VGobbi ha scritto:pbagnoli ha scritto:D'altra parte era ampiamente prevedibile: io ho la sua Kostelnickà del 1978, e semplicemente non regge la parte.
Credo che Nadezda Kniplovà sia la dimostrazione della difficoltà vera di essere un declamatore avendone il temperamento ma senza averne veramente i mezzi
Pietro fai il bravo. Che c'entra tirarmi fuori la Kniplova del '78, quando si sa palesemente che e' già fuori dal giro?
In realtà hai ragione, ma solo in parte: io pensavo - e mi ricordavo male - che questo Ring romano fosse della fine degli Anni Settanta mentre invece è del 1968, ma il riferimento alla Kostelnickà del 1978 non è casuale perché quella registrazione viene portata sempre in palmo di mano. E invece è un disastro.
Kostelnickà non perdona: è un ruolo difficile, declamatorio, molto esteso. Chi pensa di urlarlo fa i disastri. Me ne vengono in mente due: una vergognosa, e cioè la signora Olivero (1974, se non sbaglio, scusami ma vado veramente a memoria) e l'altra, parimenti disastrosa per il totale fraintendimento del personaggio, che è Martha Modl nel 1964.
Mentre la Olivero non mi sorprende per niente, giacché non è mai stata una declamatrice, la Modl mi ha veramente colpito perché è sempre stata una delle migliori declamatrici della storia.
La Kniplovà non è diversa: nel 1969 funziona bene, pur non essendo una vera declamatrice, perché è supportata da temperamento e forma vocale; nel 1978 non ce la fa più perché non ha nemmeno la voce.
Con Brunnhilde il problema è suppergiù analogo: è un ruolo declamatorio affrontato da una cantante passata a ruoli sopranili (e che ruoli!...) provenendo dalla corda intermedia ma senza avere una formazione declamatoria. Il risultato è quello che è: a mio personalissimo gusto, proprio malriuscito. Ha sicuramente più voce rispetto al 1978, ma ha un'impostazione sbagliata per questo tipo di ruolo.
Poi tu dici: ci sono state anche alcune cantanti più tipicamente vocaliste che hanno affrontato Brunnhilde. Certo. Ma, quanto a voce, erano messe sicuramente meglio di Nadezda Kniplovà.
Capitolo Modl: cantante intelligentissima e raffinata, ma come Brunnhilde è sovrastata dalla parte. Certo, poi essendo una fuoriclasse la zampata esce sempre fuori, ma fa fatica e si vede (e si sente).
Non ho capito poi il riferimento alla Nilsson e alle forcelle.
La Nilsson è stata una Brunnhilde storica non solo nell'incisione di Solti, ma anche nei live che abbiamo a disposizione (Bayreuth e Londra). Canta Brunnhilde con tecnica adeguata e con un declamato che ha superato la violenza espressiva del periodo dell'immediato Dopoguerra. E' una cantante abituata anche ad altro repertorio, fra cui quello verdiano in cui eccelle, per cui è sicuramente diversa da altre cantante che l'hanno preceduta (anche se, per esempio, della Varnay abbiamo la registrazione di un gran bel Simon Boccanegra).
Tu dici che la Nilsson rispetta le forcelle più della Varnay, della Evans o della Jones?
Io francamente non saprei ma, se lo dici, ti prendo in parola; non è comunque un valore di mio particolare interesse in un ruolo come Brunnhilde.
So che esiste una quota di critica italiana - ancora una volta, il solito onnipresente Giudici - che pensa che ci siano cantanti che cantano la parte di Brunnhilde e altre che la berciano. Questo dipende dal fatto che Giudici, come altri appassionati italiani, non ha appieno la contezza delle potenzialità del declamato, del suo uso nel repertorio wagneriano, della sua storicità entro i confini europei in genere e a Bayreuth in ovvio particolare. Per lui, e per tanti appassionati (esclusivamente italiani, ovviamente) il declamato è soltanto un cattivo modo di cantare.
Questo, come sai, è uno dei motivi (non l'unico, ovviamente) per cui abbiamo creato questo sito: quello cioè di contribuire a creare un po' di chiarezza sulla terminologia. Sino a che non abbiamo cominciato ad occuparcene noi e a divulgare un po' meglio i concetti che Matteo ha sempre espresso con chiarezza adamantina, nell'Italia di stretta osservanza giudiciana declamatore era uguale ad urlatore. Noi abbiamo proposto agli appassionati italiani (nel resto del mondo le idee erano già molto chiare) l'idea che questa equazione sia sbagliata.
Però, Vittorio, è un discorso che abbiamo affrontato già tante volte...