindle 4 e noto che vi sono parecchi libretti d'opera originali con traduzione in inglese. :wink:
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