Les Vepres Siciliennes (Verdi)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda pbagnoli » sab 19 mar 2011, 16:05

Splendida disamina, Enrico.
Temo però che il nostro vecchio Matteo non abbia molta voglia di procurarsi il video di questo spettacolo; e io, la poca voglia che avevo me l'hai fatta passare tu.
A me Kunde piace molto a prescindere, ma questo è un ambito in cui non riesco a immaginare un signore quasi sessantenne che fa le sue belle cosine
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » sab 19 mar 2011, 16:34

Invece un vostro parere documentato e motivato potrebbe essere molto interessante.
Enrico B.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda pbagnoli » sab 19 mar 2011, 16:52

Enrico ha scritto:Invece un vostro parere documentato e motivato potrebbe essere molto interessante.

Mi fa piacere, Enrico.
Ma siccome io - a prescindere - mi fido molto di quello che dici tu, tengo per buona la tua valutazione e mi chiamo fuori.
Ne parlavo proprio ieri sera: ormai, dopo tante primavere e tanti anni di spettacoli visti, tendo a essere assolutamente selettivo, anche solo banalmente per questioni di tempo. Scelgo solo gli spettacoli da cui mi aspetto molto, e scarto aprioristicamente gli altri.
Da questo spettacolo non mi aspettavo granché e, infatti, la tua recensione conferma le mie previsioni.
Tu potresti controbattere che questo accade anche con i dischi, ma per il disco anche la chiavica ha il suo senso nel percorso generale della storia dell'interpretazione o come documentazione attuale dello "stato dell'arte": ed è per quello che mi assoggetto al suo ascolto. Ma a teatro è diverso: se devo alzare il mio fondo schiena grasso e pesante voglio i fuochi d'artificio, i botti o, quanto meno, in mancanza di meglio, voglio delle solide ragioni per muovermi.
Kunde sarebbe una solida ragione, ma per quanto questo cantante ha fatto nell'arco di una carriera meravigliosa, non per quello che mi aspetto riesca a infondere in un personaggio del genere, così lontano da ciò che lui è adesso.
La Agresta non è una solida ragione; lo sarebbe stata la Radvanovsky, ovviamente, ma la Agresta no. E se tu mi obbietti che così mi perdo l'esordio maggiore di una potenziale stella futura, io ti rispondo che con i miei limiti di tempo non posso andare a cercare tutte le potenziali stelle: mi accontento di vederle quando verranno fuori al meglio.
Vassallo non è una solida ragione: è un cantante di media levatura, un onesto professionista. Non è quello che mi aspetto come Monfort.

Insomma, capisco le tue ragioni, ma il tempo è quello che è.
E nel frattempo ovviamente non posso che ringraziare il buon Enrico per averci fatto un resoconto così dettagliato di uno spettacolo che io non ho visto né vedrei. La tua relazione è utile a tutti!
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda MatMarazzi » sab 19 mar 2011, 17:38

Un grazie grandissimo a tutti coloro che hanno risposto all'appello e commentato lo spettacolo per noi che non l'abbiamo visto.
In particolare il commento di Enrico è un capolavoro.
:)

Se qualcuno mi procurerà il video me lo guarderò volentieri, ma credo che la tua disamina abbia già messo in evidenza tanto le aspirazioni, quanto le scivolate, quanto le incoerenze.
Trovo condivisibilissimo tutto quello che dici a margine della trattazione, che dimostra quanto i tuoi parametri di giudizio siano condivisibili a priori.
Ad esempio dopo aver letto una frase (tutta da incorniciare) come:

Enrico ha scritto:Ma se si sceglie una traduzione, per quanto brutta, è poi dovere dei cantanti e del direttore che deve guidarli far sì che quella traduzione, nel canto, possa diventare espressiva e comunicativa: Verdi non si può cantare pensando soltanto alle note. E non basta dare le colpe alla traduzione: l'hanno scelta, nessuno li obbligava, si sono creati una difficoltà in più, con il conseguente dovere di risolverla.


...avresti potuto dirci che la Agresta è meglio della Callas e io ti avrei creduto! :)

Le tue considerazioni su Kunde sono assolutamente convincenti.
E' sicuramente un fuoriclasse. E sicuramente il suo Arrigo è uno dei migliori (anche considerando la passata discografia).
detto questo, a me resta l'amara sensazione che si stiano sperperando i preziosi anni di quello che potrebbe essere un tramonto abbagliante, facendogli cantare personaggi che evidenziano le rare rughette più della prodigiosa longevità.

Relativamente alla regia, trovo che l'incoerenza messa in rilievo da Rodrigo (velleità di ricontestualizzazione spiazzante e rudimentalità della recitazione individuale) sottolinei molto bene il limite di molti registi d'opera nostrani: il voler puntare al contenutone, all'ideuzza (ammesso che siano davvero tali), senza ancora aver messo a punto l'abc.
Ne parlavamo all'epoca della Zelmira pesarese...

Grazie mille a tutti!
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Tucidide » dom 20 mar 2011, 12:29

MatMarazzi ha scritto:
Cadere a terra come le mie palle, a vedere una roba del genere. :roll: : Andry :


Quello stesso Cesare, ahimé, è passato per Ferrara.
E ti assicuro che di palle, oltre alle tue, ne sono precipitate tantissime!
Oltre ovviamente a dover subire il solito pistolotti di quegli imbranati-immanicati che gestiscono il teatro e che per produrre siffatte schifezze chiedono soldi, e ancora soldi, e ancora soldi.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda MatMarazzi » dom 20 mar 2011, 13:16

MatMarazzi ha scritto:
Cadere a terra come le mie palle, a vedere una roba del genere. :roll: : Andry :


Quello stesso Cesare, ahimé, è passato per Ferrara.
E ti assicuro che di palle, oltre alle tue, ne sono precipitate tantissime!
Oltre ovviamente a dover subire il solito pistolotti di quegli imbranati-immanicati che gestiscono il teatro e che per produrre siffatte schifezze chiedono soldi, e ancora soldi, e ancora soldi.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda pbagnoli » dom 20 mar 2011, 13:26

MatMarazzi ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:
Cadere a terra come le mie palle, a vedere una roba del genere. :roll: : Andry :


Quello stesso Cesare, ahimé, è passato per Ferrara.
E ti assicuro che di palle, oltre alle tue, ne sono precipitate tantissime!
Oltre ovviamente a dover subire il solito pistolotti di quegli imbranati-immanicati che gestiscono il teatro e che per produrre siffatte schifezze chiedono soldi, e ancora soldi, e ancora soldi.
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Matteo, sei ricaduto nel solito equivoco fra "quota" e "modifica"? : Chessygrin :
Sei veramente una chiavica! :D

Comunque, nonostante la schifezza dell'allestimento, un "Giulio Cesare" è sempre una signora proposta, no?
Certo, un po' di impegno in più non guasterebbe.
A Bologna non c'era la Daniela Barcellona?
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Tucidide » dom 20 mar 2011, 13:32

Il Marazzo è recidivo! :mrgreen:
Comunque nel mio messaggio notavo alcuni stereotipi della regia del GC emiliano-romagnolo: faccia incazzata e pugni o pestoni per terra durante le arie di furore, spintoni o faccine perfide da Crudelia Demon.

Pietro: è vero, è una bella proposta, e l'Accademia bizantina si difende bene, tanto che sono in partenza, e me lo vado a vedere una seconda volta (gratis, in platea : Sailor : ). Quello di Bologna con la Barcellona lo vidi, e lei fu notevole.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Rodrigo » dom 20 mar 2011, 15:52

Enrico ha scritto:Dell'aria difficile di Arrigo non ricordo nessuna esecuzione veramente convincente: sarò esterofilo, ma vorrei che qualcuno si ispirasse almeno in parte al buon vecchio Rosvaenge...


A rischio di essere paradossale a me pare che Giorno di pianto, uso il testo italiano tanto per capirci, sia tanto impegnativa tecnicamente quanto cristallina del far capire i parametri per una giusta esecuzione.
L'introduzione è affidata ai legni che, su un accompagnamento pizzicato degli archi, anticipano la melodia del tenore. Verdi usa una combinazione di strumenti a fiato che dà a questo incipit un tono lieve, evocativo, da soliloquio interiore. E proprio di soliloquio trattasi: l'aria è infatti articolata in due strofe "cantabili" e da una chiusa (più che una vera cabaletta) più concitata. Interessante poi che nella prima strofa Arrigo guardi, per così dire, dentro se stesso commiserando la propria situazione dopo il "tradimento" nei confronti di Elena e Procida. Nella seconda strofa passa dall'elegia alla prefigurazione dello sdegno e della rabbia che i due presumibilmente nutrono nei suoi confronti. Infine la chiusa in cui prevale la paura di trovarsi di fronte ad Elena ed al suo odio.
Secondo me non ci vuole un genio per capire che il brano dovrebbe essere attaccato proprio con un tono estatico, di elegia dolorosa e come tale mantenuto per tutta la prima strofa, l'ideale sarebbe un attacco a mezza voce. La seconda strofa, proprio in coincidenza con il cambio dell'affetto, dovrebbe essere più mossa e più marcata proprio per rendere il "crudo pensiero" e per preparare adeguatamente il fraseggio rotto e vibrante.
Ebbene, non so perché, queste intenzioni (a mio avviso del tutto evidenti) sono quasi del tutto eluse nelle esecuzioni. soprattutto nel differenziare adeguatamente le due strofe. Si tende ad asfaltare la differenza per poi gonfiare le gote nella maledizione finale. Merritt poi, spiace dirlo perché è un grande artista, nella fattispecie è quasi ridicolo: attacca con indifferenza sovrana - senza neppure tentare di adeguarsi al bellissimo colore che Muti dà all'introduzione - e canta la chiusa con acuti piuttosto bruttini e tutt'altro che perentori.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » dom 20 mar 2011, 19:13

Rodrigo ha scritto: Secondo me non ci vuole un genio per capire che il brano dovrebbe essere attaccato proprio con un tono estatico, di elegia dolorosa e come tale mantenuto per tutta la prima strofa, l'ideale sarebbe un attacco a mezza voce. La seconda strofa, proprio in coincidenza con il cambio dell'affetto, dovrebbe essere più mossa e più marcata proprio per rendere il "crudo pensiero" e per preparare adeguatamente il fraseggio rotto e vibrante.


E secondo te Kunde e Noseda sono riusciti a realizzare questa differenza tra le due strofe oppure no? c'è qualche esecuzione che consideri ben riuscita? io conosco le registrazioni di Rosvaenge, Domingo, Gedda, Bergonzi, Merritt, e alcuni altri non particolarmente significativi ascoltabili su youtube, senza tener conto delle esecuzioni mutilate, come per esempio quella di Filippeschi e Serafin.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » lun 21 mar 2011, 0:57

Tucidide ha scritto: Comunque nel mio messaggio notavo alcuni stereotipi della regia del GC emiliano-romagnolo: faccia incazzata e pugni o pestoni per terra durante le arie di furore, spintoni o faccine perfide da Crudelia Demon.


L'avevo letto il tuo messaggio, prima che sparisse.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Riccardo » lun 21 mar 2011, 20:30

Qui un paio di link dei Vespri per chi non avesse visto la diretta:

Aria di Arrigo - Kunde


Terzetto e finale dell'opera - Kunde, Agresta, Abdrazakov


Da parte mia, avendo visto lo spettacolo in teatro e in televisione, credo che le impressioni di Rodrigo siano assolutamente le più centrate.

Salutoni,
Riccardo
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda VGobbi » lun 21 mar 2011, 22:59

Ho sentito solo il brano audio proposto da Riccardo, sopra tutto in merito al brano "Giorno di pianto" di Kunde.
Vi arrabbiate se dico, almeno in questa romanza, che non mi e' piaciuto? Anzi tutto il colore della voce ... boh, forse poco verdiana, se non diafana al limite del bianchiccio, a fronte di un'organizzazione vocale a prova di bomba e poi un accento che poco sapeva scolpire la parola, tanto che mi dava l'impressione che la romanza la stesse trascinando con fatica, invece di cantarla, interpretarla. Insomma, come aveva detto Bagnoli in un altro post, ogni cantante ha dei buchi neri, in cui non deve avvicinarsi. Per Kunde e' sicuramente Verdi.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » lun 21 mar 2011, 23:28

VGobbi ha scritto: mi dava l'impressione che la romanza la stesse trascinando con fatica, invece di cantarla, interpretarla.


Quando dovrebbe ripetere le parole "il ciel dirada quel sogno aurato" sbaglia e dice "il corno aurato".
Enrico B.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Teo » mar 22 mar 2011, 11:33

Rodrigo ha scritto: Kunde è stato il migliore: non si è risparmiato e ha cantanto uno splendido Giorno di pianto (laddove Merrit a suo tempo era stato incredibilmente sciatto), un po' in apnea nel finale con la canzone (peraltro di tessitura improba) e qua e là c'è stato qualche suono "senescente". Nel complesso una prova maiuscola per tenuta e per varietà di fraseggio.


Anch'io ho visto questi Vespri in TV.
Nonostante l'ascolto a teatro sia da ritenersi (ovviamente) il più adeguato, non credo che la qualità audio passata in RAI discosti poi così tanto da quello che si è potuto sentire al Regio; specialmente per quanto concerne quegli aspetti legati alle difficoltà e/o facilità vocali degli interpreti.

Ciò premesso, a differenza di quanto sopraesposto da Rodrigo, e in contrapposizione a quanto da me visto e udito nel Polione di Bergamo, l'Arrigo di Kunde è apparso sempre in costante difficoltà sia per quanto riguarda la tessitura che per quanto riguarda quegli accenti scritti in partitura.
D'accordo che la parte di Arrigo è impervia e che sicuramente altri tenori, prima di lui, si sono arenati sulla partitura, ma questo non credo basti a giudicare le "palesi" difficoltà espresse dal tenore statunitense.
Definire "splendido" il suo Giorno di pianto mi pare davvero eccessivo e poco realistico.
Provate ad ascoltare i passaggi della zona medio-grave e quella medio-acuta, le corde timbrano solo nel secondo caso (e sempre in maniera forzata), nel primo direi che l'afonia la fa da padrone; altra cosa poi sono i ripetuti fiati corti (pare sempre in debito d'ossigeno), che per uno come lui non sono sicuramente all'ordine del giorno.
No mi spiace, a me personalmente l'Arrigo di Kunde non ha convinto proprio per nulla.
Perfino Domingo è riuscito a fare meglio http://www.youtube.com/watch?v=dNULiDFJ ... r_embedded

Che poi Gregory sia un tenore intelligente, musicale, ecc. non è da oggi che lo scopriamo, ma se è vero che non esiste il tenore verdiano, è altrettanto vero che ci sono ruoli che per tessitura e qualità vocali, sono adatti a taluni e ad altri non lo sono.
Sinceramente mi spiace, perché davvero stimo molto chi come Kunde è capace di reinventarsi e di proporsi ancora al pubblico in una nuova vesta, a patto però che sia credibile.

Salutissimi.

Teo
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