La Traviata (Verdi)

[Tucidide]

Violetta Dessay ad Aix-en-Provence

Allora, dessayani del forum (siamo in tanti su queste pagine ), che ne dite del debutto europeo come Violetta?
Su OS c'è la registrazione, da cui alcuni hanno caricato su YT i momenti salienti.
Eccoli:
Ah, fors'è lui... Sempre libera


Alfredo, Alfredo, di questo core


Addio, del passato


Parigi, o cara

[pbagnoli]

Allora, premesso che:
è difficile giudicare una cantante come la Dessay da un file Youtube
manca tutta la parte indispensabile del canto di conversazione del secondo atto (il duetto con Germont padre è fondamentale per prendere le misure a qualunque Violetta, molto più che i mi bemolle)
comunque - notoriamente - noi siamo quelli che invece di interessarci alle doti culinarie di vociferanti mezzosoprani del secolo scorso, ci basta che la Dessay fiati e per noi è una nube d'incenso

...tutto ciò premesso, dicevo, mi sembra una prestazione maiuscola.
Anzi, dirò di più per far chiacchierare le buone comari: come TUTTO quello che canta la Dessay, è talmente innovativo che mi sembra di sentir cantare la parte per la prima volta!

[MatMarazzi]

Io rimando il giudizio a quando l'avrò sentita dal vivo, ossia sabato.
Però già quello che ho percepito ha dell'incredibile.
Che si potesse (come ha detto un amico) rivelare orizzonti nuovi e stratosferici fin da "Tra voi saprò dividere", con le migliaia di Violette che si sono sentite, ha del miracoloso. Il miracolo Dessay.

Ardo di curiosità e vi saprò dire.
Salutoni,
Mat

[pbagnoli]

Appuntamento stasera su Arte: la Traviata da Aix en Provence con Nat Dessay.
Chi può, non se lo perda.

Conductor: Louis Langrée
Stage director: Jean-François Sivadier

Scenography: Alexandre de Dardel
Costumes: Virginie Gervaise
Lights: Philippe Berthomé
Make up: Cécile Kretchmar
2nd Stage director: Véronique Timsit

Casting of the opera

Violetta Valey: Natalie Dessay
Giorgio Germont: Ludovic Tézier
Alfredo Germont: Charles Castronovo
Flora Bervoix: Silvia de La Muela
Annina: Adelina Scarabelli
Gastone de Letorière: Manuel Nunez Camelino
Barone Douphol: Kostas Smoriginas
Marchese d’Obigny: Andrea Mastroni
Dottor Grenvil: Maurizio Lo Piccolo

Choir: Estonian Philharmonic Chamber Choir

Orchestra: London Symphony Orchestra

New production of the Aix-en-Provence Festival
In coproduction Whith the Wiener Staatsoper and the Opera of Dijon
Coproducer : Theatre of Caen

Directed for TV by Don Kent
Produced for TV by François Duplat – Bel Air Media

[pbagnoli]

A metà strada sono parzialmente deluso.
Spettacolo pessimo, con qualche idea scopiazzata da Carsen a Venezia.
Tenore vociferante e anche stonacchiato.
Tézier improponibile.
Comprimari di basso profilo.

Poi c'è lei.
Il primo atto è splendido e il secondo atto vive di un ottimo canto di conversazione (nonostante il baritono), con qualche intuizione geniale. In compenso stonacchia e scrocca e "Amami Alfredo" è gettato via.
Sino ad ora non sono soddisfatto e mi tengo la Netrebko

[pbagnoli]

A fine spettacolo invece mi sono innamorato ancora di questo scricciolo mio coetaneo che - tanto per cambiare - dimostra di essere la Più Grande dei nostri tempi e non solo.
Grande, grandissima Natalie: cosa si è inventata dalla festa di Flora alla fine!
Alfredo Alfredo di questo core è la sublimazione di tutto il personaggio. L'Addio del passato è stato il più incredibile che io abbia mai sentito. Prendi questa è l'effigie vive sul soffio di una voce che si piega a mille colori.
La più grande Violetta, non ce n'è per nessuna.

Come dice la pubblicità dell'iPhone 4?
Ora tutto cambia.
Di nuovo.

[Maugham]

Come dice la pubblicità dell'iPhone 4?
Ora tutto cambia.
Di nuovo.

Mai frase fu più azzeccata. Bravissimo.
Non riesco a mettere in fila i pensieri.
Cosa dire. Immensa. Le ha sbaragliate tutte.
Non mi capitava da tempo una cosa del genere. Penso dal terzo atto del Lohengrin di Monaco con Kaufmann.
WSM

[MatMarazzi]

Ok, l'avete vista tutti in TV (forse avete visto anche me, seduto in terza fila sulla sinistra).
Quindi avete tutti gli elementi per giudicare ciò che si è operato questa sera. Le mie "cronache" da Wanderer sono pertanto inutili, a parte il fatto che sono troppo stanco ora (sono appena rientrato in albergo) e troppo emozionato per dire qualcosa di sensato.

Potrei dire che Castronovo (anche se non ha il do: che se lo metta in testa) è uno dei migliori Alfredi di sempre.
Voglio aggiungere che Tezier (e diciamolo una buona volta) è un incredibile bluff, in questo come in ogni altro ruolo in cui l'ho sentito. Se questo deve essere il Germont di oggi, allora W Bastianini.
La regia carina, solo in apparenza moderna, inoffensiva: con un altro cast non so quanto avrebbe funzionato.
La direzione brillante e piena di buone idee... a parte il fatto che non capisco perché un "filologo" da strumenti originali ed edizioni critiche... quando dirige Verdi debba cedere alle più viete tradizioni in termini di tagli e sonorità.

Come nota di colore, aggiungo che il pubblico è rimasto col fiato sospeso fino all'ultimo, a causa di pesanti nuvoloni che si addensavano sul cielo di Aix.
E che ho incontrato Castronovo prima della recita, sulla piazzola dell'arcivescovato: persona estremamente cordiale.

Ma, come direbbe Salome, "Allein was tut’s? Was tut’s? WAS TUT'S???????"
Mi sembra persino scemo parlare di queste cose (il tenore, il baritono, le nuvole...) quando ho appena vissuto dal vivo una delle più colossali esperienze teatrali e vocali di trent'anni di opere dal vivo.
Confronti? Se volessi potrei anche passare in rassegna tutte le centinaia di Violette di ogni epoca che ho ascoltato dal vivo, in disco, in video e so già che - dopo aver sentito questa - ne salverei solo un'altra.
Ma ha senso fare confronti quando si ha la fortuna di affacciarsi alla storia dell'arte? Di condividerne gli spazi?
No.. Il genio è a sé. Violetta è a sé.... Natalie Dessay è a sé.... senza confronti.
E il resto non conta.

Salutoni,
Matteo

[Tucidide]

Strabiliante questa Violetta!
Per almeno un mese me la metto come avatar - giusto tributo!

[Chuck]

Ho visto alcuni estratti video dello spettacolo, purtroppo non tutto ma spero di rimediare al più presto.
Non posso che unirmi al comune entusiasmo per la straordinaria attrice che è la Dessay, per lo scavo della parola (l'attacco di “Alfredo, Alfredo” è una pugnalata al cuore) ed in questo mi ha ricordato non poco la grande Renata Scotto, per tutto...
Da quel poco che ho sentito mi sono piaciuti assai anche tenore ed orchestra, poco Germont padre.
Riferirò un'opinione più completa quando questa labile connessione internet si deciderà ad accordarmi il permesso di vedere lo spettacolo per intero.

Saluti a tutti

[Enrico]

Vista al cinema la Traviata "live from the Met" con la famosa regia di Decker e la Dessay sempre grandissima anche con un fil di voce, buona direzione di Luisi e bravi colleghi (Polenzani, Hvorostovsky). Tutti i cantanti si sono inseriti perfettamente nello spettacolo nato anni fa per altri volti e altre voci. Piccolo difetto: le maschere delle zingarelle continuavano a rappresentare il volto della Netrebko, sarebbe stato opportuno, forse, rifarle più somiglianti alla Dessay.
Era la prima volta che vedevo un'opera al cinema: qualità dell'immagine molto buona, audio nel complesso abbastanza naturale. Sabato, visto che la Rai non si degnava (dopo l'orrido Così Fan Tutte da Torino) avevo cercato la diretta con la Dessay sul sito della BBC: ma era tardi ed era già finita. In questi giorni si sono lette le solite lamentele sulla sua presunta "fine vocale". A me è sembrata sempre la nostra grandissima geniale Dessay, e pazienza se ogni tanto qualche noterella le esce debole o si spezza.

[vivelaboheme]

La nostra grandissima, geniale Dessay.
Condivido. E Violetta è una delle sue più sconvolgenti "incarnazioni". Il senso di disfacimento del fisico e dell'anima nell'ultimo atto è qualcosa di mai visto e direi mai ascoltato. E chi si attacca alla nota più o meno faticosa, perde il senso di quanto avviene.


marco vizzardelli

[pbagnoli]

Lei è immensa: è la più grande, geniale Artista (di quelle a tutto tondo) dei nostri tempi.
Non ha più la grinta spavalda degli acuti di una volta, eppure riesce a essere se possibile ancora più immensa: per aplomb stilistico, per perfezione tecnica, per sublimazione del personaggio, per tutto. Come diceva giustamente MM: a parte un'Altra, non c'è mai stata una Violetta così.
In questa produzione di Decker ci si è inserita a meraviglia: segno di raro equilibrio e di suprema maturità artistica.
Veramente fantastica