Anche io sono molto contento del ritorno di Marco Ninci, anche se temo di non essere riuscito, nei nostri bei dibattiti di alcuni mesi fa, a chiarirgli il mio pensiero o per lo meno a fare intendere che per me l'evoluzione di un linguaggio artistico e delle correnti interpretative non implica una visione (e)scatologica o meccanicismi di stampo idealistico: solo rispetto per la storia, che procede indipendentemente dai nostri (lecitissimi) gusti e ci impone (sempre che la si voglia capire) le SUE sintesi, non le nostre.
Così come constatare l'evoluzione della lingua italiana e le direzioni che essa prende è ciò che i grammatici e i linguisti devono fare: questo non significa che essi debbano rinunciare al "loro" modo di esprimersi e al "loro" modo di usare l'italiano.
L'affermazione dei nostri gusti (anche contro le tendenze in atto) è un atto di libertà che nessuno potrebbe negare...
Così come non negherei mai la libertà a un contemporaneo di parlare un Italiano quattrocentesco, mettendosi di traverso alle evoluzioni della nostra lingua: chiunque faccia questa scelta (che, ripeto, è lecitissima) dovrà però essere consapevole che prima o poi si troverà nell'impossibilità di comunicare!
Detto questo, e sperando che l'argomento possa essere presto ripreso in altro thread, sono perfettamente d'accordo col Mister (Bagnolo) nel non continuare a tenere aperto questo thread divertente, ma che a me non pare all'altezza delle nostre solite discussioni.
Che dite? Lo chiudiamo?
Salutoni,
Mat