Certo, la novella di Verga è, dichiaratmente, un manifesto del verismo. E, ancora di piùlo è il testo teatrale portato in scena dalla Duse.
Ma l'opera di Mascagni...
a) E' un'opera praticamente a forme chiuse. L'Otello di Verdi (di tre anni prima) è, sotto il profilo strutturale, avanti anni luce.
b) La pittura del mondo agreste e rurale è, secondo me, tutto fuorchè verista. Ha quasi colori arcadici di impronta settecentesca. Le masse di Cavalleria sono "veriste" quanto quelle del Freischutz. Anzo lo sono di meno dal momento che Weber utilizza temi popolari legati al folklore germanico e Mascagni no.
c) Nei duetti e nelle arie le ripetizioni di intere linee di libretto si sprecano come nell'opera di mezzo secolo prima. Ripetizioni tra l'altro assolutamente prive di significato drammaturgico ma dettate esclusivamente di necessità musicali. La seconda parte del duetto Santuzza-Turiddu è esemplare. Adirittura Santuzza-Alfio partono con una cabaletta di sdegno che potrebbe benissimo essere inserita in un melodramma stile 1840.
d) La preghiera collettiva potrebbe essere estrapolata e inserita in un contesto più "alto" senza perdere identità.
Certo, c'è l'ambiente, il plot, il finale... però è davvero così verista Cavalleria?
WSM