Sui personaggi femminili dell'opera

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Quali le psicologie femminili più realistiche?

L'opera conosce bene la donna?
5
71%
L'opera ci conosce bene?
2
29%
non so
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Nessun voto
 
Voti totali : 7

Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda hoffmann » gio 23 ago 2007, 8:32

Sarei molto interessato a sapere quali sono secondo voi i personaggi femminili dell'opera che riflettono meglio (in senso quindi realistico e non solo 'artistico') la psicologia femminile (intendo quella delle donne d'oggi)? Si tratta sempre (anche in epoche più recenti) di librettisti uomini, di compositori uomini...per cui non è affatto detto che un uomo riesca necessariamente a definire in modo 'oggettivo' e a tutto tondo le caratteristiche femminili, e che una donna d'oggi senta come veramente 'realistiche' tante figure femminili dell'opera. Si è rischiato per lo più di creare tanti 'stereotipi' femminili, senza capire veramente, intimamente, la donna. La donna d'oggi, secondo voi, si sente "capita" dai compositori, e in che misura?
Naturalmente la mia richiesta riguarda tutta la letteratura operistica, quindi anche comprendendo le opere più recenti (anzi, meglio se indaghiamo un bel po' il ''900 da questo punto di vista). Si potrebbe fare lo stesso discorso per la letteratura, e ancor meglio, dal momento che esistono tantissime scrittrici e poetesse donne. Ho conosciuto donne che, per via della propria storia privata, autobiografica, mi hanno confidato di identificarsi molto in eroine operistiche tipo Tosca, Butterfly (a riprova del fatto comunque che l'opera geniale, il capolavoro, non è mai legato solo alla sua epoca storica ma ha una capacità di coinvolgimento 'universale' che vince la geografia' e il 'tempo'). Ma andando a scavare proprio nel terreno della descrizione (quasi scientifica) a tutto tondo della psicologia femminile (anche un po' prescindendo, se possibile, dalla mera e contingente trama e dal contesto storico in cui nascono), ci sono dei personaggi che meglio di altri riescono secondo voi a cogliere delle verità profonde del mondo femminile odierno?
Tra l'altro, perchè secondo voi esistono a giorno d'oggi così poche compositrici donne?
Vi ringrazio....un saluto a tutti
...le nostr'anime considerate
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Messaggioda MatMarazzi » gio 23 ago 2007, 11:23

Anzitutto è un dato oggettivo (mi pare) che la maggior parte dei grandi personaggi operistici siano personaggi femminili.
Altro dato incontrovertibile è che fra i divi canori più imperituri, la maggioranza sono donne.

Lo so che questo non risponde alla tua domanda.
Ma ci autorizza a ipotizzare un'affinità del genere operistico con le potenzialità teatrali ed emozionali del modello donna, sia pure da un'ottica necessariamente maschile.

E' possibile, ne convengo, che tali personaggi aderiscano a stereotipi o visioni al maschile, ma non me ne scandalizzo.
Il compositore, il librettista, persino l'interprete non possono che fare le cose dal loro punto di vista.
Le donne che ritraggono sono oggetti teatrali e mimetici.
Ma lo stesso discorso vale per i personaggi maschili.

Nelle opere di Wagner gli eroi non sono meno stereotipati delle eroine, anzi lo sono di più.
Elsa e Ortrud sono più dinamiche e psicologicamente elaborate di Telramund e Lohengrin.

A me importa che la verità di un personaggio sia teatrale.
Il vero Re Lear, probabilmente, si sarebbe sentito offeso vedendo la tragedia di Shakespeare.
E avrebbe accusato il celebre bardo di essere un pessimo psicologo.

Ma quel che interessa a noi è che teatralmente Re Lear funziona, non come indagine psicologica o storica, ma come creatura di carta.
Se l'universo femminile (ammesso che si possa sintetizzare e generalizzare) non si riflette in un genere che finora è stato fatto solo da uomini (come l'opera), questo non è un problema per me, come non credo lo sia per le donne.

Ruoli come Salome o Turandot (ossia tra i più belli di tutto il '900) sono quanto di più lontano dalle donne che conosciamo.

Per rispondere alla tua domanda, trovo che Janacek e Puccini abbiano saputo cogliere bene alcuni aspetti dell'animo femminile e che in questo senso abbiano fatto scuola.
Sono molto vere anche certe donne di Britten (Lucrezia, l'Istitutrice ad esempio).
Mi sembrano un po' false, invece, le donne di Strauss e in generale tutte quelle prodotte dal 900 tedesco.
Però... che personaggi!

Salutoni
Matteo
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Messaggioda Zarevich » gio 23 ago 2007, 12:36

IN OPERA
Gli uomini, i leoni, le aquile e le pernici, i cervi dalle ramose corna, le oche, i ragni, i silenziosi pesci – abitatori delle acque – le stelle marine, e tutti, tutti gli essere che mai occhio umano ha veduto, tutti, tutti gli esseri, compiuto il loro triste ciclo, sono venuti meno …

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Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda hoffmann » gio 23 ago 2007, 21:53

Grazie Matteo per la tua risposta, che mi pare molto condivisibile. Capisco cosa intendi laddove tu parli di Re Lear. Al tempo stesso, personalmente io trovo le maggiori soddisfazioni nell'ascolto (di una sonata, di una sinfonia, di un quartetto o di un'opera non importa) quando riesco a trovare "qualcosa di me stesso" in quella musica. Certe opere (anche letterarie) dalla portata universale (tipo il re Lear) ci "parlano" proprio perchè capita che gli 'archetipi' di cui sono composte sono gli stessi di cui siamo fatti anche noi. Altrimenti resterebbero delle opere opache, mute, che ci solleticano e ci lusingano al massimo le orecchie. Per fare l'esempio più scontato, Don Giovanni è un'opera che in genere appassiona anche nella trama perchè o bene o male anche l'uomo moderno o è o vorrebbe sostituirsi (anche solo inconsciamente) al grande libertino. La domanda la ponevo per capire (e ben vengano anche le risposte da parte delle lettrici femmine) se l'arte musicale sia riuscita in qualche modo a cogliere in certi lavori meglio che altrove delle 'verità' che vanno ben al di là della sofferenza di Didone o di Arianna (per l'appunto, personaggio straussiano), o ai capricci di Fiorilla, o a tante altre 'stigmatizzazioni' (per quanto magari anche di cosmica bellezza), per offrirci dei personaggi 'a tutto tondo' e molto 'veritieri'. Questo semplicemente per un mio interesse 'antropologico' di studio del pensiero femminile d'oggi (quello è il motivo).

Che mi dite poi delle ben poche compositrici donne? Come mai le donne non scrivono quasi mai musica?

E non ho ben capito l'intervento dell'amico Zarevich......

Grazie! Ciao a tutti
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Messaggioda pbagnoli » sab 25 ago 2007, 12:44

Problemuccio piuttosto ampio, nevvero?...
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Caleidoscopio

Messaggioda melomane » mar 22 gen 2008, 16:42

Se l'Opera è un mondo è un bell'affresco della sfera femminile.

Dal momento che viviamo in un clima di incertezza e anomia lancio una piccola e affettuosa provocazione: Lucy de "Il telefono" di Menotti. 8)

Un caro saluto

Francesco
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Re: Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda gustav » mar 30 set 2008, 18:47

I personaggi dell'arte in quanto classici sono universali, conoscono tutte le epoche e tutte le attraversano.
Il propblema sui personaggi femminili è questo: al di là che i personaggi dell'opera rappresentino bene l'univrso femminile, le donne di oggi e in particolare le giovani di oggi vi si riconoscono?
Purtroppo ho dei seri dubbi, basta guardare la percentuale degli iscritti anche al nostro forum, sebbene non possa essere considerato un campione...
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Re: Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda Maugham » mer 01 ott 2008, 10:45

gustav ha scritto: Purtroppo ho dei seri dubbi, basta guardare la percentuale degli iscritti anche al nostro forum, sebbene non possa essere considerato un campione...


Ritengo che questo derivi dalla scarsa attrattiva che la tecnologia informatica (seppur elementare come quella che ti permette di scrivere su un forum) rivesta per la maggior parte della fanciulle. Non solo nel nostro, ma in tutti i forum che bazzico, le signore sono poche.

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Re: Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda tatiana » gio 02 ott 2008, 21:42

gustav ha scritto:I personaggi dell'arte in quanto classici sono universali, conoscono tutte le epoche e tutte le attraversano.
Il propblema sui personaggi femminili è questo: al di là che i personaggi dell'opera rappresentino bene l'univrso femminile, le donne di oggi e in particolare le giovani di oggi vi si riconoscono?
Purtroppo ho dei seri dubbi, basta guardare la percentuale degli iscritti anche al nostro forum, sebbene non possa essere considerato un campione...


Bella domanda Gustav! Io come donna mi riconosco sì in certi personaggi. E ti dico di pià - ho un'allieva di 17 anni - si riconosce in certe eroine di Mozart - adora per esempio le donne di Così fan tutte, Despina compresa. Una sua amica che non studia canto impazzisce per Rosina, Mia sorella, più giovane di me di 11 anni ama Mimì. Posso continuare se volete.

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Re: Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda pbagnoli » ven 03 ott 2008, 6:17

E di Elektra cosa diciamo?
Esiste - o meglio, può esistere? - una donna così?
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda gustav » ven 03 ott 2008, 14:23

pbagnoli ha scritto:E di Elektra cosa diciamo?
Esiste - o meglio, può esistere? - una donna così?




Certo che ce ne sono...
Talvolta l'uomo vorrebbe Elettra 8) piuttosto di Cristotemide... Elettra che sembra appena uscita da una poesia demoniaca di Baudelaire, altro che la brava e buona Cristotemide...Poi certi modelli femminili d'oggi mi sembrano fatti sullo stampo delle raggazze difficili o cattive...questo sebbene non creda poi tanto che Elettra sia una cattiva ribelle; anzi la sua ribellione è segno di un'inquietudine quasi esistenzialista (puntualizzo che parlo sulla base di semplici impressioni perchè non sono per niente un esperto dell'originale greco!!!Semplicemente il personaggio mi piace pensarlo così sulla base delle sensazioni che mi esprimono musica e testo...se aggiungessi anche che si tratta di una femminista ante litteram non rischio di prendere qualche scapellotto da qualcuno, vero?).
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Re: Sui personaggi femminili dell'opera

Messaggioda pbagnoli » ven 03 ott 2008, 14:47

bigandalu ha scritto:...beh, Pietro (complimenti per la levataccia...)

Sergio, veramente mi hanno svegliato alle 3.30. A quell'ora avevo appena finito di "risolvere" il problemuccio e stavo rilassandomi in attesa di...ributtarmi nella mischia!
Stasera mi sa che dormirò presto! :D
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Re: "nuove leve"

Messaggioda gustav » sab 04 ott 2008, 13:06

Cara Tatiana,
è vero, forse, a questo punto, conviene veramente parlare delle "nuove leve".
Avendo riguarda non solo alle ragazze ma anche ai ragazzi, qual è la situazione? Voglio dire, negli anni il nuomero di questi/e è aumentato, è elevato?...
Te lo chiedo anche perchè fra quanti studiano musica mi sembra sempre di sentire sempre i "soliti strumenti" come il piano , violino, ma che studiano canto...

Buona giornata...
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Re: "nuove leve"

Messaggioda tatiana » sab 04 ott 2008, 15:53

gustav ha scritto:Te lo chiedo anche perchè fra quanti studiano musica mi sembra sempre di sentire sempre i "soliti strumenti" come il piano , violino, ma che studiano canto...

Buona giornata...


Da me è venuta questa ragazza che adora il canto lirico e vuole diventare cantate. Poi è venuto anche un ragazzo di 19 anni. Entrambi italiani. La ragazze effettivamente mi dice che non ce ne sono tanti che vogliono studiare canto lirico. Per i conservatori non so bene come è la situazione, ma mi sembra che ci si iscrivano sopratutto stranieri a studiare canto. Ma forse mi sbaglio. Alcuni colleghi mi dicono che nelle scuole di musica private la classe di canto lirico ha minor numero di iscritti mentre gli strumenti sono pieni. A me non sembra una situazione molto rosea. :(

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