Khovanscina (Mùssorgskij)

[pbagnoli]

Chissà il cast...
Conosco solo la Poplavskaya (che mi attira molto: per me, con la Radvanovsky, è una delle più attendibili e sensibili interpreti verdiane contemporanee) e la Brunet; Dydik solo di nome; Hendriks per niente.
Voi che ne dite?

[marco]

il cast mi sembra abbia un carattere totalmente sperimentale, ma forse è giusto così: Dydik, Poplavskaja, Brunet, Hendricks

[Maugham]

Mi è arrivato oggi il DVD.
Sto vedendo il primo atto e ne sono assolutamente rapito.
Chi l'ha visto?
Divino? Che dici?

Tu sei stato più fortunato di me.
Anch'io ho ordinato il dvd della K. e l' ho fatto di corsa dopo i, per me sorprendenti, esiti dei Dialogues e del Macbeth.
Ma non mi è ancora arrivato.
Farò rapporto appena giungerà l'atteso plico.
WSM

[VGobbi]

Ma il regista e' lo stesso che ha diretto "Il giocatore" da Monaco o Berlino, ora non ricordo bene, con la direzione di Barenboim?

[teo.emme]

Ho deciso: mi fido!
E speriamo di poter vedere la città invisibile di Kiteg con la regia di Cerniakov alla Scala...

Speriamo davvero...l'opera russa qui da noi è confinata a pochissimi titoli...e quella di Rimsky-Korsakov, in particolare, penso sia quasi del tutto sconosciuta: ed è un peccato! Poi la Città invisibile è un capolavoro assoluto!

[Alberich]

Che chicca! Speriamo si faccia e si faccia con un gran cast, Rimski merita di essere rimesso in scena con tutti gli onori!

[pbagnoli]

Sto proseguendo la visualizzazione di questo DVD: devo dirlo, è coinvolgente, intrigante, ma manca qualcosa perché la produzione abbia i crismi della straordinarietà.
E poi il cast: complessivamente discreto, ma con un abisso di orrore nella parte probabilmente più importante di tutta l'opera.
Disastro Soffel!
E' incredibile che un ruolo come quello di Marfa sia stato affidato a una cantante non solo così tanto priva di carisma, ma oltre a tutto così scombinata da un punto di vista vocale. Non ha le note della parte, affonda il registro grave (inesistente) in sguaiataggini di basso profilo: siamo lontani anni luce da un profilo minimamente accettabile.
Questa non è una produzione banale: perché rovinarla così?
Si parlava della Denoke come possibile Marfa ma, senza pensare a un debutto che al momento esiste solo nelle nostre teste, si poteva andare sul classico e rispolverare la Borodina. Oppure un'alternativa come questa che, mi rendo conto, non dice nulla di nuovo ma almeno il suo porco lavoro lo fa:


Oppure la Makarova: mi rendo conto che anche qui siamo in un ambito di assoluta tradizione ma, se non si riesce a trovare nulla di meglio, va bene anche il vecchio. Basta non andare a parare in disastri cinesi come la Soffel:


D'altra parte il ruolo è quello che è, e c'è anche una tradizione importante e molto ben rappresentata. Questa è la Maksakova. E' molto brava e potrebbe sembrare superatissima, se non fosse che quelle che vi ho messo sopra sono chiaramente...figlie sue:

Altro non ho trovato, mi spiace

[Alberich]

Alla Scala ricordo Larissa Dyadkova, se non erro. Gran voce e molto suggestiva.

[MatMarazzi]

Mi spiace, ma non sopporto più questo modo di fare Marfa, come una specie di sacerdotessa invasata.
Marfa è un personaggio potenzialmente esplosivo, tanto strega, quanto martire; tanto amante, quanto madre.

Se proprio deve essere in veste tradizionale, allora meglio la Lipovsek con Abbado e Kirchner al minuto 6.35, se non altro per la straziante direzione di abbado.




Poi sarà superatissimo il film russo del 1959, ma io trovo commoventissime certe espressioni di tenerezza della Leonova, quel suo leggere sventura e solitudine con gli occhi pieni di lacrime, la partecipazione all'infelicità senza fine del Principe.



Salutoni
mat

[pbagnoli]

Mi spiace, ma non sopporto più questo modo di fare Marfa, come una specie di sacerdotessa invasata.
Marfa è un personaggio potenzialmente esplosivo, tanto strega, quanto martire; tanto amante, quanto madre.

Se proprio deve essere in veste tradizionale, allora meglio la Lipovsek con Abbado e Kirchner al minuto 6.35, se non altro per la straziante direzione di abbado.

Guarda che, se non ricordo male, nel video c'è la Semtchuk e non la Lipovsek, che compare invece nel disco. Non era l'unica variazione: vado a memoria, ma se non sbaglio nel video c'era Marusin al posto di Popov come Galitsin e Ghiaurov invece di Haugland come Ivan.
La Semtchuk canta benissimo (a mio gusto, molto meglio della Lipovsek), ma anche la Makarova che ho postato io lo fa: la differenza in una visione così tradizionale - ne convengo - è la direzione di Abbado, probabilmente non solo la migliore possibile per questo capolavoro ma forse il vertice poetico di tutta la carriera del direttore milanese

Allora rilancio: cosa ne diresti della Antonacci?

[mattioli]

D'accordo su alcune debolezze del cast: ma secondo me si tratta di una delle più intense, intelligenti, sconvolgenti produzioni liriche del nostro tempo (e io, mannaggia, non l'ho vista dal vivo)...
AM

[pbagnoli]

D'accordo su alcune debolezze del cast: ma secondo me si tratta di una delle più intense, intelligenti, sconvolgenti produzioni liriche del nostro tempo (e io, mannaggia, non l'ho vista dal vivo)...
AM

Debolezze che, secondo me, riguardano solo in parte Burchuladze e Kotcherga, da cui mi aspettavo molto, ma molto peggio. Molto più deludenti - dal mio punto di vista - Aleksej come Shaklovity e, appunto, la Soffel; e con una Marfa così pessima, buona parte della produzione va a farsi benedire.
Non è che voglio fare il vociologo a tutti costi, anche perché bisogna essere bravi e colti per fare i vociologi, però un minimo sindacale dovrebbe essere garantito almeno nei ruoli chiave. Devo dire invece di apprezzare, in questa produzione, le parti di fianco: lo Scriba (Ulrich Ress) e quella che interpreta Susanna, di cui ancora non sono riuscito a capire il nome

[mattioli]

Sì, hai ragione: anch'io sono rimasto piacevolmente sorpreso da Kotcherga e soprattutto da Burchuladze (anche come attore). Però non si può negare che questa Kovanschina stia in piedi. Con buona pace delle care salme, uno dei vantaggi di avere anche una regia è che le debolezze musicali sembrano attenuate mentre se si fa il concerto in costume sono impietosamente in primo piano...
Ciao

AM

[pbagnoli]

Sì, hai ragione: anch'io sono rimasto piacevolmente sorpreso da Kotcherga e soprattutto da Burchuladze (anche come attore). Però non si può negare che questa Kovanschina stia in piedi

Mais ça va sans dire!
Anzi, di più: è un grande spettacolo.
E' proprio perché è un grande spettacolo che certe "presenze" sembrano anche meno accettabili; per il resto sono ovviamente d'accordo, con particolare riferimento alla parte registica, oggi portato imprescindibile di ogni allestimento d'opera degno di tal nome. E su questo, credo che nessuno possa dubitare...

[Maugham]

Sì, hai ragione: anch'io sono rimasto piacevolmente sorpreso da Kotcherga e soprattutto da Burchuladze (anche come attore). Però non si può negare che questa Kovanschina stia in piedi

Mais ça va sans dire!
Anzi, di più: è un grande spettacolo.
E' proprio perché è un grande spettacolo che certe "presenze" sembrano anche meno accettabili; per il resto sono ovviamente d'accordo, con particolare riferimento alla parte registica, oggi portato imprescindibile di ogni allestimento d'opera degno di tal nome. E su questo, credo che nessuno possa dubitare...

Io aspetto ancora a sciogliere la riserva.
L'ho vista a spezzoni in più giorni (non potevo lasciarla lì ad aspettare) e non si può trattare così un'opera come questa.
Mi hanno infastidito i tagli che sono praticamente gli stessi della vecchia edizione Rimsky, sebbene Nagano non segua la Rimsky.
Dico questo non per scrupolo filologico ma drammaturgico. Con una regia di tale potenza (in certi momenti) togliere via la scena scrivano/inurbati, il pastore luterano, parte della disputa sulle sorti della Russia.... mah.
Alcune scene sono assolutamente un capolavoro. Altre lo sfiorano. Altre mi sembrano un po' tirate via come ad es la scena della canzone di Kuzka (troppa caciara russo-balcanica) o quella della profezia (letteralmente massacrata dalla Soffel).
I personaggi però sono tratteggiati con straordinaria fantasia (gente più informata di me mi ha detto che fanno riferimento a specifici caporioni della storia sovietica) e certe scene corali strepitose. Su tutte, il finale con il coro monacense e Nagano in stato di grazia.
Comunque ne riparleremo.
Aggiungo a difesa di questa K. che riuscire a farmi acquistare ed ascoltare fino alla fine un'opera con Kotcherga e Burchuladze nei titles role....non è cosa da poco.
Devo dire che il Dosifej di Kotcherga mi ha fatto in più punti sobbalzare sulla sedia.
WSM