Quando si dice tonnellaggio vocale...

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Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda pbagnoli » dom 18 dic 2011, 15:28

...ecco qualcosa che sta alle nostre orecchie come una salama da sugo al nostro stomaco: buonissima ma forse un filo pesante.
A parte gli scherzi, oggi non ci siamo proprio più abituati.



Non so perché ma oggi mi è venuto da pensare a Silvano Carroli: è stato il mio primo Scarpia (con la Marton e Cecchele, diretti da Patanè) e sono passati un bel po' di anni ma la voce me la ricordo benissimo: riempiva il teatro e arrivava in seconda galleria come una folgore. Il gusto era a senso unico: lui era il baritono supermaschio iperfallico con una voce esagerata, metteva davvero paura nei ruoli da cattivo. Certo, la musicalità non era sempre di primissimo ordine e il gusto talvolta un po' urfido, ma se avevi voglia di voce, lui era quello giusto!

Visto che aveva gli acuti, ecco anche Otello affrontato come tenore. Io lo trovo abbastanza grottesco, ma gli acuti ci sono: qualcuno potrebbe accontentarsi


Altro ruolo da cattivo era ovviamente Jack Rance, personalissima icona del baritono veneziano. Se devo dire, lo preferisco al suo Scarpia anche perché riesce a inflettere il suo vocione in alcune sfumature interessanti. In questa recita Ramerrez era Bonisolli e Minnie era Ghena Dimitrova: quando si dice un cast introspettivo!... Con molta tristezza dobbiamo anche rilevare che due su tre sono ormai in Cielo:


Non ho trovato il suo "Oh de verd'anni miei", ma questo è un Michele più che rispettabile. Certo: molto convenzionale, violento, ruvido, ma a suo modo sincero. Io, almeno, gli credo:


Giacca azzurra, capello ondulato, baffetti da sparviero: sembra la pubblicità del testosterone. Credo la pensi così anche la Marchini che gli sbava addosso senza particolare ritegno. Se cercate sfumature da Opèra-comique, baritoni fatui e sornioni, interpreti allusivi, saltate pure questo brano perché NON fa per voi:



Cosa dite? Troppo trucido?
Be', insomma, non si può sempre e solo vivere di coloristi inglesi, no?! :lol: :lol: :lol:
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda Luca » dom 18 dic 2011, 17:35

Anche io l'ho udito diverse volte dal vivo (Scarpia-Rance), l'ultima volta un paio di anni fa come sceriffo nella Fanciulla con Dessì e Armiliato qui a Roma. Non è un baritono che mi entusiasma: mi fa pensare alla linea Colzani-Guelfi che non andavano tanto per il sottile. Effettivamente la voce di Carroli colpisce (anche se in quel Rance da me udito era piuttosto in la con gli anni) per quella che Celletti chiama la 'grana della voce' e anche io concordo con Pietro che Rance era il suo personaggio di elezione. Però dopo un pò mi stanca per la monotonia che mette nei personaggi. Devo dire però che nonostante il materiale vocale 'voluminoso' non è stato molto impiegato dalla discografia ufficiale. Esiste una sua Tosca della NAXOS, ma altro non mi viene in mente....

Saluti domenicali.
Luca.
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda vitus » lun 19 dic 2011, 19:28

Luca ha scritto:Anche io l'ho udito diverse volte dal vivo (Scarpia-Rance), l'ultima volta un paio di anni fa come sceriffo nella Fanciulla con Dessì e Armiliato qui a Roma. Non è un baritono che mi entusiasma: mi fa pensare alla linea Colzani-Guelfi che non andavano tanto per il sottile. Effettivamente la voce di Carroli colpisce (anche se in quel Rance da me udito era piuttosto in la con gli anni) per quella che Celletti chiama la 'grana della voce' e anche io concordo con Pietro che Rance era il suo personaggio di elezione. Però dopo un pò mi stanca per la monotonia che mette nei personaggi. Devo dire però che nonostante il materiale vocale 'voluminoso' non è stato molto impiegato dalla discografia ufficiale. Esiste una sua Tosca della NAXOS, ma altro non mi viene in mente....

Saluti domenicali.
Luca.

d'accordo su Carroli e sul filone Guelfi ma in quest'ultimo non inserirei Colzani. Saluti.
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda VGobbi » mar 20 dic 2011, 0:55

Scusami Pietro, ma fammi capire ... a Gobbi hai imputato tanto di quei difetti che vedo maggiormente espliciti nella voce di Carroli e che a te non dispiace. Mica capito!
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda pbagnoli » mar 20 dic 2011, 15:52

VGobbi ha scritto:Scusami Pietro, ma fammi capire ... a Gobbi hai imputato tanto di quei difetti che vedo maggiormente espliciti nella voce di Carroli e che a te non dispiace. Mica capito!

Be', Vittorio: se non altro, nel caso di Carroli almeno la voce c'era, eccome!
Carroli formalmente non ha difetti (non prendermi alla lettera: è ovviamente un paradosso): ha solo il problema - si fa per dire - di avere una canna di primissimo ordine che ha impiegato in un unico senso, quello del "cattivo-a-tutto-tondo", ipertestosteronico, iperaggressivo. Se piace il genere, lui era uno dei massimi vertici di quest'arte che ha avuto prima di lui alcuni eminenti rappresentanti, fra cui - almeno in Italia - Titta Ruffo, Pasquale Amato o Domenico Viglione Borghese; i quali peraltro, rispetto a lui, sapevano dare polpa e spessore anche a personaggi non-vilain, come per esempio Rigoletto.
Non posso dire che vada matto per un cantante così: oggi come oggi alla voce "baritono" le mie preferenze vanno decisamente in altre direzioni, come i coloristi inglesi; e anche in passato all'estero - per esempio in Germania - c'erano cantanti molto più interessanti che di Scarpia (tanto per citare un ruolo cattivo molto classico) hanno proposto letture molto, ma molto più interessanti: Domgraf-Fassbaender, Metternich, lo stesso Fischer-Dieskau.
A livello emotivo superficiale, invece, un cantante come Carroli ha il suo perché.
E' ovvio che sia superficiale, tetragono, al limite anche piuttosto monotono nelle dinamiche, ma quella voce è una canna d'organo!
Il povero Tito da Bassano del Grappa aveva un solo modo di interpretare: il bieco, viscido e crudele baritono cattivo, e non aveva nemmeno la metà di una canna del genere. Tu dici: chi se ne frega della voce, se ho in cambio un'interpretazione maiuscola?...
Ecco.
Il punto è proprio questo.
Per me, almeno
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda VGobbi » mar 20 dic 2011, 16:54

Rispetto il tuo punto di vista, pero' una domanda mi e' lecita farla ... tu Gobbi l'hai mai sentito dal vivo? Come puoi parlare di "canna vocale" un cantante mai sentito dal vivo?
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda pbagnoli » mar 20 dic 2011, 18:07

VGobbi ha scritto:Rispetto il tuo punto di vista, pero' una domanda mi e' lecita farla ... tu Gobbi l'hai mai sentito dal vivo? Come puoi parlare di "canna vocale" un cantante mai sentito dal vivo?

Posso, Vittorio. Non è impossibile. Lo facciamo abitualmente di e con tutti i cantanti che amiamo: Callas, Nilsson, Varnay, Del Monaco, Corelli, Petrov e mettici chi vuoi. Se il tuo cantante stimbra e non ha gli acuti, posso accontentarmi del disco senza maledire la sorte per non averlo sentito dal vivo, no?
Altrimenti dovremmo smettere di sentire i dischi e questo dito non avrebbe più nessuna ragione di esistere
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda VGobbi » mar 20 dic 2011, 20:34

pbagnoli ha scritto:
VGobbi ha scritto:Rispetto il tuo punto di vista, pero' una domanda mi e' lecita farla ... tu Gobbi l'hai mai sentito dal vivo? Come puoi parlare di "canna vocale" un cantante mai sentito dal vivo?

Posso, Vittorio. Non è impossibile. Lo facciamo abitualmente di e con tutti i cantanti che amiamo: Callas, Nilsson, Varnay, Del Monaco, Corelli, Petrov e mettici chi vuoi. Se il tuo cantante stimbra e non ha gli acuti, posso accontentarmi del disco senza maledire la sorte per non averlo sentito dal vivo, no?
Altrimenti dovremmo smettere di sentire i dischi e questo dito non avrebbe più nessuna ragione di esistere

Ma io mi riferivo alla "canna vocale", al volume ... come puoi giudicare un cantante su queste doti, senza averlo mai ascoltato dal vivo?
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda MatMarazzi » ven 23 dic 2011, 9:38

Anche io mi sono beccato Carroli innumerevoli volte.
Almeno 2 Ezio (Bologna e, credo, Verona), almeno 3 Tosche (2 a Bologna e una all'arena di Verona, con la Verrett e Aragall), poi tante altre volte: sempre all'Arena ad esempio ricordo un Ballo in Maschera, qualche Aida, un paio di concerti.
Inoltre, come ricorderete, me lo sono ritrovato un paio di anni fa al Covent Garden: forse perché mi aspettavo un disastro, forse perché le prestazioni della Westbroek, di Cura e di Pappano sono state talmente superbe da farmi scordare il resto, ma il suo Rance vecchio e cadente non mi ha scandalizzato.
Devo dire, però, che è un cantante che in generale non mi piace per nulla.
NOn è nemmeno stato originale nella sua pesantezza: a me pareva la copia, in peggio, di Guelfi.

In tutti i casi è stata una bella idea ricordarlo.
Salutoni,
Mat
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda Enrico » ven 23 dic 2011, 15:51

MatMarazzi ha scritto:Anche io mi sono beccato Carroli innumerevoli volte.


Io solo in una Tosca "povera" a Taormina, con la Dragoni (anche lei "canna" notevolissima, sovrastava tutti anche quando cantava da fuori, ma era capace quando voleva anche di legare e sfumare, per esempio nel Vissi d'arte) e Licitra, che al confronto sembrava il più deboluccio, anche perchè era piuttosto inerte nella recitazione e nel fraseggio, mentre Dragoni e Carroli erano melodrammatici al massimo, correvano di qua e di là, si gettavano per terra, si inseguivano, si afferravano, gridavano arrabbiati o disperati. Carroli era uno Scarpia veramente odioso, brutto vecchio cattivo violento aggressivo: poteva non piacere ma era molto credibile.
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda Triboulet » mar 24 apr 2012, 16:57

pbagnoli ha scritto:In questa recita Ramerrez era Bonisolli e Minnie era Ghena Dimitrova: quando si dice un cast introspettivo!

:lol: :lol: :lol:
A parte la battuta riuscitissima, pensavo ad una cosa, che credo rimandi direttamente al titolo della discussione. Quanto la voce in quanto tale, come volume, bellezza del timbro ecc. contava prima e conta oggi? In quali contesti storici un cast Dimitrova-Bonisolli-Carroli poteva venir considerato (e probabilmente è stato considerato) un grande cast e soprattutto perchè? Forse faccio una considerazione banale o addirittura errata, ma non è che nei periodi di "stagnazione artistica" la vociomania dilaga e viceversa nei periodi più stimolanti si partoriscono voci più imperfette? oppure sono due parametri indipendenti che sono sempre coesistiti? quali altri parametri dobbiamo poi considerare (ad esempio quello geografico delle varie "scuole" immagino)? parlo sempre di "tendenza del gusto", per usare una brutta espressione. Come venivano recepiti un certo tipo di artisti con queste caratteristiche nell'800, ai primi del 900, negli anni 50, negli anni 70-80 e oggi? lo chiedo a voi perchè, tutto sommato, ho una visione di insieme abbastanza ridotta e lacunosa, e non riesco a tirare delle somme dalle mie poche esperienze d'ascolto.
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Re: Quando si dice tonnellaggio vocale...

Messaggioda MatMarazzi » sab 28 apr 2012, 14:00

Triboulet ha scritto:quali altri parametri dobbiamo poi considerare (ad esempio quello geografico delle varie "scuole" immagino)? parlo sempre di "tendenza del gusto", per usare una brutta espressione. Come venivano recepiti un certo tipo di artisti con queste caratteristiche nell'800, ai primi del 900, negli anni 50, negli anni 70-80 e oggi?


Le domande sono tutte molto interessanti.
E riflettono questioni che ogni appassionato d'opera si pone.

Io posso cercare di sottoporti le risposte che mi sono dato io, ma spero che la conversazione conduca al contributo di tutti.

Tu ti chiedi:
Trib ha scritto:non è che nei periodi di "stagnazione artistica" la vociomania dilaga e viceversa nei periodi più stimolanti si partoriscono voci più imperfette? oppure sono due parametri indipendenti che sono sempre coesistiti?


E' possibile che, in momenti di stagnazione, si facciano largo valori più superficiali (come l'impatto unicamente fisico rappresentato dal suono).
Ma io propendo di più per la seconda ipotesi.
Cioè che l'arte - facendo comunque affidamento su stimoli sensoriali - preveda anche tra i suoi strumenti l'esaltazione di questi stimoli.
Il suono "eccezionale" entra in gioco sempre.
Se sentivi la Dimitrova (come è capitato a me, nel 1983 all'Arena di Verona) lanciare sonorità in Turandot tali da schiacciare tutta l'orchestra e tutto il coro, avevi la sensazione di sonorità eccezionali, non c'era verso.
La povera Emma Kirby in quello stesso contesto non l'avresti nemmeno sentita (e sarebbe stato meglio così).
In compenso se senti la Kirby in uno dei suoi adagi haendeliani, ricamati con quella voce di puro, intangibile cristallo, che ti ruscella nelle orecchie come una colata di argento, hai comunque la sensazione di un suono "eccezionale".
Nello stesso contesto la voce della Dimitrova ti sarebbe parsa - al confronto - sgraziata e stridente come le setole di un cinghiale.
Persino le voci più avare di soddisfazioni sonore hanno sempre, a ben pensare, qualcosa di eccezionale.
Tu non ci crederai, ma le mitragliate declamatorie e gli acuti che la Silja degli anni '90 lanciava nel finale del Makropulos, nell'Entweite Goetter e alla fine del secondo atto della Frau erano eccezionali: lamine di fuoco che ti davano un brivido fisico.
Lo stesso vale per le sonorità aperte, voluttuose, striate, di pura carne che Di Stefano elargiva al pubblico estereffato degli anni 50: non erano belle, in senso stretto, ma eccezionali sì.

Il punto è che, come tu stesso hai scritto, l'eccezionalità del suono non è un valore assoluto, ma a sua volta convenzionale.
A forza di sentirlo, perde la sua "eccezionalità".
Ecco perché un cantante serio non dovrebbe mai riposare troppo sull'eccezionalità degli effetti che sa produrre.
Ed ecco perché noi - sia nei momenti di creatività, sia in quelli di stagnazione - non dovremmo mai limitare la nostra ammirazione per gli artisti del canto alla sola eccezionalità dei suoni che sanno realizzare.

Ho detto molte ovvietà e me ne scuso! :)
Ma spero che la discussione proceda, perché ci sarebbe ancora tanto da aggiungere.

Salutoni,
Mat
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