Lohengrin (Wagner)

[pbagnoli]

Non molto...

In home trovate la seconda puntata del lavoro incredibile di Luca.
Ammirate nella foto Melchior in corsetto!!!

[MatMarazzi]

Ammirate nella foto Melchior in corsetto!!!

hahaha... quella foto dice tutta la poetica di Melchior.

Finora gli articoli di Luca (bellissimo anche questo) hanno toccato il Wagner "trombone" della fase fra le due guerre, fortunatamente tramontato (benché pure quegli anni fossero in grado di tirare fuori alcune gemme: la Klose anzitutto, ma anche Kozlovski).

Mi spiace però che Janssen (artista raffinatissimo ma probabilmente un po' declinante nel 50) faccia una così modesta figura.

Sono ansioso di leggere gli articoli dalla Neue Bayreuth in poi, quando si comincia a ragionare!
E ancora mille grazie a Luca! Il suo saggio è utilissimo!

Salutoni,
Mat

[pbagnoli]

hahaha... quella foto dice tutta la poetica di Melchior.

Poetica?
Che poetica?

Guarda, non nego di essere stato un po' cattivello nel mettere questa foto (ma su Internet ce n'è un bel po' di foto di Melchior con il corsetto!), ma l'ho fatto perché secondo me documenta al meglio il Wagner di questo cantante: spensierato, pieno di voce e non tutta di grana sopraffina, totalmente svincolato da qualunque ragionamento. Basta una sola nota di un qualunque cantante di area Franconia dal 1952 in avanti per capire quanta strada si sia fatta in questo campo.
Melchior, risentito oggi, dopo la Neue Bayreuth, persino dopo i cantanti degli Anni Ottanta e Novanta è UN DISASTRO!!! Un autentico trombone, che non può nemmeno essere considerato gonfio di retorica per il semplice fatto che il suo canto, il suo eloquio non comunicano assolutamente nulla. Non dico Kaufmann: basta uno Schachtschneider per ribaltare qualunque prospettiva sul personaggio Lohengrin; e persino il suo tanto celebrato Siegfried non è più in grado di comunicare nulla a fronte di un Windgassen, o di un Cox o di un Jerusalem.

Finora gli articoli di Luca (bellissimo anche questo) hanno toccato il Wagner "trombone" della fase fra le due guerre, fortunatamente tramontato (benché pure quegli anni fossero in grado di tirare fuori alcune gemme: la Klose anzitutto, ma anche Kozlovski).

Esatto Matteo.
Il fraseggio della Klose è ancora oggi di una modernità sconcertante, e Kozlowsky fa percepire nettamente l'assurdità del modo di cantare e di porgere la frase di Melchior

E ancora mille grazie a Luca! Il suo saggio è utilissimo!

Assolutamente vero!!!

[VGobbi]

Finito di leggere la seconda parte. A quando la terza?

A parte gli scherzi, anche in questo caso ... non possiedo nulla delle edizioni discografiche da lui recensite. Certo, se potessi scegliere, senza ombra di dubbio quella con Volker (anche per la presenza di un cast omogeneo, oltre che di primissimo livello) e l'edizione "russa".

Vorrei comunque fare alcune considerazioni. E' incredibile che nell'edizione russa, non abbiano puntato ad interpreti piu' famosi (mi riferisco almeno al ruolo di Telramund e Re - di bassi russi di fama ed eccezionali, in quel periodo se ne contavano ad iosa). Interessante, sicuramente innovativa e tutta da sentire la scelta di Kozlovsky nei panni del protagonista ... ma forse che ne sarebbe stato di un Nelepp o Lemeshev? Non erano piu' congeniali al ruolo?

Attendo con molto ansia, la terza parte ... anche perche' dal '50 in poi anch'io comincio ad avere alcune incisioni discografiche, di cui poter confrontare il mio giudizio con quello di Luca ... a partire dall'annata '51 diretta da Kempe e con cast alterno (George Vincent, Marianne Schech, Andreas Boehm, Margaret Klose, Kurt Bohme e Willi Wolf).

[Luca]

Carissimi amici,

vi ringrazio dei vostri apprezzamenti, faccio però notare un aspetto: in quel che segue, leggerete come la Klose è realmente una Ortrud storica, anzi a mio avviso maiuscola, nonostante l'affievolimento dei mezzi vocali in edizioni seguenti a quella con Volker. Non è la sola, ma cronologicamente, per quanto riguarda la discografia è la prima e davvero, per certi aspetti interpretativi, anticipatrice di altre grandi successive.
Per la discografia russa è chiaro che si operavano scelte e non tutti vi rientravano. Del resto - e qui faccio un esempio lontano dal Lohengrin - in Italia l'incisione con Gigli, Caniglia, Bechi del Ballo in maschera non schiera la Stignani (ma la Barbieri) come Ulrica, eppure in opere registrate in quel tempo (Forza, Requiem, Aida) era il mezzosoprano di turno. In fondo le scelte discografiche hanno tutta una dietrologia...

Anticipando una mia conclusione che farò con l'ultima parte: perché per avere un Wagner all'italiana e cantato nella nostra lingua occorre attendere il 'live' di Napoli con la Tebaldi del '54, quando Pertile cantava quest'opera sin dal '19 fino al '33 ? Eppure in quel periodo (anni 30 e 40) di edizioni con i vari Sabajno, Marinuzzi, Gui, Molajoli già prosperavano.... Nessuno ha pensato a fissare una registrazione con un cast del tipo Pertile-Favero-Stignani-Borgioli (o Galeffi)-Pinza.... Eppure per la Carmen (altro titolo non italiano, ma italianizzato...) abbiamo avuto l'edizione con la Besanzoni e quella della Buades a breve distanza....

Saluti, Luca.

[VGobbi]

Sto aspettando ...

[pbagnoli]

Sto aspettando ...

E un bel "chi se ne frega" non ce lo vogliamo mettere tutto per intero?...

[pbagnoli]

Ecco a voi la terza parte dello straordinario lavoro di Luca.

Un lavoro davvero sterminato anche per la documentazione, che già basterebbe a giustificarne la pubblicazione.
La foto di oggi è, ovviamente, per Margarete Klose, interpreta ancor oggi difficile da eguagliare.

Godetevelo!

[MatMarazzi]

Ecco a voi la terza parte dello straordinario lavoro di Luca.
Un lavoro davvero sterminato anche per la documentazione, che già basterebbe a giustificarne la pubblicazione.
La foto di oggi è, ovviamente, per Margarete Klose, interpreta ancor oggi difficile da eguagliare.
Godetevelo!

Bellissimo saggio come al solito.
Però, Pietro, hai sbagliato a tagliare la "lista" delle incisioni a inizio pagina.

Lì infatti arrivano fino al 60, mentre le recensioni si fermano al 54.
Secondo me è il caso di correggere.

Salutoni,
Matteo

[pbagnoli]

[
Però, Pietro, hai sbagliato a tagliare la "lista" delle incisioni a inizio pagina.
Lì infatti arrivano fino al 60, mentre le recensioni si fermano al 54.
Secondo me è il caso di correggere.

Salutoni,
Matteo

No, nessun errore: faccio come l'altra volta, fra qualche giorno c'è la seconda tranche...
A proposito, già che ci siamo: non avevi per caso qualcosa in serbo per noi?...

[VGobbi]

Ecco a voi la terza parte dello straordinario lavoro di Luca.
Un lavoro davvero sterminato anche per la documentazione, che già basterebbe a giustificarne la pubblicazione.
La foto di oggi è, ovviamente, per Margarete Klose, interpreta ancor oggi difficile da eguagliare.
Godetevelo!

Era ora lazzarun ...

[VGobbi]

Letta con avidita' anche la terza parte, ricca anch'essa di spunti interessantissimi, anche per il fatto, come vi avevo anticipato, sono in possesso di alcune edizioni recensite da Luca.

Anzi tutto parto dal Lohengrin magnificamente cantato da Peter Anders, un vero fuoriclasse ma si sapeva. Pero' la sorpresa positivissima e' stata l'Elsa della Eipperle, artista davvero intensa e partecipe, se non sul livello di Anders, tale da poter duettare con lui senza remore. Non mi pare merito da poco.

Possiedo anche il Lohengrin di Vincent, ma gli strali piu' che sul tenore, li farei sull'inudibile soprano Marianne Schech. I punti di maggiore interesse sono, oltre la Klose, l'ottimo Telramund di Boehm ma sopra tutto il Re di Kurt Bohme (e' tra miei preferiti e non mi riferisco solo a questo ruolo) e che nulla ha da temere nei confronti di un Ridderbusch o Talvela.

Il Windgassen che poco mi ha garbato nel Ring, in particolare il suo Siegfried, mi piace tantissimo come Lohengrin, grazie ad un fraseggio illuminante, ad una scansione della parola scolpita e nitida ed una musicalita' per certi versi sorprendente, penso a certi passaggi nel primo atto. Mi riferisco all'unico Lohengrin di Windgassen che possiedo, ovverossia quello diretto da Keilberth, con la presenza della lunare Steber (che artista, ragazzi!), e di una delle coppie del male migliori che abbia mai sentito, ovverossia Varnay ed in misura ancora maggiore Uhde.

Tra le incisioni mancanti, sarei incuriosito dalla Elsa della Nilsson, dal Terlramund di Metternich (cosi' posso sentirlo finalmente cantare in lingua madre e non il suo solito Verdi in tedesco) ed il Lohengrin di Fehenberger. Schock e Sullivan, sulla carta destano meno interesse.

[pbagnoli]

In home la quarta parte del grande lavoro di Luca.
In questa tranche, come vedrete, la fa da padrone un cantante che ha fatto di Lohengrin la propria personalissima icona: è Sandor Konya, che si merita la foto di copertina.
Eccezionale come sempre il lavoro di Luca, attento e spregiudicato nel taglio critico.
Sottolineerei in particolare la mancanza in Luca di qualsivoglia atteggiamento preconcetto: è veramente un grande!!!

[Alberich]

molto interessante tutto...non farci aspettare troppo

[pbagnoli]

Pazienza un attimo: Luca è molto impegnato in questo periodo!