Ma già da tempo Rossini aveva abbandonato il teatro
Mica tanto. Il Tell è del '29 e non c'è nessun indizio che Rossini la considerasse la sua ultima opera. Anzi, la lunga e complicatissima causa intentata alla Monarchia di Luglio per vedersi riconoscere contratti e pensione accordati da Carlo X è il sintomo che Rossini, almeno nel '33, non considerava affato se stesso un pensionato. Lo divenne con l'avanzare della depressione con complicazioni psicosomatiche che lo distrusse.
e da molto più tempo aveva lasciato l'Italia e la sua musica per avventurarsi su nuovi orizzonti (lasciando un'eredità che nessuno seppe rivendicare).
Per la verità, le regole formali cristallizzate da Rossini hanno retto l'opera italiana almeno fino al Trovatore. E non fu la Francia a francesizzare Rossini, ma Rossini a rossinizzare la Francia. Ma, più in generale, ascoltate o leggete lo Stabat: ci sono pezzi nella più pura convenzione operistica (convenzione, intendiamoci, non è affatto dispregiativo): un'aria del tenore con relativa cadenza strappapplausi, un fiorito duetto delle donne, la cavatina del mezzo, eccetera. E altri che con l'opera nulla hanno a che fare, come la fuga finale o il quartetto (il secondo, numero 9). Il punto è che l'Ottocento italiano non aveva un suo linguaggio "sacro": si oscillava fra l'adesione alle formule dominanti del melodramma (fino alla follia, come quando Mendelssohn racconta di aver sentito un organista improvvisare durante la messa sulla cavatina di Figaro), allo stile "severo" dei fugati accademici a reminiscenze palestriniane (cui diede un tardivo omaggio anche Verdi). Fate un esperimento: ascoltate il celebre cd di Moreschi facendo per una volta attenzione non alla sua voce, ma a quello che canta: il repertorio della Cappella Sistina di fine Ottocento è incredibilmente eclettico (e quasi tutto altrettanto incredibilmente brutto). Proprio questa disomogeneità dello Stabat, che è cosa ben diversa dalla "teatralità" sempre rimproveratagli dalla critica, mi sembra insieme il limite e il fascino di questo stranissimo pezzo. Che io, personalmente, amo molto.
Scusate la prolissità, saluti
AM