«SIBERIA» «СИБИРЬ» di Umberto Giordano
L’Opera lirica del celebre compositore-verista italiano Umberto Giordano sul soggetto russo. Melodramma con il finale tragico, la storia di una cortigiana che è va ai lavori forzati dietro il suo amato e perisce nel tentativo fallito di fuga. Il librettista Luigi Illica usò alcuni motivi dai romanzi di Dostojevskij e Tolstoj … (qui si deve fare una pausa) per quale ragione la creazione di Illica a volte ricorda un romanzo psicologico di cattivo gusto per le corsiste. In una delle note Luigi Illica persino riporta la citazione della poesia di Nikolaj Nekràssov:
Esci sul Volga! Di chi il lamento risuona
Sopra il grande fiume russo?...
Выдь на Волгу! Чей стон раздаётся
Над великою русской рекой?...
Nel testo italiano del libretto l’orechio russo senza difficoltà riconoscerà le parole della lingua madre: «izba» («изба»), «vodka» («водка»), «trojka» («тройка») e ancora decine delle altre parole che secondo l'autore rappresentano il nostro carattere russo. Il lessico russo di Luigi Illica è straordinariamente ricco e un ascoltatore italiano pensa di immergersi nella realtà russa con le parole sconosciute e incomprensibili. Ma alcune parole sono incomprensibili anche all’orecchio russo, per il quale c'entrano come il cavolo a merenda. In breve una completa pappardella testuale. Per raddoppiare la realtà russa nell’opera «SIBERIA» il compositore sta citando la canzone popolare dei bardotti del Volga «Ej, ùkhnem!» («Эй, ухнем!»).
Nei lussuosi e sfarzosi interni della San Pietroburgo imperiale e sulla vastità coperta di neve della Siberia infuriano le sfrenate passioni veristiche le quali all’inizio del XX secolo così conquistavano il pubblico di Milano.
Tornando alla musica di Umberto Giordano e per un momento dimenticando della catastrofe testuale e di soggetto di Luigi Illica, si può dire che il compositore scrisse un’opera molto simpatica nello stile veristico.
Per una cretineria palese del libretto l’Opera di Umberto Giordano «SIBERIA» non venne eseguita in Russia. Ad ogni modo i grandi teatri lirici russi non rivolgevano l'attenzione a quest’opera. Un paio anni fa Dmitrij Bertman, il direttore, fondatore e il regista principale del Teatro Lirico «HELIKON OPERA» di Mosca finalmente ha rivolto la sua attenzione alla «SIBERIA» di Umberto Giordano. Davanti a Dmitrij Bertman stava un complesso problema: in che modo trattare tutto quello che scrisse Luigi Illica? Qualsiasi regista occidentale ne avrebbe fatto una panzana solenne nello spirito del block-buster hollywoodiano. Ma l’Opera di Giordano si deve presentare in Russia. Si dovevano trasportare le «fantasie italiane» sulla terra russa, considerando quello, a dire il vero poco, che quelle fantasie hanno in comune con la realtà. In conclusione il regista è riuscito a tenere il piede in due staffe. Bisognava trasmettere i sentimenti e giocare un po’ sugli stereotipi e luoghi comuni «nello spirito russo». La decisione musicale dell’Opera è molto convincente. Nel suono dell’Orchestra del Teatro HELIKON OPERA diretta dal maestro Vladimir Pònkin (Владимир Понькин) c’è e la passione e il lirismo. È commovente il cantante Dmitrij Ponamarèv (Дмитрий Понамарёв) nel ruolo principale di Vassìlij (Василий). Il regista lo ha presentato come l’agitato Pierre Bezùkhov da «Guerra e Pace» di Lev Tolstoj. Il cantante Andrej Vylegzhànin (Андрей Вылегжанин) è molto espressivo e caratteristico nel ruolo dell’avventuriero Glebov. E completamente irresistibile è la cantante Natalia Zagorìnskaja (Наталия Загоринская) nel ruolo di Stefania.
A dir il vero il nome femminile Stefania in Russia è assente, forse Stepanìda, ma non Stefania, ma questo fatto non importa. Lo lasciamo sulla coscienza di Luigi Illica.
IL VOSTRO ZAREVICH