Non scusarti, Tuc.
Pietro in realtà stava scherzando: anche ieri ci siamo fatti grasse risate su questa piccola e divertentissima comunità, che invece di impiegare il proprio tempo prezioso a riportare moralità nel mondo dell'opera, ad abbattere i potenti e i corrotti, a diffondere la buona novella come bravi Testimoni di Geova ecc..., spreca ben tre giorni solo a commentare quello che scriviamo noi!
...Arrivando persino a imporre, con dittatoriale fermezza, alle loro scarne ma tremebonde truppe di non mettere più il link a Operadisc, quando parlano di noi (ossia sempre)... io credo temendo soprattutto che il lettore occasionale si accorga che tutto quello che scrivono (ove non sia copiato da Celletti) è copiato dal nostro sito!
Eppure, sai che ti dico?
Mentre altri fora o blog operistici mi sono totalmente indefferenti (e infatti non li leggo mai e mai li citerei in questa sede), sono felicissimo che quelli esistano!
A parte che la loro ingenuità muove tenerezza e simpatia (sentimenti che altri siti non mi muovono affatto) ed è frutto di una grottesca, ok, patetica e non di meno lampante onestà (altra cosa che non mi sentirei di affermare per altri siti), il fatto che quelli esistano rappresenta per noi una sfida divertene!
Se non ci fossero i rimasugli dei tolemaici, che gusto ci sarebbe a dimostrare che il nostro pianeta è rotondo e il nostro sistema elicentrico?
Ma torniamo a noi...
Io ti ringrazio, Tuc, come sempre delle tue puntualizzazioni.
Ma ancora una volta ho la sensazione di non capire bene dove queste puntualizzazioni dovrebbero condurci (a parte il fatto che ovviamente non sei disposto nemmeno questa volta a concedere alla Netrebko di essere molto di più che una Mimì da rivista patinata).
Il problema è che mi pare i tuoi sillogismi, volti a smascherare contraddizioni in ciò che ho scritto, presentino qualche falla!
O forse sono io che non li capisco perfettamente!
Ad esempio, primo sillogismo
Tucidide ha scritto: mi pare di capire, che la lettura della Netrebko non sia sulla scia delle grandi interpreti dei ruoli Pasta, insomma, le solite due, la Greca e l'Australiana, magari in compagnia della Turca prima maniera. Il fatto che si sia tentata questa via è solo dovuto al fatto che, negli ultimi anni, siano state poche, pochissime, le grandi Bolene, oppure ciò potrebbe preludere ad una specie di rivoluzione copernicana su tutti i ruoli Pasta, compresa Norma?
Insomma, in soldoni, dopo questa Bolena, la Netrebko dovrebbe affrontare anche Norma, anche Beatrice e ritornare con più decisione a Sonnambula?
Premessa maggiore: La Netrebko è diversa dalle Pastiane classiche (Callas - Sutherland)
Premessa minore: La Netrebko è considerata da mat efficiente in un ruolo Pasta (Anna)
conclusione: La Netrebko è considerata da mat la nuova Pastiana (quindi, oltre a Anna, sarebbe una grande Norma, Sonnambula, ecc..., cosa evidentemente assurda)
A me pare che Aristotele non sarebbe stato contento di questo sillogismo. Infatti la conclusione non deriva in modo logico dalle premesse.
Per una semplice ragione: essere brava in
un ruolo Pasta non significa esserlo necessariamente in tutti i ruoli Pasta.
dire che Vickers è un Otello efficiente, non significa affermare che lo sarebbe in tutti i ruoli Tamagno...
dire che la Sutherland è una Turandot efficiente non autorizzerebbe affatto a piazzarla in tutti i ruoli pensati e scolpiti sulla Jeritza! (a meno che non vogliamo farle fare Elena Egizia, la Kaiserin e Marietta)
dire che la dessay è comunque la migliore Amina di oggi non significa sognarla come Norma!
Possedere il "quid Pasta" o il "quid Tamagno" o il "quid Jeritza" (cosa che, come sai, è per me molto, molto importante) non è strettamente necessario per vincere la scommessa di esaltare un personaggio.
Lo dimostra il fatto che proprio le due maggiori Pastiane del '900 non sono riuscite a riverlarci la Bolena!
Ci sono infatti altri elementi che entrano in gioco (oltre al quid): nel caso della Callas... l'aver affrontato l'opera una volta sola, l'essere stata deviata nella costruzione del personaggio dall'impronta viscontiana, a cui interessava solo fare di Anna un monumento al divismo e alla regalità.
Nel caso della Sutherland l'essere arrivata all'appuntamento in ritardo di un quarto di secolo: avrebbe dovuto farla a cavallo tra gli anni 50 e 60, al tempo delle sue prime Lucie e Alcine. Quella mostruosità che ci ha dato, in avanzata terza età, non potrà mai essere riscattata da alcun "quid pasta".
C'è poi da dire che Anna Bolena è già di per sè un po' "particolare" rispetto alle altre eroine pastiane: è l'unico personaggio (insieme a Bianca dell'Ugo di Parigi) che le fu dedicato da donizetti.. e questo spiega perché, pur nella continuità del quid Pasta, essa presenta qualcosa di più intimamente "contorto", di più subliminalmente morboso, rispetto a Norma e Amina, e che magari è sfuggito alle pastiane "classiche".
Riassumendo, avere il "quid Pasta" non è obbligatoriamente garanzia di successo in tutti i ruoli creati da lei. Così come può succedere che non averlo non implichi necessariamente un fallimento interpretativo.
Ecco perché il tuo sillogismo non sta in piedi.
Facciamo un altro esempio.
Tu scrivi
Interessante il parallelo con la Freni. Effettivamente la Netrebko è spesso stata associata, per repertorio, calibro, persino per il colore vocale, alla Modenese. Consentimi di non concordare sulla prevalenza della prima sulla seconda nella capacità di sostenere i pianissimo,
ma in effetti le somiglianze ci sono.
La Freni ha cantato, fra i ruoli Pasta, solo Beatrice, e se la cavò assai bene. Però il suo fu un episodio, che si tradusse in qualche recita, e nell'incisione del finale dell'opera in un disco. I tempi non erano maturi? E dire che, concedimelo, la Freni padroneggiava il belcanto in modo certo non ottimale, senz'altro perfettibile, ma superiore a quanto riesca alla Netrebko. E se moderna pare la Netrebko nel 2011, quanto doveva sembrarlo la Freni, in Beatrice, nel 1975? Eppure...
A parte il fatto che non sono assolutamente d'accordo sulla superiorità tecnica della Freni (e meno che meno sulla sua superiorità in ambito belcantistico, il cielo ne scampi!), il tuo sillogismo afferma che:
premessa maggiore: tu, Mat, affermi la consanguineità di scuola fra Freni e Netrebko
premessa minore: la Freni non ha certo lasciato il segno in un ruolo Pasta (Beatrice)
conclusione: come può lasciarlo la Netrebko in Anna (altro ruolo Pasta)?
Anche in questo caso Aristotele avrebbe scosso mestamente il capo!
Infatti nel passaggio dalle premesse alla conclusione hai saltato ben 2 elementi vitali al processo logico!
1) Le caratteristiche del personaggio (Bolena non è Beatrice)
2) le diffenze di personalità e comunicativa fra le interpreti (la Freni non è la Netrebko)
Sono questi 2 elementi che spiegano perché la Freni non ha rappresentato nulla come Beatrice, mentre la Netrebko come Anna potrebbe rappresentare una rivoluzione, senza alcuna contraddizione logica!
Per Anna Bolena la mia aspirazione a un canto non tradizionale e addirittura ...a-specifico si fonda sulla constatazione che le belcantiste tradizionali non hanno cavato - per decenni - un ragno dal buco!
Per Beatrice non è affatto così: anche se meno rappresentato, quello è un personaggio fortunatissimo come vicenda interpretativa!
La Sutherland ha scritto la A e la Z in questo personaggio!
La Gencer ci ha lasciato, a parte qualche disagio vocale, un'interpretazione grandiosa!
La Anderson pure!
Persino la gasdia a Venezia e la devia alla Scala (lo dico piano!) sono apparsa coerenti e persuasive.
Beatrice (donna di mezz'età, vedova di eroi, duchessa sontuosa ed eccitatrice di popoli e vassalli, che però cede alle sue prurigini e si sposa il giovinastro "cazzuto" che ovviamente le mette le corna e la manda al patibolo) è un personaggio che abbisogna di fasto primadonnesco.
Ecco perchè le belcantiste e pastiana "specializzate" (le Norme e le Sonnambule) vi si sono trovate tanto bene!
La Freni era perfettamente inutile, perché - oltre a non avere la specificità stilistica (come la Netrebko) - non aveva nemmeno la possibilità di promuovere visioni alternative che - per altro - nessuno le richiedeva.
La Netrebko al contrario - che a sua volta è priva del quid Pasta, come già la Cuberli, la devinu e la Jaho - ha le caratteristiche giuste per farci scoprire di Anna quel che nessuna belcantista è riuscita a disvelare.
resto convinto che questa prova (l'anna della Netrebko) non sia nuova, essendo appunto stata battuta già come minimo dalla Freni, più di trent'anni fa.
A parte il fatto che non capisco perché un'interpretazione, per essere valida, debba essere nuova a tutti i costi, resta il fatto che io stesso avevo premesso che la Netrebko si sarebbe "inserita in un filone lirico" (che avevo anche individuato con nomi e cognomi); ciò che conta è che quel filone - relativamente a Anna - era rimasto minoritario per decenni, soverchiato dalle classiche divastre che ci hanno allontanato sempre più, anno dopo anno, dalle ragioni del personaggio.
La Netrebko, col peso di una personalità interpretativa e impatto sul pubblico fuori dal comune, ha però la forza di sdoganarlo questo filone.
Filone a cui, per inciso, non ascrivo proprio per niente la Freni, che con la sua Beatrice di Tenda ci ha lasciato solo un personaggio inutile e modesto.
Fatto sta che mentre la sua Beatrice è nata e morta a Bologna, che negli anni 70 era il più periferico dei teatri italiani, la Bolena della Netrebko è nata alla Staatsoper di Vienne fra assordanti squilli di trombe e sta per aprire la stagione al Metropolitan di New York...
Inoltre come ho già detto (ma lo ripeto) l'obbiettivo non era salvare tutti i ruoli Pasta (Beatrice non aveva alcun bisogno di essere salvata dalla Freni) ma solo Anna Bolena...
Secondo me quel che si perde è comunque troppo rispetto a quel che si guadagna
Secondo me invece assolutamente no.
Si perde qualche agilità e si guadagna un personaggio a cui finalmente è possibile credere, cosa che non era praticamente mai successo dal 57 a oggi.
un po' come è accaduto per i ruoli Méric-Lalande negli esperimenti della Fleming, che nessuno, nemmeno un devoto ammiratore come me
potrebbe in tutta onestà definire riusciti.
Be' e di questo sillogismo ne vogliamo parlare?
Il fatto che la Fleming sia stata terribile in Pirata e Lucrezia Borgia dovrebbe essere una buona ragione perché anche la Netrebko lo sia in Anna Bolena!
Salutoni,
Mat