teo.emme ha scritto:Beh la mia voleva essere risposta generica: esempi a casaccio per mostrare come i fischi non sono certo un dramma.
Su questo io la penso un po' diversamente. I fischi sono un atto di prepotenza, non tanto sugli artisti fischiati, quanto sul resto del pubblico.
Basta infatti che dieci persone esprimano clamorosamente e istericamente la loro disapprovazione che la recita ne verrà stravolta.
Gli artisti ne resteranno quanto meno deconcentrati, il pubblico pure, la tensione si taglierà a fette. La stampa dovrà renderne conto con le ripercussioni internazionali che sappiamo.
Quindi fischiare - specie durante la recita o peggio (come i coglioni del video postato da Ric) "prima" della recita - è un danno, anzi un'aggressione che si porta al resto del pubblico, agli artisti, alla qualità stessa dello spettacolo, anche perché un fischio isolato ferisce e colpisce di più che cento persone che applaudono con convinzione.
Bisogna poi aggiungere (e anche qui l'esempio di Ric calza a pennello) che spesso le ragioni che spingono i "fischiatori" a esibirsi non sono per nulla profonde o da intenditori: spesso è la loro ignoranza, la loro ottusità a muoverli.
Per carità... ognuno si tenga i suoi gusti. Anche io ho i miei e, come tutti, ho provato "orrore" tantissime volte nei quasi 400 spettacoli d'opera che ho visto dal vivo, ma non ho mai fischiato.
Ad esempio, visto che l'abbiamo nominata, devo a Mirella Freni alcune delle più orrende serate all'Opera della mia vita. Non per questo andavo a teatro a fischiarla, rompendo gli zibidei a tutti quelli che, al contrario, la apprezzavano.
La Traviata di Karajan però, fu avversata e non poco, e il direttore fu visto con estremo sospetto (stupido sospetto): pensa all'ironia della sorte, contestato sia a Salisburgo che a Milano per aver diretto Verdi (Trovatore e Traviata), ma per motivi opposti (Verdi che "inquina" il tempio di Salisburgo, Karajan che "inquina" la becera tradizione dei battisolfa).
Qui secondo me stai facendo un po' di confusione.
Karajan non ha mai diretto Traviata a Salisburgo. L'ha diretta a Vienna, dove c'era una gloriosa tradizione verdiana fin dall'800.
E a Salisburgo non è certo stato Karajan il primo a portare Verdi. Ci aveva già pensato Furtwaengler nel 51 con Otello. E con grandissimo successo.
Karajan vi diresse Falstaff nel 57 (coprodotto con la Scala) raccogliendovi a sua volta un trionfo. L'anno dopo vi diresse Don Carlo e ancora una volta il successo fu tale che dovettero ripetere l'operazione nel 1960 (questa volta alla Grosses Festspielhaus, appena inaugurata).
Nel 61 non fu Karajan a portare Verdi al Festival, ma Mitropoulos col Boccanegra (purtroppo morì poco prima delle recite e fu sostituito da Gavazzeni).
Nel 62 fu la volta del Trovatore e poi del Macbeth (1964 diretto da Sawallisch)... primi casi di Verdi "cabalettaro" al Festival, ma che approdarono con veri successoni e che comunque giunsero a "inquinare" il festival con dieci anni di ritardo rispetto all'Otello.
Inoltre se ascolti le registrazioni live di tutti questi spettacoli sentirai solo applausi fragorosi (dopo il concertato della scena del Consiglio del Boccanegra, il pubblico pare non fermarsi più) e nessunissimo fischio.
Questo orrore dei "raffinati" che disprezzano "Verdi" a me pare più uno spettro che vogliamo vedere a tutti i costi...
Gli austriaci non solo ascoltavano Verdi con passione, ma - per tutta la prima metà del '900 - lo eseguivano con molta più cura, passione, rispetto di quelli che ci mettevamo noi.
Se le "cose più importanti" sono quella sottospecie di Norma (con la voce da Zerlina...così si è espressa la diva)...
La "diva" ha giustamente fatto osservare che la Malibran e la Pasta avevano in repertorio Zerlina e ne erano fiere.
Forse erano "sottospeci" di Norme anche loro...
Salutoni,
Mat