beh Costello l'ho sentito in Rigoletto un paio d'anni fa ad Ancona e ho sentito una vocina abbastanza striminzita, idem Valenti che venne già alcuni fa a Bologna a fare Traviata e ho sentito anche lo scorso inverno come Pinkerton tra l'altro mi sembra che entrambi siano stati "lanciati" qualche anno fa come tenori del futuro ma non mi pare che le loro carriere abbiano preso un gran "volo" (a parte la recente querelle a proposito di C. sul prossimo Percy al Met)
Maugham ha scritto:ci si può muovere anche fuori dai soliti giri delle superstar per trovare dell'ottimo materiale.
Caro Maugham, ci sono personaggi operistici per i quali è necessario essere delle star: mi riferisco a quelli scritti proprio per un superdivo e sbilanciati sulla sua celebrità. Altri personaggi (come mi pare il caso di Sadko) in cui è prioritario essere bravi interpreti e perfettamente adeguati alle caratteristiche fisico-vocali-anagrafiche-psicologiche del ruolo, anche se non si è divi planetari. In quest'opera, ad esempio, io terrei i divi per le illustri comparsate dei tre ospiti; così il pubblico sarebbe soddisfatto nella sua ansia di celebrità e le celeberrime arie avrebbero la loro esecuzione memorabile.
Per tutti gli altri personaggi punterei invece su artisti giovani e di buona ma non sconquassante carriera (i tre tenori che ho nominato, in realtà, sono abbastanza famosi e molto presenti nei cartelloni internazionali: in America poi sono particolarmente amanti e pubblicizzati; certo non sono star).
Ma soprattutto i super-divi dovrebbero essere in quest'opera il direttore e il regista! Il consolidato team Jurowsky-Jones penso terrebbe bene le promesse.
marco ha scritto:beh Costello l'ho sentito in Rigoletto un paio d'anni fa ad Ancona e ho sentito una vocina abbastanza striminzita, idem Valenti che venne già alcuni fa a Bologna a fare Traviata e ho sentito anche lo scorso inverno come Pinkerton tra l'altro mi sembra che entrambi siano stati "lanciati" qualche anno fa come tenori del futuro ma non mi pare che le loro carriere abbiano preso un gran "volo" (a parte la recente querelle a proposito di C. sul prossimo Percy al Met)
In realtà entrambi sono regolarmente impegnati nei teatri del Grande Slam, anche se il centro della loro attività restano gli Stati Uniti. Valenti lo trovi a Londra, Parigi, Berlino, Milano e anche Costello lo trovi a Londra, Vienna, Glyndebourne, Salisburgo. Che non siano star di quelle per cui si muovono gli oceani, l'abbiamo sempre dichiarato anche noi. E tuttavia i loro impegni nel mondo sono sufficienti a far morire di invidia la stragrande maggioranza dei tenori in attività. Io ritengo che siano cantanti di tutto rispetto. Certo che vorrei vederli in parti adatte: se continuano (come diceva Maugham) a trascinarsi in Alfredi e Pinkerton, in Nemorini e Romei resteranno quello che sono. Se invece si buttassero in qualche personaggio più adatto e meno battuto (Sadko sarebbe un'ottima idea) le loro carriere prenderebbero il volo.
Troxell (il terzo che avevo citato) si è fatto notare con alcune coraggiose espolorazioni come il Cirano a Montecarlo (a fianco di Alagna nel ruolo principale) e soprattutto lo Zampa di Harold all'Opéra Comique. Forse non ha la voce giusta per queste parti (mentre ce l'avrebbe per Sadko) ma almeno il mondo si è accorto di lui!
Mat, Valenti canta quasi solo Alfredo e Pinkerton, come ha fatto l'anno scorso a Parigi e Londra, prova a leggere in giro sul web cosa ne hanno scritto (siti e recensioni stranieri) in ogni caso quando New York, Londra, Vienna montano una nuova produzione del grande repertorio mi pare che siamo sempre a Alvarez, Villazon, Kaufmann e c.
marco ha scritto:Mat, Valenti canta quasi solo Alfredo e Pinkerton, come ha fatto l'anno scorso a Parigi e Londra, prova a leggere in giro sul web cosa ne hanno scritto (siti e recensioni stranieri) in ogni caso quando New York, Londra, Vienna montano una nuova produzione del grande repertorio mi pare che siamo sempre a Alvarez, Villazon, Kaufmann e c.
Certo, se il paragone lo fai con Alvarez, Villazon e Kaufman (ci aggiungo anche Florez) è ovvio che Valenti - che peraltro poveretto è in carriera da appena otto anni - non sia altrettanto celebre. Strano... mi pareva di averlo detto anche io da almeno quattro post! Il punto è che esiste una via di mezzo tra il non essere "nessuno" e l'essere Kaufmann. Ti potrei presentare centinaia di tenori che darebbero il braccio destro per poter fare quello "schifo di carriera" che sta facendo Valenti coccolatissmo da teatri e teatrini americani (nei cui siti i suoi debutti vengono presentati eventi) e impegnato in squallidissime repliche di Traviata e Butterfly e Boheme ...non certo a Pordenone o Massa Fiscaglia, bensì a .... Saalisburgo, Bruxelles, Dresda, Monaco, Covent Garden, Berlino, Metropolitan di New York e Opera di Parigi...
A me, ingenuamente, pare una cariera tutt'altro che spregevole per uno che ripeto... è in carriera da otto anni. Al suo ottavo anno di carriera dov'era Kaufmann? Te lo dico io: era a Torino a fare un Capriccio; tra i soci Wanderer (quelli che ora affollano le trasferte ogni volta che se ne annuncia il nome) vennero a quello spettacolo solo in cinque.
Quanto ai commenti negativi su Valenti (specie dei francesi) non temere... li ho letti! In parte hanno ragione (nel grande repertorio Valenti tende alla genericità piaciona da tenore palestrato: proprio ciò che Maugham cercava per il suo Sadko), in parte hanno torto: sai, i francesi sono terribilmente snob verso i cantanti con vocazioni loggionistiche. Sai vero che Cura (che piaccia o non piaccia non è l'ultimo arrivato) ha cantato a Parigi una volta sola? Fece un Otello allo Chatelet, peraltro non male; l'hanno sbeffeggiato ovunque e mai più interpellato successivamente. Debolezze da snob... Che si tengano Alagna!
E poi, che devo dirti? Valenti sarà anche un cantante poco geniale (ma, ripeto, quando Maugham descriveva il suo Sadko io ci ho visto il suo ritratto). Io però non butterei via a priori uno che ad esempio si permette si smorzare come niente fosse il si naturale di "Leve toi soleil" senza nemmeno ricorrere al falsetto. Vallo a chiedere a Florez!
Però due delle prestazioni tenorili più imbarazzanti che abbia sentito negli ultimi anni (una Butterfly a Parigi e un Roméo a Salisburgo) erano appunto griffate, rispettivamente, Valenti & Costello Poi, per carità: magari furono due sere no (in altre occasioni i due furono meno terrorizzanti), ma diciamo che non avrei voglia di risentirli. D'accordissimo, invece, sul fatto che da parte di questi benedetti cantanti ci vorrebbe un po' più di fantasia, curiosità, interesse, apertura mentale, conoscenza del repertorio. In una parola, di cultura. Ma sono pur sempre tenori ...
Però due delle prestazioni tenorili più imbarazzanti che abbia sentito negli ultimi anni (una Butterfly a Parigi e un Roméo a Salisburgo) erano appunto griffate, rispettivamente, Valenti & Costello Poi, per carità: magari furono due sere no (in altre occasioni i due furono meno terrorizzanti), ma diciamo che non avrei voglia di risentirli. D'accordissimo, invece, sul fatto che da parte di questi benedetti cantanti ci vorrebbe un po' più di fantasia, curiosità, interesse, apertura mentale, conoscenza del repertorio. In una parola, di cultura. Ma sono pur sempre tenori ...
Reverenza a tutti gli operadiscomani. Miao AM
Eccolo rispuntare il Mattioli dalle gioie Bayreutiane (sulle quali ci aspetteremmo qualche commento)! Ma... torando al topic... cosa ci sei andato a fare, proprio tu, alla Butterfly parigina e al Roméo Salisburghese!
Comunque per me il problema non sono i tenori, quanto i dirigenti artistici... Se lo chiamano per fare Pinkerton a Parigi, cosa vuoi che possa rispondere il giovane Valenti? "Preferirei che invece della Butterfly mi produceste il Sadko" La Butterfly con Valenti infine sarà pure stata imbarazzante... e tuttavia pensi che i PInkerton normalmente scritturati anche in alto loco siano tanto migliori di lui? Che so... Giordano al Met? Armiliato? ...Pisapia? Casciarri?
ok ci rinuncio sono però d'accordo con gli inglesi che dopo l'ultima Traviata londinese di V. hanno detto: "questo tenore qualche anno fa sembrava promettere molto: ad oggi non ci sembra aver mantenuto le promesse" Amen
è un bel po' che sono rispuntato. Comunque un'estate non male: dodici opere, sei a Salisburgo (anzi sette, considerando il dittico Rossignol-Iolanta - a proposito: Annabella in splendida forma ), una a Innsbruck e quattro a Bayreuth. Adesso lavoro, Marazzi, lavoro: conosci questa parola? Prima persona singolare dell'indicativo presente del verbo lavorare, la-vo-ra-re, quattro sillabe. Vabbé, fiato sprecato...
Poi, d'accordo che il tuo ego è sempre più espanso (come qualcos'altro ), ma che adesso tu decida anche cosa devo o non devo vedere mi sembra un po' forte (però hai ragione: due robe orrende...). Quanto al Pinkerton in questione, Pisapia a Torino, ti sembrerà incredibile, è stato molto meglio di Valenti a Parigi. Però, ripeto: magari è stata una serata storta. Benché non mi abbia mai appassionato, in altre occasioni è stato meglio. Quanto a Costello nel Percy, non voglio fare la recensione preventiva, ma mi sembra una scelta molto, molto, mooolto azzardata. Per lui e per Donizetti.
Di nuovo salutissimi a tutta la congrega, specie - ovvio - a Sua Divinità WSM AM
mattioli ha scritto:Quanto a Costello nel Percy, non voglio fare la recensione preventiva, ma mi sembra una scelta molto, molto, mooolto azzardata. Per lui e per Donizetti.
E per Rubini....
Quanto al lavorare, citerò quanto già scrissi esattamente un anno fa:
Disse il grande Montanelli: "fare i giornalisti è duro, faticoso... ma sempre meglio che lavorare!"
Che proprio i giornalisti mi vengano a parlare di sudore della fronte! In particolare quelli che hanno visto undici opere in due mesi! E che hanno il tempo di andare a vedere la Butterfly con la Racette!
Salutoni e (quando riesci a sottrarre un minuto alle ore che passi in miniera con lo scalpello) scrivi più spesso! Mat
marco ha scritto:ok ci rinuncio sono però d'accordo con gli inglesi che dopo l'ultima Traviata londinese di V. hanno detto: "questo tenore qualche anno fa sembrava promettere molto: ad oggi non ci sembra aver mantenuto le promesse" Amen
Mi spiace che ci rinunci. Ero davvero in attesa di conoscere le ragioni per cui secondo te Valenti non potrebbe cantare Sadko (a parte il fatto che Kaufmann è più famoso e che un inglese non meglio identificato sia rimasto deluso aspettandosi che Valenti in otto anni diventasse più celebre di Tamagno)... Comunque ok! Rispetto il tuo Amen!
marco ha scritto:ok ci rinuncio sono però d'accordo con gli inglesi che dopo l'ultima Traviata londinese di V. hanno detto: "questo tenore qualche anno fa sembrava promettere molto: ad oggi non ci sembra aver mantenuto le promesse" Amen
Mi spiace che ci rinunci. Ero davvero in attesa di conoscere le ragioni per cui secondo te Valenti non potrebbe cantare Sadko (a parte il fatto che Kaufmann è più famoso e che un inglese non meglio identificato sia rimasto deluso aspettandosi che Valenti in otto anni diventasse più celebre di Tamagno)... Comunque ok! Rispetto il tuo Amen!
Salutoni, Mat
Guarda che, fosse per me, Valenti canterebbe qualsiasi cosa, Kaufmann rispetto a Valenti ha la voce (oltre al resto), l'inglese non identificato sono diversi quotidiani inglesi le cui recensioni si possono leggere nel sito operacritic P.S. la Butterfly con la Carosi l'ho vista anch'io ma solo perchè la sera dopo dovevo vedere il Giulio Cesare con la Dessay
marco ha scritto:Guarda che, fosse per me, Valenti canterebbe qualsiasi cosa
Ottimo! Perché allora tutti questi interventi contro la mia proposta di sentirlo in Sadko?
Kaufmann rispetto a Valenti ha la voce (oltre al resto),
O pardon! Evidentemente mi è scappato detto da qualche parte che ritengo Valenti molto più bravo di Kaufmann... Eppure non mi pareva...
l'inglese non identificato sono diversi quotidiani inglesi le cui recensioni si possono leggere nel sito operacritic
Poiché la tua frase era virgolettata, pensavo che l'ignoto inglese (che peraltro è rimasto tale) corrispondesse a qualche specifica autorità. Mi sono sbagliato: erano "diversi quotidiani". Ok
A parte tutto, io resto sempre con la curiosità di sapere cosa c'è che non va in Valenti per il ruolo di Sadko! Salutoni, Mat