Der Ring des Nibelungen (Wagner)

[Tucidide]

O'Neill peggio che andar di notte... Mamma mia!
Grande, grande Meier. Sì, OK, è dura negli acuti, ma che carisma!
La Ninona mi pare che abbia mezzo stonacchiato o scroccato lo "Hojotoho", poi di lei ho visto solo l'Annuncio di morte. Brava, forse non entusiasmante, ma brava.
Kowaljow: non male, solito sguardo corrucciato, solito canto duro e tetragono. Va detto che però ho saltato tutta la scena con Fricka e parte del monologo per la cena, una succulenta braciola.

[pbagnoli]

Pessima inaugurazione.
Pessima.
Kowaljow è potenzialmente interessante, ma non più.
La Stemma NON E' Brunnhilde e fa fatica.
La Meier non è più Sieglinde.
O'Neill può essere qualunque cosa, ma non un tenore, quanto meno non stasera.
Barenboim fa un gran casino.
Regia incomprensibile, disastrosa, orribile.

Con questa roba credo che Lissner abbia toccato il fondo

[Tucidide]

Regia incomprensibile, disastrosa, orribile.

Ah ecco, parliamone: io tacevo perché temevo di essere io un po' tardone... invece non sono il solo a non averci capito una mazza, anzi ad averla trovata come la corazzata Kotjomkin di Fantozzi...

[VGobbi]

O'Neill meglio, decisamente meglio nel primo atto.

Stemme superlativa, altro che scroccati i suoi "Hojotoho"!!!

Il baritono ha splendida voce, ma piatto ... Non penso che abbia il carisma per lasciarci un grande Wotan.

Decisamente buona la Fricka.

Convince assai Barenboim.

[pbagnoli]

Il finale va un po' meglio, ma siamo lontani da ciò che io definisco uno standard accettabile per un capolavoro del genere eseguito alla Scala la sera dell'inaugurazione

[VGobbi]

Riassunto finale.

Sul podio più alto direzione e Stemme, senza ombra di dubbio la migliore Brunhilde che io abbia ascoltato nell'ultimo periodo.

O'Neill mi era piaciuto nel primo atto, affaticato nel secondo.

Buonissima la Fricka.

Il Wotan, ripeto, ha ottima voce e bel colore ma senza carisma.

Tomlinson, lascia il segno con poche battute. Quando la classe non e' acqua!!!

[pbagnoli]

Ribadisco: Nina Stemme è una cantante che ascolterei in qualunque cosa, compresa Nedda e Nina pazza per amore.
Ma NON Brunnhilde

[VGobbi]

Ribadisco: Nina Stemme è una cantante che ascolterei in qualunque cosa, compresa Nedda e Nina pazza per amore.
Ma NON Brunnhilde

E tuo figlio che ne pensa? L'ha vista tutta la Walkiria?

[pbagnoli]

E tuo figlio che ne pensa? L'ha vista tutta la Walkiria?

Ne ha visto un po'; ha detto che preferiva la Carmen dell'anno scorso.
Praticamente ha fatto il percorso culturale che Nietszche ha fatto nella sua vita, nel giro di un'oretta
Inoltre, ascoltando O'Neill ha detto che io me la sarei cavata meglio.
Mio figlio.

[pbagnoli]

Ho messo in home le mie impressioni sulla prima

[VGobbi]

E tuo figlio che ne pensa? L'ha vista tutta la Walkiria?

Ne ha visto un po'; ha detto che preferiva la Carmen dell'anno scorso.
Praticamente ha fatto il percorso culturale che Nietszche ha fatto nella sua vita, nel giro di un'oretta
Inoltre, ascoltando O'Neill ha detto che io me la sarei cavata meglio.
Mio figlio.

E su Tomlinson?

[VGobbi]

Ho messo in home le mie impressioni sulla prima

Interessante, come sempre, la tua disamina ma troppo severa, per quel che si e' visto ed ascoltato. Sia chiaro, non una Walkiria storica, perché mancano del tutto, per motivi diversi, almeno Siegmund e Wotan, cosi' come si poteva osare di piu' puntando su un'altra Siegliende, che non fosse la Meier, già sentita parecchi anni fa nello stesso ruolo e con Muti sul podio.

Eppero' c'era una Brunhilde di spicco, qual era la Stemme (non noto problemi vocali che riscontrava una Modl, ma forse mi posso sbagliare), mentre trovo lussuosissimo invitare Tomlinson nei panni di Hunding, anche perché mi pare che sia il suo debutto scaligero, non avendo mai cantato alla Scala (e forse anche qui potrei sbagliarmi).

Barenboim, direttore che non rientra tra i miei preferiti, qui l'ho trovato ispirato, coinvolgente e convincente.

Resterebbe la regia, ma preferisco non esprimermi, anche perché personalmente non ci ho capito un tubo!

[Tucidide]

Il terzo atto mi è sembrato migliore degli altri due. La Stemme sa come si canta Wagner, e fraseggia con grande minuzia e impegno. Secondo me è corta, questa splendida voce, sicuramente in alto, ma anche in basso, dove risuona piuttosto secca. In altri ruoli, vedi Isolde, ma anche Sieglinde, questi problemi di estensione non si avvertono. Ma poi... la Stemme potrebbe comunque, anche con tutte le note a posto, essere una vera Brunilde, la figlia ribelle, la personificazione del desiderio proibito di Wotan, colei che in certo qual modo sacrifica sé stessa per compiere la volontà del padre? Mi sembra che il carattere della Nina non sia proprio questo.
Insomma, brava lo è, anzi, è una grande cantante, e anche parzialmente fuori parte, ha fatto cose buone. Però non è uno dei suoi personaggi migliori.
Kowaljow non è male, tutto sommato. Forse è un po' monolitico, è vero, ma non ha fatto cose turche. Certo, per un 7 dicembre non è un atout vincente, ma si è sentito di peggio.

[Tucidide]

Stemme superlativa, altro che scroccati i suoi "Hojotoho"!!!

Ohi, può essere che abbia sentito male. Stavo per appressarmi al desco, e tutte le facoltà e le energie si stavano concentrando nell'apparato digerente.

[pbagnoli]

Gli hojotoho sono stati corti, ma non è una tragedia: sono "calci di rigore" e, come diceva De Gregori, non è da questi particolari che giudichi un calciatore...
È il resto che è mancato. Nina Stemme - una delle artiste che maggiormente amo al mondo - era chiaramente preoccupata. L'avete vista quante volte guardava verso il direttore o il suggeritore? Se una come lei si preoccupa, vuol dire che non è a suo agio con la parte. E cosa farà l'anno venturo con l'Heil dir, sonne? O fra due anni con l'Immolazione?
Quello che cercavo di dire ieri sera nell'articolo che ho messo giù in fretta è proprio questo: ci sono cantanti straordinarie anche nel repertorio wagneriano, ma che non sono né possono essere polivalenti: l'esempio della Modl mi sembrava tagliasse la testa al toro. Voi direte: e ci credo, era un mezzosoprano. E va bene, ribaltiamo i termini del problema: voi ricordate come fondamentale l'Isolde della Nilsson? O quella della Varnay? Credo di no: magari penserete che l'Isolde della Nilsson sia cantata bene, perché era comunque una grande professionista, ma c'è un abisso con la sua Brunnhilde. E lo stesso per la Varnay. Certo, ci sono l'e eccezioni: citavo la Thèorin, ma ci sono state anche la Flagstad, la Ligendza, eccetera.