Norma (Bellini)

[pbagnoli]

Ciao Rodrigo, un benvenuto da parte degli Amministratori.
Conosco quella Norma, ma è un bel po' che non l'ascolto, per cui prendi le mie considerazioni per quello che valgono.
Interessante la direzione, certo, ma mettere la Eaglen in quel ruolo è per me una follia: e questo inficia alla base il risultato.
Certo, se a te piace mi fai venire (moderatamente) la voglia di riascoltarla, però...

[MatMarazzi]

TEmpo fa la Barcellona mi diceva di aver trovato sorprendente la Eaglen in alcune pagine di Norma (avevano fatto insieme l'opera al Metropolitan).
Io l'ho guardata a bocca spalancata...
Lei mi ha detto che, pur non belcantista, la Eaglen aveva la capacità di dare calore a certi cantabili, sicché il "Mira o Norma" le usciva con grandissima poesia.

Mi è sempre rimasta la curiosità di andarmelo a sentire.
Ditemene voi...

Salutoni,
Mat

[Tucidide]

La Barcellona ti ha detto una cosa che condivido. La Eaglen pena non poco nella Preghiera, così come in tutti i momenti di coloratura, e gli acuti sono bruttini. Però fa dei recitativi di tutto rispetto, e proprio alcuni cantabili come "Mira o Norma" le vengono molto bene.

Parentesi. A Bologna vidi Norma sia con la Dessì, che non mi colpì soverchiamente, sia con Maria Pia Piscitelli. Fu piuttosto anonima per gran parte della recita, priva della personalità che comunque la Dessì aveva mostrato, ma trovò un vero e proprio momento magico in "Mira o Norma". Per quei pochi minuti di canto la ricordo nel complesso con più piacere della Dessì.

[Rodrigo]

Nella registrazione, che poi è un live, la Eaglen non fa certo miracoli di coloratura (siamo anni luce lontani dalle belcantiste di rango), ma neppure sconcezze o uluati veristeggianti. Il personaggio indubbiamente "esce" e l'interprete è tutt'altro che inerte.
C'è da dire che risaliamo a una decina d'anni fa (quindi vocalità più fresca) e che dietro il soprano c'era un Muti ispiratissimo. Credo che anche la preparazione della Eaglen al ruolo fosse stata curata personalmente dal maestro.
Certamente la vera vocalista di quella Norma è l'Adalgisa di Eva Mei.

[Tucidide]

C'è da dire che risaliamo a una decina d'anni fa (quindi vocalità più fresca) e che dietro il soprano c'era un Muti ispiratissimo. Credo che anche la preparazione della Eaglen al ruolo fosse stata curata personalmente dal maestro.

Personalmente non trovo Muti molto significativo in quella Norma. Ottiene un suono orchestrale nitido, lucido e molto bello, gli attacchi sono perfetti e non ci sono sbavature, ma i tempi sono spesso troppo veloci: la cabaletta di Pollione, ad esempio, costringe La Scola ad un fraseggio approssimativo perché è tutto teso a star dietro al ritmo incalzante. Poi spesso sembra quasi che Muti tratti i solisti come strumenti, non come personaggi: si preoccupa che vadano a tempo, che si amalgamino, che si intreccino le loro linee vocali, ma non che "escano" veri personaggi. Una specie di poema sinfonico, più che un'opera. La Norma della Eaglen è forse il personaggio più a fuoco e presente, ma La Scola e la Mei (che per altro canta molto bene) sono timidi, impacciati...
E' un atteggiamento, questo di Muti, che ho trovato altre volte in lui, in massimo grado nel per me atroce Trovatore scaligero del 2000 con Licitra e la Frittoli.

[pbagnoli]

Riapro questo thread perché mi sta tornando voglia di riascoltarmi una Norma.
Quale, però?
Callas o Sutherland?
E, nel caso, quale registrazione di queste Signore?
Oppure le lascio da parte, mi fido di Daniela Barcellona e mi riprendo il disco di Muti con la Eaglen?
Voi cosa dite?

[VGobbi]

Sulla Norma, io opterei per tre registrazioni. Il live con la Callas e Del Monaco, il tutto guidato da Serafin. E' un Norma spettacolare e sensazionale, in tutti i sensi. Non trascuro la bellissima Norma della Scotto, nell'incisione in studio con un bronzeo Giacomini. In ultima la Norma di Muti- Pregi di questa direzione, nonostante la Eaglen, e' la splendida direzione (e ve lo dice uno che non ama per nulla Muti) e il Pollione di La Scola.

Ecco, queste tre Norme ... me le ascolterei volentieri una dietro l'altra ...

[Tucidide]

Per la Callas, io andrei sul live della RAI con Del Monaco e la Stignani, diretti da Serafin.
Per la Sutherland, direi quella del Met 1970 con Bergonzi e la Horne.
Altre... boh... a me non dispiace la Verrett, apprezzo la Bumbry di Martina Franca, non mi piace molto la Scotto, e proprio poco quella di Muti.

[pbagnoli]

E la (tardiva) registrazione in studio con Corelli e la Ludwig? Cosa ne dite? Si sente che fa fatica, che non è più lei, d'accordo, ma ogni tanto tira fuori la zampata che...
Non so, quella registrazione di Norma mi ha sempre commosso: a me piace moltissimo

[pbagnoli]

Per la Sutherland, direi quella del Met 1970 con Bergonzi e la Horne.

Sono complessivamente d'accordo: lì soprattutto Bergonzi è bravissimo. Di più: fa vedere il tenore che sarebbe potuto sempre essere, se avesse voluto

[Luca]

Sutherland a parte (e qui concordo con Tuc e Pietro per il 'live' del '70 con Bergonzi, la Horne e non dimentichiamo Siepi!), circa la Callas esiste anche il 'live' di Trieste '53 con Corelli, la Nicolai e Christoff. Dirige Votto. Ed. Istituto Discografico Italiano: è molto interessante.
Io ho anche quella con la Stella di Rio de Janeiro, 'live' del '56, con Del Monaco, Clabassi e ancora la Nicolai. Dirige Ghione. E' pura curiosità documentaristica....

Saluti, Luca.

[VGobbi]

Cazzarola, mi stavo dimenticando la Milanov nel live del ' 44 ... E' davvero straordinaria e sembra anticipare certe tematiche callasiane.

[Luca]

Beh, Vittorio: come Norma la Milanov guarda più alle veriste (es. Cigna) che alla Callas e non solo nell'ambito belcantistico, ma anche su quello drammatico. Non so quanto la vicinanza Milanov-Callas possa reggere.... Personalmente poi, io la Milanov l'ho sempre trovata pacchiana e lontana dallo scavo della parola della Callas.

Saluti,Luca.

[VGobbi]

Beh, Vittorio: come Norma la Milanov guarda più alle veriste (es. Cigna) che alla Callas e non solo nell'ambito belcantistico, ma anche su quello drammatico. Non so quanto la vicinanza Milanov-Callas possa reggere.... Personalmente poi, io la Milanov l'ho sempre trovata pacchiana e lontana dallo scavo della parola della Callas.

Saluti,Luca.

Sentila nel live del '44 e ti assicuro che trovi tutt'altra voce, tutt'altra interprete ... altro che Cigna & company!

[Luca]

Sta di fatto che non porrei la Milanov come Norma storica, specie se confrontata con il trittico Callas-Sutherland-Caballé (al quale si possono aggiungere, diversissime tra loro, Cerquetti e Sills). Sarebbe stata interessante invece un'edizione con la Arangi-Lombardi che non è stata mai fatta, preferendole la Cigna.

Saluti, Luca.