Riccardo ha scritto:Però Pietro dovrai convenire che non si può applicare il marazzian concetto della novità a tutti i costi sempre e comunque...
Il "marazzian concetto"...
Ok, ok... era una battuta!
Però, anche se scherzosamente, bisogna stare attenti a queste battute!
Chi legge da anni quel che scrivo, può rimanere esterrefatto a leggere una cosa simile, ma quel che è peggio è che chi non mi conosce potrebbe pure crederci.
Io non ho mai affermato nulla del genere!
Io detesto il "nuovo a tutti i costi" proprio quanto detesto "il vecchio a tutti i costi".
Come ho mille volte dimostrato e scritto (avevo pensato di citare qualche mia frase in merito, ma sarebbero troppe), il vecchio e il nuovo hanno per me lo stesso peso, purché ciò che rappresentano sia drammaturgicamente vero adesso.
Mi vanno benissimo gli stilemi "preistorici" della Olivero quando li applica a personaggi come Mere Marie de l'Incarnation, Francesca da Rimini o la Medium di Menotti (magari li avesse applicati ad Azucena e Lucrezia Borgia).
Mi vanno malissimo le novità a tutti i costi in chi (come Kusej) non è poi in grado di costruire qualcosa di drammaturgicamente rilevante.
Alla fine quel che conta è che musica e teatro (per noi che ne fruiamo hic et nunc) siano emozionanti.
Cosa che davvero non si può dire per Alvarez, nè quando, fino a sei-setta anni fa, era un tenore distinto, elegante e prevedibile, né quando si è voluto trasformare in un imitazione maldestra (sia pure di grande successo) del tenore strappacore e loggionista.
Il fatto che vi siano tanti cantanti peggiori di lui non lo assolve!
Come non ha assolto la devia (che paradossalmente io preferisco ad Alvarez) dalle accuse piuttosto scortesi - e per alcuni eccessive - che in questa sede (anche da te) le sono state rivolte.
Solo su una cosa sono d'accordo con quello che scrivi: che non esiste il cantante "totalmente" cattivo, come non esiste quello "totalmente" buono.
Ragionandoci bene (come ricorderai) arrivammo persino a immaginare ruoli nei quali la devia ci sarebbe potuta piacere, nei quali proprio quelli che consideriamo i suoi "difetti" l'avrebbero resa interessante.
Lo stesso discorso si può fare per Alvarez: virtualmente anche lui ha qualcosa da dire (come qualunque artista) e persino i mezzi per dirlo.
Ma finché canterà questo repertorio e in questo modo, non ci darà né grande teatro, né grande musica, che è quello che (almeno noi) cerchiamo.
Salutoni,
Mat