beckmesser ha scritto:In verità, sulle dizioni critiche di Carmen ci si può sbizzarrire...
In effetti la situazione editoriale di Carmen è piuttosto confusa e, come spesso accade in situazioni analoghe, è difficile adottare un'edizione piuttosto di un'altra senza dolorosi sacrifici. Tuttavia, nelle ricerche che hanno accompagnato la "rinascita" della versione originale di Carmen (pre Guiraud, per intenderci), la situazione appare abbastanza chiara:
1) le fonti principali dell'opera sono: il manoscritto originale, lo spartito canto e piano del 1875, la partitura a stampa del 1877, e il materiale d'orchestra negli archivi dell'Opéra;
2) quando nel corso del 1874 Bizet sovrintende le prove, apporta al manoscritto originale notevoli modifiche (tagli, aggiunte, varianti e, SOPRATTUTTO, segni d'espressione;
3) nel 1875 viene pubblicato lo spartito canto e piano, preparato con la supervisione dello stesso Bizet, rispecchiando il complesso labor limae eseguito dall'autore nelle fasi preparatorie alla messinscena;
4) nel 1877 Choudens pubblica la partitura completa, ma rimaneggiata da Guiraud, che pur rifacendosi correttamente allo spartito canto e piano (che contiene tutte le modifiche predisposte da Bizet), pratica alcuni tagli e, com'è noto, sostituisce i dialoghi con recitativi di sua produzione;
5) 1965: Oeser pubblica la sua discutibilissima versione, basata essenzialmente sul manoscritto che, a fronte del recupero di alcuni brani, elimina tutto quanto modificato dall'autore (e spesso migliorato) ritenendolo spurio, inautentico o causato da contingenze deprecabili. Approccio filologico inaccettabile per tanti motivi, scorretto e fuorviante, ma che ha il merito di riportare interesse sulla Carmen coi dialoghi (in realtà disponibili anche nella versione Guiraud - in appendice - ma tradizionalmente ignorati);
6) 2000: Schott pubblica una nuova edizione dell'opera (edizione critica), a cura di Robert Didion e Josef Heinzelmann (già utilizzata da Barenboim a Berlino e poi a Milano, ma con vistosi tagli e omissioni...discutibili) che oltre a recuperare la maggior parte dei segni d’espressione contenuti nello spartito del 1875 e a ricontrollare tutti i dettagli vocali e strumentali sulla scorta del materiale d’orchestra, del testo in uso al direttore e dello spartito per canto e pianoforte (relegando in secondo piano, dunque, il manoscritto su cui si fonda la Oeser), ripristina diversi passaggi (non contenuti nell’edizione tradizionale);
7) recentemente Peters ha pubblicato una nuova versione curata da Richard Langham-Smith, basata essenzialmente sul materiale d’orchestra conservato negli archivi dell’Opèra-Comique e sullo spartito per canto e pianoforte approvato dallo stesso Bizet;
8 ) nel 2005, Michael Rot, per una produzione dell’opera eseguita a Graz con la direzione di Harnoncourt prepara un’edizione ancora differente, che addirittura parte dalla versione Guiraud e include tutti i recitativi musicati e diversi brani tagliati dall'edizione tradizionale (e recuperati da Oeser);
9) 2014: nuova edizione critica, curata da Hervé Lacombe, per l’editore Bärenreiter, nell’ambito di una nuova serie dedicata all’opera francese, che, secondo lo standard della casa editrice tedesca, si preannuncia come particolarmente accurata e filologicamente impeccabile (così come la nuova edizione del Barbiere rossiniano).
Insomma, la situazione pur intricata è, filologicamente abbastanza definita: il problema resta la fase esecutiva, nella scelta su cosa sacrificare...si aggiunga poi che quasi sempre si ascoltano inediti mix di differenti versioni del testo (lo stesso Gardiner non è garanzia di "correttezza" assoluta, basti pensare a quel che ha combinato con la "sua" personale versione della beethoveniana Leonore).