Volevo aprire un thread su questa cantante mozartiana forse meno nota, ma che io reputo molto dotata, per sottoporla alla vostra attenzione e ascoltare i vostri pareri "esperti". Parlo di Malin Hartelius, soprano di origini scandinave ma ormai vive a Zurigo e lavora stabilmente nel cartellone del suo teatro. A vedere il suo visino su internet, le malelingue potrebbero attribuire il successo al suo gentile aspetto, un po' come le annose polemiche su Anna Netrebko. Eppure, a leggere il suo repertorio, ha già fronteggiato tra i ruoli più importanti di Mozart: mi riferisco principalmente alla sua Kostanze. Ho avuto modo di ascoltarla dal vivo al San Carlo nella quarta sinfonia di Mahler, ma era forse una partecipazione troppo riduttiva per esprimersi e dimostrare al meglio le sue potenzialità. In dvd (per la precisione, blu-ray) ho avuto il piacere di assistere alla sua Fiordiligi in "Così fan tutte", elegante e frizzante al tempo stesso, in una produzione che è stata elogiata dalla critica per i suoi interpreti, definiti "i migliori di Mozart al momento". Anche i commenti entusiastici che leggevo su youtube sotto ogni suo video mi hanno indotto a credere di avere avuto davanti agli occhi una promessa del panorama operistico, considerando soprattutto la impennata di qualità dei cartelloni al teatro dell'Opera di Zurigo di cui si è discusso anche su questo sito. Il suo canto è docile e preciso, un timbro molto personale e femminile, dimesso ma sofisticato. Su Martern Aller Artern però mantengo delle riserve, come se le avessero affidato un'aria di coloratura che esorbita dalle sue potenzialità lirico-espressive. La sa eseguire e anche bene, ma manca di quello smalto che la Gruberova sapeva darle, mi sembra quasi opaca, troppo morbida (sarà complice l'esecuzione?).+ Mi piacerebbe sapere i vostri pareri su di lei e in particolare sul link che vi lascio (appunto del Ratto nel Serraglio... youtube è pieno di suoi video, tranne che di Così fan tutte!), se non la conoscete già di vostro
Non dispiace anche a me: tuttavia si sente che è più un lirico (come del resto la Schwarzkopf che ha inciso quest'opera alla metà degli anni '40) che un soprano coloratura (dell'asse Gruberova-Dessay). In quest'aria poi, che richiede anche nervosismo, non va oltre una pregevole, ma non sublime esecuzione (resto sempre dell'opinione che la Deutekom, pur con il suo 'sistema' di vocalizzazione, abbia fornito un'ottima lezione per grinta e dinamismo oltre che per consistenza vocale). Aggiungo che la Hartelius è una gran bella donna: il che non guasta!
Grazie del link, è molto interessante! Anche a me la Hartelius piace tanto: forse la preferisco in ruoli più apertamente teneri e lirici. Chissà perché ha concentrato la sua carriera a Zurigo: quello è un teatro in cui, se non ci si prende qualche libertà, si diventa schiavi delle etichette... Mi vengono in mente la Rey, la Lechner, e tanti altri bravi artisti che a Zurigo hanno trovato un porto tranquillo... ma anche un viatico per la routine.
Da anni spero che la sua carriera possa effettivamente uscire dalle mura di Zurigo. Mi aveva sorpreso anni fa cantando una splendida Sophie nel Rosenkavalier accanto alla Kasarova.
Ich habe eine italienische Technik von meiner Mutter bekommen. Astrid Varnay
Io conosco la sua Pamina nel DVD pure da Zurigo con Beczala. Riesce a rendere credibile e non smanceroso un personaggio che talvolta risulta intollerabile. Brava.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Anch'io mi ero chiesta il motivo di tanta fissità (curioso poi, avendola comodamente ascoltata a Napoli). Può essere che fuori da quelle mura non sia altrettanto considerata; Zurigo mi dà l'idea di un microcosmo autonomo, di un teatro dalle grandi opportunità ma che non si serve dei nomoni da superstar per offrire un prodotto di qualità. Se avete la possibilità di vederlo (io l'ho trovato allo shop del Covent Garden, non in Italia, ma magari è reperibile su Amazon) consiglio assolutamente il suo DVD di "Cosi fan tutte", dove dimostra innate doti di attrice, complice anche una regia e una direzione artistica magistrali. L'opera di Mozart, per quanto imbastita su un intreccio volutamente scherzoso, rischia di diventare noiosetta nei suoi toni malinconici ed elegiaci, nella bellezza dei suoi due atti di un'ora e mezza l'uno! Ma a guardare lei e i suoi colleghi sbracciarsi, correre sul palco, mimare smorfie e gesticolare in modo così naturale... le tre ore quasi ininterrotte diventano uno spettacolo piacevole anche per l'ascoltatore inesperto. Peccato che non ce ne siano spezzoni su youtube, ma solo una specie di trailer
