Oggi, come tutti sappiamo, è morto big Luciano.
E' stato un cantante che ha segnato un'epoca nella lirica. Con lui -che lo sia ami o meno, va riconosciuto- la lirica ha avuto un'impennata di popolarità nel mondo senza eguali. Ciò a causa di tanti e diversi fattori, a partire dalla sua fisicità, alla sua voce, alla sua comunicativa, alla diffusione certosina dei suoi vezzi, manie e via dicendo e ad un'attenzione dei media incredibile.
Pavarotti, a mio giudizio, ha reso "popolare" (inteso questo termine come proprio rendere alla portata di tutti) la lirica.......è un po' il De Crescenzo della lirica, inteso come divulgatizzatore.
Quanto al discorso strettamente musicale, Pavarotti è stato un tenore lirico leggero, dagli acuti facili, dal timbro inconfondibile, cristallino, purissimo. Non nascose mai la sua ammirazione per Gigli e Di Stefano a cui si ispirò, ricercando sempre la bellezza del timbro.
Straordinario nel suo repertorio, ha sconfinato anche in ruoli meno adatti alla sua vocalità, a volte affrontati solo in disco (Otello, Ernani) altre volte anche in teatro (Aida, Don Carlo) con esiti discutibili.
Tecnica ragguardevole la sua, tale per cui gli permetteva di affrontare anche partiture piuttosto spinte (Requiem di Verdi, Puritani, Turandot, etc....).
La sua carriera tenorile -ritengo- si sia conclusa col grande concerto che tenne a NY all'aperto all'inizio degli anni 90; dopo quel concerto, il processo di "divinizzazione" e il passaggio da tenore a "tenorissimo" vennero compiuti e, purtroppo, ci sorbimmo i Pavarotti&Friends (buoni solo per la beneficenza, ma la musica è altra cosa) e tutta una serie di menate, che hanno un po' velato la grande statura artistica di Pavarotti, collocandolo nello star-system mondiale, a danno della sua immagine e di mezzi vocali oramai un po' consunti, come normale che fosse.
Il rammarico legato a tale periodo è che Lucianone non abbia impiegato maggiori sforzi a regalarci qualche altra perla in Mozart (il suo Idomeno resta una pietra miliare) o in Rossini, che avrebbe dovuto affrontare di più, considerata la sua vocalità.