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Re: Articolo Ceronetti

Messaggioda Alberich » gio 06 gen 2011, 10:51

Riccardo ha scritto:Anzi, mi sembra che Ceronetti sia molto lucido nell'evidenziare le attuali condizioni agonizzanti dell'opera in Italia. [/i]


Allora.
Se Ceronetti avesse sostenuto questo, io sarei abbastanza d'accordo con lui (o comunque lo troverei un punto di dibattito interessante).
Pero' Cerontti dice altro. Dice che l'opera e' morta. Non in Italia, non nei nostri teatri. E' morta. Punto.
E propone di mantenere in vita delle riserve indiane, per contemplare questo residuo antico, un po' come un quadro di Caravaggio o le rovine dei fori romani.
Per me non e' cosi'. La visione limitata che gli imputi non e' un dato secondario, secondo me mina alla base tutto il suo ragionamento.
Primo: l'opera, come il cinema, sono due forme di spettacolo vive. Io concordo con Matteo, Pietro e in generale con chi scrive su questo sito: oggi siamo in un'epoca d'oro dell'opera.
Secondo: l'opera, come il cinema e il teatro, sono forme d'arte, ma anche di spettacolo, ossia necessitano di essere continuamente ripensate. Caravggio puo' rimanere in una cantina e quando lo tiriamo fuori e' bello uguale. Lo spettacolo no: deve dialogare con il nostro tempo. Quindi deve essere messo in scena: al di fuori delle riserve indiane in cui lo vuole confinare Ceronetti, che per loro stessa natura sarebbero delle operazioni di retroguardia, non vitali e, queste si!, sarebbero un gettare nel cesso i soldi pubblici.
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Ceronetti

Messaggioda Riccardo » gio 06 gen 2011, 13:15

Uhm, non sono riuscito a spiegarmi bene.

Io sto dicendo che Ceronetti ha una visione dell'opera che è esattamente veritiera per l'atmosfera che si respira in Italia.
Non fossi melomane appassionato avrei le sue stesse identiche impressioni sul 7 dicembre e sulle patetiche chiacchiere sul Fus e richieste varie di finanziamento.

L'ottica di salvaguardia museale nei confronti del melodramma che esprime Ceronetti è precisamente l'atteggiamento che regna sovrano in Italia e rispetto al quale, lui dice bene, non varrebbe la pena di spendere tante risorse: basterebbe salvare quelle due o tre istituzioni e amen.

Il suo articolo ha il pregio di smontare la solita retorica da due soldi sull'utilità morale, culturale, "educativa" dell'opera aprendo la strada ad altre ragioni di vitalità del melodramma.
Ragioni che lui però ovviamente non trova perché non le cerca, visto che non ne ha il minimo interesse né ha la minima idea di cosa succeda fuori dalla palude italica.

Insomma: data la situazione italiana, chi non è melomane ed osserva da fuori, dovrebbe a mio modo pensarla come Ceronetti perché le cose possano migliorare. A difendere l'opera ci penseranno così coloro che non la ritengono affatto un pezzo da museo e non la solita ciurma di "intellettuali" che la sta condannando a morte.

Per il resto sono d'accordissimo: che l'opera sia spettacolo con tutto ciò che ne consegue è esattamente quello che penso anch'io. E a Ceronetti nessuno intende perdonare pressapochismi e strafalcioni su alcune questioni di merito (che per altro ne confermano l'approccio da esterno, da non appassionato).
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Re: Articolo Ceronetti

Messaggioda MatMarazzi » gio 06 gen 2011, 13:47

Alberich ha scritto:Posso dirlo?
L'ultimo editoriale non m'e' piaciuto punto.
Ceronetti ha scritto un articolo pessimo, a mio parere, ma la vostra risposta sfiora l'insulto personale.
Un saluto


Caro Alberich,
ho riletto attentamente l'editoriale, ma sinceramente non vi ho trovato estremi dell'offesa personale.
E' un pezzo estremamente critico sì, decisamente irrisorio, un po' sprezzante - è vero.
Ma tutto questo a me non pare un'offesa personale, quanto piuttosto la normale dialettica critica a cui i personaggi pubblici si espongono nel momento in cui pubblicano le loro "esternazioni" (ben pagate e remunerate fra l'altro).
Il rischio di critiche, di irrisioni, persino di sarcasmi sprezzanti Ceronetti lo ha sottoscritto nel momento stesso in cui ha accettato dei soldi per pubblicare un pezzo a "effetto" senza avere minimamente gli strumenti intellettuali, storici e critici per dire qualcosa di interessante.

E' vero che io e Pietro siamo stati severi verso l'imbarazzante, anzi "idiota" articolo di Ceronetti (l'offesa è all'articolo, non a lui)...
Ma soprattutto siamo stati severi verso il pregiudizio di "rispettabilità" di cui Ceronetti godrebbe "a prescindere" per il fatto di essere considerato "intellettuale".

C'è un diffuso modo di vedere per il quale, fra i componenti delle società, si possono distinguere gli "intellettuali": a questo arbitrario sottogruppo Ceronetti è generalmente ascritto.
Il fatto di essere considerato un "intellettuale" fa sì che anche quando butta giù due sciocchezze su un giornale a proposito di un argomento che dimostra di non conoscere affatto, quando se ne esce con argomenti goffi, moralistici e maldestri, che possiamo definire "da bar sport", subito si levano gli scudi di coloro che - a priori - hanno "votato" la sua appartenenza alla categoria degli intellettuali...
Bisogna leggere fra le righe, bisogna vedere oltre... il linguaggio degli intellettuali è complesso: non tutti lo possono capire a una prima lettura...
Bisogna riflettere a quanta profondità si nasconde dietro alle apparenti "provocazioni" (si sa... gli intellettuali provocano)!

Il mio problema in tutto questo è che non sono proprio d’accordo proprio con l’assunto.
Per me non esistono gli intellettuali (e meno ancora coloro che da essi si distinguerebbero: ossia i "non intellettuali").
Io credo che tutti noi - nessuno escluso - siamo “intellettuali” negli argomenti ai quali abbiamo dedicato il nostro tempo, le nostre riflessioni, i nostri ascolti o il nostro lavoro… e contemporaneamente tutti noi siamo massa, che produce “chiacchiere da Bar Sport” nell'infinita serie di campi dello scibile umano a cui non ci interessiamo.

Ceronetti non fa eccezione.
Il suo articolo sull'Opera? Un bell'esempio di ciacole da bar Sport.

Se si parla di calcio (argomento di cui non so una mazza) cosa potrei dire io, con i miei quarant’anni, la mia laurea, le mie letture, i miei congiuntivi al posto giusto? Mah... potrei fare le solite battutine sull’idiozia del genere umano, che palpita dietro a un gruppetto di sciroccati che corre dietro a un pallone; che è uno scandalo che i calciatori prendano tanto (ma tanto ) di più di un chirurgo che salva vite umane; che il calcio fomenta la violenza e dunque che ci sarebbe di male a chiudere gli stadi?
Finite queste banalità moralistiche (che interesserebbero giusto giusto le signore in attesa dalla parrucchiera) non avrei altro da aggiungere.
E a quel punto dovrei restarmene zitto e lasciar parlare il tredicenne che magari sbaglia i congiuntivi ma conosce a memoria le formazioni di tutte le squadre, le strategie di tutti gli allenatori, i punti deboli di tutti i giocatori…
Lui direbbe cose interessanti, io no.
perchè in questo caso l'intellettuale è lui!
Io sono solo il blaterone da bar...

Persino se dovessi elencare i più grandi giocatori della storia…. potrei citare solo quelli di cui ho sentito parlare al “bar” (Maradona, Pelé… sì, li ho sentiti nominare, ma non saprei nemmeno dire perché furono così bravi) proprio come Ceronetti fa con Verdi e Rossini (perchè tutelare proprio loro? Perchè Ceronetti non conosce gli altri?), arrivando addirittura a invocare un maggior sostegno pubblico proprio a quel Festival di Parma che è uno dei maggiori scandali di Italia e che – per amore di Verdi – andrebbe chiuso domani.
Ecco le conseguenze del voler dare dignità "intellettuale" a chiacchiere da bar Sport!

Anche io, costretto a parlare di calcio, alzerei il ditino moralistico sui costi spropositati, sul fatto che il calcio è l’oppio dei popoli (peccato che al bar sport nessuno mi ha detto a quanta gente il calcio dà da mangiare, quante persone - a parte i calciatori milionari - vi lavorano, per quanta gente rappresenta un’occasione preziosa di socialità e incontro, che indotto economico – positivo per tutta la comunità – si porta dietro; peccato che al bar sport nessuno si interroghi sul perché un fenomeno come il Calcio condizioni così profondamente la nostra società).
Lo stesso fa Ceronetti, che alza il ditino accusatore persino sul titolo la “Traviata” (se avessero mantenuto l’edulcorato “dama delle camelie?” Verdi e Piave sarebbero stati meno moralistici?), titolo colpevole secondo Ceronetti di piegarsi al moralismo borghese.
Peccato che a Verdi e Piave il problema “morale” interessasse assai meno che a Ceronetti, che così dicendo dimostra solo di essere lui schiavo del moralismo sessantottardo (vecchio quanto lui) per cui l’arte non è tale se non denuncia chissà quali ingiustizie sociali!
Sarebbero stati meno moralisti Verdi e Piave se avessero chiamato la loro Opera "La vittima della società borghese", invece che "La Traviata"?
Suvvia... quali scemenze!

Che il dramma di Violetta non c’entri nulla con la morale, ma – esattamente come per Rigoletto e Otello – esprima piuttosto il fallimento del reietto che con tutte le sue forze vorrebbe rientrare in seno a una collettività che la rifiuta, vorrebbe condividerne la morale stessa… non sfiora nemmeno l’anticamera del bar sport in cui Ceronetti blatera…
Se Ceronetti sapesse qualcosa di Verdi, di Piave o di Violetta, saprebbe che quel “titolo” (la Traviata) non è espressione della società borghese ma della stessa protagonista: la prima “schiava” della morale borghese è lei; lei che si dannerebbe pur di esservi nuovamente ammessa!
E’ violetta l’unica, in tutta l’opera, a usare la parola “traviata” e la usa per sé stessa.

Ma queste sono considerazioni che non possono certo essere fatte al bar sport, dove al massimo si replicano le vecchie banalità (demolite in sede critica da svariati decenni) sullo scarso valore poetico e drammaturgico di un vero genio come Francesco Maria Piave, banalità che probabilmente Ceronetti avrà appreso in quel grande Bar Sport che sono le scuole elementari (per giunta di cinquant'anni fa).

Sempre per la faciloneria moralistica e il ditino alzato tipico di chi non riesce a dominare argomenti che non conosce, Ceronetti se la prende con Wagner (con un gioco di parole indegno di "Striscia la Notizia" Tetralogia = Tetraggine) che richiamerebbe le Ideologie…
E così facendo Ceronetti dimentica che, nel bene e nel male, questa è proprio la caratteristica di ogni forma d’arte viva e vitale… attrarre come calamita le ideologie del tempo, farsene persino manipolare....
proprio come quelle iscrizioni a Pompei (alcune delle quali espliciti proclami politici) per cui Ceronetti vorrebbe fossero spesi i soldi risparmiati con la chiusura della Scala.

Il fatto che Goebbels sia morto e l’Opera di Wagner viva di ottima salute appare – all’avventore da Bar Sport – un mistero inspiegabile.
E dire che non c'è niente di inspiegabile: basta avere gli argomenti per spiegarlo.
Solo quando gli argomenti mancano, in tutti i bar sport del mondo si alza il ditino scandalizzato, come faccio io quando mi scandalizzo dei milioni di euro che si beccano i calciatori per inseguire un pallone.

Salutoni,
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Re: Ceronetti

Messaggioda MatMarazzi » gio 06 gen 2011, 13:56

Riccardo ha scritto:Uhm, non sono riuscito a spiegarmi bene.

Io sto dicendo che Ceronetti ha una visione dell'opera che è esattamente veritiera per l'atmosfera che si respira in Italia.
Non fossi melomane appassionato avrei le sue stesse identiche impressioni sul 7 dicembre e sulle patetiche chiacchiere sul Fus e richieste varie di finanziamento.

L'ottica di salvaguardia museale nei confronti del melodramma che esprime Ceronetti è precisamente l'atteggiamento che regna sovrano in Italia e rispetto al quale, lui dice bene, non varrebbe la pena di spendere tante risorse: basterebbe salvare quelle due o tre istituzioni e amen.

Il suo articolo ha il pregio di smontare la solita retorica da due soldi sull'utilità morale, culturale, "educativa" dell'opera aprendo la strada ad altre ragioni di vitalità del melodramma.
Ragioni che lui però ovviamente non trova perché non le cerca, visto che non ne ha il minimo interesse né ha la minima idea di cosa succeda fuori dalla palude italica.

Insomma: data la situazione italiana, chi non è melomane ed osserva da fuori, dovrebbe a mio modo pensarla come Ceronetti perché le cose possano migliorare. A difendere l'opera ci penseranno così coloro che non la ritengono affatto un pezzo da museo e non la solita ciurma di "intellettuali" che la sta condannando a morte.

Per il resto sono d'accordissimo: che l'opera sia spettacolo con tutto ciò che ne consegue è esattamente quello che penso anch'io. E a Ceronetti nessuno intende perdonare pressapochismi e strafalcioni su alcune questioni di merito (che per altro ne confermano l'approccio da esterno, da non appassionato).



Caro Ric,
sono assolutamente d'accordo con te.
Ma le "ciurme di intellettuali" da cui bisogna guardarsi non sono solo quelle che si nutrono dell'Opera... anche quelle che ne invidiano i corposi contributi, che vorrebbero magari indirizzate su altre forme di spettacolo ugualmente cadaveriche!
Così' almeno la vedo io...

Forse dovremmo semplicemente liberarci degli "intellettuali" (intendendo il termine nell'accezione che contesto) :) in questo come in ogni altro campo...

Salutoni,
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Alberich » gio 06 gen 2011, 14:05

Caro Mat, come sai e come ho scritto sopra, sono piuttosto d'accordo col vostro punto di vista.
Se in homepage aveste scritto il post che hai scritto qui sopra non avrei avuto nulla da ridire. Mi pare pero' che il tono "irrisorio" del vostro editoriale si estenda oltre l'articolo e vada a colpire l'autore in toto (che comunque non puo' essere ridotto ad un singolo articolo, evidentemente mal riuscito) e persino gli autocelebrantesi "intellettuali" nostrani.
Ti seguo anche sulla critica a questo termine e al portato di sudditanza psicologica e spirito corporativo. Pero' non farei l'opposto: ossia, un articolo imbarazzante e idiota come questo lo considererei...un articolo imbarazzante e idiota.

In altre parole: leggendo in HP, mi e' sembrato che voi abbiate preso quell'articolo -imbarazzante e idiota a mio parere, davvero una cosa da bar sport- come pretesto per attaccare Ceronetti e con lui l'intellettuale a la page. E su questo non vi seguo.

Un saluto
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda MatMarazzi » gio 06 gen 2011, 18:15

Alberich ha scritto:Caro Mat, come sai e come ho scritto sopra, sono piuttosto d'accordo col vostro punto di vista.
Se in homepage aveste scritto il post che hai scritto qui sopra non avrei avuto nulla da ridire. Mi pare pero' che il tono "irrisorio" del vostro editoriale si estenda oltre l'articolo e vada a colpire l'autore in toto (che comunque non puo' essere ridotto ad un singolo articolo, evidentemente mal riuscito) e persino gli autocelebrantesi "intellettuali" nostrani.
Ti seguo anche sulla critica a questo termine e al portato di sudditanza psicologica e spirito corporativo. Pero' non farei l'opposto: ossia, un articolo imbarazzante e idiota come questo lo considererei...un articolo imbarazzante e idiota.

In altre parole: leggendo in HP, mi e' sembrato che voi abbiate preso quell'articolo -imbarazzante e idiota a mio parere, davvero una cosa da bar sport- come pretesto per attaccare Ceronetti e con lui l'intellettuale a la page. E su questo non vi seguo.

Un saluto


Forse, Alberich, hai ragione.
Forse il piglio retorico e la rigidità saggistica che spesso assumono gli articoli in homepage (è per questo che - come ho detto mille volte - preferisco scrivere sul forum) possono indurre in questo tipo di fraintendimento.
Me ne scuso...
L'oggetto della nostra indignazione (perché in effetti io e Pietro eravamo un po' incavolati) non è certo Ceronetti, nè probabilmente il suo articolo che - data l'incompetenza crassa dell'autore in questo merito - non poteva essere diverso da come è stato.
Se avessimo voluto prendercela personalmente con Ceronetti... Alberich... gli argomenti non ci sarebbero mancati!
Per esempio avremmo potuto chiederci perchè... un uomo così legato a un tipo di spettacolo (la prosa) che a sua volta vive di contributi pubblici e ne implora di maggiori, si sveglia una mattina accusando lo sperpero della Scala e lamentandone l'inutilità, invocandone addirittura la soppressione?
Sai quanti festivalini di prosa il FUS potrebbe sovvenzionare con il budget scaligero? ...Altro che Pompei!
Ma non era questo gioco (abbastanza sordido ne convengo) a interessarci.
Anche perchè almeno io non vedo nulla di male nel constatare che da sempre tutti gli uomini - intellettuali o no - finiscono per portare acqua al loro mulino.
Amo l'umanità proprio per questo! :)

No... a interessarci - te lo assicuro - non era la persona e nemmeno l'articolo in oggetto.
Era piuttosto l'invadenza ormai intollerabile del generalismo ciacarone - più pericoloso in questo caso perché adornato dell'autorità dei vestiti nuovi dell'imperatore ...intellettuale - su problemi serissimi e complicatissimi come quello della sopravvivenza della tradizione operistica (quattro secoli, dico quattro, di cultura occidentale) e delle sue attuali difficoltà a ripensare i propri sistemi di produzione secondo le mutate logiche economiche della società di oggi.

Ce la prendiamo con Lissner e i suoi pubblicisti quando tentano - col baccano generalista e televisivo - di condizionare l'opinione pubblica facendo passare per eventi epocali i topolini partoriti ogni anno dalla montagna scaligera (con inevitabile schieramento di tutto l'establishment - spettrale e zombesco - alla corte di Fazio)!
Ce la prendiamo con la RAI quando - con la sua tipica tipica cagnara generalista - avvalla operazioni abominevoli come il Rigoletto di Mantova o gli "Oscar della Lirica" a Verona...
Perché allora non prendersela con Ceronetti quando fa la stessa cosa, altro baccano generalista, sia pure dalla barricata contraria?

Un piccolo sito come il nostro non ha certo adeguate batterie per contrastare il baccano di Lissner o di Ceronetti, di Fazio o della de Filippi...
A noi non resta che affermare - nel nostro piccolissimo - che il chiasso generalista (da qualsiasi parte venga e qualsiasi tesi sostenga) fa male all'Opera.
Mi spiace che il concetto non fosse chiaro sull'editoriale.

Salutoni,
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Re: Ceronetti

Messaggioda Maugham » ven 07 gen 2011, 19:48

Riccardo ha scritto:
Il suo articolo ha il pregio di smontare la solita retorica da due soldi sull'utilità morale, culturale, "educativa" dell'opera aprendo la strada ad altre ragioni di vitalità del melodramma.
Ragioni che lui però ovviamente non trova perché non le cerca, visto che non ne ha il minimo interesse né ha la minima idea di cosa succeda fuori dalla palude italica.



Sono però del parere che queste "ragioni" sia meglio trovarle quando si scrive con -immagino- presunzione di autorevolezza su determinate cose e su un quotidiano nazionale quale La Stampa.
Altrimenti ritengo venga meno il senso dello scritto e quindi la sua utilità.
WSM
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Re: Ceronetti

Messaggioda Riccardo » ven 07 gen 2011, 23:22

Maugham ha scritto:
Riccardo ha scritto:
Il suo articolo ha il pregio di smontare la solita retorica da due soldi sull'utilità morale, culturale, "educativa" dell'opera aprendo la strada ad altre ragioni di vitalità del melodramma.
Ragioni che lui però ovviamente non trova perché non le cerca, visto che non ne ha il minimo interesse né ha la minima idea di cosa succeda fuori dalla palude italica.



Sono però del parere che queste "ragioni" sia meglio trovarle quando si scrive con -immagino- presunzione di autorevolezza su determinate cose e su un quotidiano nazionale quale La Stampa.
Altrimenti ritengo venga meno il senso dello scritto e quindi la sua utilità.
WSM

Nessunissima obiezione!
Aggiungo che, un po' su tutti i temi, di editoriali sensati e utili se ne incontrano sempre troppo pochi, ahimé pure sulle testate più illustri...
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda pbagnoli » sab 08 gen 2011, 16:51

Buona serata a tutti!
Sono tornato "operativo" e, tanto per cominciare, ho messo in home due recensioni dell'infaticabile Luca:
una Turandot con Grace Bumbry (spettacolo del 1991, Arena di Verona) e una Aida romana del 1960 con la Tucci.
Ringrazio pubblicamente Luca per due motivi: prima di tutto per il suo attaccamento alle nostre pagine e, in secondo luogo, per l'abnegazione con cui si è prodigato per scrivere queste due recensioni. E so io la fatica che deve aver fatto.
A maggior ragione: GRAZIE LUCA!!!
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Luca » sab 08 gen 2011, 19:43

Il "Grazie" è duplice e perciò reciproco, perché mi piace scrivere e perché è bello stare in Operadisc. Spero però che queste recensioni, al di là dell'eventuale giudizio concorde o discorde, possano suscitare nuovi temi e approfondimenti.

Saluti domenicali.
Luca.
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda pbagnoli » sab 08 gen 2011, 19:48

Luca ha scritto:Il "Grazie" è duplice e perciò reciproco, perché mi piace scrivere e perché è bello stare in Operadisc. Spero però che queste recensioni, al di là dell'eventuale giudizio concorde o discorde, possano suscitare nuovi temi e approfondimenti.

Saluti domenicali.
Luca.

Te ne propongo uno io, di approfondimento: tu cosa pensi della reale statura di interprete di Gabriella Tucci?
Io l'ho trovata sempre piuttosto modesta.
Ricordo che questa era una delle diatribe che mi dividevano dal mondo di Operaclick, ai tempi in cui ci scrivevo: lì stravedevano tutti per la Tucci, io proprio no
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda VGobbi » sab 08 gen 2011, 20:04

Dipende da quale lato la vedi la modestia della Tucci. Su quello vocale, decisamente no ... su quello interpretativo ne potremmo discutere.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda pbagnoli » sab 08 gen 2011, 20:10

VGobbi ha scritto:Dipende da quale lato la vedi la modestia della Tucci. Su quello vocale, decisamente no ... su quello interpretativo ne potremmo discutere.

Su quello vocale a me la Tucci è sempre sembrata un lirico discreto-buono: senza infamia e senza lode. Tipo Antonietta Stella, che pure aveva voce più "bella", o Maria Chiara, per stare alle più recenti.
Su quello interpretativo, non ho mai capito il motivo di tanta passione anche oggi, dopo che molta acqua è passata sotto ai ponti.
A meno di voler essere passatisti a tutti i costi, per cui senti una qualunque cantante di 50 anni fa e dici: "Avessimo oggi una cantante così, le faremmo fare Tosca, Norma, Violetta, Amneris, Santuzza e Brunnhilde".
La mia risposta, in questi casi, è che se avessimo oggi una cantante così le faremmo fare forse quello che aveva già fatto all'epoca. Punto.
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Luca » dom 09 gen 2011, 13:41

Intervengo subito: concordo su certa incompletezza interpretativa della Tucci, però la voce era bella e con maggiori sfumature e finezze rispetto ad una Stella monocorde e, almeno per me, piatta e grigia. C'era il volume, ma basta? Proprio su Aida esse si sono incontrate, ma ascoltate le due versioni:

- Stella, Di Stefano, Guelfi, Simionato, diretti alla Scala da Votto (live del '56)
- Tucci, Corelli, Dalis, McNeil, diretti al MET da Schick (live del '61)

e sappiatemi dire......
Lo stesso discorso lo farei per Il Trovatore di cui abbiamo le 2 edizioni in studio.

Saluti domenicali.
Luca.
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda VGobbi » dom 09 gen 2011, 19:41

Io invece, e credetemi il motivo non saprei propriamente dirlo, ho sempre ammirato tantissimo Antonietta Stella. Interprete monocorde? Mah, io tutta sta' noia quando sento lei, non l'avverto ... e poi ha un timbro che mi garba moltissimo.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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